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Autore: Maggiechan_75    07/06/2021    1 recensioni
Questa storia è molto particolare e delicata.
Questa storia, racconta della trasformazione di un rapporto tra un uomo e una donna.
Questa storia racconta di quanto un uomo possa amare una donna
Questa storia racconta di quanto una donna possa amare un uomo
Questa storia racconta anche di un amore diverso. Quello tra madre e figlia. Quello tra figlia e madre.
Questa storia mette a risalto i rapporti tra tutti loro.
Questa storia narra come l’amore non basta solo riceverlo ma deve essere interpretato tra le righe, anche quando un gesto sembra indicare esattamente il contrario.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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E’ così silenziosa la casa a quest’ora del mattino!
Stanno ancora tutti dormendo perfino lui si è riaddormentato.

E’ tutto così silenzioso.

Mi alzo cercando di fare il meno rumore possibile.
Non voglio svegliarlo.
Voglio godermi questi momenti solamente in compagnia dei miei pensieri più intimi.
In silenzio!

Solo così riesco ad ascoltare il mio respiro e il battito del mio cuore.
Forse tra questi silenzi potrò riuscire nuovamente a percepire la tua presenza, mamma!
Amo questi momenti solamente da quando ho fatto pace con me stessa!

Negli anni passati questi silenzi mi hanno fatto molto soffrire!

Erano pesanti troppo pesanti!
Erano silenziosi troppo silenziosi!

Dentro i miei silenzi mi sono sentita così sola!
Sola, perché nessuno li ha mai interrotti quei silenzi!
Nessuno mi è venuto a cercare!

Non lo ha fatto Hideyuki.
Ha assunto il ruolo di padre troppo giovane.
Aveva paura!

Ero solo una ragazzina quando ci siamo ritrovati soli io e lui.
Quando sono cresciuta, non era pronto ad accettare la mia voglia di indipendenza.
Per proteggermi ha racchiuso nel suo cuore tutte le sue preoccupazioni.
Ha cercato di nascondere tutto questo con un sorriso forzato, ma i suoi occhi avevano sempre un velo di tristezza.
Solo ora mi rendo conto che lo ha fatto per proteggermi.
Mi amava come un fratello, ma il risultato è che mi ha lasciato sola!
Sola nei miei silenzi!

Non lo hanno fatto nemmeno quelli che credevo amici.
Io ci sono stata per Eriko quando ha perso suo marito.
Io le sono stata accanto!
Io ci sono stata per Miki quando è venuta a confidarmi i suoi pensieri più intimi.
Io l’ho ascoltata!
Io ci sono stata per Mick quando era sotto l’effetto della polvere degli angeli.
Io ho creduto in lui! Anche quando mi stava stringendo il collo!

Io per tutti loro ci sono sempre stata!
E fino a quando ho fatto parte del duo City Hunter loro ci sono stati anche per me.
E’ bastato che io lo lasciassi, che lasciassi City Hunter per scatenare il silenzio tra noi?!
Loro sono rimasti per lui, per Ryo!
Nessuno invece è venuto a cercare me!
Nessuno ha pensato che anche io potessi soffrire?
Mi hanno lasciato sola nei miei silenzi!

Un anno!
Ci è voluto un anno perché qualcuno si degnasse di cercarmi.
In un anno sono cambiata così tanto che lei, Miki, non era pronta alla nuova Kaori!
Ero cambiata e lei, tutti loro, non erano pronti per questo cambiamento!

Non lo era soprattutto Ryo.
Non avrebbe avuto la forza di accettare il fatto che non fossi più una donna da proteggere!
Perchè nella vita solo quello aveva imparato a fare. Proteggere le persone!
E’ cresciuto nei campi di battaglia dove la sopravvivenza era necessaria, non solo per se stesso ma anche per i compagni.
Era l’unica cosa che gli aveva insegnato colui che lo aveva cresciuto come un figlio.
Al tempo credeva che, solo se fosse riuscito a proteggermi, avrebbe potuto amarmi.
Ma non era così, lui aveva paura! Paura di perdermi.
Alla fine, è accaduto quello che temeva di più!
L’ho abbandonato, l’ho lasciato solo nei suoi silenzi!
Ma lui... solo, non riusciva più a stare.

