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Autore: NightWatcher96    19/06/2021    3 recensioni
Il giorno prima del matrimonio di Deku e Kacchan, Eijiro e Denki portano il biondo a spassarsela. L'idea era un divertente addio al Nubilato ma qualcosa va decisamente fin troppo storto e il matrimonio salta. Potranno i due Hero rafforzare nuovamente il loro amore e sposarsi?
Deku x Kacchan
(Accenni Katsuki x Kirishima)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless

La storia è finalmente conclusa, non l'avrei mai detto! Voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono, come sempre, nuovi e vecchi lettori, chi lascia o meno una recensione. Adoro il fandom di My Hero Academia! Detto questo Enjoy!



 

Katsuki non aveva mai corso così a perdifiato senza usare le sue caratteristiche fiammate per darsi maggior potenza. Era guidato dalla rabbia, la paura ma anche la speranza che gli pompava forza nel cuore. Sì, perché non era riuscito a togliersi dalla mente le parole di Eijiro: ovvero, Izuku lo stava cercando. Perché?

Era improbabile che si fosse trattato di uno scherzo di pessimo gusto, se lo avrebbe fatto, di Red Riot non sarebbe rimasto neanche più un singolo pelo indurito. E poi, nonostante tutto quello che era successo, non gli aveva mai fatto effettivamente del male, né a lui né tantomeno a Izuku.

Bakugo saltò con una cavallina perfetta un condizionatore di un edificio, evitò il divario tra altri due che lo avrebbe fatto cadere da un'altezza considerevole e concludere con una capriola da manuale. Il suo cuore batteva velocissimo, il fiato era un ronzio nelle sue orecchie, mutandosi in rapidissime nuvolette nell'aria più fredda.

Provò a chiamare nuovamente Eijiro, aveva bisogno di sapere, di tenere la mente lucida. Attese impaziente che il suono dell'attesa gli facesse udire la voce dell'altro ma non accadde nulla. Fece tre tentativi prima di imprecare sonoramente e aumentare la corsa.

Se solo ci fosse stato un fottuto Pro Hero con le ali avrebbe fatto prima, maledizione! 

Come se il destino l'avesse appena udito, una figura alare scura e una folata di vento attirarono la sua attenzione. 

"Serve un passaggio, Bakugo?".

Si sarebbe mollato un paio di schiaffi in faccia per capire se fosse stato solo un sogno o la realtà, invece Kacchan sogghignò e si lasciò prendere da Tokoyami prima per le braccia, poi per le ascelle. Gemette un pochino quando sforzò il polso precedentemente ferito. 

"Ho ricevuto un messaggio da Shoto, immagino che sia stato avvisato da Kirishima. Hawks non ha risposto al cellulare, ho pensato che fosse successo qualcosa di serio ed eccomi qui. Coincidenza che ti abbia trovato" spiegò l'uomo alato, con Dark Shadow che gli faceva da ali maestose nella notte, un po' argentee per la luna piena che brillava nel cielo.

Bakugo non disse nulla, in cuor suo sperava di non fare troppo tardi. 

"Hai ricevuto il rapporto dall'agenzia di LeMillion su Crimson Rouge?" continuò dopo un attimo Tokoyami.

Bakugo cercò di guardarlo negli occhi con un'espressione rabbiosa e curiosa. "Di che si tratta?".

"Ah, immagino che devi aver lasciato prima l'ufficio di Endeavor, altrimenti te lo avrebbero spiegato. LeMillion, proprio questo pomeriggio, ha inviato una copia via mail a tutti noi sui risultati della scientifica sui cocktail serviti al Crimson Rouge e si accennava di una droga potente se assunta in quantità elevate nell'alcool o negli integratori proteici o in quantità compatte e massicce in pasticche dalla forma di cuori rosa".

Bakugo deglutì, qualcosa nella sua mente si stava formando in merito a quelle informazioni. Poteva essere che…?

"La Droga dell'Amore, è così che viene chiamata in gergo. Ha effetti di breve durata in forma liquida, fa perdere i freni inibitori, mettendo a nudo i lati più selvaggi di un essere umano, che può essere in forza o in termini sessuali. In pasticche la situazione è ben diversa".

"Che cosa intendi dire?" gemette Katsuki, i cui occhi spalancati sembravano rubini scintillanti nella notte.

Tokoyami accelerò esponenzialmente, stringendo la presa sotto le ascelle del biondo. "Può distruggere un Pro Hero con la forza bruta. Un Pro Hero, Excalation che veniva dagli Stati Uniti ha perso un braccio e una gamba letteralmente strappandoli. Per questo ci stiamo dirigendo da Kirishima, quel criminale ha un Quirk che gli permette di rendersi invisibile e potrebbe fare seri danni".

