Una
seconda opportunità
di
freya
Nota: sò che non aggiorno molto spesso, ma dato che questa non è
una traduzione, ma una fic scritta da me, e che
purtroppo, l’unica maniera che riesco a scriverla è di getto e sul momento,
devo aspettare l’ispirazione. Abbiate pazienza...
Freya
cap. 8
: L’attacco 2°parte:Decisioni, ripensamenti e preparazioni
Il
mese d’ottobre, era quasi passato, e la festa di Hallowen, con la designazione
dei vincitori del permesso, si avvicinava. I nomi sarebbero stati annunciati a
mezzanotte.
Sia Blaise, che Theo, si erano già assicurati di aver la compagnia dei rispettivi ‘amati’...
Harry,
ripensò agli ultimi avvenimenti. Per la precisione, ai
maneggi di Theo e Blaise di convincere i loro amati alla gita.
La
cosa era andata avanti per una settimana, ed era stato davvero divertente...Ron,
che veniva bloccato da Theo ad ogni angolo, finché il tampinamento della versione Slytherin di ‘Mione, riuscì a
convincerlo a chiedergli di accompagnarlo quando avrebbe vinto. Certamente, Ron
dovette cedere per pura disperazione
/Flashback/
“Avanti...Ron...sai
che ci divertiremo...Non vorrai davvero perderti l’occasione di andare a
Hogsmeade? Lo sai che a noi del primo anno non è permesso, di solito. Questa
sarà un’occasione imperdibile..”
“Non
m’interessa...preferisco chiedere il permesso di entrare alla sezione limitata
della biblioteca, oppure alcune sezioni extra di studio con i professori.”
“Ma...” Riuscì solo a dire Theo, incredulo che qualcuno poteva
davvero decidere di scegliere di lavorare piuttosto che divertirsi.
“Non
credo che ci sia davvero qualcosa di così importante da interrompere lo studio.”
Poi,
ci fu il lampo di genio...Theo si avvicinò al ragazzo,
con il suo miglior sguardo da cucciolo...
“No!
Questa volta non funzionerà! Passi che ti dia le note
di Storia della Magia, passi che ti aiuti durante pozioni...persino che ti
debba controllare i compiti, ma non cederò su questo!”
“Ma Rooonnn...” Cantilenò lui,
aumentando di alcune tacche il sbriluccichio
degli occhioni ripieni di stelline... “E’ tanto che aspetto un momento simile
per uscire da questa prigione piena di forzati dello studio...Pleeessseee...” e iniziò ad
avvicinarsi alla sedia di Ron in ginocchio. “Pleeessseee...”
La
cosa andò avanti per altri tre giorni, con grande imbarazzo di Ron, che per puro
sfinimento, accettò.
/Fine
Flashback/
Per
Blaise, la cosa fu più semplice. Bastò che dicesse a ‘Mione che avrebbe perso
le lezioni.
Riddle
Manor una settimana prima
“Allora...Sirius...spero
che il nostro piano vada avanti come sperato...”
“Tutto
sta andando come previsto...” Poi, come per un ripensamento, l’uomo fece una
domanda. “Mio signore...Se, il ragazzo è davvero riferito a lei...cosa faremo?”
L’uomo
vestito di verde, volse lo sguardo verso la finestra. “Se davvero fosse così,
dato che l’unica donna che portava un mio erede è stata eliminata...col frutto
delle sue macchinazioni...potrebbe voler significare che esiste un ramo di
Slytherin di cui non ero a conoscenza...” Volgendosi
nuovamente verso l’uomo inginocchiato ai suoi piedi, continuò. “Se davvero è
così potente come il tuo amico lupo ritiene, sarebbe
un grande alleato...in caso contrario, ce ne dovremo liberare...”
E i
suoi occhi divennero rosso fuoco. “Potrebbe davvero esser pericoloso lasciarlo
in mano a Dumbledore...”
“Come
tu comandi, mio signore.” Fu l’ossequiosa risposta. “La nostra spia è riuscita
ad entrare nel cerchio degli amici di Potter, e ha assicurato che non c’è modo
che non siano a Hogsmeade il 1° di novembre. Pare che sia
davvero una cima in tutte le materie come assicuratoci.”
“Prepara
tutto, non voglio che ci siano brutte sorprese.”
“Si,
mio signore.” E se n’andò a preparare il tutto.
Qualche
ora più tardi, nelle sue stanze al feudo Black...
“Sirius...”
Iniziò il lupo mannaro. “Ho un brutto presentimento...Credo...credo che non dovremo infastidire il ragazzo...”
