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Autore: la_pazza_di_fantasy    27/06/2021    0 recensioni
Lokni e Nahele non hanno niente in comune, a parte essere cresciuti con un solo genitore, e non si conoscono nemmeno. Ma qualcosa cambierà nelle loro vite portandoli a conoscersi e a vivere sotto lo stesso tetto. Riusciranno ad andare d'accordo? O sarà un disastro totale?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-sei riuscita a parlare con tuoi figlio poi?- chiese Kele a Juniper mentre stava impacchettando l’ennesimo scatolone. Era al telefono con la donna da qualche minuto mentre preparava il tutto per il trasloco.
-non mi vuole parlare, e lo capisco anche- rispose la donna sospirando.
-perché non gli hai detto niente?- chiese allora Kele prendendo un altro scatolone stando attendo a non incastralo nel filo delle cuffie che gli permettevano di parlare con la donna senza essere intralciato nel suo lavoro.
-Nahele non è mai stato carino con tutti gli uomini con i quali sono uscita e non volevo che succedesse lo stesso con te. ci tengo a te Kele-
-tesoro capisco all’inizio ma dopo sei mesi avresti potuto anche parlargliene. Sai perfettamente che io sono diverso da tutti gli altri con i quali sei uscita- addolcì il tono l’uomo per poi sorridere in direzione del ragazzo che era appena entrato nel soggiorno pieno di scatoloni ancora mezzo addormentato.
-e tu hai parlato con il tuo di figlio o gli hai solo detto che vi trasferite per lavoro?- chiese di rimando la donna. Kele guardò in direzione di Lokni che si era buttato a peso morto sull’unico divano ancora presente nel salotto, non sembrava per niente intenzionato ad aiutare il padre con gli scatoloni.
-è la verità-
-si ma verrete a viveri qui visto che mi hai chiesto di sposarti e io ho accettato. Dovresti dirglielo- sospirò Juniper chiedendosi come avrebbe detto al figlio che si sarebbe sposata finalmente.
-va bene lo faccio adesso, ma devi promettermi che parlerai con Nahele- disse l’uomo e vide Lokni che si girò a guardarlo confuso. Il ragazzo conosceva tutti i suoi amici e colleghi e di conseguenza tutti i nomi a loro collegati. Quello che aveva sentito in quel momento era un nome sconosciuto e si era incuriosito.
-lo farò se mi rivolgerà la parola. Buona giornata amore, ci sentiamo presto-
-certo, a presto- e Kele chiuse la chiamata per poi guardare il figlio nei suoi occhioni verdi simili a quelli della madre.
-chi era? Non mi ricordo di nessun Nahele- disse subito il ragazzo.
-la mia ragazza-
-quella con la quale ti stavi frequentando qualche mese fa?- chiese Lokni ricordando vagamente che il padre gli avesse detto di star uscendo con una donna.
-si, le cose sono diventate serie e le ho chiesto di sposarmi. Andremo a vivere da lei- spiegò l’uomo aspettandosi la rabbia del figlio.
-e quando volevi dirmelo? È una cosa fantastica! Sa di me vero?- chiese a raffica il castano. Dopo la morte della madre, avvenuta quando lui aveva dodici anni, aveva cercato di spingere il padre a trovare qualcun altro proprio come aveva promesso alla madre. Erika non avrebbe mai voluto vederli da soli dopo la sua morte. Kele ci aveva provato ma tutte le donne con le quali era uscito in precedenza o scappavano non appena venivano a conoscenza della presenza di Lokni oppure volevano solo i suoi soldi.
-si sa di te e anche lei ha un figlio, Nahele- spiegò l’uomo felice che il ragazzo non l’avesse presa male.
-ripeto quando volevi dirmelo? Lo sai che io sono il primo che ti incita a trovare qualcuno che possa starti affianco- disse ancora il ragazzo con un mezzo sorriso sulle labbra.
-avevo paura della tua reazione visto che le ho chiesto di sposarmi e lei ha accettato- rivelò ancora l’uomo.
-papà se questa donna ti piace così tanto chi sono io per impedirti di stare con qualcuno?-
-scusami, lo sai che vado in ansia quando si tratta di certe cose- si scusò l’uomo -ora vuoi aiutarmi con questi scatoloni o devo fare tutto io?- Lokni guardò il padre prima di alzarsi dal comodo divano sul quale si era seduto per degnarsi finalmente di aiutare il padre.
-quanto è grande la sede che hai aperto?- chiese Lonki mentre aiutava il padre.
-vuoi sapere della sede o della città? Guarda che ti conosco bene- rise l’uomo intuendo già i pensieri del figlio -comunque la città è molto grande ma noi vivremo in un paesino li vicino. È a solo un’ora di macchina e non ed è l’ideale rispetto ad una grande città che non conosci dove potresti perderti-
-capisco e la tua ragazza dove lavora?- chiese ancora curioso il diciannovenne.
-è a capo del reparto marketing dell’azienda che ha ideato la pubblicità per l’apertura della mia nuova sede. Ci siamo incontrati per lavoro ed è subito scattata la scintilla-
-capisco, e il figlio? Quanto è grande?-
-qualche anno più grande di te, non so di preciso quanto visto che non sembrava tanto contento quando mi ha visto-
-ah quindi lui ti ha visto e io non sapevo niente della tua ragazza?- chiese ancora Lokni incrociando le braccia al petto leggermente arrabbiato.
-l’ho visto per caso e lui nemmeno sapeva di me quando ci siamo incontrati. È ancora arrabbiato con la madre perché non gli ha detto di me-
-ah fantastico. Siete identici- rise Lokni anche se dentro di se iniziava ad avere paura: come sarebbe stata la sua nuova famiglia?
 

 
   
 
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