Kacchan non aveva bisogno di sapere ancora…

 

"IZUKU!" urlò Inko, tentando disperatamente di correrlo e salvarlo.

"No, Inko, stai indietro! Quel Villain non è uno qualunque. Ha una forza sovrumana!" la bloccò immediatamente Mitsuki, con uno sguardo determinato che veniva tradito dai tremolii per quella sensazione pesante di sentirsi impotente. Anche Masaru non riusciva a muovere un solo muscolo.

"Ma così lo ucciderà! Non sentite le sue urla strazianti?!" espose Inko, fra le lacrime.

Il Number One Hero stava urlando a squarciagola, quel Villain dopo quella pasticca aveva aumentato la presa, lo stava facendo impazzire e il suo corpo era al limite della sopportazione. Non poteva usare l'One for All o il suo corpo sarebbe andato letteralmente in cancrena. Ma doveva proteggere sua madre e i genitori di Kacchan.

Indeciso o no sull'usare almeno un potente Smash, un'improvvisa fiammata lo sorprese, tranciando e bruciando di netto il tentacolo informe che lo stava stringendo sempre più. Deku cadde in terra con un gridolino, ma subito cercò di capire cosa fosse caduto. 

C'era odore di bruciato, il viscido blob che era diventato un verde smorto si stava sciogliendo sull'erba, con un rumore di bolle. Dinanzi a lui diverse figure stagliate fieramente per proteggerlo.

"Siamo qui per aiutarti, Midoriya!".

"Sì, adesso sei al sicuro!".

Intravide una figura che conduceva al sicuro Hawks, portandolo verso dei cespugli più vicino ai Bakugo e alla signora Midoriya. 

Shoto e Denki che avevano parlato erano pronti per fargli da scudo. Deku si sentì pervadere dal sollievo, dalla voglia di piangere e ringraziare qualunque Kami che aveva deciso di fargli terminare quella profonda agonia. Notò con la coda dell'occhio Eijiro che si era inginocchiato al suo fianco e con la sua forza nata dall'Indurimento stava strappando rumorosamente quella morsa disumana. Appena fu libero sentì un dolore atroce al lato destro del torace, probabilmente si era incrinato qualche costola. 

Eijiro lo aiutò a mettersi in piedi, cercando di condurlo da sua madre al sicuro ma qualcosa andò storto. 

"Dove scappi?!" sentirono urlare dalle sue spalle. 

Da un frammento di quel tentacolo disciolto si ingigantì una mano di un verde lime che sembrava gelatina pronta ad acciuffare Deku che in un frangente fece spostare Kirishima, spingendolo via. Attese ad occhi chiusi di venir afferrato e forse disciolto nell'acido ma non successe nulla.

Con il cuore martellante nel petto e il respiro affannato appena dischiuse gli occhi rimase con la bocca aperta: un'esplosione che sembrava a rallentatore per opera di un Pro Hero in Nero, che veniva sorretto da un secondo dalle fattezze di uccello oscuro.

Baguko scagliò una serie di esplosioni per crivellare quella mano che si agitava viscida fino a ridurla in una poltiglia per poi buttarsi letteralmente su Deku e trascinarlo via quando una pioggia acida da quell'arto bruciato cadde tutt'intorno. 

Rotolarono per qualche metro, mentre Tokoyami, Shoto e Denki iniziarono a bombardare il Villain che tuttavia se la rideva con attacchi combinati nella speranza di farlo retrocedere. Era pericoloso.

L'odore di Katsuki, quell'inconfondibile aroma di colonia forte e dolce allo stesso tempo. La protezione che scaturiva il calore del suo corpo, il respiro bollente che affannosamente gli si abbatteva sulle guance pallide. Quando per l'ennesima volta dischiuse le palpebre rimase congelato e rapito dai due meravigliosi rubini rossi che lo fissavano, velati di lacrime e le labbra piegate in una sottile linea che vibrava. 

Kacchan non piangeva mai ma adesso aveva l'espressione di un cucciolo ferito.

Deku alzò piano una mano tremante, volendolo accarezzare, anzi, toccare e sentire come una flebile energia pizzicargli i polpastrelli: voleva sentire Kacchan appoggiarsi al suo palmo in cerca di silenziose carezze.

Invece lo vide improvvisamente scivolare via, tirato da una verdissima mano semi trasparente sbucata dal terreno. Il Villain poteva allungare gli arti e renderli permeabili a qualunque superficie? Gli ricordò moltissimo il Quirk di Mirio-san!

