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Autore: Ahimadala    19/06/2021    1 recensioni
Ci sono campane nuziali all'orizzonte.
Hermione Granger, felicemente single, si ritrova sotto il mirino di tutte le riviste di gossip quando il matrimonio del suo ex, Ron, si avvicina.
In preda alla disperazione, si allea con il suo rivale sul lavoro, il single seriale, ma altamente desiderabile secondo i giornali, Draco Malfoy.
Il loro piano é semplice: trascorrere due settimane fingendo di essere follemente innamorati per poi andare ognuno per la propria strada una volta concluso il matrimonio.
Dovrebbe esser facile.
Loro sono, dopotutto, cordiali nemici.
Questa storia NON è mia, ma è la traduzione dell'opera di Senlinyu e Stargazing121.
Genere: Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il signor Draco Lucius Malfoy. 
Quest' autrice si chiede cosa ci trovino gli uomini nel chiamare i loro figli come loro stessi. Come tutti voi sapete dal nostro precedente numero, Draco Malfoy è stato nominato, dopo un attento processo di selezione, lo scapolo più ambito non solo di Londra, non solo della Gran Bretagna, ma ora di tutta l'Europa. Esatto, siamo diventati internazionali. 

Purtroppo, Draco Malfoy sembra poco incline a rompere il suo status di scapolo. O forse questa è un' errata interpretazione, perché in effetti non molto tempo fa, Draco Malfoy era noto come un uomo che godeva di tale stato, facendo sfilare al suo braccio elegantemente rivestito una donna diversa ogni settimana.

Quest'autrice non può fare a meno di chiedersi cosa spinga il signor Malfoy ad avere una quantità così varia di compagne. 
Si stanca delle loro conversazioni? Sviluppa un'eruzione cutanea se trascorrere troppo tempo in compagnia della stessa persona?
Badate bene che quest'autrice sta solo speculando sul motivo per cui il signor Malfoy dovrebbe avere irritazioni sul suo corpo. 

Tuttavia, negli ultimi giorni sembra che il Signor Malfoy abbia abbandonato le sue vecchie abitudini, abbracciando un tipo di celibato molto poco caratteristico. Potrebbe davvero aver superato la sua epoca di baldoria e aver abbracciato la singletudine o forse c'è qualcosa di più di quello che si vede? Abbiamo chiesto al signor Malfoy di commentare, ma non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro. 
Tratteniamo ansiosamente il respiro finché non deciderà di onorarci di una risposta.

- Febbraio 2009, The Social Snitcher, in Witch Weekly 

Draco teneva gli occhi saldamente fissi sul suo piatto.
Qualsiasi passante avrebbe avuto l'impressione che fosse in estasi per quella roba marrone fradicia che adornava il suo piatto come un quadro di Jackson Pollock. Pensò addirittura di aver avvistato una patata tra la massa di sugo gelificato, ma non ci avrebbe scommesso neanche un galeone della sua camera blindata alla Gringotts.

Dal momento che il Ministero continuava a insistere che i suoi dipendenti pranzassero insieme, sarebbe stato logico pensare che avrebbero almeno fornito del cibo commestibile.

Forse questo era tutto un grande piano per unire gli impiegati nella comune sofferenza di tali pasti sgradevoli. Forse avrebbe potuto  guidare un colpo di stato contro il servizio di catering.
Forse era proprio quello l'esercizio di team-building: il feroce assassinio di un impiegato del governo per aver sottoposto il resto dei dipendenti a questa tortura gastrica. 

Draco punzecchiò il suo cibo. Traballava.

Sospirò e spinse via il piatto in segno di sconfitta. Nessuno dei presenti sembrò scoraggiato dalla sua apparente fissazione per il pranzo non proprio desiderato del Ministero, visto il modo in cui continuavano a fissarlo.

Il suo sguardo vacuo e vitreo puntato verso il basso non fu da loro interpretato come offensivo o come un segno del fatto che avesse una commozione cerebrale o qualche deficienza mentale. Sembrava invece che gli impiegati del Ministero della Magia lo prendessero come un invito. 

Era stato interrotto non meno di cinque volte negli ultimi trenta minuti. 

"Malfoy" disse Blaise, cercando, e fallendo, di parlare con un angolo della bocca: l'uomo non era noto per le sue sottigliezze. "Malfoy", disse di nuovo come se Draco avesse dimenticato il nome del proprio avo, "ce n'è un'altra a ore dodici".

