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Autore: ForgottenSnow    29/08/2009    8 recensioni
Cosa succederebbe se Leah,il licantropo che prova maggior disprezzo nei confronti dei vampiri,finisse per innamorarsi proprio di uno di questi? Siate clementi,è la mia prima fanfic ^^ Ho scelto Leah come personaggio perchè è poco trattato,e ha una personalità interessante. Spero vi piaccia! Dal cap. 5 Chiusi gli occhi e presi un bel respiro: essere razionale era sempre stato il mio forte. Dovevo “soltanto” analizzarmi. Avevo avuto l’imprinting con quell’essere? Il destino non mi avrebbe mai fatto un torto simile… Poi, mentre la mia mente era invasa dalle sensazioni che mi provocava anche solo vederlo o sentirlo parlare, capii. Il destino sarebbe stato troppo buono se avesse deciso che io, Leah Clearwater, ero destinata a una vita con un Freddo. No. Avevo fatto tutto io. Non era l’imprinting, nessuno aveva deciso per me. Mi ero innamorata di lui solo perché io l’avevo voluto.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Eclipse
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Allora, sono di nuovo qui!

Eh già, ho preso una lunga pausa dovuta alle vacanze estive…

Ma ora sono tornata!

E voi, ci siete ancora tutte?

Comunque sia, alla fine ce l’ho fatta…

E senza troppe parole vi lascio l’Epilogo (finalmente!!!)

 

Buona lettura

Sara

Epilogo

 

- Leah! Leah! Apri questa maledetta porta!- urlò ancora una volta Alice battendo il pugno sulla porta dopo avermi inseguita su per le scale. Sospettai che non ci stesse mettendo tutta la sua forza, dato che non l’aveva ancora sfondata.

- Lasciami sola!- gridai di tutta risposta, crollando sullo sgabello di fronte alla specchiera. Mi presi il viso tra le mani, cercando di ragionare a mente lucida e di razionalizzare quello che era successo. Inutile dire che, presa da una delusione e da una rabbia incontrollabile, non ci riuscii. Le uniche cose che riuscivo a captare tra i mille pensieri che scorrevano nella mia mente erano frasi sconnesse, che mi facevano stare soltanto più male colpendomi come un cazzotto nella mente.

 

Perché?

Era una cosa nostra…

Gliel’avevo detto di non farlo…

Mi dà fastidio, lui lo sapeva…

 

Strinsi le dita tra le ciocche dei miei stessi capelli, imponendomi di fermare il flusso dei miei pensieri. Dovevo soltanto mantenere la calma…

- Leah! Hai travisato tutto, posso spiegarti io!- urlò a quel punto Alice, che ancora non si era arresa.

- Non voglio sapere nulla!- ribattei, infuriata. I pochi secondi di silenzio che seguirono mi fecero immaginare che Alice avesse rinunciato, ma un attimo dopo si udì un tonfo che mi fece letteralmente saltare dalla sedia.

- Che diavolo…- sussurrai tra me e me, mentre strizzavo gli occhi per intravedere qualcosa nello sbuffo di polvere che si era creato: la porta giaceva al suolo, staccata dai cardini per opera di una minuta ragazza che se ne stava ancora sulla soglia, le braccia incrociate e l’espressione che urlava “non sono stata io!”.

- Posso entrare?- domandò, pacata. Per un attimo pensai che stesse scherzando: aveva sfondato la porta e adesso mi chiedeva se poteva entrare?! Non sapevo se ridere o arrabbiarmi.

- Suppongo che a questo punto entreresti comunque, quindi…- borbottai, contrariata. Alice non se lo fece ripetere due volte e mi raggiunse, con i suoi soliti passi di danza.

- Guarda, l’acconciatura ti si è tutta disfatta…- mormorò con tristezza, prendendo tra le mani un boccolo che pendeva inerte al lato destro del mio viso.

