Questa Flashfiction partecipa alla #SunaOsaFluffWeek2021 
 
Prompt: Are you gonna kiss me or keep staring?

Gli allenamenti fuoriporta dell’Inarizaki erano stati ancor più sfiancanti del previsto, tanto che gran parte della squadra aveva deciso di andare a coricarsi subito dopo cena.
Osamu aveva portato con sé un libro di ricette che desiderava terminare entro il ritorno nello Hyōgo. Di lì a breve avrebbe partecipato a un concorso culinario, annunciando il proposito solamente a sua madre.
Per evitare intrusioni e commenti – specie da parte di Atsumu – preferì dileguarsi in uno dei locali adibito a bagno termale.

Finalmente... un po’ di tranquillità.

Regolò l’illuminazione quanto necessario per distinguere le pagine senza troppi sforzi e si accostò al bordo della vasca.
Fu solo in quel momento che vide due ‘oggetti’ verdi brillare nella semioscurità. Sussultò per la sorpresa, rischiando di far finire il suo prezioso volume nell’acqua bollente.

“Che diavolo ci fai lì... e al buio?”

“Stavo vedendo la vita scorrermi davanti. Poi sei arrivato tu e... vorrà dire qualcosa?”

Suna si trovava al centro della vasca con le gambe raccolte al petto. Teneva il mento poggiato alle ginocchia, mentre in viso mostrava un’aria afflitta. Che il suo umore non fosse tra i migliori Osamu aveva avuto modo di constatarlo già nelle ore precedenti. Altro discorso era trovare il coraggio di chiedergli il motivo.

“Tutto bene? In teoria questa non è l’ora del bagno.”

“Appunto.”

Lo sguardo di Rintarō si posò sulle gambe nude del maggiore, immerse nell’acqua sino ai polpacci.

“Non mi guardare così! Cercavo solo un posto tranquillo per leggere.”

“E poi sono apparso io, pronto a rovinare l’effimero momento idilliaco.”

“No beh, non sei entrato in camera mia o cose del genere. Piuttosto, perché sei qui? Seriamente!”

Il centrale s’immerse in acqua per poi uscirne subito dopo.
Miya doveva ammettere che senza la sua consueta pettinatura sembrava molto più indifeso. E probabilmente lo era.

“Per evitare che Kita-san mi chiedesse per l’ennesima volta se avessi mangiato a sufficienza.”

“Perché hai mangiato, non è vero?”

“Solo un po’ di ramen. Altrimenti non sarei venuto qui, ti pare?”
 

Osamu emise un sospiro che mise in imbarazzo il più giovane, per quanto fosse cosa rara vederlo arrossire a causa di qualcuno che si preoccupava per lui.
Si voltò solamente un secondo per mettere definitivamente al riparo il suo libro; nell’attimo in cui tornò a contemplare la vasca si ritrovò le mani del compagno poggiate sulle cosce, dalle quali si diede una spinta sino al suo viso.

“Oi, Samu! Hai intenzione di baciarmi o continuerai a fissarmi con quell’aria da cane bastonato?”

Ah! Sarei io il ‘cane bastonato’?

“Ma da dove ti escono queste perle?”

Il corpo sinuoso del centrale si avvicinò pericolosamente a quello del compagno, inumidendogli i pochi indumenti che portava indosso. Posò la fronte alla sua aspettando una reazione qualunque, anche un eventuale rifiuto. Almeno non avrebbe potuto rimproverarsi la tanto temuta ritirata.

Miya gli scostò una ciocca di capelli dal viso e non se lo fece ripetere una seconda volta.
Lo baciò con la tenerezza di cui aveva bisogno, senza commentare le sue lacrime liberatorie.









 

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Angolo dell'Autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere questa mia raccolta di flashfic! :)

Ed eccomi qua! Con una nuova raccoltina di flashfiction dedicata al pairing che ha catturato quasi ogni mio pensiero scribacchino nelle ultime settimane: la #SunaOsa. Ho deciso di scrivere una flash seguendo l’onda della #SunaOsaFluffWeek2021, ma penso proprio che proseguirò anche oltre (tempo e caldo permettendo). Spero che il tutto possa essere quanto meno di vostro gradimento!

Terza flash: Onsen.
Gli onsen sono le stazioni termali giapponesi che possono avere bagni situati all’aperto o al coperto e possono essere pubblici o privati (come in questo caso, dato che sono gestite da un ryokan, ovvero un albergo locale). 
Questa è la flashina che mi obbligherà ad alzare di un punto il rating. Ho questo headcanon di un Suna che sprizza ironia e sarcasmo da tutti i pori per celare al meglio una natura ben più cupa e irrequieta, motivo per il quale generalmente sorride pochissimo. In questa flashina le sue remore sono rivolte ai suoi sentimenti per Osamu Miya, o meglio, per le conseguenze che questi feels potrebbero apportare alla sua vita e alla reazione del diretto interessato. Soprattutto quest’ultima, in realtà.
Kita è il solito capitano premuroso, anche se non tutti amano essere circondati da tante attenzioni, specie se ciò che fa male è qualcosa di così intimo e delicato. Ma Osamu, si sa, è il gemello “sensibile” per eccellenza e noi gli vogliamo bene per questo!
Stay tuned! ;)

Il titolo generale della raccolta prende spunto dalla celeberrima canzone di Diodato, dal mio umore odierno (in senso inverso) e dalla mia vivida immaginazione che mi porta a vedere questi due che si sussurrano all’orecchio proprio queste parole.
Il testo è scritto in terza persona, al tempo passato e il point of view sarà alternato.
Il rating potrebbe variare in corso d’opera (appunto).

Grazie ancora a chiunque passerà di qua. **

Alla prossima flashina,

Mahlerlucia