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Autore: heliodor    12/06/2021    0 recensioni
Valya sogna di diventare una grande guerriera, ma è solo la figlia del fabbro.
Quando trova una spada magica, una delle leggendarie Lame Supreme, il suo destino è segnato per sempre.
La guerra contro l’arcistregone Malag e la sua orda è ormai alle porte e Valya ingaggerà un epico scontro con forze antiche e potenti per salvare il suo mondo, i suoi amici… e sé stessa.
Aggiunta la Mappa in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Valya quasi lo travolse quando entrò nella tenda. “Devi processarlo” disse a voce alta. “E io voglio essere presente.”
Un soldato entrò subito dopo di lei, l’espressione atterrita. “Ho cercato di fermarla, comandante” disse. “Ma mi ha scaraventato via. Non so come abbia potuto fare.”
Zane notò la mano di Valya appoggiata sull’elsa.
Lo so come ha fatto, pensò.
Fece un cenno della testa al soldato. “Va tutto bene. Torna al tuo posto.”
Il soldato gli rivolse un inchino e uscì dalla tenda.
Valya lo fissò con aria di sfida. “Devi processarlo. È un traditore.”
Astryn era passata da lui non appena tornata dal giro di esplorazione e gli aveva riferito quello che era accaduto sulle Zanne di Gandum.
“Non si sarà nessun processo” disse con tono calmo.
“È un traditore. Ha cercato di uccidere Doryon.”
“Doryon è il figlio di Hylana” disse Zane cercando le parole giuste. “E Hylana è una traditrice. Potrebbe aver cercato di farci un favore.”
Valya lo fissò con gli occhi sgranati. “Lo sai che non è così. Tu lo stai proteggendo.”
“Mi servono più guaritori” disse Zane. “E Ros Chernin è un buon guaritore. Ofor ha esaminato la ferita di Hironna e ha detto che sopravvivrà. Ed è tutto merito suo.”
“Quella strega è una nemica. E lui l’ha salvata.”
“Gli è stato ordinato di farlo e ha ubbidito” ribatté lui.
Valya strinse i pugni. “È pericoloso averlo qui. Tu non conosci i Chernin. Non devi fidarti di loro. Suo padre ci ha costretti a lasciare Cambolt.”
“Quindi il tuo è solo risentimento personale?” le domandò con tono provocatorio.
Valya sembrò vacillare. “Non sarebbe un buon motivo?”
“Lasciamo fuori le nostre questioni personali. Io per esempio non sopporto Gathar, ma finché non cercherà di nuovo di scalzarmi da comandante, lo rispetterò perché è uno stregone di rango elevato e con molta più esperienza di me. Dovresti cominciare a pensarci, Valya. Ora sei parte della nostra armata, dopo che hai combattuto per noi.”
Valya sembrò calmarsi. “Astryn ti ha detto che ho battuto Hironna?”
“Mi ha detto che ti aveva ordinato di restare con Eilana e tu hai disubbidito.” Scosse la testa. “Pensavo fossi pronta e invece mi sbagliavo.”
“Io sono pronta” protestò Valya.
“Non lo hai dimostrato.”
Lei fece per dire qualcosa ma le fece un cenno con la mano.
“Ora esci. Devo parlare con Ros Chernin.”
Valya uscì a testa bassa e poco dopo un soldato scortò nella tenda Ros. Il ragazzo era vestito con una tunica lacera ed era sporco. Portava una borsa a tracolla e dei sacchetti legati alla cintura.
“Io ti saluto” disse il ragazzo.
Zane ricambiò il saluto con un cenno della testa. “Puoi andare” disse al soldato.
Ofor li seguì nella tenda e lo salutò con un inchino. “È lui?” chiese indicando Ros.
Zane annuì.
L’erudito gli rivolse un’occhiata. “Astryn dice che sei stato l’apprendista di Jangar di Ferrador.”
“Io ti saluto” disse Ros rivolto a Ofor.
Almeno è educato, pensò Zane.
“E io saluto te” rispose l’erudito compiaciuto.
“Sì, ero l’apprendista di Jangar” disse Ros. “Ho lavorato con lui per due Lune.”
“Appena due?” fece Ofor sorpreso. “È un po’ poco per definirsi un guaritore.”
“Jangar mi faceva studiare molto” disse Ros. “E pretendeva risultati immediati.”
Ofor annuì. “Cos’hai in quella borsa?”
“Pozioni e bende. Qualche olio per disinfettare.”
“E nei sacchetti?”
Ros sembrò esitare.
