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Autore: oscuro_errante    06/06/2021    2 recensioni
[The Long Story of Dax and Kahn] Aggredita da Gul Dukat, posseduto da un Pah-Wraith, il Tenente Comandante Jadzia Dax lotta tra la vita e la morte. Separata dal suo simbionte, Jadzia scopre che la vita vissuta con Worf non è ciò che il destino ha scelto per lei. Tornata su Trillius Prime incontra una sua vecchia conoscenza.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Benjamin Sisko, Jadzia Dax, Julian Bashir, Worf
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per qualche interminabile istante, le due Trill si fronteggiarono senza pronunciare una parola, limitandosi a studiarsi l’un l’altra. Inevitabilmente, molto era cambiato nei quasi tre anni in cui erano rimaste lontane, non da ultimi il matrimonio di Jadzia con Worf, l’escalation degli scontri contro il Dominio e, più recentemente, l’attacco a sorpresa di Gul Dukat, il rimanere in bilico tra la vita e la morte, il sopravvivere, il divorzio.
Da parte sua, anche la Dottoressa Kahn aveva avuto il suo bel daffare in quel periodo: ritornata su Trillius Prime dopo la parentesi su Deep Space 9 con i propri colleghi, aveva continuato le proprie ricerche in merito ai wormhole artificiali grazie al supporto dell’Istituto delle Scienze, con il quale collaborava anche il fratello Bejal. Innegabilmente i progressi erano stati innumerevoli, ma a sentir parlare i colleghi e lo stesso fratello, pareva che la donna si fosse sempre di più richiusa in sé stessa e nessuno pareva davvero capirne la causa, se non forse lo stesso Bejal.

«Lenara, cosa ci fai qua?» Jadzia sembrava aver finalmente recuperato l’uso della parola e, dopo aver preso metaforicamente un profondo respiro, aveva trovato il coraggio di fare il primo passo per rompere il ghiaccio. Non aveva la benché minima idea di cosa Lenara ci facesse lì, o di come avesse saputo del suo arrivo e da chi sarebbe andata ad alloggiare (per quanto la scelta di andare nella propria casa d’infanzia poteva essere quella più logica).

L’altra scienziata si prese qualche istante in più prima di rispondere, studiando ancora un attimo l’ufficiale davanti a lei, cercando di comprendere i cambiamenti che avevano interessato la donna in quell’ultimo triennio, cercando di capire chi Jadzia fosse davvero diventata, in che modo le ultime vicende l’avessero trasformata.
Quando alla fine rispose, la voce le uscì un po’ a fatica, quasi come se non fosse più tanto abituata a impiegare le corde vocali: «Avevo bisogno di vederti, per assicurarmi che stessi bene. Davvero bene. Sono circolate voci...»

Jadzia non riuscì a trattenersi oltre, facendo istintivamente un ulteriore passo in avanti con l’intenzione di stringere a sé Lenara, la quale però, capendo le sue intenzioni, fece a sua volta un passo indietro, mantenendo la distanza rispetto all’altra donna, la quale si fermò sui suoi passi, un po’ ferita.
«Non farlo,» le ingiunse Lenara, «non abbracciarmi come se io fossi la persona più importante per te, quando sappiamo entrambe che non è così.»

«Lenara,» sussurrò Jadzia con le lacrime agli occhi e non comprendendo appieno quanto l’altra le stava dicendo, «ma cosa...?»
L’altra Trill scosse il capo, la tensione che ancora riverberava dal suo corpo: «Quando ho lasciato DS9, tu hai fatto di tutto per convincermi a rimanere con te, professando tutto il tuo amore per me… Ora, non dico di aver sperato che tu mi rincorressi su Trill, ma sì che a un certo punto ho desiderato con tutta me stessa che tu l'avessi fatto, per dimostrare a mio fratello che l'amore che provavo per te era ben riposto. Che lui aveva torto, che non era solo un'infatuazione dovuta ai ricordi custoditi dai nostri simbionti!»

«Lenara, non potevo saperlo. Ho passato mesi a piangere la tua partenza. Le tue parole sono sembrate così... definitive...» Jadzia non poteva credere a quanto stava sentendo: [...]
«Avevo paura, Jadzia! Paura di perdere una vita di studi, la mia carriera, il mio pianeta natale,» ritorse Lenara, continuando a rimanerle a distanza.
«E hai preferito perdere me.» C’era un tono d’accusa nelle parole che Jadzia pronunciò, spalle leggermente incurvate, sguardo addolorato e incapace di guardare l’altra donna negli occhi.

«Ho scelto la strada più semplice, ma quando mi ero finalmente convinta a tornare da te... c'era Worf al tuo fianco...» Lenara non sembrava assolutamente in vena di perdonarle la decisione che aveva preso qualche mese prima, quando aveva accettato (erroneamente) la proposta di matrimonio del Tenente Comandante Worf.
«Oh no...» sussurrò Jadzia, la quale avrebbe anche continuato a parlare se Lenara non avesse aggiunto, facendo poi gesto di andarsene: «Tu eri andata avanti, ed io ero rimasta intrappolata nel mio amore per te. Sono venuta solo per vederti. Non pretendo più nulla da te.»

«Lenara aspetta!» Jadzia coprì velocemente la distanza che la separava dall’altra donna, afferrandola per le spalle e trattenendola, facendola girare verso di sé: «Ti prego, guardami! So di aver sbagliato tutto, mi rendo conto di aver lasciato che Dax mi influenzasse. Ero debole anche io, avevo un vuoto da colmare e ho scelto la via più semplice e ho sbagliato. Ma io, Jadzia, non Dax e non Torias, sono innamorata di te. Lo ero prima e lo sono adesso. Dax mi stava proteggendo usando le sue esperienze, e mi sono lasciata influenzare perché ero ferita, ma quando Dax ed io siamo stati separati i miei sentimenti sono riemersi e ho potuto riprendere il controllo.»
Molto dolcemente, Dax costrinse Lenara ad alzare il capo e a guardarla negli occhi: «Sono venuta su Trill per te, Lenara. Per vederti, perché voglio tutto da te...»
   
 
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