Aveva troppi ricordi dolorosi ancora presenti nella sua memoria.
Non ce l’ha fatta!
Nemmeno l’amore è riuscito a vincere la sua paura più grande.
Rimanere solo! Questa sensazione lo ha accompagnato per molto tempo. Troppo!
Era rimasto solo fino a quando non ha incontrato mio fratello. Fino a quando non ha incontrato me!
Con me ed Hideyuki ha capito e soprattutto imparato cosa significasse non essere più… solo!

La sera però in quell’appartamento lui era solo!
E “solo” lui mamma non voleva più rimanere.
Usciva tutte le notti e le passava a bere nei locali e ad intrufolarsi sotto le lenzuola della sconosciuta di turno.

Sono stata così gelosa di lui quando eravamo solo colleghi nel lavoro.
Quando credevo non si accorgesse di me.

Sono stata doppiamente gelosa quando ho scoperto che aveva ripreso questa abitudine dopo che lo avevo lasciato. In quei due anni cinque mesi e tre giorni!

Non mi ero resa conto della sua paura di rimanere solo!

Poi è arrivata Genny.
Lei era diversa. Diversa da tutte le altre donne che erano senza nome!
Lei era “Genny” era quella che credevo avesse preso il mio posto!
Mi sono resa conto che non era così solamente dopo averla vista!
Lei non poteva essere me.
Lei non parlava la nostra lingua.
Lei rappresentava ciò di cui Ryo in quel momento aveva bisogno!
Lui non aveva bisogno di una donna con cui confrontarsi.
Lui aveva bisogno di una donna che non mettesse a repentaglio i suoi segreti.
Una donna che non indagasse dentro il suo cuore.
Lui aveva paura mamma!
Lui aveva paura di amare davvero!
Lui aveva paura di me!

Ma come poteva, mamma!
Come poteva amare me se non riusciva ad amare se stesso?
Come potevo pretendere che in quei due anni cinque mesi e tre giorni riuscisse a sentire i miei silenzi?
Come potevo sperare che riuscisse a capirmi se io stessa non riuscivo a farlo?

Una notte ho deciso di parlare e di spezzare il mio silenzio, stavo lanciando un grido d’aiuto!
Ma lui mi ha fermato ancora prima che io iniziassi.
Quella notte, quella difficile notte, mi sono sentita sola, tanto sola!
Quella notte lui non mi ha voluta ascoltare.
Come pensi che abbia potuto sentirmi mamma?!

Forse tu lo sai anche fin troppo bene!
Quante grida di aiuto silenziose ci sono state segretamente nascoste dentro di te?!
Quella notte mi sono sentita rifiutata e non capita!
Lui mi abbracciava e mi asciugava gli occhi con amore.
Ma non aveva capito che non era quello di cui avevo bisogno.
Non aveva capito che anche io quella notte ero spaventata.
Lo ero più di quanto lui stesso potesse immaginare.
Lui lo aveva intuito, ma mi ha detto “no”!
Perchè!?
Perchè mi ha lasciato nella mia paura perché!?

Anche se mi amava, mi ha lasciato soffrire in silenzio!
Come ha fatto Hideyuki …. e come hai fatto tu mamma!

I tuoi silenzi sono quelli peggiori mamma!
Quando ho scoperto la tua esistenza era troppo tardi mamma, tu avevi già lasciato questa terra!
Come hai potuto!?

Mamma! Sayuri mi ha trovato dopo un anno di ricerche.
Un solo anno… Mamma e tu?!
Volevi davvero cercarmi mamma?!
Me lo continuo a domandare, da quel giorno, da quando ho scoperto di avere una sorella!

Hai lasciato che quel silenzio di sofferenze mi accompagnasse per tutta la vita!

Per tutta la vita mi sono sentita sola!
Mi sono sentita sola da sempre senza saperne il vero motivo!

Quanti anni ho passato a soffrire per quei pesanti, pesantissimi silenzi.
Quanto ho pianto per essi.
E quanto spesso piango ancora a causa loro.

Non li ho mai sopportati quei silenzi.
Quei silenzi mi facevano sentire sola.

A Kyoto mi sono sentita sola come mai mi era successo nella mia vita.

Kyoto, il luogo dove avevo scelto di vivere in quei due anni cinque mesi e tre giorni di separazione da lui.
Dall’uomo che amavo e che amo con tutto il cuore ogni giorno di più.

A Kyoto c’era tanto silenzio, troppo!
Quella città era piena del mio silenzio.
Quel silenzio che io stessa non volevo ascoltare.