"KACCHAN!" urlò Izuku, afferrandogli la mano. Non avere abbastanza forza, tuttavia, lo fece volteggiare in aria insieme al biondo che imprecava e cercava di scagliargli delle fiammate. "Mostro!" urlò, mai così impotente.

Denki cercò di fulminarlo ma quell'essere fece ritrarre la testa nel corpo, mentre se la rideva e inglobare un'esplosione di ghiaccio da parte di Shoto che schioccò la lingua contro i denti in un sonoro fastidio. Kirishima, cerco di indurire al massimo il suo corpo per abbatterlo con un sonoro pugno, Tokoyami scagliò Dark Shadow per bloccarlo.

"Inutile! Patetiti!".

Il mostro poteva anche rendere flaccido il suo corpo per assorbire tutti i colpi possibili: poi attaccò con una serie di pugni che a contatto con Dark Shadow e Kirishima li stese al tappeto per aver corroso la pelle con un singolo tocco. I due caddero in terra, torcendosi nel dolore. La mano di Kirishima era diventata calda, bollente e rossa. Il becco di Dark Shadow era imbrattato di sangue. 

"Ha molti Quirk!" ringhiò Denki, provando nuovamente a colpirlo. E di nuovo l'altro sfuggì. "Ma è anche veloce!".

Improvvisamente, il mostro si gonfiò, diventando di un verde nucleare, poi un'enorme bocca aperta con una fila di denti aguzzi a spirale si aprì con uno scricchiolio di ossa che si spostavano in un modo nauseante. 

"Voglio mangiarti, e poi mi prenderò lo stesso i soldi!" esclamò. 

Bakugo continuò a far detonare fiammate, ma il suo braccio sano cominciava a risentirne e quello ferito non aiutava. Deku non l'aveva lasciato anzi, stava brillando. No! Non avrebbe potuto sopportare di vederlo nuovamente in quello stato tra la vita e la morte.

Tutto sembrava andare nuovamente in stop motion. Aveva cercato così disperatamente la morte che adesso gli veniva quasi da ridere. Voleva farla finita buttandosi da un'altezza considerevole, ma adesso sarebbe stato mangiato vivo, morendo dinanzi al suo unico amore, in un modo terribile e poco onorevole. 

Non poteva far venire all'inferno anche Deku. Si guardò alle spalle: quella bocca lo stava aspettando. Poi di nuovo gli occhi carichi di lacrime del verdino e seppe cosa fare. In fondo era momentaneamente il Number One Hero, giusto?

"Mi dispiace, Izuku…" sussurrò, scagliando una piccola esplosione per liberarsi di quella mano che non avrebbe mai mollato.

Deku si ritrovò a volteggiare a rallentatore a mezz'aria, vedendo il sorriso di Katsuki diventare sempre più piccolo e il suo corpo verso quella sorte di buco nero carico di lame affilate. 

 

"Deku, semmai dovessi usare il tuo Quirk per come sei ora il Quirk di Hisashi potrebbe arrivarti al cuore e bloccarlo, uccidendoti. Tuttavia so che un lavoro di Hero richiede sempre di combattere anche a costo della vita. Per questo, quando dovrai usare il tuo potere, il bracciale che ti darò si attiverà, rallentando gli effetti collaterali per un massimo di cinque minuti. Questo non vuol dire che eviterai le conseguenze. Ma potremo agire in tempo. Il sensore è collegato al mio smartphone, cercherò di essere da te con le medicine il prima possibile…".

 

I-Island era semplicemente troppo distante. Sarebbe morto per salvare Katsuki, non si sarebbe risparmiato. Sorrise appena al ricordo di Melissa che gli chiudeva al polso sinistro un braccialetto bianco con un piccolo pulsante azzurrino e un minuscolo schermo a led. Si sarebbe attivato da solo quando avrebbe scansionato un aumento di attività cardiaca a contrazione muscolare, con battiti accelerati oltre la norma, perché è così che funzionava un Quirk di forza.

"One for All: Full Cowl!".

Il suo corpo, dopo un'eternità, brillò di luce chiara, scariche elettriche intense e anche bellissime, ammantando il suo corpo come fosse stato una brillante meteora. Deku non seppe mai da dove nacque tutta quella velocità ma in quel momento, superando di ben quattro volte la potenza dell'aereo più veloce del mondo, afferrò Katsuki in stile sposa e piantò un calcio sul corpo del Villain, letteralmente disintegrandolo. 

Shoto gli diede man forte, congelando ogni più piccolo frammento. Denki li fulminava, Eijiro con Tokoyami era ancora intento a cullarsi la mano ferita, cercando ugualmente di dare man forte. Kacchan fu poggiato proprio vicino a Red Riot, che non seppe come definirlo quel gesto, successivamente Deku in un lampo concluse ciò che aveva terminato. 