“Faresti meglio a dircelo” disse Zane. “In questo momento sto valutando la tua posizione, se proprio vuoi saperlo.”
“Valutando?” fece lui.
Zane annuì. “Ofor insiste per avere almeno un altro aiutante. Tu sembri un buon candidato, ma sei anche una bocca in più da sfamare e non possiamo permetterci di tirarci dietro qualcuno che non ci è utile.”
“Capisco” disse Ros. “Ho le mie erbe e alcune miscele.”
“Astryn mi ha riferito una strana storia che a sua volta ha appreso dalla giovane Keltel.”
Ros annuì. “Penso si riferisca alla Nebbia Asfissiante” disse.
L’erudito lo fissò incuriosito. “Di che si tratta?”
Ros trasse da un sacchetto una boccetta di vetro. Era piena di un liquido color ambra. “È una miscela che ho creato. È una mia invenzione.” La porse a Ofor.
L’erudito la prese tra le dita e la osservò da vicino. “Che cosa fa di tanto interessante?”
“Crea una nebbia molto densa” disse Ros. “Presa da sola non è molto efficace, ma io l’ho unita a un’erba che può provocare bruciore agli occhi e rende difficile la respirazione.”
Ofor annuì. “Ho già sentito parlare di composti simili, ma non ne avevo mai visto uno. Sei davvero molto abile, Ros Chernin, ma a me serve un guaritore, non un erborista.”
“Non è adatto?” chiese Zane.
L’erudito fissò Ros come se fosse un mercante che stesse valutando del bestiame. “Ho visto come ha curato la ferita di Hironna. Un ottimo lavoro per uno che doveva agire in fretta e con pochi mezzi.” Fece una pausa. “Penso che potrebbe esserci utile.”
Zane annuì con vigore. “Ti sei guadagnato due pasti al giorno e una tenda calda fino a Charis, Ros Chernin.”
Il ragazzo gli rivolse un inchino prima di uscire scortato da Ofor.
Rimasto da solo Zane sedette sulla sedia imbottita e slacciò il corpetto che indossava sopra la tunica. Gli bastò appoggiare la mano sulla spalla per gemere dal dolore. Scostando la tunica, vide la chiazza color viola scuro correre fin sotto l’ascella e propagarsi lungo il fianco. Diramazioni simili a fili si estendevano fino all’addome e alcune stavano puntando verso il petto.
Quando arriverà al cuore smetterà di battere, si disse ricordando le parole di Vanyl.
Riallacciò il corpetto e andò all’uscita. Fuori il cielo era grigio e pesante, ma l’orizzonte sgombro da ostacoli gli permise di scorgere il profilo delle colline distanti un centinaio di miglia.
Oltre di esse c’era una valle che si allungava per altre cinquanta miglia ed era tagliata in due dal Fiume Nero. Il corso d’acqua che attraversava mezzo continente da meridione e settentrione.
In uno dei tratti più stretti del fiume sorgeva Charis. Era stato Ofor a descrivergli il luogo quando gli aveva mostrato le carte.
Non più di cinque o sei giorni di viaggio, pensò. Quattro se aumentiamo la velocità della marcia. E ancora non abbiamo incontrato una pattuglia di mio padre o di Oldorak.
Quella era la questione che al momento lo preoccupava di più. Ne aveva parlato con Gathar e gli altri comandanti in una riunione, due giorni prima.
“È chiaro che sta succedendo qualcosa” aveva detto Gathar. “Dovresti inviare delle pattuglie a meridione per controllare che non ci siano trappole.”
Zane ci aveva pensato ma c’era un problema.
Era stato Sabar a parlarne. “Sarebbe imprudente. Una nostra pattuglia potrebbe farci scoprire. Se ci fosse un’armata di rinnegati tra noi e Charis, potrebbero attaccarci.”
“Che vengano pure” aveva esclamato Patyna. “Sono pronta a battermi.”
Ne sono certo, aveva pensato Zane. Come sono certo che saresti disposta a sacrificare tutta l’armata pure di vendicare tuo figlio. Ma non è la vendetta che deve guidarci in questo momento.
Si era sorpreso a quel pensiero perché era una frase che suo padre gli aveva ripetuto spesso.
Lui non è capace di vendicarsi, aveva pensato Zane. Non dopo quello che gli è stato portato via.se lo avessero fatto a me, come mi sarei comportato?
Stava camminando verso la tenda delle riunioni quando Valya gli tagliò la strada costringendolo ad evitarla.
“Riesci sempre a farti quasi investire” disse seccato. “Sembra che tu lo faccia di proposito.”