Era piena del silenzio del mio nulla.
Il mio nulla che speravo, invece, con tutto il cuore di ascoltare!
Ma ne avevo paura, lo temevo e lo odiavo allo stesso tempo.
Mi sentivo così vuota come mai non lo ero stato fino a quel momento.

A Kyoto là nei miei silenzi c’era Satoru!
Satoru in silenzio ascoltava e in silenzio capiva!

Spesso mi sono domandata perché lui mi capisse così tanto bene.
Perchè lui mi stesse ascoltando e voi no!

Satoru mi ha accolto quando ero disperata.
Mi ha offerto la sua casa e una spalla su cui piangere.
Satoru mi ha offerto quello che io per tanto tempo credevo di cercare.
Avevo solamente bisogno di qualcuno che mi ascoltasse!

A Kyoto ho imparato un nuovo modo di amare e voler bene.
A Kyoto ho capito perché Satoru lo faceva e voi no!
A Kyoto ho capito perchè solo con Satoru mi sono permessa di dar voce ai miei silenzi!

Satoru non era Hideyuki, non era il mio fratellone.
Non era colui che mi ha cresciuta con tanti sacrifici.

Satoru non era Ryo: l’uomo che aveva passato la sua vita imprigionato nei suoi silenzi.
Non era l’uomo che amavo.
Non era l’uomo che temevo di far soffrire per paura che si allontanasse da me.

Satoru non era te.
Non era la donna con la quale non ho mai potuto avere un confronto.
La donna che temevo più di tutte.
Non era te, mamma!

Satoru non era tutti voi.
Lui era uno sconosciuto per me.
Eppure io ho preferito confidarmi con lui piuttosto che con voi.

A lui potevo permettermi di aprire il mio cuore.
Potevo farlo perché con lui potevo commettere qualche errore.

Se avessi confessato ad Hideyuki i miei timori lo avrei fatto soffrire.
Se avessi confessato a Ryo le mie paure lo avrei solo allontanato da me.
Se avessi confessato i miei silenzi a te avrei vomitato tutta la rabbia che avevo nei tuoi confronti.
Se lo avessi fatto in quel periodo sarebbe uscito il peggio di me.

Ero così arrabbiata con Hideyuki perché mi aveva lasciata sola.
Ero così arrabbiata perchè non mi aveva mai confessato di non essere il mio vero fratello.
Ero così arrabbiata con Ryo.
Ero così arrabbiata della sua paura di amarmi da non accorgermi che ero io quella che aveva paura di farlo!
Ero così arrabbiata con te.
Ti ritenevo responsabile di tutto ciò che mi stava accadendo.

Era ed è tuttora colpa tua mamma se ho paura di essere io stessa una mamma!
Era colpa tua se avevo paura dei miei sentimenti verso Ryo!
Era colpa tua se sono fuggita da lui!
Si mamma all’epoca ero certa che la colpa fosse tutta di chi mi aveva abbandonata.

Se avessi parlato a voi sarebbe uscito questo e solo questo!

Con Satoru però è stato diverso.

Sarà stato perché è un avvocato.
Forse è per questo che è così abile ad ascoltare.
Sarà stato perché lui tra tutti era quello meno coinvolto.
Con lui mi sentivo più libera di farlo.

Ho lasciato che il mio cuore si aprisse a lui.
Ho lasciato che i miei silenzi arrivassero fino a lui.
Ho lasciato che lui ascoltasse.
Ascoltasse il mio cuore.
Ho lasciato uscire ciò che dentro non riusciva più a stare.

Lui era un uomo che non aveva un passato difficile alle spalle.
Lui era semplice, con una vita semplice.
Ed io non avevo paura di sconvolgere questo tipo di uomo.
Un avvocato che si occupa di diritti umani, per giunta!
No, non avevo paura di farlo soffrire!

L’ho fatto per più di un anno.
Fino a quando mi sono resa conto che si stava innamorando di me.

E’ bastato un bacio per rompere quel dialogo tra noi due.
Quei momenti in cui esprimevo il mio dolore anche rimanendo in silenzio.
Ricordo quel momento come fosse ieri.
L’amore nei miei confronti glielo leggevo negli occhi.
Il disagio che ho provato.
Il disagio che ho visto nei suoi occhi quando l’ho respinto.
E successivamente il silenzio che è iniziato tra di noi!
Non è servita nemmeno una pianta che, con tanto affetto, lui mi aveva regalato per chiedermi scusa.
Non è bastata per farmi riconquistare la fiducia in lui.
Non riuscivo più a stargli accanto e come con Ryo, sono fuggita da lui.
Mi sono trasferita perché non riuscivo più ad accettare quel silenzio di imbarazzo che si era creato tra di noi.

