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Autore: kikidabologna    30/08/2009    4 recensioni
Una semplice storia d'amore che culminerà nel matrimonio, e che incontrarà tradimenti e riappacificazioni. Dal capitolo 6: Harry aveva imboccato proprio in quel momento quel corridoio. E quale occasione migliore per farlo ingelosire ancor di più? Josh stava ancora blaterando quando Ginny lo tirò a sé e lo baciò con sfrenata, finta passione. «Disturbo?» Harry si era fermato esattamente di fronte a loro. Il suo tono tradiva il nervosismo. «Cosa vuoi?» domandò la rossa brusca, lasciando Josh e provvedendo subito a nascondere il compiacimento. «Devo parlarti. Puoi venire un attimo con me?» chiese freddo il moro, tendendole una mano. La gelosia gli si leggeva in faccia. Ginny non seppe mai quanto tempo rimase lì impalata come uno stoccafisso a fissare la mano di Harry. Fatto sta che una voce interruppe il fluente corso dei suoi dolci pensieri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un nuovo capitolo, sfortunatamente è un po’ corto…

 

»And  I’m telling You I’m not Going

 

7. IMPOSSIBILE

 

Ginny e Harry non si erano rivolti la parola per il resto della settimana. In compenso Harry sembrava aver abbandonato tutta la sua frustrazione, perché ora se ne andava sempre in giro avvinghiato a Romilda Vane. Erano appiccicati a colazione, a pranzo e a cena, e si stendevano insieme sul prato i pomeriggi di sole e quando si trovavano in prossimità  di Ginny si stringevano ancora di più, se possibile.

 

«Ginny!!» la salutò giovedì Romilda quando la incrociò nel cortile.

«Romilda…» fece la rossa leggermente irritata. Romilda era praticamente in braccio a Harry.

«Ginevra! Che bella sorpresa!!» esclamò il ragazzo con un gran sorriso. Ginny ribatté con un sorriso amaro e per un attimo fu tentata di ricordargli che lei era un’alunna, e che era decisamente fattibile che lei si trovasse in giardino a quell’ora, essendo autunno.

«Che ci fai qui?» chiese Harry mettendo giù Romilda. «Credevo di avervi affibbiato un sacco di compiti per domani; li hai già fatti?»

Ginny fece un sorriso forzato e sfilò da sottobraccio la sua copia del libro di testo che utlizzavano di solito a Difesa. Non era evidente che uscita proprio per fare i compiti? Non era evidente l’espressione esausta sulla sua faccia? Non era evidente il foglio di pergamena tutto spiegazzato e scribacchiato nella mano destra?

Ora Ginny ne era certa: Harry aveva certamente perso qualche rotella da quando frequentava quella

«Ginny? Il gatto ti ha mangiato la lingua? Ginny!!»

Harry le sorrideva ancora e le sventolava una mano di fronte agli occhi. Ginny non si ripercosse dallo stato di trance e con la bocca dischiusa si ripecchiò negli occhi verdi del ragazzo mentre un brivido le percorreva la schiena, come succedeva sempre del resto guando li guardava.

Romilda non perse tempo a commentare.

«Harry, tesoro, mi sa che si è pietrificata da sola. Guardala, sta lì come un pesce lesso a fissarti con quei suoi occhietti malefici…»

«Non sono malefici… Io li trovo adorabili…»

Ginny fremette, disgustata dal comportamento oca di Romilda e al contempo esasiata dal complimento di Harry. Oltrettutto anche lui non le toglieva gli occhi di dosso.

«Ma Harry, dobbiamo affrettarci.. Ricordi? Mi hai promesso che mi avresti portato a…»

Nessuno dei due ascoltava più Romilda. Entrambi continuavano a fissarsi  sostenendo piacevolmente lo sguardo dell’altro.

Ad un certo punto, inaspettatamente, Harry cinse la vita di Romilda con un braccio e posò le labbra sulle sue, facendola tacere.

Al termine del contatto Romilda era più che esaltata che mai, completamente schizzata, tanto che non la smetteva di saltellare sul posto battendo le mani e lanciando gridolini acuti.

«Oh, amore!! Il nostro primo bacio!! E’ stato così bello!! Perché non mi hai avvertita prima? Oh, fa niente… Dai, vieni qui…»

Romilda afferrò Harry per il bavero e lo baciò di nuovo, più appassionatamente, anche se lo sguardo di lui era impuntato con fermezza sulla rossa di fronte.

Ginny si voltò di scatto, inorridita e sorpresa. Harry non era proprio il tipo da prendere l’iniziativa.

All’improvviso lo sconcerto si tramutò in rabbia. No, questa non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Sapeva che Harry lo faceva solo per ripicca… Oppure no?

Senza sapere come fosse successo, Ginny si ritrovò a correre all’impazzata verso il suo dormitorio, con le lacrime che le salivano gli occhi e il cuore intrappolato in una fredda morsa d’acciaio. Non aveva più i libri in mano, forse li aveva fatti cadere durante la corsa. La signora grassa d’altro canto la lasciò passare senza richiedere la parola d’ordine: è proprio vero che le donne si capiscono al volo….

Ginny percorse impettita sala comune e, sgusciando fra gli altri Grifondoro, si fiondò nel dormitorio femminile. Con un balzo saltò sul letto, immergendo subito la testa nel cuscino di piuma d’oca e scoppiando in singhiozzi disperati, senza però versare neanche una lacrima. Lei non piageva mai, del resto. Provò a formulare ipotesi e a inventarsi modi differenti per farla pagare sia a Harry che a quell’insulsa Vane. E sfortunatamente ci riuscì.

 

 

 

Lo so, sono in un ritardo pazzesco!! E’ che sono appena tornata dalle vacanze… Prometto che il prossimo capitolo sarà molto più lungo e coinvolgente di questo….Grazie ancora per i diciotto preferiti e i quattro seguiti!!

  
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