- Tanto non mi servirà.- ribattei, aspra. Alice sbuffò e si sedette sul mio letto: già da questo gesto, di per sé così insignificante, capii che stava per avvenire in lei una metamorfosi da “migliore amica-rompi-scatole” a “psicologa-sapientona”.

- Su, siediti.- mi intimò, e io non potei fare a meno di trascinare lo sgabello di fronte a lei; mi ci accomodai, pronta ad impedirle di cominciare.

- Non ho voglia di parlare.- la interruppi quindi, mentre lei apriva la bocca per parlare.

- Non mi interessa quello che vuoi.- ribatté, come se mi stesse facendo un complimento. – Ora si fa come dico io.-

Sbuffai, consapevole che replicare sarebbe stato inutile; la cocciutaggine di Alice era rinomata all’interno della famiglia.

- Faremo un esercizio molto semplice…- disse lei, appurato il fatto che non avevo intenzione di dire nulla. -… Si tratta di respirare.-

Finsi un’espressione sconvolta e mi portai perfino la mano al cuore, per far riuscire meglio la mia farsa.

- Così mi sorprendi! Queste nuove tecniche in un paese del terzo mondo come il nostro non sono ancora arrivate!- esclamai, per poi lasciar ricadere la mia espressione sorpresa e sostituirla con una scocciata.

- Tu fallo e basta.- mi disse Alice, ignorandomi completamente. – Inspira… Espira…- prese a mormorare, regolando così la mia emissione d’aria. Feci come mi consigliava, chiusi gli occhi e non pensai più a nulla, concentrandomi solo sulla litania di Alice; alla fine aprii gli occhi, strofinandomeli come se mi fossi appena svegliata.

- Come ti senti?-

- Più…- feci una pausa, cercando la parola giusta nel mio ristretto vocabolario. -… più tranquilla.-

- Oh, benissimo!- esclamò Alice in una tonalità acuta che minacciò di stordirmi un orecchio. – Ora possiamo proseguire!-

Mi misi più comoda sullo sgabello, stiracchiandomi: era ormai chiaro che le cose sarebbero andate per le lunghe.

- Che altro devo fare?- domandai, rassegnata.

- Devi spiegarmi quello che hai visto.-

- Lo sai quello che ho visto!- ribattei, indignata.

- Parlarne ti servirà sicuramente.- tagliò corto lei, e accavallò le gambe aspettando che io parlassi. Dopo averle rivolto uno sguardo irato presi un bel respiro e richiamai alla mente tutto quello che avevo visto.

- Beh…- esordii, cominciando a torturarmi le mani. – Ero andata a chiamare Rosalie come mi avevi detto tu e… una volta arrivata davanti all’ingresso l’ho vista con… con Richard in atteggiamenti un po’ troppo intimi per i miei gusti…-

- Spiega.-

- Io continuo a trovare questa cosa molto stupida! Perché devo dirtelo se già lo sai?!- sbottai a quel punto, mentre sentivo la delusione bruciarmi nello stomaco.

- Dillo e basta!- esclamò a quel punto. Alzai gli occhi al cielo, esasperata, ma l’assecondai:

- Lui le era entrato di nuovo nella mente…- dissi, inarcando le sopracciglia per ricordarmi ogni singolo particolare. -… Stavano molto vicini, lei ridacchiava e lui le chiedeva se lo sentiva.-

- Oh…- sussurrò Alice, incrociando le braccia e sospirando. – Ora ci siamo!-

- Si, ora ci siamo un corno!- sbottai, e le parole che prima avevano faticato a uscire presero a fluire liberamente dalle mie labbra. – Io gli avevo detto di non farlo più! Quella è una cosa nostra! E tu sai… e anche lui sa… insomma, tutti sanno che mi dà fastidio! E poi Rosalie non mi sembra che abbia buone intenzioni, anzi… cioè, fa sempre così…-

- Leah, è impiantato nel suo dna!-

- Può essere impiantato dove vuole, ma non mi importa! Lui… lui ha sbagliato!- proruppi, alzandomi di scatto e cominciando a misurare la stanza in lunghi passi.

