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Autore: ClostridiumDiff2020    18/06/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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168 - You're not alone...



Il calcio che lo costrinse in ginocchio fu dolorosamente familiare.
La volpe astuta lo osservava impassibile mentre il suo ultimo soldato svaniva, colpito dal taglio di luce. Un'allieva davvero molto brillante, pensò con un mezzo sorriso.
"In ginocchio, è quello il tuo posto..." Sussurrò l'uomo mentre i suoi occhi di ghiaccio splendevano trionfanti.
Non ricordava da tanto quel senso di impotenza. Gli avevano bloccato le mani dietro la schiena, riconosceva l'acciaio che gli serrava i polsi, acciaio Grisha.
Non riconosceva quell'uomo e ciò lo rendeva estremamente furioso.
In quel luogo di oscurità il suo potere era nullo.
Il morso che gli bloccava la bocca lo feriva, il sangue gli colava fino al collo ma non per questo smetteva di digrignare i denti.
Per quanto si concentrasse, per quanto la chiamasse con disperazione l'oscurità rimaneva silenziosa. Quel luogo era nato da lui e di lui si nutriva.
I suoi occhi dardeggianti si posarono su di lei, fiera e altezzosa.
Era questo che volevi?
Ma da lei non giunse risposta.
L'uomo dagli occhi di ghiaccio gli sfiorò il mento e lo afferrò con forza obbligandolo a guardarlo negli occhi. "Sai mi ha detto molte cose su di te la nostra piccola santa, la mia inaspettata alleata... Una creatura così antica e potente... Posso solo immaginare cosa potrò fare con il tuo potere. Mi chiedo se ti accorgerai di quanto la tua volontà sarà annientata... Io spero di sì... E poi sarai completamente mio... Sarai il fedele cagnolino per me, per i miei figli... sempre che questa droga non ti consumi, come con tutti gli altri concedendoti un'atroce agonia".
La rabbia lascò il posto al panico. Avevano avuto la cura di mostrargli uno dei suoi Grisha, crollare sotto gli effetti di quella disgustosa droga.
Un tempo, sua madre gli aveva insegnato che non si sarebbe mai dovuto piegare davanti a nessuno, mai. Ci si era aggrappato con forza, ne aveva fatto la sua certezza, il suo sogno. Ma presto gli avrebbero strappato ogni cosa. Le pareti crollarono e in quei grandi occhi scuri non era più una creatura secolare e fiera, ma solamente un ragazzo solo e spaventato.
La morsa al cuore gli strappò un gemito, un ginocchio si piantò nella sua schiena.
I suoi Grisha, sotto il controllo di quegli occhi del nord, li odiava eppure li utilizzava senza remore.
La rabbia gli faceva fremere il cuore più dell'Heartrender che tentava di prenderne il controllo.
Resisteva con tutto se stesso, nonostante la Shadow Fold lo stesse consumando, era ancora lui. E non sarebbe stato facile spezzarlo.
"Il nemico del mio nemico è mio amico, questa lezione l'ho appresa da te... quando hai cercato di sterminare la mia famiglia" gli sibilò all'orecchio una voce familiare mentre gli strappavano di bocca il morso. "Quanta ne dovrà prendere perché abbia effetto?"
Dannata volpe
"No..." gemette
"Li prenderò tutti, tutti loro uno per uno... Il mio personale esercito. Sarà un piacere usare tutte le conoscenze costudite qua..." Proseguì l'uomo dagli occhi di ghiaccio scostandogli una ciocca di capelli corvini dalla fronte.
Ringhiò con rabbia ma la morsa al cuore si strinse.
Inesorabilmente solo fino alla fine, si chiese se ei sarebbe rimasta a guardare fino alla fine o se avrebbe distolto lo sguardo quando darebbe stato il momento.
Fu un attimo di tenebra e poi solo luce.



 

Crollò a terra, le mani ancora serrate dietro la schiena. L'ultima volta ne era emerso rinato. I segni che rimanevano sul volto gli ricordavano costantemente quanto il desiderio rendesse deboli. Ed eccolo là, difronte a lei, di nuovo. Una rinata incredulità stampata nei suoi occhi scuri.
La luce era corsa da lui e lo aveva guidato verso un'inattesa salvezza. Lontano da quegli occhi di ghiaccio, lontano da quella volpe beffarda. Lontano persino dal suo fedele Otkazat'sya. Una domanda premeva sulle sue labbra dischiuse.
Perché?
Ma la sua voce gli rimase bloccata in gola e sorrise beffardo
"Non l'ho fatto per te, ma per loro..." le rispose lei udendo i suoi pensieri.
Lui abbassò i suoi grandi occhi scuri, per un attimo i suoi pensieri andarono a coloro che aveva perduto. A lei, che nonostante tutto quel tempo viveva nei suoi ricordi, con i suoi grandi occhi splendenti. Luda, lei si era fidata delle sue scelte fino al suo ultimo respiro. Bellissima, non fragile ma, dolorosamente mortale.
Avrebbe potuto evocare le sue ombre, i suoi soldati e invece se ne rimase immobile, con i polsi sanguinanti e una scheggia di dolore conficcato nel cuore. Credeva che gli sarebbe stato impossibile soffrire di nuovo eppure... "Quindi adesso?"
Lei si sedette al suo fianco, il suo sguardo improvvisamente addolcito. "Un tempo mi hai detto che avevi fatto tutto per il nostro popolo, che volevi proteggerli, tutti loro. Questo faremo..."

Day 168 - Prompt - spezzato (17/06/2021)

 

   
 
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