Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Sophie Ondine    27/06/2021    2 recensioni
I pranzi in famiglia richiedono tempo ed energia. Rin lo sa bene: marito, figlie, cognati, suoceri e nipote tutti sotto lo stesso tetto. Ce la farà a preparare un pranzo degno di questo nome? Certo se poi ci si metteno di mezzo quelle pasticcione di Towa, Setsuna e Moroha, il danno è assicurato.
Seguiremo passo passo i preparativi dalla sera prima fino all'epilogo finale tra fornelli, litigi e imprevisti.
Riuscirà Rin ad arrivare salva fino alla fine della giornata?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Domenica, il pranzo


I tre uomini della famiglia Taisho erano seduti docili sul divano in attesa della disposizione dei piatti in tavola.
Toga troneggiava al centro, tra i suoi figli. Sesshomaru aveva poggiato il gomito sul bracciolo, mentre Inuyasha era letteralmente sprofondato nello schienale.
Davanti a loro avevano preso posto Kimi e Izayoi, in piedi di fronte ad un mobile con sopra una foto del Generale Cane con le tre nipoti ancora bambine. La foto era stata scattata almeno dieci anni prima e ognuno di loro ne aveva una copia a casa. Nella fotografia Toga era diventato una sorta di albero umanoide con le tre bambine aggrappate: Towa che, tenuta nel braccio sinistro, stava avvicicando la sua bocca a quella del nonno per mettere a confronti i suoi canini con quelli del daiyokai; Setsuna, appollaiata sul braccio destro, osservava la scena con espressione curiosa e attenta; infine Moroha sbucava da dietro la spalla destra di Toga, afferrandogli il collo con le manine paffute.

-Ho sempre trovato questa foto buffa- disse Izayoi, portandosi una mano sulla bocca per soffocare una risatina.
-E pensare che ha una fama di grande demone cane- rincarò la dose Kimi, scatenando altre risatine.

Dal divano, i tre continuavano a guardare la scena.

-Non hai paura di quelle due?- chiese Inuyasha sottovoce rivolto al padre.
Il Generale sospirò rasseganto.
-Ascoltate le mie parole: non divorziate mai dalle vostre mogli. Rischierete sicuramente di fare la mia fine- e quella risposta rivelava in maniera inequivocabile la situazione in cui si trovava da qualche anno a quella parte.

-Dillo a tuo figlio maggiore! Oggi Rin ha avuto il coraggio di dire...-
Ma Inuyasha non fece in tempo a finire la frase perchè Sesshomaru aveva fatto un balzo verso di lui per atterrarlo.

Il mezzodemone si ritrovò in un secondo ad ammirare il parquet di casa di suo fratello.

-Maledetto! Cos'è che non vuoi che dica?- cominciò ad urlare agitando i pugni per terra.

Toga, Kimi e Izayoi assistevano alla scena esterrefatti.

Dalla cucina emersero anche altre teste.
Non era uno spettacolo inusuale: tante volte quei due avevano iniziato una lotta tra di loro, però nessuno osava mettersi in mezzo.

Fu Kimi a stemperare la tensione.
-Che carini. Mi ricordano i tempi in cui giocavano così da bambini-

-Oggi sono di pessimo umore. Prova a dire qualcosa di sbagliato e non esiterò a piantarti i miei artigli in gola- ringhiò Sesshomaru.

Rin alle parole "pessimo umore" sudò freddo. Temeva da morire che quello fosse dovuto al fatto che si fosse accorto degli orecchini. Con la mano destra si lisciò la ciocca di capelli che aveva portato davanti alle orecchie per coprirle ancora di più. Eppure ogni gesto le sembrava così futile.
Kagome si portò una mano sulla tempia, tanto era stufa di quei litigi.

