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Autore: LorasWeasley    09/06/2021    1 recensioni
AU [iwaoi] [accenni daisuga e altre coppie]
"Nel momento stesso in cui Tooru l’aveva baciato tutto il resto era scomparso e nella mente di Iwaizumi era rimasto solo un grande ronzio.
...
-Ti voglio così tanto, per favore…
-È quello che dici a tutti, vero?- ringhiò l’altro spingendoselo però meglio contro.
Oikawa rise lasciandogli un bacio sul collo –Sì certo, il problema è che penso sempre a te quando lo faccio."
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Hajime Iwaizumi, Koushi Sugawara, Takeru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Haikyuu - Azienda di articoli sportivi'
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Capitolo 10

Dopo la pallavolo, perse Iwaizumi.
Probabilmente avrebbe dovuto capire che stava arrivando, soprattutto dopo la chiamata della sera prima, ma ormai Oikawa non aveva più alcun controllo nella sua vita.
Era stato dimesso dall’ospedale, gli avevano mostrato le mosse che avrebbe dovuto far fare a qualcuno ogni due o tre giorni per tenere il ginocchio in movimento, gli avevano prescritto le medicine da prendere se il dolore si fosse fatto troppo forte e gli avevano dato una stampella per gli spostamenti.
Oikawa era quindi fuori ad aspettare che l’autista di famiglia lo venisse a prendere per lasciarlo a casa, quando vide passare una macchina che conosceva bene quanto la propria.
Iwaizumi posteggiò nel primo posto disponibile e scese dalla macchina come una furia, lo sportello che sbatteva così forte che fece chiedere a Oikawa se non avesse lasciato un’ammaccatura.
-Che diavolo di problemi hai?- urlò non appena lo raggiunse, senza preoccuparsi del luogo dove si trovavano e delle eventuali persone che li circondavano.
Oikawa rispose semplicemente guardandolo e questo fece infuriare ancora di più l’altro.
-Come pensi mi sia sentito quando stamattina mi hanno chiamato i tuoi genitori chiedendomi di prendermi cura di te e del tuo ginocchio mentre loro erano via? Come pensi mi sia sentito a fingere di sapere cosa diavolo ti fosse successo!? Cazzo!- stava gesticolando e camminando di fronte a lui solo per smaltire parte della rabbia, poi gli fece il verso –“Non è importante”. Davvero Oikawa? Pensavo che ormai fossero abbastanza chiari i limiti che il tuo ginocchio ti imponeva! Non riesci nemmeno a capire una cosa così semplice senza che qualcuno te lo ricordi costantemente?
Tooru non aveva cambiato espressione, continuava a fissarlo quasi impassibile aspettando che finisse, si sentiva così vuoto in quel momento che non gli importava più di nulla.
Una piccola parte di lui avrebbe solo voluto piangere, farsi stringere mentre gli veniva sussurrato che andava tutto bene. Ma non andava tutto bene.
-Hai detto che non mi interessavo a nient’altro oltre che me stesso- rispose con voce bassa quando capì che l’altro aveva concluso –non mi sembravi interessato a conoscere ancora i miei problemi. Quindi perché avrei dovuto dirtelo?
Hajime strabuzzò gli occhi, il miscuglio di emozioni che c’era al loro interno era impossibile da comprendere per Oikawa o forse, semplicemente, si stava rifiutando di farlo.
-Non… non intendevo questo. E lo sai.
La sua voce si era abbassata, ma il tono rimaneva duro e quasi deluso, come se fosse ferito dal fatto che Tooru stesse davvero pensando questo di lui.
Oikawa sbuffò una risata per nulla felice –Senti, non ho bisogno del tuo aiuto. È inutile continuare a fingere, qualsiasi cosa avessimo è andata distruggendosi nel corso di questi anni e non voglio più che tu ti prenda cura di me solo perché devi.
Iwaizumi era sempre più sconvolto –Tutto questo perché non ho subito risposto alla tua chiamata ieri sera?
E perché ti amo e non riesco più a fingere.
Non lo disse, si limitò semplicemente a storcere la bocca.
A quel punto Iwaizumi la prese come un’affermazione e il suo volto si accartocciò ancora di più per la rabbia –Sei davvero un marmocchio viziato!- ruggì poi con rabbia.
-Vattene!- urlò per la prima volta Oikawa da quando quella discussione era iniziata –Vattene e non farti più vedere!
-Bene!
Senza protestare o dire nient’altro fece come gli era stato detto, andando via velocemente dal parcheggio e dalla sua vita.
 