- Ok, ha sbagliato, te lo concedo.- ammise Alice, cogliendomi di sorpresa; non era da lei ammettere di aver sbagliato. - Ma dovresti parlare con lui, non puoi saltare subito alle conclusioni.-

- Cosa c’è da spiegare?! Mi basta quello che ho visto.- ribattei, cocciuta. – E non mi sta bene che lo faccia, non mi piace!-

- Lo so, lo so.- prese a sussurrare Alice, lentamente, per rabbonirmi. – Ma tu devi parlargliene! Io so per certo che quando parlerai con lui farete pace…-

- Come fai a saperlo?!- sbottai, scettica; mi resi conto immediatamente della stupidità della mia domanda.

- L’ho visto.- mi rispose prevedibilmente Alice. Odiavo quando diceva così; era sempre un passo avanti a tutti, perfino nelle questioni dove lei c’entrava poco e niente.

- Potresti esserti sbagliata.- sussurrai, ostinata. Alice alzò le sopracciglia, in uno sguardo tipo “fai sul serio?!” a cui non risposi se non con un’alzata di spalle.

- Rischieresti di mandare tutto al diavolo per una cosa che non esiste!- riprese, imperterrita.

- Io non rischio; io voglio mandare al diavolo tutto.- obiettai, cercando di restare calma.

- Leah, credimi, non devi.- Alice parlò in modo così accorato che mi fece riflettere; forse avrei davvero dovuto parlare con Richard. E se avesse avuto ragione lei? Me ne sarei pentita per tutta la vita.

- Ok, va bene, come vuoi tu.- cedetti, e fu come pugnalare il mio orgoglio. Alice mi rivolse un sorriso radioso, saltò in piedi e mi abbracciò stampandomi un bacio sulla guancia; il modo in cui Alice dimostrava il suo affetto era lontano anni luce dal mio. Probabilmente, io non lo dimostravo affatto.

- Te lo chiamo.- disse poi la vampira, avanzando verso la porta che giaceva al suolo; la sollevò senza il minimo sforzo e la incastrò di nuovo nei cardini, come se non avesse fatto altro per tutta la vita. Sbuffai, tentando di tornare calma; dovevo affrontare la discussione con Richard in modo razionale e freddo, distaccato, cercando di ignorare il blocco di cemento che sembrava albergare in fondo al mio stomaco.

Richard entrò un secondo dopo, e i miei propositi andarono a farsi benedire; era fermo sulla soglia della porta che Alice aveva lasciato aperta, impassibile, bellissimo. Era ancora in jeans, segno evidente che non si era ancora preparato; bene, gli avrei evitato uno spreco di tempo.

- Ciao.- disse, calmo; o, almeno, molto più calmo di me. Non risposi; non perché non volessi, ma perché la mia gola era completamente asciutta. – Andiamo direttamente al punto.- continuò, senza perdersi (con mio sommo piacere) in inutili giri di parole. Incrociai le braccia, assumendo un’espressione decisa e perdendo tutto insieme il mio imbarazzo.

- Sarà meglio.- convenni, gelida. Lui non si lasciò impressionare più di tanto dai miei modi, e mi ignorò completamente.

- Cos’è che hai visto, Leah?- mi domandò, tranquillo. Mi sentii stupida, insensata; davvero era così chiaro a tutti, tranne che a me, che non era successo niente?

- Ho visto quel che basta per avere una buona scusa per mandarti a…- risposi, di getto, ma lui mi interruppe.

- Cos’è che hai visto?- ripeté, più lentamente. Seguì un secondo in cui ci fissammo: lui aspettava le mie parole, io ero restia a proferirle.

- Ho visto te, e Rosalie. Tu eri di nuovo nella sua mente ed eravate in… atteggiamenti fin troppo intimi.-

- Non è così, Leah!-

- Ok, dimmi allora perché eri di nuovo nella sua mente e perché hai detto quel maledetto “mi senti?” tutto sorridente, tutto lascivo…- dissi, mentre una rabbia incontrollabile mi sovrastava.