-Papà! Non puoi farti mettere al tappeto così- esordì Moroha incoraggiando Inuyasha.
-Oh, Izayoi, mi dispiace ammetterlo ma tua nipote non ha ereditato la tua eleganza- aggiunse Kimi sorridendo

Toga, ancora immobile di fronte a quella scena, fu l'unico che si decise ad intervenire. Si alzò deciso, prese il braccio di Sesshomaru e con l'altro alzò Inuyasha.
Con tono perentorio da padre autoritario disse:- Cerchiamo di comportarci da esseri civili. Andiamo a tavola-

In quel momento il temibile Generale era uscito fuori.
Poche parole ma che bastarono a riportare ordine tra i presenti. Anche Inuyasha e Sesshomaru misero da parte i loro propositi bellici, tanto era il rispetto che nutrivano verso il genitore.

E in maniera più o meno ordinata presero posto a tavola.
Quasi tutti si sedettero. Tutti tranne una persona.

-MOROHA!- urlò Inuyasha, spaccando un timpano a Kagome, seduta di fianco a lui.

-Ora capisco da chi ha preso la piccola selvaggia- considerò ad alta voce Kimi.

La ragazzina, nascosta in un angola della cucina, rispose dicendo che sarebbe arrivata subito. Inginocchiata in un punto nascosto vicino al frigorifero, armeggiava con un telefono in mano. Digitò velocemente un messaggio e premette il tasto "invio" con un sorriso trionfante sul volto.
Quando arrivò la seconda sollecitazione di suo padre, rimise il cellulare al suo posto, dove lo aveva trovato, afferrò una bottiglia di vino a caso e si diresse nella sala da pranzo.

-Pensavo mancasse il vino- mentì lei sfoggiando la sua scusa innocentemente.

A capotavola troneggiava la figura di Toga: nonostante il padrone di casa fosse Sesshomaru, il rispetto dei ruoli era faccenda seria e lui non si ribellava a tale manifestazione. Izayoi e Kimi sedevano rispettivamente alla destra e alla sinistra del demone, l'una di fronte all'altra.
La yasha, ovviamente, aveva richiesto la vicinanza di Setsuna, la quale aveva obbedito senza battere ciglio. Towa, capace ormai di non dare più peso alle manifestazioni di sua nonna, si era seduta di fianco alla sorella, seguita da sua madre e la zia Kagome.
Naturalmente Sesshomaru non gradì il fatto di dover sedere tra Inuyasha e il posto vuoto che, ormai era palese, sarebbe stato occupato da Moroha. Inoltre Rin non era perfettamente di fronte a lui e questo non lo tranquillizzava perchè aveva notato come si fosse irrigidita quando aveva steso Iuyasha a terra.

-Oh, vicino allo zietto!- trillò Moroha con tono canzonatorio mentre spostava la sedia.
Suo padre le lanciò uno sguardo di approvazione. Era fiero di quella marmocchia. L'aveva educata davvero bene.
Izayoi le poggiò una mano sulla spalla e le sussurrò all'orecchio:- Per favoro, Moroha, non fare come tuo padre, altrimenti non arriviamo vivi alla fine del pranzo-

***

Una volta serviti gli antipasti e superato il silenzio iniziale, gli argomenti di conversazione erano nati da soli.
Toga aveva chiesto ai figli come fosse andato il viaggio di lavoro. Infatti anche Inuyasha lavorava nello stesso ambito di suo fratello, ma fortunatamente in due uffici diversi: se Sesshomaru si occupava della gestione della comunicazione tra umani e demoni, Inuyasha era impiegato nel reparto che si occupava del controllo delle armi demoniache sul mercato umano.

-Il problema è quel lurido di Naraku. Lo stiamo tenendo d'occhio anche noi- disse Inuyasha tra un boccone e l'altro.
-Se non ricordo male avete tentato un dialogo con una delle sue assistenti... come si chiamava? Kagura, forse?- domandò Toga.