Una volta a casa Oikawa passò quasi tutto il suo tempo a dormire.
Mangiava ciò che trovava in dispensa o in frigo che non avesse necessità di essere cucinato, si trascinava dal letto al divano e viceversa e si lavava solo quando non riusciva più a sopportare il suo cattivo odore.
Parlava al telefono con i suoi genitori e fingeva che andasse tutto bene, anche quando andò a trovarlo Atsumu finse di interessarsi ai nuovi pettegolezzi sull’azienda che il ragazzo aveva raccolto solo per lui.
Al terzo giorno si rese conto che il suo ginocchio aveva iniziato a fare un po' troppo male e ricordò cosa gli avesse detto il dottore sui movimenti da compiere.
Aveva preso il cellulare pronto a chiamare qualcuno che lo aiutasse ma, la consapevolezza di non avere nessuno adatto per chiedere una cosa tanto intima, lo colpì di botto.
Oikawa aveva tantissimi conoscenti, ma con nessuno si era aperto o aveva legato abbastanza da poter richiedere il suo aiuto.
Forse Atsumu, il biondo probabilmente l’avrebbe raggiunto senza problemi se l’altro lo avesse chiamato, ma non avevano mai avuto quel tipo di rapporto e, a dirla tutta, Oikawa non voleva mostrare quanto fosse disperato senza Iwaizumi.
Solo con la sua assenza si stava pian piano rendendo conto di quanto in realtà il ragazzo fosse stato indispensabile nella sua vita in tutti quegli anni di amicizia.
Prese degli antidolorifici e passò il resto della mattinata a dormicchiare sul divano, fino a quando fu riscosso dal campanello della propria porta.
Corrugò la fronte confuso, cercando di capire chi potesse essere e non pensando neanche per un secondo a Iwaizumi, perché il ragazzo aveva già le chiavi.
Il campanello suonò nuovamente e Oikawa si costrinse ad alzarsi e trascinarsi zoppicando lungo il corridoio.
-Ehilà!- gli spuntò il sorriso di Sugawara quando finalmente aprì la porta.
Tooru sbatté le palpebre più volte cercando di capire se fosse davvero lì davanti e, in caso di riscontro positivo, comprendere il perché.
Suga entrò in casa senza aspettare che l’altro si riprendesse dalla sua confusione.
-Ho portato il pranzo- spiegò –e anche un po' di altra spesa, così non muori di fame.
Oikawa non sapeva che dire, Suga continuò –Inoltre so che devi fare degli esercizi per il ginocchio, no? Ho tutto il pomeriggio per te, ci divertiremo!
La sua felicità era quasi contagiosa.
Suga probabilmente era un angelo e Oikawa capiva perfettamente perché Daichi fosse innamorato di lui.
-Perché dovresti passare il tuo giorno libero insieme a me?- chiese davvero non capendo, mentre seguiva il collega nella propria cucina dove l’altro si era già messo a sistemare tutto quello che c’era nelle buste che aveva portato.
-Non è il mio giorno libero.
Oikawa si sedette su una sedia cercando una posizione comoda per il ginocchio –E come farai per il tuo lavoro?
-Iwaizumi si sta occupando del mio lavoro- alzò lo sguardo e fece un occhiolino –sai, lui si occupa del mio ed io mi occupo del suo.
Il cuore di Oikawa si strinse.
Tooru l’aveva trattato di merda, gli aveva detto che non voleva più vederlo e Hajime aveva rispettato questa sua richiesta, ma non aveva smesso comunque di preoccuparsi e prendersi cura di lui.
  
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