Si ritrovò a vibrare a mezz'aria, con una piroetta per maggior slancio: afferrò il braccio destro pronto per sparare un proiettile di energia e colpire la testa del Villain che agonizzava, incapace di rigenerare il suo corpo diviso a metà.

Era disgustoso vedere le interiora affogare nel sangue, ma ancor di più fluidi di diversa natura che scioglievano il terreno sottostante in un odore nauseante.

"NON MORIRO' PER COSI' POCO!" urlò, tirando fuori da ciò che rimaneva del suo corpo ben tre pasticche rosa.

"La Droga dell'Amore!" espirò Denki. Prontamente riuscì a fulminargli la mano riuscendo a sventare la minaccia.

"Patetico!" sogghignò il mostro, inghiottendo l'unica che era riuscito a tenere nel palmo. Dopo aver deglutito sonoramente, il suo corpo ebbe uno scossone, si ingrandì come pronto ad esplodere poi una luce rosata lo avvolse, rivelando un alto uomo palestrato, capelli bianchi fluttuanti nel vento, occhi neri con iridi onice e la metà inferiore del corpo rivestita da una tuta aderente nera. 

"Cazzo!" sbottò curiosamente Eijiro, battendo un pugno sul terreno.

Deku fu il primo a voler tastare la sua forza; stando al display del suo braccialetto mancavano circa due minuti prima che il suo corpo si sarebbe fermato. Doveva farcela. Richiamò più potere, portandolo a settanta e ancora più veloce colpì l'essere con un pugno. 

L'uomo lo bloccò nella mano ridendo felice, poi lo tirò a sé per mollargli una testata e lo scaraventò duramente in terra. Deku sputò saliva e sangue, per un frangente il respiro gli si bloccò. Attraverso il dolore, la vista annebbiata, notò che gli altri Pro Hero stavano correndo in suo aiuto.

"Vai, Dark Shadow!" ordinò Fumikage, scagliando la sua ombra che si era fatta più imponente a contrastare entrambi i pugni del Villain, come una prova di forza. Si vide istantaneamente la netta differenza di potere.

Shoto sopraggiunse immediatamente scagliando una colonna di ghiaccio, ma l'altro scansò con un salto, utilizzando Dark Shadow come scudo. Si mise a ridere con gusto all'urlo di dolore che sentì dal demone oscuro. Di nuovo il bicolore attaccò con altri spuntoni di ghiaccio, non riuscendo neppure a colpirlo. Era coriaceo. 

Notò con la coda dell'occhio che Deku si stava rialzando, anche se a fatica e con un sopracciglio spaccato che sanguinava copiosamente. Cosa avrebbero potuto fare? 

Improvvisamente una furente fiammata si interpose fra lui e il Villain che non riuscì a schivare del tutto, scivolato su una sottile lastra di ghiaccio sotto il suo piede. Gemette quando il calore gli bruciò mano e avambraccio sinistri. 

"Bastardo!" ruggì Katsuki, che si era rialzato faticosamente, con evidente dolore. Si strinse il braccio, un male allucinante lo stava maciullando dall'interno. Forse se lo sarebbe giocato del tutto ma Deku…! Dov'era? Si guardò intorno poi lo vide e lo raggiunse in un attimo, facendogli da supporto.

Shoto fece cenno a Denki di provare un attacco combinato: bilanciò il suo corpo, riuscendo a sfoderare un turbine di ghiaccio e fuoco rivestito dalla corrente di Chargebolt e lo colpirono in pieno. Udirono un nuovo grido ma anche una risata.

"Sono immortale!" urlò felicissimo, resistendo incredibilmente.

E nel contempo biondo e verdino si guardavano negli occhi, ancora timidamente, ancora in parte feriti da tutto quello che era accaduto. Deku tuttavia aveva un lieve sorriso. Timidamente gli prese la mano ferita e ne baciò dolcemente il palmo. 

"Finiamo tutto questo, Ground Zero…" sussurrò, tornando a guardare il nemico il cui corpo si era tinto di un rosso lavico. Mancavano appena quaranta secondi. 

I due non si staccarono, spiccarono una corsa all'unisono, spinti dal desiderio di riconciliarsi, mentre tutto assumeva una sfumatura di fuoco, con scintille elettriche che sembravano minuti cristalli volteggiare nell'aria notturna. Quando furono abbastanza vicini saltarono, Katsuki si staccò da Deku, colpì con un pugno carico di fiamme, ignorando il dolore intermittente che lo fece digrignare i denti. Vide con la coda dell'occhio Izuku che era saltato in aria e si caricava con un potentissimo Smash.