A sentire quel nome, Rin si irrigidì ancora di più e, quasi come se fosse sotto l'effetto di una crisi isterica, si lisciò ancora di più la ciocca di capelli che le copriva l'orecchio destro, cosa che all'occhio attento e sempre vigile di Sesshomaru non sfuggì.
Nel frattempo, entrambe le povere ginocchia di Toga incassarono due sonori calci da parte di Kimi e Izayoi. Tante volte gli avevano ricordato di non nominare le ex dei loro figli davanti alle mogli.

Kimi pensò fosse il caso di intervenire.
Allungò una mano verso il suo calice di vino e disse:- Fossi in te, Sesshomaru, non mi fiderei a trattare con le assistenti. Credo che ce lo ricordiamo tutti il disastro diplomatico che ha creato Zero, la sorella di Kirinmaru nonchè sua assistente. Inoltre il suo dolore per il tuo amore non ricambiato- e si rivolse verso l'ex marito, il quale arrossì leggermente- non ha fatto altro che portare altri problemi-
Bevve un sorso di vino e aggiunse:- Mia cara nuora, devo complimentarmi con te. Questo pranzo è delizioso, degno di una perfetta padrona di casa. A volte possedere sangue demoniaco non è indice di compostezza ed eleganza.-

Towa si sporse sulla tavola.
-Caspita, nonna. Che gran complimento per te-

Kimi bevve ancora un sorso di vino, poi rispose:- Che vuoi farci, anche io devo aggiornarmi e pensare in maniera più... moderna-

Rin ringraziò con un generoso sorriso.
Sua suocera era sempre stata così distante per lei, una sorta di modello irraggiungibile che aveva tentato in tutti modi di ingraziarsi. Aveva sempre temuto il suo giudizio, in particolare per la sua condizione di umana.
Con il tempo quella distanza sembrava essersi accorciata anche grazie alla nascita delle gemelle.

Il tempo trascorse abbastanza velocemente tra una portata e l'altra e una risata generale.

Anche Rin aveva ritrovato la serenità e si era rilassata godendosi i siparietti delle ragazze. Era intenta a ridere di un battibecco tra Setsuna e Moroha, quando senza pensarci si portò la ciocca di capelli dietro l'orecchio, scoprendolo totalmente.
Lo sguardo di Sesshomaru catturò subito quel dettaglio.
Fu questione di un attimo: Rin si rese subito conto di quello che aveva fatto e, ancor di più, capì che suo marito l'aveva vista. Subito si ricoprì l'orecchio.
Poi, meccanicamente, arpionò il polso di Kagome e la fece alzare. La cognata la guardava spaesata e anche dolorante: la presa di Rin non aveva niente da invidiare ad uno youkai.

-Scusate... noi due andiamo ad ultimare i preparativi per i dessert. Ragazze, aiutateci a togliere i piatti- ordinò con voce leggermente rotta.

Le tre cugine obbedirono senza battere ciglio.
Rin, invece, anzichè dirigersi in cucina, si precipitò su per le scale, sempre tenendo ben salda Kagome, e si fiondò nel bagno patronale.

-Si può sapere che ti prende?- le chiese Kagome irritata mentre si massaggiava il polso.

L'altra la guardava con occhi piene di ansia.

-Sesshomaru... ha visto il mio orecchio e che non indosso il suo regalo!- ansimò Rin in preda al panico.
Kagome capì all'istante e decise di prendere in mano la situazione.
Si affacciò sulle scale e poi urlò:- INUYASHA! VIENI SU UN MOMENTO!-

***

Nel frattempo, mentre le ragazze ancora sparecchiavano e Rin e Kagome erano chiuse in bagno, qualcuno suonò al campanello.

-Vado io- disse Inuyasha alzandosi. Il vero motivo di tanta solerzia era dovuto al semplice fatto che suo padre e suo fratello lo avevano inglobato in una conversazione di lavoro alla quale lui non aveva alcuna voglia di partecipare.
Si diresse verso la porta e l'aprì, trovandosi di fronte la figura tremante di Hisui, il figlio di Sango e Miroku.