Draco si spostò sulla sedia, facendo saettare lo sguardo lateralmente, così da scorgere la donna dal lato opposto della stanza che lo fissava come se fosse una borsa dell'ultima linea di Louis Vuitton e lei avesse per caso la chiave della Gringotts di papà.
Agitò le dita; le sue unghie lunghe gli ricordarono gli artigli di quella terribile gallina che lo aveva attaccato al terzo anno. 

Se ciò fosse successo due settimane fa, si sarebbe goduto lo sguardo frivolo e civettuolo che lei gli lanciava da sotto le ciglia. Sarebbe andato fino al suo tavolo, vi si sarebbe appoggiato con noncuranza e l'avrebbe invitata a cena. 

Ma questo non era due settimane fa. 

Nelle ultime due settimane era stato perennemente avvicinato, braccato e sollecitato da donne, tutte donne che volevano sposarlo.
Non lui, però.
La sua eredità. 

Avrebbe potuto avere le verruche, non avere i denti e zoppicare, e queste donne avrebbero comunque desiderato di incatenarlo con la vecchia palla al piede. In realtà, zoppicare sarebbe stato un valore aggiunto. Avrebbe reso più difficile per lui scappare. 

Era considerato niente più che un premio matrimoniale. 

Era così terribile desiderare una moglie a cui piacesse per qualcosa di più dei suoi soldi? 

Aveva dei sentimenti. Certo, forse non erano sentimenti profondi, degni di un romanzo, ma c'erano comunque. Era forse una poesia. Non un sonetto shakespeariano, ma qualcosa di E.E. Cummings. Un po' sconcio, del tutto insensato ed eccentrico. 

Sembrava che questo articolo avesse invitato ogni donna a considerarlo un animale da cacciare, spesso letteralmente, visto che era stato palpeggiato più nelle ultime settimane che in quasi trent'anni di vita. Era come se l'autore lo volesse far sposare il più presto possibile. 

Forse erano in combutta con sua madre. Narcissa aveva cercato di avere dei nipotini per l'ultimo mezzo decennio; ma per quanto ci provasse, e per Merlino ci provava, non sembrava mai in grado di far durare le cose. Forse era solo condannato a essere uno scapolo ambito, ma fisso, per il resto della sua vita. 

"Oh," disse Blaise, alzando gli occhi al cielo e scostandosi da Malfoy come se il matrimonio fosse contagioso, "penso che abbiamo un'altra cacciatrice". 

Oh, Merlino. Non un'altra.

"Sta venendo qui?"

Blaise sollevò la mano. "Probabilmente. A meno che slacciare un altro bottone della sua camicetta non sia una cosa che fa sempre quando attraversa una stanza".

 "Presto" disse Draco, schiaffandosi in faccia un sorriso da maniaco, che lo faceva sembrare come se si fosse infilato una gruccia in bocca, "di' qualcosa di divertente". 

Si rese conto che stava parlando con Blaise, la cui idea di umorismo tendeva a essere interamente a spese di Draco, ma a caval donato non si guarda in bocca. 

"Cosa?" disse Blaise, stupidamente. Quell'uomo era davvero un migliore amico inutile.

"Di' qualcosa di divertente, fa' sembrare che siamo nel bel mezzo di una conversazione, e poi forse se ne andrà". 

Blaise sembrava distratto. Sbatteva le palpebre, apriva e chiudeva la bocca in un'espressione che ricordava a Draco quella di un merluzzo. 

Merlino. Draco aveva bisogno di un eroe. Qualcuno, chiunque, purché lo salvasse. In questo momento, sarebbe stato quasi grato se San Potter fosse piombato dal Dipartimento di Applicazione della Legge Magica su una scopa e lo avesse portato in qualche destinazione lontana. 

Chiuse gli occhi, le spalle tese mentre si preparava all'inevitabile invasione del suo spazio vitale con profumi ed estrogeni. 

"Malfoy", disse una voce femminile, ma del tutto inaspettata, "posso parlarti?"

____

Hermione deglutì e cercò di non lasciar trasparire il disagio che provava, sentendosi come una di quelle donne che sciamano costantemente su Malfoy.

 Se avesse avuto più tempo per pianificare, si sarebbe abbottonata di più la camicia, magari avrebbe aggiunto qualche sciarpa e un cappotto invernale. Solo per esser certa che lui non pensasse che si stava avvicinando a lui a causa di... tutto questo.

Non era importante che lei si stesse effettivamente avvicinando a lui a causa di quello. Tecnicamente.
Davvero, lo stava facendo solo tecnicamente.

Inspirò. "Malfoy, posso parlarti?"

Guardò le sue spalle tendersi, poi il giovane si voltò leggermente, come se fosse andato in cortocircuito. I suoi occhi si spalancarono. 