Ho avuto paura!
Ho avuto paura di un bacio.
Ho avuto paura di un semplice gesto d’amore
Ho avuto paura dell’amore!

Ho avuto paura!
Mi sono resa conto che stavo fuggendo dall’amore!
Stavo fuggendo da quel sentimento da cui invece speravo con tutto il cuore invece di essere salvata!
Ma l’uomo che stavo aspettando non era lui.
Ne ho avuto la certezza quando Satoru ha appoggiato le sue labbra sulle mie.

Ero così convinta che Satoru potesse aiutarmi a dimenticare Ryo che, per un secondo ci ho creduto disperatamente.
Credevo fosse lui l’uomo perfetto per me.
Invece lui mi ha solo aiutato a capire quanto amassi Ryo.

Fu in quel momento, quando iniziai a smettere di confidarmi con lui, che ho capito che i silenzi che tanto odiavo non erano dovuti a voi.
Dipendevano da me! Solo e soltanto da me!

Così ho imparato a convivere con i miei silenzi.
Cambiandoli e trasformandomi

In silenzio ho iniziato a cambiare.
In silenzio ho imparato a credere in me.
In silenzio ho imparato ad essere indipendente.
In silenzio ho imparato a vivere da sola.
In silenzio sono cresciuta e sono diventata la donna che sono ora.
In silenzio ho imparato a capirmi e ad ascoltarmi.

Sì mamma!
Il silenzio, può diventare un modo per dialogare.
In silenzio io e te stiamo parlando.

A Kyoto ho trasformato il silenzio solitario in un silenzio amico.
Un silenzio che ricerco quando ho bisogno di ritrovare me stessa.

Un silenzio che cerco ogni volta che voglio parlare con te.

A Kyoto ero pronta a dire addio per sempre a Ryo perché temevo che lui invece non accettasse il mio cambiamento.

Improvvisamente sento il mio cuore battere e la tua ferita vibrare.

Ero pronta a dire addio ...

le parole ancora rimbombano nella mia mente..

- Mamma!? -

mormoro sussurrando e rompendo il silenzio.

Possibile che tu mamma !
Possibile che tu fossi pronta a dirmi addio?!
Possibile che inconsciamente non volessi trovarmi sperando che io vivessi una vita migliore di quella che tu mi avresti potuto offrire?!
Possibile che tu fossi stata pronta per “dirmi addio”?!
Possibile che tu avessi paura che io ti rifiutassi?!

- Avevi paura mamma?! -

La ferita reagisce, una fitta mi costringe a portare la mano al petto.

- Mamma!? -

Hai passato un’intera vita a cercarmi, ma la tua paura ti ha impedito di trovarmi?!

Come Ryo eri sola!
Sola quanto lui!

Come Ryo avevi paura!
Forse avevi più paura di lui!

Accanto a te c’era Sayuri, ma l’amavi troppo per confidarti con lei!
Se solo mamma…
Se solo ….

- Stai bene? -

I miei pensieri vengono distratti dalla sua voce.
Da colui che è cambiato così tanto per me.
Ha combattuto i suoi fantasmi.
Ha affrontato le sue paure, anche quelle più intime.
E’ cambiato e, prima di me, ha capito che non ci poteva riuscire da solo.
Lo ha capito con Hana.
L’ha incontrata quando ormai i suoi silenzi erano troppo assordanti per rimanere silenziosi.
Con lei si è confidato, proprio come io ho fatto con Satoru.

- Sì -

mormoro rendendomi finalmente conto che questo “sì” è sincero.
Ora l’ho capito anche io!

- Sì. Sto bene. -

Sento il mio cuore alleggerirsi dei miei sassolini, mentre le lacrime scendono.

Si avvicina in silenzio e mi abbraccia.
Mi sta trasmettendo tutto il suo calore, tutto il suo amore!
E lo fa in silenzio!

Adoro questi momenti di silenzio mamma!
Adoro quando i silenzi si trasformano in un dialogo silenzioso!
Quello che abbiamo io e te!
Quello che ora riusciamo ad avere anche io e lui!

In questi istanti apro il mio cuore e lascio che tutte queste sensazioni entrino dentro di me.

   
 
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