L'impatto fu violento, l'onda d'urto che si venne a creare trascinò i precedenti attacchi di Shoto e Denki con fosse stato un turbine, anzi, un uragano, poi l'urlo del Villain una luce chiarissima.

Poi un anello di polvere.

Una voragine nel terreno molto profonda.

Shoto rimase stupito per qualche secondo: era finita? Si guardò alle spalle, dove Inko era tra le braccia di Mitsuki e Masaru guardava con bocca aperta. Eijiro e Tokoyami si stavano avvicinando, Denki stava aiutando Katsuki a rialzarsi.

Colto dalla paura che fosse accaduto qualcosa a Midoriya cercò di scendere nella voragine quando si fermò: udì dei passi stanchi poi vide una figura che sprizzava ancora energia pura. 

"Midoriya!" esclamò, correndogli incontro. 

"Todoroki-kun… lo abbiamo catturato…" sussurrò, espirando. L'One for All si spense, un ultimo guizzo di elettricità svanì verso il cielo. I due si guardarono alle spalle, il Villain era ridotto in una pozza informe rossa scuro. "Quella Droga lo ha consumato dall'interno. Aveva più Quirk ma il suo corpo non riusciva a sopportarli".

Shoto annuì, mandando immediatamente un messaggio sintetico a Endeavor. Avevano catturato il nemico, potevano finalmente riposarsi un po'. 

Katsuki appena vide Deku ebbe un'espressione scioccata, trascinò un primo passo ignorando il corpo che faceva male, poi un altro, uno scatto lieve, la corsa, l'abbraccio con tutti i suoi sentimenti. Le lacrime macchiarono le sue guance, mentre strofinava il mento sui capelli morbidi del suo Izuku.

Con la coda dell'occhio quest'ultimo vide il led iniziare a brillare ad intermittenza di un lieve rosso con la dicitura "Danger" ma lo ignorò. Aveva scelto di combattere, se sarebbe morto almeno era felice di aver salvato i suoi amici e Kacchan.

"Deku!" chiamò il biondo, staccandosi per guardarlo dolcemente. "Oh, Deku…!".

Una singola lacrima colò sul viso di Izuku, che sorrideva dolcemente. Avrebbe solo voluto avere un po' più di tempo… bene presto fu un pianto silenzioso. Con mano tremante cercò di strofinarsele. 

"Non è stata colpa tua" disse con voce bassa. Il suo cuore batteva lentamente nel petto, sentiva tutto un po' ovattato. Katsuki lo guardò nuovamente, aprendo la bocca ma non uscì nulla, se non più lacrime. "Dispiace molto anche a me… è stata la Droga dell'Amore a fare tutto questo" continuò, facendogli una carezza sulla guancia. "Devi curare il tuo braccio, Kacchan".

La mano si abbassò mollemente lungo il fianco. Una folata di vento si alzò in quel momento, come fosse stata una carezza per tutti.

"Deku, i… io…!" provò il biondo, prendendogli a coppa le guance e baciandolo dolcemente.

Il suo cuore esultò perché anche Deku ricambiava. Aveva quasi dimenticato il sapore di quel contatto, la saliva che inumidiva leggermente le labbra evitando un rude contatto. Gli era mancato accarezzare con i pollici la pelle spolverata di lentiggini, inalare il profumo di vaniglia del suo compagno di vita. 

"Grazie, Kacchan…" sussurrò.

I suoi occhi felici si chiusero, il suo corpo si afflosciò, il suo ultimo battito fu per Katsuki. Non era riuscito a dirgli che lo amava e non aveva mai smesso, ma quel bacio era valso più di mille parole. 

"Deku..?" chiamò il biondo, afferrandolo e portandolo tra le braccia in stile sposa. "Oi! Deku! Che succede? Rispondi! Deku! DEKU!".

Shoto immediatamente gli premette due dita sul collo, attese qualche attimo: poi la sua espressione divenne cruda, terribile.

"N.. no! NO! NO! NO! NO!" gridò il biondo, scuotendo il giovane senza vita. "Perché? Ora che stavamo tornando insieme?!" gemette, poggiandogli la fronte sulla sua sempre più fredda. 

"Andiamo in ospedale!" scattò Eijiro. "Non possiamo lasciarlo in questo stato! Abbiamo la massima priorità!"…

 

Il sole era caldo nel cielo, l'aria afosa, alcune nuvole sembravano burlarsi presagendo un temporale che mai sarebbe arrivato. L'aria di giugno era talmente rovente che perfino il più resistente Pro Hero trovava complicato muoversi per le varie ronde.

Eppure la sua mente era rimasta bloccata a quella notte di due anni fa. Tutto era cambiato, tutto era però rimasto piatto. 