- Non so quello che credi di aver visto…- provai ad interromperlo nuovamente, ma lui mi sovrastò. -… Io le stavo solo mostrando una cosa.-

- Cosa?- chiesi di scatto, furente.

- So che probabilmente mi ammazzerai, ma…- Un sorrisetto era spuntato sul suo volto, un sorriso che non mi piaceva affatto. – Rosalie c’è rimasta molto male del fatto che non le sia stato comunicato… insomma, che sia stata esclusa…-

- Taglia corto.-

- Oh insomma, le è dispiaciuto di non aver visto il vestito mentre Alice ed Emily l’hanno perfino creato.-

- Il vestito?- ripetei, sconcertata. – Il mio vestito?-

- Si, il tuo vestito.- Richard, ora tranquillo e rilassato, prese a misurare la stanza in lunghi passi. – Credimi Leah, c’è rimasta molto male. E quando mi ha chiesto di mostrarglielo… insomma, mi faceva pena…-

- Questa è la scusa più patetica che io abbia mai…- dissi a prescindere dal fatto che non avevo scuse per quest’affermazione; poi, improvvisamente, me ne affiorò una: - Neanche tu sai del vestito! Tu non l’hai mai visto!-

Di nuovo un sorriso di scuse comparve sul viso di Richard, e fu lì che confessò:

- Mi dispiace, ma… è colpa di Alice! Ha lasciato la porta aperta mentre lo misuravi, e io non ho resistito…-

- Porta sfortuna!- abbaiai. – Tu non avresti dovuto osare!-

- Ok, calma, calma…- mormorò Richard, arretrando mentre io avanzavo.

- Tu… tu sei un totale idiota! Prima… prima vedi il vestito senza dire nulla, e poi dopo entri nella mente di Rosalie per mostrarglielo! E come se non bastasse parli anche in quel modo…- esplosi, ma mentre parlavo mi rendevo conto con piacere che non ero più delusa come prima; iniziai a sentirmi più felice, perché non c’erano problemi. Alice aveva ragione, Rosalie ha sempre quell’atteggiamento con tutti gli uomini, e c’era un motivo se Richard era entrato nella sua mente…

- Va al diavolo!- sbottai infine, ma con il massimo dell’incoerenza non riuscii a trattenermi dall’abbracciarlo; quando le mie braccia si strinsero dietro la sua nuca e il mio capo si rintanò nella curva del suo collo mi sentii davvero meglio.

- Oh certo, vieni con me?- mi prese in giro Richard, cingendomi a sua volta la vita con le braccia. Non risposi e rimanemmo qualche secondo immobili, mentre io mi cullavo nella stupenda sensazione provocata dal “tutto che va per il meglio”.

- Sai, forse sei troppo gelosa…- mi sussurrò lui all’orecchio, e il suo soffio gelido mi fece rabbrividire. – Magari non fai per me, io sono uno spirito libero…-

- Allora liberati di me.- lo sfidai, staccandomi da lui e incrociando le braccia; sorridemmo entrambi, poiché sapevamo fin troppo bene che quello era solo un altro gioco.

- Ormai è troppo tardi. Dovrò sopportarti per l’eternità…-

- Esiste sempre il divorzio.- gli ricordai, con una scrollata di spalle.

- Pensiamo prima a sposarci, e poi a divorziare.- Richard sorrise, prendendomi in giro, e poi si avviò verso la porta della stanza. – Ti mando Alice ed Emily; e ti aspetto giù, per sottoscrivere il fatto che ti sopporterò per l’eternità…-

Gli feci una linguaccia appena in tempo prima che lui scomparisse nel corridoio. Mi sentivo bene, leggera, felice. Non c’era nulla che non andava. Tranne, ovviamente, il fatto che avrei dovuto scendere dalle scale in un enorme abito da Barbie.