-E tu che ci fai qui?- gli chiese.

Il ragazzino, che se nell'aspetto assomigliava a suo padre di certo non lo rispecchiava nel carattere sfacciato, tremante come una foglia salutò Inuyasha con un cenno della mano.
Il mezzodemone gli fece segno di entrare, non lo avrebbe certo mandato via. Notò che portava in mano un mazzo di fiori.

-Ecco... ero venuto qui per Setsuna-

-Aaaaah, ho capito! Allora alla fine non sei poi tanto diverso da tuo padre- disse Inuyasha divertito e scortandolo verso la sala da pranzo con una mano poggiata sulla spalla in segno di amicizia.

-Guardate chi è arrivato!- annunciò con Hisui di fianco a lui.

Paonazzo in faccia, intimorito e tremante, Hisui vide una serie di occhi che lo scrutavano con curiosità.
Toga non ricordava chi fosse, Izayoi lo salutò con un cenno di mano mentre Sesshomaru lo guardava fisso in faccia, soprattutto dopo aver visto il mazzo di fiori in mano.
Kimi decise di rompere il silenzio a modo suo:- Sarebbe lui il nostro dessert?-

A quelle parole Hisui si spaventò sul serio. Inuyasha avrebbe voluto rassicurarlo su quella battuta ma non fece in tempo perchè il rumore di piatti rotti per terra attirarono l'attenzione: Setsuna, sulla soglia della porta e con gli occhi spalancati, guardava con terrore la figura di Hisui.

-INUYASHA! VIENI SU!- urlò poi Kagome.

Il mezzodemone, non sapendo cosa fare, si limitò a rispondere a Kagome che forse era meglio se lei e Rin fossero scese in quel momento. Se lo sentiva che si sarebbe scatenata una scena epica. Sarebbe andato ad aiutarle di sopra in un secondo momento.
Non del tutto convinte, le due donne fecero quello che Inuyasha aveva detto. Anche loro avevano sentito il campanello suonare ed erano curiose di sapere chi fosse il nuovo ospite.
Proprio nel momento in cui le due fecero il loro ingresso in sala, Moroha esordì riemergendo dalla cucina con un fintissimo:- Hisui, che sorpresa!-

La scena era di quanto più imbarazzante potesse esserci: Hisui con il mazzo di fiori in mano tutto tremante e Setsuna che, se avesse potuto, lo avrebbe strozzato in quel preciso istante.

-Cosa ci fai qui, Hisui?- chiese la ragazza, ponendo particolare enfasi per fargli capire quanto fosse inopportuna quella visita con tutta la sua famiglia presente.

-Ecco... mi hai detto tu... di venire- confessò Hisui guardandosi la punta dei piedi.

Setsuna non ci mise molto a capire che dietro a quello c'era lo zampino di Moroha, la quale sghignazzava sotto i baffi.
-Sai, Setsuna, dovresti stare più attenta al tuo telefono- la punzecchiò.

Non ci vide più.

-TU SEI MORTA!- urlò prima di scattare feroce verso la cugina.

***

Ci era voluto un po' per calmare le acque.
Dopo il suo scatto in avanti, tra Moroha e Setsuna era seguita una battaglia nel bel mezzo della casa. E se Rin cercava di calmare la figlia, Sesshomaru la incitò dicendole "Staccale la testa con un colpo netto".
Inuyasha non la smetteva più di ridere: sua figlia era davvero simile a lui e quei teatrini gli ricordavano tantissimo quelli che avevano allestito lui e suo fratello anni addietro.
Kimi era rimasta inorridita dalla perdita di controllo della nipotina preferita. Si era portata una mano alla bocca e aveva detto:- Setsuna, questo tuo lato avrei preferito non vederlo- 

Furono Kagome e Towa che posero fine a quella scena: Towa afferrò la sorella da dietro le spalle e la bloccò; Kagome invece si limitò a raggiungere la figlia e fermarla con un sonoro pugno sulla testa.
Era davvero furiosa. Possibile che dimostrasse la stessa immaturità di suo padre?

