Ecco
un nuovo capitolo,
sfortunatamente è un po’ corto…
»And
I’m telling
You
I’m not
Going
7.
IMPOSSIBILE
Ginny
e Harry non si erano rivolti la
parola per il resto della settimana. In compenso Harry sembrava aver
abbandonato tutta la sua frustrazione, perché ora se ne
andava sempre in giro
avvinghiato a Romilda Vane. Erano appiccicati a colazione, a pranzo e a
cena, e
si stendevano insieme sul prato i pomeriggi di sole e quando si
trovavano in
prossimità di
Ginny si stringevano
ancora di più, se possibile.
«Ginny!!»
la salutò giovedì Romilda
quando la incrociò nel cortile.
«Romilda…»
fece la rossa leggermente
irritata. Romilda era praticamente in braccio a Harry.
«Ginevra!
Che bella sorpresa!!»
esclamò il ragazzo con un gran sorriso. Ginny
ribatté con un sorriso amaro e
per un attimo fu tentata di ricordargli che lei era
un’alunna, e che era
decisamente fattibile che lei si trovasse in giardino a
quell’ora, essendo autunno.
«Che
ci fai qui?» chiese Harry
mettendo giù Romilda. «Credevo di avervi
affibbiato un sacco di compiti per
domani; li hai già fatti?»
Ginny
fece un sorriso forzato e sfilò
da sottobraccio la sua copia del libro di testo che utlizzavano di
solito a
Difesa. Non era evidente che uscita proprio per fare i compiti? Non era
evidente l’espressione esausta sulla sua faccia? Non era
evidente il foglio di
pergamena tutto spiegazzato e scribacchiato nella mano destra?
Ora
Ginny ne era certa: Harry aveva
certamente perso qualche rotella da quando frequentava quella…
«Ginny?
Il gatto ti ha mangiato la
lingua? Ginny!!»
Harry
le sorrideva ancora e le
sventolava una mano di fronte agli occhi. Ginny non si ripercosse dallo
stato
di trance e con la bocca dischiusa si ripecchiò negli occhi
verdi del ragazzo
mentre un brivido le percorreva la schiena, come succedeva sempre del
resto
guando li guardava.
Romilda
non perse tempo a commentare.
«Harry,
tesoro, mi sa che si è
pietrificata da sola. Guardala, sta lì come un pesce lesso a
fissarti con quei
suoi occhietti malefici…»
«Non
sono malefici… Io li trovo adorabili…»
Ginny
fremette, disgustata dal
comportamento oca di Romilda e al contempo esasiata dal complimento di
Harry. Oltrettutto
anche lui non le toglieva gli occhi di dosso.
«Ma
Harry, dobbiamo affrettarci..
Ricordi? Mi hai promesso che mi avresti portato a…»
Nessuno
dei due ascoltava più Romilda.
Entrambi continuavano a fissarsi
sostenendo piacevolmente lo sguardo dell’altro.
Ad
un certo punto, inaspettatamente,
Harry cinse la vita di Romilda con un braccio e posò le
labbra sulle sue,
facendola tacere.
Al
termine del contatto Romilda era
più che esaltata che mai, completamente schizzata, tanto che
non la smetteva di
saltellare sul posto battendo le mani e lanciando gridolini acuti.
«Oh,
amore!! Il nostro primo bacio!!
E’ stato così bello!! Perché non mi hai
avvertita prima? Oh, fa niente… Dai,
vieni qui…»
Romilda
afferrò Harry per il bavero e lo
baciò di nuovo, più appassionatamente, anche se
lo sguardo di lui era impuntato
con fermezza sulla rossa di fronte.
Ginny
si voltò di scatto, inorridita e
sorpresa. Harry non era proprio il tipo da prendere
l’iniziativa.
All’improvviso
lo sconcerto si tramutò
in rabbia. No, questa non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
Sapeva che Harry
lo faceva solo per ripicca… Oppure no?
Senza
sapere come fosse successo,
Ginny si ritrovò a correre all’impazzata verso il
suo dormitorio, con le
lacrime che le salivano gli occhi e il cuore intrappolato in una fredda
morsa d’acciaio.
Non aveva più i libri in mano, forse li aveva fatti cadere
durante la corsa. La
signora grassa d’altro canto la lasciò passare
senza richiedere la parola d’ordine:
è proprio vero che le donne si capiscono al volo….
Ginny
percorse impettita sala comune e,
sgusciando fra gli altri Grifondoro, si fiondò nel
dormitorio femminile. Con un
balzo saltò sul letto, immergendo subito la testa nel
cuscino di piuma d’oca e
scoppiando in singhiozzi disperati, senza però versare
neanche una lacrima. Lei
non piageva mai, del resto. Provò a formulare ipotesi e a
inventarsi modi
differenti per farla pagare sia a Harry che a quell’insulsa
Vane. E
sfortunatamente ci riuscì.
Lo so, sono in un ritardo
pazzesco!! E’
che sono appena tornata dalle vacanze… Prometto che il
prossimo capitolo sarà
molto più lungo e coinvolgente di questo….Grazie
ancora per i diciotto
preferiti e i quattro seguiti!!