 

- Leah! Devi star ferma!- mi rimproverò Alice per l’ennesima volta, china ai miei piedi per sistemare lo strascico del vestito.

- Si, concordo!- aggiunse Emily subito dopo, impegnata a fissare i miei capelli in un’acconciatura articolata. Sbuffai, rivolgendo un’occhiata esasperata all’orologio appeso alla parete.

- Quanto manca?- domandai, facendomi aria con una mano.

- Ecco qua, finito!- esclamò Alice, sollevandosi da terra; simultaneamente, sentii che la presa di Emily sui miei capelli era scomparsa.

- Leah, sei davvero stupenda…- mormorò Emily, con le lacrime agli occhi. Mi si strinse il cuore: dopo che avevamo fatto pace lei si sentiva in colpa per ciò che mi aveva portato via, e ora che avevo trovato qualcos’altro…

- Grazie Emy…- risposi, un po’ in imbarazzo. Alice, invece, aveva semplicemente gli occhi che luccicavano.

- Lo sapevo che il mio fratello disperso si sarebbe sposato con te, alla fine!- disse, tutto d’un fiato.

- Perché, l’avevi visto?- domandai io, strabuzzando gli occhi.

- Oh… beh, no. Però me lo sentivo.- rispose il folletto, lasciandomi spiazzata. Prima che io avessi il tempo di ribattere mi trascinò fino all’ampio specchio, per fare in modo che io potessi apprezzare la sua opera.

A ricambiare il mio sguardo, riflessa nel vetro, c’era una ragazza in cui davvero non mi riconobbi. Avevo i capelli alti, così articolati che sembravano finti, e i boccoli pendevano con eleganza da quell’acconciatura. Il vestito, invece, era avorio; era lungo, ampio, con lo strascico: non aveva le spalline, e quindi mi fasciava il busto per poi allargarsi man mano che si allungava, fino a creare un effetto stupendo. Mi voltai davanti allo specchio, prendendo a fare delle giravolte per guardare meglio; mi sentivo davvero una Barbie, ma non ne ero infastidita come avevo pensato. Essere in ordine, una volta tanto, non poteva che farmi piacere.

Mi voltai verso mia cugina e la mia migliore amica, con gli occhi lucidi di lacrime.

- Non ti permettere di piangere!- esclamò Alice, alzando l’indice minaccioso. – O dovrò rifarti il trucco!-

- Grazie mille ragazze, vi voglio bene.- mormorai quindi, abbracciandole entrambe e stringendole tra le mie braccia. Non avrei saputo come fare senza di loro.

- Ok, ora dobbiamo andare!- Fu Alice a interrompere quel momento, facendo spuntare un sorrisetto sia sul mio viso che su quello di Emily. Un attimo dopo, ero di fronte alle scale. Alice mi scoccò un bacio sulla guancia, Emily mi strinse la mano in un gesto incoraggiante, e poi entrambe scesero veloci le scale, avvolte dai loro vestiti da damigelle.

In fondo alla scalinata c’era mio padre, in smoking e con uno strano cipiglio. Nessuno, tuttavia, poteva essere più ansioso di me. Con lentezza e con cautela, mantenendomi alla ringhiera di legno, cominciai a scendere. Quasi contemporaneamente una musica invase l’intero salone, e con un sorriso seppi che Edward aveva sentito i miei pensieri e aveva iniziato a suonare. Le scale mi sembrarono incredibilmente lunghe, ma alla fine strinsi con forza il braccio di mio padre come un Cristoforo Colombo che bacia la terra tanto agognata. Così, salda al suo braccio, cominciammo la marcia verso l’altare.