"Granger?"

La sua inflessione parlava chiaro. Blaise Zabini era seduto accanto a lui, come al solito, gli occhi scintillanti di curiosità. 

Sentí la bocca estremamente secca. Malfoy la stava fissando, e Blaise la stava fissando, e Cormac la stava fissando. Dannazione, sembrava che l'intera stanza la stesse fissando. 

Cominciò ad aprire la bocca, sforzandosi di pensare ad un qualche tentativo di conversazione che non apparisse completamente disperato da parte sua.

"Si tratta di quella voce che circola, secondo la quale stiamo pensando di sostituire le scope con i draghi nella Coppa del Mondo di Quidditch dell'anno prossimo?" disse lui, interrompendola, sollevando un sopracciglio curioso. 

"Cos..." Lei sbatté le palpebre. "N..." La sua bocca si chiuse di scatto. 

Una riunione privata sui draghi. Quanto era perfetto?

Suonava già stranamente indecente. 

Se fosse riuscita ad avere Malfoy da solo, se non altro, quando lui avrebbe riso e detto di no Cormac non sarebbe stato due tavoli più in là a guardare. 

"Perché se è così, giuro che io non c'entro niente" disse Malfoy, interrompendola ancora una volta. 

Dio benedica Malfoy per aver dato per scontato che Hermione non si sarebbe mai avvicinata a lui di sua spontanea volontà per un motivo che non fosse strettamente legato al lavoro. 

"Be', può essere, ma la gente parla". 

A dire il vero, non aveva sentito nemmeno una parola al riguardo. Draghi? Alla Coppa del Mondo di Quidditch? Erano totalmente rincretiniti? 

Giocavano a Quidditch, ovviamente lo erano. 

Tuttavia, legalmente sarebbe stato un disastro totale, per non parlare dell'implausibilità logistica di far volare quattordici draghi in un campo di Quidditch circondato da migliaia di maghi. La sconfinata idiozia che scaturiva da quello sport non finiva mai di stupirla.

Si tirò su. "Penso che sarebbe meglio che i dipartimenti di  Sport Magici e Creature rilasciassero una dichiarazione congiunta prima che la cosa attiri troppo l'attenzione. Potresti incontrarmi dopo pranzo, così possiamo abbozzare qualcosa prima che i giornali ci facciano  una storia?"

Malfoy lanciò un'occhiata a Blaise, con l'aria di un uomo inaspettatamente liberato, prima di alzarsi, afferrando la sua giacca dallo schienale della sedia che aveva appena lasciato. "A meno che Blaise non richieda ulteriormente la mia compagnia, potremmo discuterne adesso".

Hermione sbatté le palpebre. "Adesso?" 

Sperava di avere un po' più di tempo per sviluppare un piano che potesse convincere Malfoy a fingere una relazione con lei per le prossime due settimane. Doveva trovare una buona motivazione da presentargli e un incentivo. Malfoy non aveva mai fatto nulla per semplice bontà d'animo; in effetti, probabilmente non aveva nemmeno un cuore, vista la quantità di cose che lasciava dietro di sé. Anche se l'avesse avuto, non avrebbe certo corso il rischio di usarlo in una situazione che avesse a che fare con Hermione.  

Aveva immaginato di poter stilare una lista possibili offerte mentre lo aspettava.

"In realtà" disse Blaise, facendole l'occhiolino, "se non ti dispiace togliermelo dalle mani. Sta disturbando il mio delicato equilibrio tra lavoro e vita privata".

Malfoy fece un rumore che suonò come un delicato equilibrio di umorismo e affronto. "Mi scuserei, Zabini, se tu avessi realmente portato a termine qualche lavoro quest'anno".

Hermione soppresse uno sbuffo all'idea che uno dei due avesse effettivamente portato a termine qualcosa che potesse essere descritto come "lavoro" negli sport magici. 

L'indignazione per il fatto che il Quidditch avesse un ramo del Ministero con finanziamenti pari all'intero Dipartimento delle Creature Magiche era una delle tante cose che Hermione era costretta a subire in silenzio.
La sola idea che Draco Malfoy, che arrivava tardi al lavoro e andava via presto, avesse una posizione all'interno del Ministero equivalente alla sua la innervosiva ogni singola volta che era costretta a guardare la sua irritante faccia.

Il network dei vecchi ragazzi del Ministero: lavori stupidi per salari seri.

"Va bene. Nel mio ufficio, allora" disse con voce falsamente allegra mentre si voltava. 

Notò, con un piccolo brivido di soddisfazione, l'espressione di stupore sul volto di Cormac mentre Malfoy la seguiva fuori dalla mensa del Ministero.