“Hai arruolato Chernin” disse lei con tono d’accusa e a voce alta.
Zane vide due soldati che giravano la testa verso di loro.
Non è il momento di mostrarsi deboli, si disse.
“Dev parlarmi con più rispetto” disse rivolto a Valya.
“Altrimenti?” fece lei piazzandosi con le mani nei fianchi.
“Dovrò farti incatenare” disse minaccioso.
“Che ci provino” rispose lei mettendo la mano sull’elsa.
“E Imbavagliare. Quando parli sei altrettanto molesta di quando sei libera di agire.”
Valya sospirò affranta. “Sto solo cercando di aiutarti. Ros ha fatto del male a Doryon. Ha cercato di avvelenarlo” disse a voce più bassa.
Zane riprese a camminare e lei lo seguì.
“Ti ho già spiegato” disse con tono paziente. “Come stanno le cose. Qualsiasi azione abbiam compiuto in passato non importa. Hylana si è dimostrata una traditrice e qualsiasi atto contro di lei è di fatto giustificato. Stai solo ribadendo che Chernin è un alleato di Lormist, se fosse davvero responsabile.”
“Non l’ha fatto per aiutarvi” protestò lei.
“Non importa. Ora ci serve un guaritore in più e lui è utile.”
“E dopo?”
Zane si accigliò.
“Cosa ne farai di lui dopo che saremo arrivati a Charis? Lì di sicuro ci sono parecchi guaritori. L’armata di Aramil ne avrà tanti al seguito. Tutti quelli che ti servono.”
Zane non aveva pensato a quello.
“Quando saremo a Charis valuterò la situazione e prenderò una decisione.”
Sto davvero dicendo queste parole? Si domandò sorpreso. Sto iniziando a parlare come mio padre. Dannazione.
Valya si accigliò. “Allora sorveglierò io Chernin fino a che non saremo arrivati.”
Zane le scoccò un’occhiataccia. “Che vuol dire sorvegliare?”
“Non lo perderò di vista” disse lei. “E se farà qualcosa di sospetto o di pericoloso, come cercare di avvelenare te o me, lo fermerò. E stavolta per sempre.”
“No” disse Zane perentorio. “Tu non farai proprio niente del genere, Valya Keltel. Dannazione, lo vuoi capire o no che siamo un’armata in marcia? Ci manca solo che tu ti metta a fare la Vigilante.”
“Non sarebbe una cattiva idea.”
“Tu hai una spada maledetta. È decisamente una cattiva idea.”
“È magica” rispose lei.
Zane fece un gesto vago con la mano. “A Ros Chernin non dovrà succedere niente, hai capito? E per niente intendo che dovrai lasciarlo in pace.”
Valya guardò altrove.
“Non te lo sto chiedendo, Valya. Te lo sto ordinando. Come tuo comandante.”
 “Lui è pericoloso” disse Valya. Sembrò esitare. “E non voglio che accada niente di brutto a te, a me.” Sospirò. “A nessuno di noi.”
Zane arrivò davanti alla tenda delle riunioni, dove si erano già riuniti soldati e mantelli per il discorso che doveva tenere.
“Ho preso una decisione” disse fermandosi davanti all’ingresso. “Se per te Chernin è così importante, da questo momento tu sarai responsabile di lui.”
“Bene” disse Valya soddisfatta.
“Molti potrebbero pensarla come te su di lui, così come pensano che tu sia una traditrice, avranno qualcosa da obiettare su un guaritore che fino a ieri ha servito i Talmist.”
Valya lo fissò interdetta. “Io adesso combatto per voi” disse con tono difensivo.
“Non ha importanza che cosa fai o cosa pensi, ma quello che pensano gli altri” l’ammonì Zane. “Solo che tu hai la tua spada maledetta a difenderti.”
“Magica” lo corresse lei.
“È uguale” fece Zane scrollando le spalle. “Chernin invece è indifeso.”
“Ha avvelenato…” iniziò a dire Valya.
Zane le fece cenno di tacere. “Lui è indifeso e ci serve, almeno fino a Charis. Ha bisogno di qualcuno che lo protegga.” Le puntò il dito contro. “Tu sarai quella persona. Ti affido ufficialmente l’incarico di difendere Ros Chernin.”
“Non puoi farlo” esclamò Valya indignata.
“Sono il tuo comandante e il mio è un ordine. Mi aspetto che tu lo esegua. Da questo momento in poi sei la guardia del corpo di Chernin, che a te piaccia o meno.”
“Non mi piace affatto” protestò Valya.
Zane le sorrise e si infilò nella tenda.
 
  
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