La porta alle sue spalle si aprì dolcemente, Eijiro era appena entrato con Mina e portavano un pacchetto colorato con un fiocco bianco. 

"Ehi" salutò.

Il biondo gli fece un mesto sorriso, senza dire nulla. Tutti avevano conosciuto quel repentino cambiamento da quella notte, il Ground Zero si era ritirato perché gli era diventato difficile vivere senza di lui. Senza Deku. Strinse un pugno al solo pensiero del nome del suo amore perduto.

"Oggi ti abbiamo portato un regalo" continuò il rosso, porgendogli il pacchetto tra le mani. 

"Che cosa si festeggia?" domandò atono il biondo. 

"Aprilo" incitò anche Mina, che non stava più nella pelle.

Il focoso scartocciò pian piano il pacchetto grande quanto quello di modici cioccolatini ed osservò un piccolo completino nero con striature aranciate e un foglietto con su stampato qualcosa in monocromatico. Quando sollevò il tessuto e vide un body per neonati che ricordava molto il suo costume da Ground Zero si voltò stupito verso i due che sorridevano raggianti. Controllò il pezzo di carta: era un'ecografia dove si intravedeva un feto.

"Tu! No, voi..?!" espirò, visibilmente felice. Per un attimo tornò il se stesso di due anni prima. Abbracciò prima Mina velocemente, poi premette il pugno contro quello di Eijiro. "Congratulazioni!".

"Tu sei il primo a saperlo! Baku-bro, saremo genitori di un bel maschietto!" sorrise raggiante Red Riot. "Anche se è incinta da circa sei settimane, eravamo preoccupati perché la pancia non cresceva, ma è tutto normale!".

"Ovviamente tu sarai il suo zietto!" sorrise Mina, facendogli un'amorevole carezza al viso.

Kacchan non seppe perché ma quel tocco gli cancellò il sorriso costringendolo a versare sotto forma di lacrime il pesante macigno che sentiva nel petto. Gli mancava Deku, gli mancava così tanto!

"Baku-bro, dovresti andare a trovarlo. Ci siamo andati tutti e manchi solo tu. Sai che gli farebbe piacere".

"Ci ho provato, ma vederlo in quel letto, attaccato ai tubi, in coma, senza che possa sentire nulla! Senza che possa capire…! Non lo accetto! Non ce la faccio!" scattò, tossendo. "Eravamo così vicini, è da due anni in quel letto, la possibilità che si risvegli è veramente bassa!".

Mina ed Eijiro lo abbracciarono dolcemente. Katsuki se la passava molto male, era stato vicino più volte a un esaurimento nervoso. Ricordavano ancora quando in ospedale i migliori dottori che curavano anche All Might avevano detto che era finito in coma, con un'alta probabilità di danni permanenti celebrali per la lunga assenza di ossigeno. E da allora Katsuki era sprofondato nel dolore.

Se non fosse stato per i suoi amici, non si sarebbe neanche fatto operare al braccio, salvandolo prima di un degrado definitivo per averlo sforzato troppo quella notte. Se non si fosse attorniato di persone che gli volevano bene si sarebbe suicidato due giorno dopo.

"Io volevo sposarlo…" sussurrò, tremando. 

"Non perdere la speranza, Baku-bro. Non farlo mai…"…

 

Era stato un miracolo.

La scienza, la religione, i Quirk, la medicina, niente sarebbe stato in grado di definire il risveglio di Izuku Midoriya come un fattore spiegabile. Un'infermiera lo aveva trovato una mattina sveglio, seduto, con gli occhi sbarrati nel vuoto e in stato confusionale, con la moltitudine di fili, flebo e la mascherina d'ossigeno ancora attaccati al suo corpo. 

Lo avevano subito controllato, il suo cervello non era stato danneggiato, il suo corpo era molto debole, tanto che era diventato quasi uno scheletrino vivente. Il volto scarno e pallidissimo, il suo cuore straordinariamente sano, così come ogni singolo organo. Gli ci era voluto un po' per mettere a fuoco, aveva i ricordi bloccati, per un po' non ricordò nessuno, poi dopo diverse domande e racconti aveva ripreso la consapevolezza di quello che era accaduto due anni e sei mesi prima. 

Non riuscì a spiccicare parola per quasi due settimane, la gola troppo secca e gonfia tanto da non poter né bere né mangiare nulla. Ma poi quando gli misero un taccuino e una penna in mano compresero che tutto ciò che voleva era solo Katsuki Bakugo...

 

"Kacchan, non devi portarmi in braccio se devo andare in bagno, lo sai!".