"Forse è la prima volta da quando ne ho memoria in cui mi fa piacere essere chiamato a una riunione con te" disse Malfoy, affiancando i suoi passi una volta che l'ebbe raggiunta, "tu - e non lo dico con leggerezza - sei la prima donna dalla quale sono stato felice di essere interrotto da settimane".

Hermione rabbrividì appena dentro di sé. 

Che cosa avrebbe pensato una volta scoperto il motivo per cui aveva chiesto di incontrarlo? Questo avrebbe rovinato tutto il suo complesso di superiorità su di lui.

Non che le importasse dell'opinione che lui aveva di lei, ma era una questione di principio.
Le piaceva l'idea che persino Draco Malfoy sapesse che non era il tipo di persona che avrebbe voluto avere qualcosa a che fare con lui per qualsiasi motivo che non fosse legato al lavoro. Avrebbe voluto che lui continuasse a credere a queste cose.

Beh, mantenesse questo pensiero per le prossime due settimane.

Hermione non disse nulla, ma la sua mente era in subbuglio. Una volta che furono nel suo ufficio, chiuse sospettosamente la porta e si affrettò a sedersi dietro la scrivania, mentre Malfoy si sedette sulla poltrona di fronte a lei. 

"Ora, a proposito di quella fastidiosa voce sul drago..." Malfoy cominciò a dire. 

"Non voglio parlare di draghi usati alla Coppa del Mondo" disse Hermione, interrompendolo. "Ho bisogno che tu sia il mio accompagnatore al matrimonio di Ron e Pansy il giorno di San Valentino".

A quelle parole, qualcosa balenò sul volto di Malfoy e i suoi occhi grigi sfrecciarono verso la porta chiusa e bloccata.

"Non te lo sto chiedendo", disse in fretta e con grande enfasi, "perché tu mi piaci in qualche modo. O perché ho qualche tipo di sentimento o attrazione nei tuoi confronti. Nel caso non sia stato chiaro negli ultimi cinque anni in cui abbiamo lavorato insieme, penso che tu sia una persona terribile".

Malfoy si rilassò immediatamente, sistemandosi di nuovo al suo posto. "Stranamente, Granger, il fatto che io piaccia alle donne per la mia abbagliante personalità non è qualcosa di cui mi sono preoccupato troppo, ultimamente. È quasi un sollievo che tu ammetta così liberamente che non ti piaccio". 

"Sì. Beh", annuí lei, "stai tranquillo, non mi interessa nemmeno questo. Io e te siamo..." 

Fece una pausa, cercando di pensare al termine appropriato per l'aspra e rancorosa tolleranza reciproca che avevano coltivato nel corso degli anni, idealmente uno che non implicasse troppo palesemente che lei lo trovava un inutile idiota di un uomo. 

La loro non era, e non era mai stata, una tregua volontaria. Gli Sport Magici avevano squadre con mascotte, e avevano l'abitudine di tenere le partite di Quidditch in zone con fauna magica protetta. 

Chi doveva fare da tramite con gli Sport Magici e assicurarsi che nessuna creatura magica fosse in pericolo, gli esseri abusati o gli habitat distrutti? Hermione, in coordinamento con Malfoy.
Ogni singola volta.
Lei lo richiamava, e lui oziava nel suo ufficio sovradimensionato trovando scappatoie legali.
Aveva chiesto di lavorare con qualcun altro, chiunque altro, ed era stata informata che Malfoy aveva viaggiato "a lungo" attraverso l'Europa per prepararsi al ruolo e se non riusciva a trovare un modo per andare d'accordo con lui, poteva trovare un'altra occupazione.

Erano riusciti a ridurre il loro reciproco e ribbollente antagonismo ad un placato sobbollire.

Malfoy era il tipo di persona che avrebbe  chiaramente potuto essere intelligente se solo avesse voluto, perciò il fatto che non lo facesse la irritava più di ogni altra cosa.

"Siamo... cordiali nemici" disse alla fine. 

Malfoy fece un piccolo cenno di assenso. 

"In questo momento, guarda caso", piegò le mani sulla scrivania nel tentativo di sembrare sicura, "siamo entrambi di fronte a situazioni spiacevoli a cui credo che potremmo rimediare in modo collaborativo".

Si raddrizzò sulla sedia. "Molly è determinata a cercare di trovarmi un fidanzato, indipendentemente dai miei sentimenti al riguardo. Mi costringerà a sedere con qualcuno al ricevimento, a meno che io non porti un mio accompagnatore".

