Trovarsi di fronte la
bacchetta di Silente e capire di essere in trappola, era stato un tutt’uno per Severus Piton. Non aveva avuto bisogno di guardarsi attorno, d’incrociare
lo sguardo di James o di godersi l’arrivo in caduta
simultanea di Harry e Lorien
per realizzare che stava succedendo. In un secondo
aveva capito che la bugia in cui si era infilato 13 anni prima si stava concludendo e un sorriso gli aveva piegato le labbra. Docile
aveva assecondato le rischiate di Silente, aveva consegnato il sacchetto con
cui controllava la salute di Lorien e aveva ignorato
i richiami perplessi. Finalmente avrebbe smesso di chiamarlo papà, quella
schifosa copia di suo padre sarebbe tornato da chi l’aveva
messo al mondo mentre lui… Ghignò e Harry sentì un
brivido attraversargli la schiena.
In quegli anni aveva imparato
a decifrare le espressione dell’unto pipistrello di Hogwarts e quando sorrideva qualcosa stava gongolando per
qualcosa. Di solito un compito in classe in sorpresa, ma in quel caso… C’era
qualcosa di molto più importante in ballo di un compito in classe. Guardò il
fratellino e sperò di non dover piangere sul suo corpo prima
della fine della giornata.
-Bevi.-
-Eh?- Lorien
sollevò lo sguardo color pece verso Silente e si tirò indietro di un passo. Il calice che
gli stava allungando aveva un aria strana e un odore
decisamente abominevole. Scosse il capo nonostante il sorriso incoraggiante del
vecchio mago e cercò una volta lo sguardo di Severus –Papà
che succede?- gli chiese –Che cos’è questa pozione?-
-Bevi e fa silenzio idiota .-
-Mocciosus, piano con le parole!-
James prese il calice dalle mani di
Silente e piegando un ginocchio a terra sorrise a Lorien
che sembrava sul punto di piangere per la confusione che provava –Ricordi quella
volta che ti sei sentito male e io ti ho aiutato?- il
piccolo annuì pronto, non aveva mai provato tanto dolore in vita sua –Questa pozione
ti farà stare meglio, non ti sentirai più male.-
-Davvero?-
-Provare per credere.-
Lo sguardo di Lorien passò da James a Silente,
poi a Harry che gli fece l’occhiolino. Parve rasserenarsi
e prese il calice. Lo fissò per un momento, annusò ancora i ributtanti effluvi
che emanava poi ingollò tutta la pozione in un sorso. I presenti lo videro
sospirare e…Prendersi la testa fra le mani –Oh…- bisbigliò prima di gettare un
urlo allucinante.
-Professore!-
-Tranquillo James.-
Il bambino cadde a terra, la
testa fra le mani, sembrava lottare con qualcosa che si concretizzò in
una voluta di fumo violaceo che si staccò dal suo corpo e si dissolse con un
sibilò . James e Harry si
avvicinarono di un passo, scioccati dalla rapidità
della scena mentre Lorien sollevava il capo da terra
ansimando pesantemente, strabuzzarono gli occhi sbalorditi: -Oh porca…- sbottò Harry mentre James si allargava
in un sorriso.
Ora sì che Lorien sembrava figlio suo.
I capelli erano più corti di
prima, arruffati e Merlino, divertentissimi da
guardare. Gli occhi si erano schiariti , diventando di
un bel nocciola brillante con una vena color miele come quella di James e sul naso c’era quella gobbetta che era da sempre il
cruccio di Harry -Questo è il suo vero aspetto.-
disse Silente .
-Mocciosus glie l’ha
cambiato perché somigliasse a lui.-
-Esattamente.-
Il bambino si alzò con uno sbuffo
e senza preavviso si ritrovò a fissare la sua immagine nello specchio alla
sinistra di Silente –Che?- sibilò toccandosi
i capelli –Che cavolo?- strinse le dita e si girò verso il Preside –Che diavolo
mi è succeso?-
-Beh Lorien
vedi…-
-EHI STA
SCAPPANDO!-
Distratti dalle grida di Lorien nessuno dei presenti aveva pensato a tenere sotto
controllo Piton. James si
volse verso il dito puntato di Harry e socchiuse gli
occhi al lampo della Polvere Volante. Rimase per un momento immobile poi una
certezza gli attraversò la testa –Lily.- disse –Sta andando da Lily!- Fece per
avvicinarsi al camino quando Funny si appoggiò sulla
sua spalla.
-Che fai piccola?- gli chiese.
-Con lei farai prima.-
La fenice mandò un piccolo
urlo e James fu avvolto da una vampata di fuoco,
svanì nel nulla e i due fratelli si lanciarono un’occhiata –Professore!-
esclamarono in coro
-DOBBIAMO ANDARE
ANCHE NOI!!!!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
“Potter deve soffrire.” Era questo l’unico pensiero
coerente che Severus Piton
sentiva in testa. Il resto non aveva più importanza. Uscì dalla sua casa di Spinner’s End e raggiunse il giardino sul retro. Lily stava
stendendo i panni, stava cantando una vecchia canzone e non si era accorta
della sua presenza –Tanto…Mi avresti lasciato comunque…-
Tirò fuori la bacchetta e la puntò alla schiena della donna. L’aveva costretta
ad amarlo, l’aveva tenuta con sé con l’inganno e ora l’avrebbe uccisa, il
cerchio che aveva iniziato tredici anni prima era arrivato alla sua naturale conclusione
-Avada!-
Lily si volse e la luce dell’Anatema
che Uccide le strappò un grido. Cadde fra i panni che
si spiccarono dal filo a cui erano appesi e alzò le braccia in uno stupido moto
di difesa. Come in un film vide quasi a rallentatore James
apparirle di fronte e incassare al posto suo l’incanto e Lorien
correre verso di lei superando Piton –Oddio.- mormorò
mentre l’uomo cadeva nell’erba e lei sentiva il fiato morirle in gola –Oddio…-
Guardò Piton
in cerca di un perchè, ma questo era
già sparito.
-Mamma!- urlò il bambino.
-Lorien!? Che sta succedendo!?-
Il ragazzino fece per
risponderle quando la voce di Harry gli ricordò James steso a terra, vide il fratello correre verso il
corpo immobile del padre e buttarsi su di lui-NO! NO! NO! Ti prego no!!!-
Fine
capitolo.