L'altro finse di non sentirlo, conducendolo prima sulla toilette, poi aiutandolo a fare la doccia. Ricordava ancora il giorno in cui aveva avuto quella chiamata sul cellulare da All Might e tutto gli si era come crollato addosso, quella realtà falsa in cui credeva di aver perso tutto si era sgretolata alle poche parole di "Midoriya chiede di te". Quando raggiunse il suo amore lo strinse a sé con una gioia incontenibile e silenziosa e da allora anche lui si era ripreso.

"Sei ancora in terapia. Ringrazia che il coma è servito a migliorare i cicli di terapie dei nano-bot di Melissa e suo padre riuscendo a salvarti completamente!" disse con un sorriso, poi lo baciò, stringendolo a sè. "Sei ancora troppo magro, ti farò ingozzare come un maiale!".

"Mi servo no solo muscoli, per esercitare One for All mi servirà nuovamente un programma di allenamento di All Might" sorrise l'altro, poi tacque, cercando di toccargli il viso. Essendo debole e ancora tremante, l'altro lo aiutò e si scambiarono un lungo sguardo.

"Ho avuto così paura che non ti saresti mai più risvegliato. Eri in coma, tutti ti davano per spacciato…" ammise. 

"Sono un miracolo. O così mi hanno definito" sorrise. 

"Andiamo a cena fuori" propose improvvisamente Katsuki, tenendogli le mani con delicatezza. 

"C'è la festa in onore del bambino di Kirishima e Mina che dovrebbe nascere tra poco" ricordò solenne Izuku. "Non possiamo mancare".

"Ah, già. Allora vestiamoci e cerchiamo di goderci un appuntamento come si deve".

Deku sorrise, poi abbassò lo sguardo, guardandosi allo specchio. Era talmente magro e pallido che non si riconosceva affatto, era quasi più magro di All Might! 

"Kacchan" chiamò, sebbene l'altro si fosse diretto già verso la camera da letto per indossare un semplice outfit corvino. Si affacciò nuovamente nel bagno, in silenzio. "Sai che ti ho perdonato e che non devi mai più sentirti in colpa, vero?".

Lo aveva fatto quando si era risvegliato, gli aveva scritto "Ti amo, Kacchan. Voglio vivere con te, per sempre" e allora tutto era stato come una discesa per il Paradiso dopo una lunghissima e ansiosa salita.

"Sì, lo so. Ma c'è ancora qualcosa che manca per farmi perdonare effettivamente" disse con un piccolo sorriso.

"Sai che mi basti tu e che sono felice".

Kacchan ghignò come avrebbe sempre fatto in passato, ma mantenne il segreto.

 

Il Baby Shower di Mina e Eijiro era molto colorata. 

Momo l'aveva organizzata sull'attico di un costosissimo hotel che aveva un ristorante riservato a Vip e Pro Hero di una certa nomea proprio sul tetto. La vista era mozzafiato. C'erano molti tavoli rivestiti da lunghe e raffinate tovaglie bianche, a tratti eleganti gazebo di legno pregiatissimo intrecciati da fiori bianchi, fiocchi rossi e perle candide. Sorgevano palloncini azzurri e una torta a sei ripiani capeggiava dinanzi ai due Pro Hero. 

Mina era bellissima nel suo lungo abito porpora, tutto scollato, che risaltava il suo pancione. Aveva una collana dorata al collo e una piccola coroncina bianca che adornava i suoi soliti capelli rosa e arruffati. Era estremamente felice e radiosa.

"Non vedo l'ora di fargli da madrina!" sorrise Momo, sorreggendo con eleganza un bicchiere con dello champagne. Anche lei era molto sensuale con un tubino scarlatto, che risaltava il suo prosperoso seno, tacchi a spillo neri, uno spacco vertiginoso. Si lasciò affiancare da Shoto che le schioccò un bacio sulla guancia. 

"Certo!" sorrisero i due quasi-genitori.

"Oh, sono arrivati!" cinguettò improvvisamente Denki, radioso ed intrigante nel suo smoking nero e la camicia un po' sbottonata sul petto. Jiro lo affiancava nel suo elegante abito semplice e nero, con una rosa rossa sul fianco sinistro e una tra i capelli poco più lunghi.

Improvvisamente tutta l'attenzione cadde sulle due figure che erano giunte. Kacchan era bellissimo con quei capelli un po' pettinati a mo di ciuffo ribelle sulla fronte, un gilet nero, camicia rossa che portava sottobraccio Deku, anche lui si era dato una sistemata ai capelli con una frangia che scendeva appena sul lato sinistro della fronte. Indossava un completo bianco e portava una rosa candida sul taschino sul petto.

Ochako, nel suo lungo abito rosa con un gradiente magenta si avvicinò radioso, seguita dal suo fidanzato in smoking blu, Iida. "Siete dei figurini, ragazzi! Mancavate solo voi!".