"Non che questo non sia affascinante, ma c'è qualche motivo per cui mi stai infliggendo questa triste, singola diatriba?" Malfoy fece una faccia pietosa. "Ho rinunciato al mio pranzo perfettamente orribile per questo".

"Ci sto arrivando", la voce di Hermione si irrigidì e lo fissò.

"Dovrai perdonare il mio attuale scetticismo riguardo alle intenzioni del tuo sesso". Il tono di voce compiaciuto di Draco era pari solo al sorrisetto compiaciuto che si schiaffò sul viso. 

"Ho una relazione molto felice con la mia biblioteca", disse con un cenno del capo, "ma le mie preferenze su questo punto vengono palesemente ignorate, così come le tue. Da qui il tuo attuale caso di celibato involontario. Tutti sanno che non sei stato volontariamente single dal giorno in cui hai lasciato Hogwarts. Persino il Social Snitchers sospetta che tu abbia qualche relazione segreta in corso per giustificare questo periodo di aridità senza precedenti".

"Sono scioccato e lusingato che tu presti tanta attenzione alla mia vita privata". Sbatté le ciglia in modo angelico, e Hermione sentí la tentazione di colpirlo con qualcosa.

Strinse i denti. "Non sei l'unica persona che il Social Snitchers prende in giro. Ecco perché penso che dovremmo fare squadra. Se la gente crederá che stiamo insieme, la maggior parte dei tuoi arrampicatori sociali -"

"- penso che tu voglia dire cercatori d'oro".

" - smetteranno di correrti dietro. E se mi vedono con te, allora Molly e Ginny e tutti gli altri nella mia vita smetteranno di cercare di organizzarmi appuntamenti al buio e di mettermi a sedere con gente come Cormac McLaggen. Ora hai capito?"

"Cormac McLaggen!" Draco sembrò leggermente disgustato, come se qualcuno gli avesse sventolato sotto il naso qualcosa di maleodorante. Forse aveva visto un'espressione simile sul volto di sua madre. 

"Non è che potremmo mai piacerci davvero". Voleva assicurarsi che quel punto fosse stabilito con cura.

"Non è possibile."

Lei arricciò il naso. "Non voglio niente di quello che puoi offrire, e tu sei sempre stato abbastanza chiaro su quello che pensi di me".

"Cosa puoi mai voler dire, Granger. Penso che tu sia una meraviglia per il moderno mondo dei maghi".

Lei sgranò gli occhi e proseguì. "Non c'è alcuna possibilità che sviluppiamo sentimenti l'uno per l'altra. Quindi, passare qualche settimana fingendo di aver coltivato una relazione segreta e che siamo follemente innamorati, ti farà guadagnare tempo dopo quel ridicolo articolo, e a me risparmierà di essere trattata come una triste zitella solo perché il mio ex si sposa. Quando il matrimonio sarà finito, andremo ognuno per la nostra strada".

Malfoy si mise una mano sul mento, facendo una notevole imitazione di qualcuno che pensa. "Quindi fammi capire bene: passiamo le prossime due settimane fingendo di aver ingoiato un paio di filtri d'amore, con la speranza che l'evidente passione tra noi metta un freno a qualsiasi altro piano matrimoniale". Lui alzò di nuovo un sopracciglio, ma questa volta era meno interrogativo e più scettico. "So che sei famosa per i tuoi schemi brillanti, tuttavia questo sembra così fantasticamente fuori dal regno delle possibilità..."

Lasciò la domanda inespressa sulla genialità del suo piano sospesa nell'aria come un pendolo. 

Hermione socchiuse le labbra. Era un punto valido. In teoria, fingere di essere innamorata di Malfoy mentre lui faceva lo stesso con lei sembrava un efficace modo di risolvere un problema reciproco, ma il fatto che avrebbero dovuto effettivamente fingere, in modo convincente, di provare l'uno per l'altra qualcosa di diverso da una profonda irritazione era un ostacolo significativo. 

Malfoy sembrò soddisfatto della sua esitazione.

Bastardo.

Lei scosse la testa. "Sono riuscita a entrare in un caveau della Gringotts impersonando tua zia, non credo che fingere di essere innamorata di te possa essere molto più difficile. Penso di potercela fare; la decisione spetta a te. Pensi di esserne capace o vuoi lasciar perdere adesso? "

I suoi occhi si strinsero, la sua mascella si contrasse lentamente, e lei sapeva, da anni di osservazione di quella particolare micro-espressione, che la sua vena competitiva era stata attivata.

Alzò le sopracciglia, facendo un sorriso a labbra strette. "Allora, pensi di poterlo fare o no?"

   
 
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