Certo che, almeno un paio d’anni fa, non mi sarei mai immaginata di trovarmi in una situazione del genere. Richard era stato capace di sconvolgere tutta la mia vita. Alzai lo sguardo e lo trovai, bellissimo, nel suo smoking nero, davanti all’altare… Improvvisamente il cuore iniziò a battere più veloce, e avrei voluto mettermi a correre pur di raggiungerlo. Avvertivo vagamente le figure dei miei parenti e amici attorno a me. C’erano tutti, dai membri del branco (Jacob alzò il pollice in su nella mia direzione e mi fece l’occhiolino, facendomi ridere) ai Cullen. Tutti, davvero tutti. O, almeno, tutti coloro che nella mia vita hanno contato qualcosa. Ero cambiata, non ero più la stessa Leah; avevo trovato la felicità così inaspettatamente che ancora non mi sembrava vero. Guardai da lontano Sam, il mio passato, e notai con piacere che stava sorridendo mentre stringeva la mano di Emily, al suo fianco; ero felice per loro, moltissimo. Ma ancora di più lo ero per me.

Mio padre si fermò, eravamo arrivati all’altare; mi baciò su una guancia e mi lasciò andare, mentre io mi posizionavo davanti a Richard. Lui, invece, aveva un sorrisetto ironico ma gli occhi erano colmi di ammirazione e dolcezza. Ricambiai il sorriso, trattenendo a stento l’impulso di mostrargli la lingua davanti a tutti, ma gli strinsi comunque la mano.

Dopo quel giorno iniziò una nuova vita. La mia, la sua.

E anche quella di una piccola creatura che cresceva giorno dopo giorno dentro di me.

Fine
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Ok, non mi linciate.

So benissimo che Leah non può avere figli, almeno secondo quello che dice nel libro; ma è una fan fiction, e questa fine mi piaceva tantissimo. Inoltre, potrebbe tornare utile quando e se deciderò di fare un seguito… Ad ogni modo, questo è quanto.

Aspetto le vostre opinioni, mi raccomando!

Mi dite il capitolo che vi è piaciuto di più? Così, giusto per curiosità…

 

Intanto, rispondo per l’ultima volta alle vostre adorate recensioni, che mi piacciono tanto *.*

Stavolta quota 12 *___________* UaU! Queste sono soddisfazioni! Sono troppo felice, Grazie!!

 

_tessy_: Salve, chi si sente! Sono contenta che tu ce l’abbia fatta, ed ecco a te l’epilogo! Grazie per i complimenti, ma devi recensire anche questo capitolo perché voglio sapere che ne pensi U_U … Per favoooooooooooooore *.* Sono felice che il finale non-sdolcinato ti sia piaciuto, è piaciuto anche a me xD Un bacio, ci vediamo!

Olghisch: ciao! Non preoccuparti, rispetto ai tempi del mio aggiornamento non sei per niente in ritardo… xD Provvederò a mandarti una mail, così vieni a leggere questo epilogo e mi dici cosa ne pensi e anche qual è il capitolo che ti è piaciuto di + in generale *.* grazie della recensione ^^

Michaeljackson: a proposito di Michael Jackson… ho appena finito di guardare un documentario su di lui O.o Comunque sia… ciao!! Mi fa piacere che ti sia interessata alla mia storia ^^ E poi Twilight è bello, punto xD Comunque… Grazie 1000 per gli auguri! Ultimamente come lettrice non sono molto attiva, ma puoi vedere cos’ho nelle storie preferite o seguite… boh xD Comunque grazie ancora, un bacione ^^

Gius: Salve! Parecchio che non ci si sente, eh?? Le tue recensioni come al solito mi fanno spuntare almeno un sorriso, se non di + U_U Comunque si, hai visto quanto è mieloso Richard xD Si sono trovati, così lei lo smuove un po’ U.u Epilogo arrivato con molto ritardo, ma comunque… ehm… mi perdoni vero *.*? Io comunque non ho fatto gli esami, figurati, sono ancora un po’ indietro. Prima finisco il liceo, ma fino a quel giorno ci passano almeno 3 anni U_U Sono piciula *.* Comunque, evitando scleri… Ti ringrazio per la recensione! Aspetto con ansia quella dell’epilogo, mi raccomando… Grazie di tutto!