E fu una festa memorabile, le risate si levavano allegre nella serata colorata. I ragazzi si dimenticarono di essere Pro Hero, erano semplicemente dei ragazzi che si avviavano verso i trent'anni ed erano ormai adulti ma per loro quella festa era come se il tempo si fosse congelato e fossero tornati ai tempi del Liceo U.A.

A un certo punto Katsuki si alzò, attirando l'attenzione di tutti che si erano accomodati a un lunghissimo tavolo imbandito che avrebbe ricordato uno simile di una sala comune di maghi famosi. Si schiarì la gola e iniziò.

"Voglio dire una cosa a una persona molto speciale. In realtà avrei dovuto farlo mesi fa ma le circostanze non sono state delle migliori" disse, guardando immancabilmente il suo amatissimo Izuku, che sorrise dolcemente. Deglutì, poi gli si avvicinò e si inginocchiò su una gamba, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un cofanetto di velluto blu che aprì rivelando un bellissimo anello dorato con i loro nomi incisi all'interno.

"Izuku Midoriya, vuoi sposarmi?".

Il Number One Hero era così felice che piangeva silenziosamente, poi si premette la mano contro le labbra, annuendo.

"Sì, Katsuki Bakugo, voglio sposarti!".

L'applauso che si alzò fu come se il sogno d'amore di fosse finalmente realizzato...

 

Izuku sfogliava le pagine di un album di fotografie seduto in poltrona con una tazza di caffè e l'anello di matrimonio al suo dito. Il matrimonio del giorno prima era stato meraviglioso, era stato così nervoso ma quando aveva detto di sì e aveva potuto baciare lo sposo bellissimo si era sentito invadere da una gioia immensa. Erano corsi lungo un tratto di strada che era stato addobbato di bianco per loro, sotto una pioggia di riso e di rose, poi il focoso aveva preso in stile sposa il suo compagno, anzi, sposo ed era letteralmente volato via, ansioso di una lunga e meravigliosa passione.

D'un tratto si sentì baciare il collo, una mano sotto la sua camicia bianca.

"Mmh, ancora troppo magro…" sogghignò Kacchan, facendogli poi vedere il cellulare dove Eijiro aveva inviato le foto del suo primogenito dai capelli rossissimi e mossi come Mina, i suoi occhioni ancora incolore del peso di quattro chili.

"E' bellissimo! Come si chiama?" espirò incantato Deku.

"Shotaro Kirishima" rivelò Kacchan. "Il nonno di Mina si chiamava Shotaro, era un grandissimo Hero".

Deku annuì: "Ha salvato quattrocento persone da un aero in collisione con il mare, fu un esempio per molti ai suoi tempi d'oro".

"Già. Li andiamo a trovare in serata?" propose Kacchan, baciandolo nuovamente. Era così felice, i loro anulari intonavano la stessa sfumatura dorata che suggellava il loro eterno amore. 

"Sono un po' stanco, in realtà" ammise l'altro. "Oggi ho avuto un'altra terapia, ma Melissa dice che sto migliorando molto".

Kacchan annuì, spostandogli maliziosamente una mano sullo stomaco. Deku arrossì vistosamente, mal celando uno sbuffo di risatina.

"Mi fai il solletico! Sembra che io stia aspettando un bambino" ridacchiò. "Non è che stai pensando di allargare la nostra famiglia?".

"Se ti dicessi di sì?".

"Ma Kacchan, sai bene che non posso generare bambini" ammise piano il verdino. "Anche se i Quirk odierni permettono a un maschio di avere temporaneamente un utero per procreare, sai che il mio corpo…".

Il sorriso scese. Kacchan espirò dolcemente, alzandogli il mento e cercando ancora gli stessi occhi che lo avevano fatto innamorare. 

"Miglioreremo insieme, vedrai. Per ora, mi basti tu e tu soltanto…".

La tristezza mutò in un sorriso dolce. Si chiusero in un lungo bacio, l'amore che provava per Kacchan era come un'esplosione infinita e costante. Ancora sentiva il peso dei ricordi di aver voluto rinunciare a una simile felicità, ancora percepiva di aver fatto un errore ma ora era questo il presente. Era sposato con Kacchan, era felice, i brutti ricordi erano solo il passato.

Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Si accoccolò al petto del biondo, che lo strinse in un abbraccio.

"Ti amo, Bakugo".

"Ti amo, Izuku".

E il loro amore sarebbe durato in eterno, ardente come la più possente fiamma del mondo.

Come il cielo e il mare.

Come l'infinito.

Ora e per sempre.

 

THE END

  
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