Questa Flashfiction partecipa alla #SunaOsaFluffWeek2021 
 
Prompt: It's always been you

Cercò con lo sguardo il compagno, intento a mascherare alla meno peggio un fragoroso sbadiglio che di sicuro meritava maggiore considerazione.

“Vuoi riposare un po’ prima che arrivino gli altri?”

“Sinceramente... sì. Ma il pavimento non è di certo il migliore dei giacigli...”

Suna si dispose a gambe incrociate, battendo poi per due volte le mani sulle ginocchia, non riuscendo a trovare altro modo per invitare Osamu a usarlo tranquillamente a mo’ di cuscino.
Il maggiore lo scrutò con fare sorpreso, non del tutto convinto di aver ben inteso quelle che erano le sue intenzioni. Si era sempre fidato del suo compagno di classe e di club, ma non aveva potuto fare a meno di notare che nelle ultime settimane il suo atteggiamento nei suoi confronti era cambiato, quasi si fosse ‘addolcito’.

“Se mi addormento rischi di rimanere bloccato qui.”

“Insignificanti dettagli. Pensa piuttosto che avresti qualcuno che giustificherebbe il tuo Inemuri al mister e ai senpai.”

Osamu tornò a fissare i sottili occhi verde lime del più giovane, cercando di comprendere se dietro a quelle sue ultime parole ci fosse dell’altro. Rimase ancor più sbalordito quando realizzò quanto fosse imbarazzato. Particolari come le guance arrossate e la rapida focalizzazione verso la direzione opposta non potevano di certo passare inosservati.

Non posso rifiutare...

“D’accordo, però quando arriva Sumu svegliami. Non vorrei che me ne combinasse una delle sue!”

Tranquillo. Non glielo permetterei mai.

“Come vuoi.”

Miya si accomodò con il capo tra le caviglie del centrale, tenendo lo sguardo fisso sulle luci della palestra per qualche frangente, fino al momento in cui una serie di carezze tra i capelli non lo condussero definitivamente tra le braccia di Morfeo, consentendogli di tralasciare le inquietudini della giornata almeno per qualche minuto.

 

Rintarō non riuscì a smettere di toccare quei morbidi crini argentati nemmeno quando avvertì il respiro pesante del loro proprietario dargli la certezza che si fosse realmente addormentato. Non aveva più alcun dubbio sul fatto che avesse trascorso gran parte della notte precedente a ripassare teoremi e nozioni.

Recuperò il proprio iPhone dalla tuta per racchiudere in un’unica istantanea l’immagine del ragazzo dei suoi sogni intento a sua volta a sognare. Con ogni probabilità... del buon cibo.
Salvò la foto in galleria, contemplandola a lungo. Sospirò soavemente, portando l’altro a strizzare appena gli occhi a causa del lieve rumore provocato.

Sei sempre stato tu... Samu.









 

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Angolo dell'Autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere questa mia raccolta di flashfic! :)

Ed eccomi qua! Con una nuova raccoltina di flashfiction dedicata al pairing che ha catturato quasi ogni mio pensiero scribacchino nelle ultime settimane: la #SunaOsa. Ho deciso di scrivere una flash seguendo l’onda della #SunaOsaFluffWeek2021, ma penso proprio che proseguirò anche oltre (tempo e caldo permettendo). Spero che il tutto possa essere quanto meno di vostro gradimento!

Quarta flash: Inemuri.
Inemuri è un termine che indica un sonnellino fatto in pubblico a causa della stanchezza accumulata per il troppo lavoro o per lo stress in senso più lato. In Giappone corrisponde proprio alla dimostrazione che la persona che dorme è talmente dedita ai suoi compiti da essersi spinta oltre i limiti della coscienza (fonte: “L’arte giapponese di vivere felice” di Scott Haas, consigliatissimo per gli appassionati di cultura nipponica). Anche in base a questo Suna comprende rapidamente quali sono i motivi di tanta stanchezza da parte di Osamu, ironia iniziale a parte.
Il contesto di questa flashina è la palestra in cui normalmente si allena il club di pallavolo dell’Inarizaki, per cui tutto pre-time skip e pre-qualsiasi dichiarazione da parte di ciascuno dei protagonisti. Anche se... Non ho scelto il Miya più saggio così a caso, eh! Lui già si “fida” del buon SunaRin! **
Stay tuned! ;)

Il titolo generale della raccolta prende spunto dalla celeberrima canzone di Diodato, dal mio umore odierno (in senso inverso) e dalla mia vivida immaginazione che mi porta a vedere questi due che si sussurrano all’orecchio proprio queste parole.
Il testo è scritto in terza persona, al tempo passato e il point of view sarà alternato.
Il rating potrebbe variare (ancora) in corso d’opera.

Grazie ancora a chiunque passerà di qua. **

Alla prossima flashina,

Mahlerlucia