Irly18: Hey grazie mille per gli auguri! ^^ Sono molto in ritardo, lo so, ma… cosa ne pensi dell’epilogo? Eeeeeeeeh? xD

Hermione 93: Anche se un po’ in ritardo, alla fine ce l’ho fatta! Yeee ho aggiornato… xD Le tue recensioni mi fanno arrossire xD Grazie mille per tutti questi complimenti, io non ancora credo di meritarmeli ma comunque non possono farmi altro che piacere… Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo :D Però purtroppo con quest’ultimo finisce qua… Però fammi assolutamente sapere che ne pensi! Mettere su figli? È a te che mi sono ispirata con il fatto del bambino, però dimmi se è un’assurdità xD Si adesso sono una grande famiglia di matti! Grazie mille per tutti i complimenti che mi fai… ecco perché ho messo le basi per un sequel, che non so se arriverà o meno ma comunque… Grazie per gli auguri di compleanno! Insomma, GRAZIE esageratamente GRAZIE! *-* Spero di risentirti, le tue recensioni mi fanno sempre molto piacere!!!

Ignis: Ciao! Grazie per i complimenti! Anche a me dispiace che questo capitolo sia l’ultimo ma comunque… insomma, doveva pur finire xD Sono contenta di aver portato a termine l’“opera” senza stravolgere tutti i personaggi della Meyer *-* Comunque per il fatto di Jasper… beh, lui stava giocando a scacchi da solo U_U Penso si possa fare, in The Sims lo fanno xD Che ne so, colpa dei Sims, io ho preso ispirazione da là per trovare qualcosa da fare al povero Jasper >.>  Comunque io ho compiuto la veneranda età di 15 anni xD Ora spero che commenterai l’epilogo, e poi ci salutiamo… comunque un grazie gigantesco per ogni singola recensione!

Pirilla88: ciao! Sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo, e anche se c’ho messo un po’ ora c’è anche l’epilogo a tua disposizione! Mi raccomando, attendo pareri, non sono molto convinta… Grazie mille per la recensione! Baci ^^

Cullen_girl96: Ciao! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, ma devi assolutamente dirmi di questo! A proposito, grazie per avermi messa tra gli autori preferiti :D E ho lasciato le basi per un sequel che non so ancora se ci sarà o meno… comunque se ci sarà spero che seguirai! Grazie mille ancora, bacioni ^^

My_Blood: Ok, la tua recensione mi fa piangere T_T Cioè, è commovente *.* Davvero, sono ultrasupermegacontenta di tutto ciò che mi hai detto, per me è una grande soddisfazione far provare alla gente che legge delle emozioni con quello che scrivo io… e non sei tu che devi ringraziare me, ma io che devo ringraziare te! Sei stata una delle prime che hanno commentato e hai continuato a farlo, facendomi super felice *.* Grazie ancora per i complimenti, anche se non sento di meritarli tutti… Fammi sapere come trovi l’epilogo, mi raccomando!!! Grazie ancora, non mi stancherò mai di ripeterlo! Un bacione anche a te ^^

Cristie: Ciao!! Ho aggiornato di nuovo, ma in ritardo xD Ero in vacanza… prima in Basilicata e poi direttamente in Grecia, quindi… Sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto, ma dimmi anche di questo eh! Che voglio sapere U_U xD Grazie di tutto, un bacione ^^

Marty95: Ciao! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e… si, probabilmente scriverò un’altra storia ma non so quanto ci vorrà xD Comunque grazie mille per i complimenti! Un bacione ^^

 

 

Mi sembra molto strano che questa storia finisca, e mi dispiace tantissimo L

Però devo ringraziarvi proprio TUTTE.

Cioè, dalla prima all’ultima.

Coloro che mi hanno aggiunto nelle seguite, quelle che mi hanno aggiunto nei Preferiti e tutte le persone che hanno commentato ogni capitolo e che mi hanno dato la spinta giusta per continuare!

Quindi

 

Grazie a tutte *-*

 

Alla prossima!!!

  
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