“Remus!
E’ solo un ragazzino!”
“No,
è...non so come spiegarlo...ma da lui, ho avvertito un potere tale...neppure
nei suoi momenti peggiori, Voldemort ha raggiunto tali vette di potere.” Remus lo guardò direttamente negli occhi. “Sai che non ho
mai avuto timore di nulla. Io sono il capobranco del gruppo più potente di lupi
mannari. Neppure Voldemort, è riuscito ad impaurirmi; ma quando ho incontrato i
suoi occhi...Il problema preoccupante, non è se ha molto potere, ma che lui E’ POTERE. Potere allo stato puro.” Rabbrividendo, allacciò le
braccia attorno all’amico. “Non attraversargli la strada...non fartene un
nemico.”
Il
moro, si fermò. Mai prima d’ora, aveva sentito Remus parlare in quel modo. Inoltre,
le sue sensazioni, avevano salvato loro la vita più di una volta, permettendogli
di scansare le trappole degli Auror. Era una cosa da
considerare...attentamente. Si erano uniti a Voldemort per vendicare la morte
del loro amico fraterno James, ucciso solo perché uno degli eredi del sangue di
Slytherin, anche se molto alla lontana, per mano degli Auror;
perché aveva loro assicurato che avrebbe lottato per abbattere leggi contro chi, come Remus, non era pienamente umano. Ma finora, tutto quello che era stato fatto, era per il
benessere di Voldemort stesso, per il suo desiderio di potere. Si, dovevano
prendere delle decisioni...
Stanze
personali di Snape...oggi
“Ancora
con questa storia!?” Esclamò Severus, alzando gli
occhi al soffitto in esasperazione.
“Puoi
davvero licenziare la mia teoria, senza alcun dubbio o
incertezza? Hai visto anche tu, che c’è un’evidente rassomiglianza. Troppa
perchè non ci sia un qualche legame di sangue.”
“Puoi
trovare decine di ragazzi che si assomigliano tra loro a quell’età. Per
Merlino, a sedici anni, non sei né carne né pesce, e i lineamenti, non sono ancora pienamente sviluppati!”
“Allora,
solo per farmi contento, perché non gli fai fare una
pozione di lignaggio? Posso trovare una scusa per farla passare come un lavoro
di collaborazione con lo studio delle più vecchie famiglie magiche e le
capacità magiche che si tramandano.”
“Se accetto, la smetterai di preoccuparti per nulla?”
“Si,
se risulterà che ho sbagliato, non dirò più una parola
sull’argomento, ti do la mia parola.”
“E va bene. Dato che avrai tu per primo la loro classe,
potrai preparare il terreno. Io gli farò fare la
pozione, e speriamo che sia l’ultima volta che parliamo di tali sciocchezze!”
Dormitorio
maschile dei primo anni...oggi
“Harry...”
Lo chiamò il biondo, distraendolo dalla lettura di un antico tomo sulle arti
oscure durante il periodo egizio.
“Si?
Cosa c’è?”
“Perché t’interessa tanto Voldemort? E non sostenere
che la tua sia solo mera curiosità!”
Harry
chiuse delicatamente il libro, per poi appoggiarlo sul letto accanto a se.
“Per
causa sua, ho perso molte persone che mi erano care. Ora che ho trovato persone
che possono occupare il loro posto nel mio cuore, non permetterò a nessuno di
togliermele. Tantomeno ad un esaltato pazzoide con manie di grandezza
e complesso di superiorità!”
“E...io”, gli chiese Draco, con voce un poco incerta, “sono
tra quelle persone?”
Harry
si alzò, raggiungendolo. Con gentilezza, gli alzò il mento con un dito. “Credi
davvero che se non tenessi a te, sopporterei le tue...paturnie mattutine?” E
qui, iniziò a ridere piano. “Ma ti rendi conto della
fatica che devo fare per svegliarti in tempo? E il pericolo che corro nel cercare di scansare tutte le maledizioni che lanci
ancora semi addormentato? Per non contare”, continuò fintamente serio, “la
fatica di farti uscire dal bagno per riuscire ad usarlo.”
Lo
sguardo del biondino, prima un poco insicuro e preoccupato, cambiò in un secondo
in uno sguardo indignato.
“Non
è vero!E poi è successo solo una volta, che ti ho
lanciato una maledizione, per’altro meritatissima! Mi
hai scaricato addosso un secchio d’acqua gelata,
dannazione!”
Harry
gli chiuse efficacemente la bocca con un dolce bacio, che addomesticò immediatamente
il piccolo gattino infuriato.