-Hisui, scusale. Grazie mille dei fiori- disse subito Rin per cambiare argomento e per evitare altri imbarazzi a quel povero ragazzo che guardava tutto quello che stava succedendo come se fosse dentro ad una bolla.
Sapeva perfettamente che il mazzo di fiori era per la figlia, ma dopo quella litigata non era il caso di dare a Moroha un altro motivo per provocare Setsuna. Li prese e scomparve in cucina per metterli dentro ad un vaso.
Quando tornò dagli invitati disse:- Siediti con noi, stavamo per mangiare il dolce-

Dall'alto del suo posto, Sesshomaru non approvò la proposta della moglie a quel piccolo umano.

Hisui prese posto e si ritrovò vicino a Setsuna, la quale ormai aveva ripreso la sua forma da mezzodemone, ma non la smetteva di lanciare occhiate cariche di odio verso Moroha che, invece, continuava di massaggiarsi la testa.

-Dimmi, Sesshomaru, come ci si sente a conoscere il fidanzato di tua figlia?- lo incalzò Inuyasha.

Il demone si irrigidì completamente e Hisui si chiese se quella sera sarebbe tornato a casa sua tutto intero.

-Invece di fare lo scemo, vieni con noi!- disse stavolta Kagome prendendolo per un orecchio e trascinandolo di sopra con lei e Rin.

-Torniamo subito- disse Rin.

Hisui supplicò con lo sguardo l'unica persona che in quel momento poteva aiutarlo: Towa.
Solo che lei era in preda ai suoi pensieri. Aveva ben chiaro cosa sarebbe successo se avesse portato Riku a casa.

***

-Insomma, cos'è tutto questo mistero?- domandò scocciato il mezzodemone liberandosi dalla presa della moglie.
E la mattina lo aveva massacrato con tutti gli OSUWARI possibili, ora gli stava tirando le orecchie. Cosa gli avrebbe fatto a cena?

Le due cognate si scambiarono un'occhiata complice.

-Devi promettere di non dire nulla- lo riprese la moglie con le mani poggiare sui fianchi in un atto intimidatorio.

-Prometto- disse senza troppa convinzione. Se la sentiva che il motivo sarebbe stato futile.

-Ecco- prese parola Rin tutta imbarazzata- stamattina ho perso un orecchino  che Sesshomaru mi ha regalato. Mi è caduto nel lavandino. Kagome ha detto che tu potresti aiutarci-

E infatti era davvero sciocco il motivo di tanta riservatezza.
Ma in qualche modo si inorgoglì del fatto che lo avessero coinvolto in quella azione segreta. Inoltre capiva il timore di Rin: Sesshomaru era davvero inquietante quando si arrabbiava e non voleva che lei finisse nei guai.
Con il petto gonfio disse:- Lasciate fare a me! Lo recupero io il tuo orecchino-

E, scioccandosi le dita, sfoderò dal suo fianco la sua amata Tessaiga, che portava sempre dietro, e con un balzo in avanti colpì il tubo del lavandino.

L'azione fu così rapida che nemmeno Kagome ebbe il tempo di rimetterlo al suo posto con un OSUWARI.

-INUYASHA, NO!- fu solo capace di urlare Rin, ma invano perchè subito dopo si ritrovò sotto il getto costante dell'acqua che fuoriusciva dal tubo ormai spezzato in due.

Il bagno, il suo bagno completamente allagato.
Con i capelli gocciolanti vide la scena che le si presentava davanti agli occhi: tutti gli altri invitati sulla soglia della porta, allarmati per il suo urlo di poco prima.
Sesshomaru era quello più irritato di tutti.

Rin si portò le manu sul viso e si maledì per aver organizzato quel pranzo.
  
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