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Autore: MaryElizabethVictoria    01/07/2021    1 recensioni
Morgan Stark e Sarah Rogers sono partite ormai da un anno, di nascosto dalle rispettive famiglie, in una disperata missione alla ricerca del fratello di Sarah, Philip. Il ragazzo, creduto morto, di recente è ricomparso misteriosamente per aiutarle a fuggire da un laboratorio dell'Hydra dove hanno tentato strani esperimenti sui ragazzi, per poi scomparire di nuovo. 
Le due non si daranno pace finché non capiranno cosa c'è dietro.
Intanto la diciottenne Ellie Smith, una ragazza apparentemente priva di poteri dal passato incerto, si è iscritta all'Accademia SHIELD per diventare un'agente proprio come il suo fidanzato Michael Coulson. Anche Blake Foster, Cali Erikssen, Sebastian Strange e i gemelli William e Tommy Maximoff si sono gettati a capofitto nel loro primo anno di college, dove tra esami incombenti, poteri fuori controllo e drammi familiari in agguato i guai non mancheranno di seguirli...
I fatti narrati si volgono circa un anno dopo quanto accaduto in 'The Young Avengers' di cui è consigliata la visione per contestualizzare meglio i personaggi e il loro percorso. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elisabeth Smith Coulson abbassò le braccia stancamente, ammirando il suo stesso lavoro.

In pochi istanti la battaglia per cui si preparava da tutta la vita aveva avuto termine con un clamoroso successo.  La donna si concesse un ampio e profondo respiro per distendere i nervi. Poi sorrise, soddisfatta di sé stessa, si asciugò giusto qualche goccia di sudore dalla fronte imperlata e ne approfittò per tirarsi indietro i capelli in una tattica coda alta. Il tutto tra le espressioni ancora sbigottite degli astanti.

-Non è stato troppo difficile- spiegò la leader dello SHIELD in tono pratico-sapevamo di potercela fare perchè, in un certo senso, siamo cresciuti sapendo che questo momento stava per arrivare ed eravamo preparati.

-Ellie?

La donna si dovette imporre di contenere la fortissima emozione che provava nel sentirsi chiamare così, era ormai da tantissimo tempo che non si sentiva più chiamare a quel modo da nessuno. Adesso per tutti lei era la signora Coulson, o la signora Direttrice, o 'il grade capo' o ancora Elisabeth per pochissimi intimi collaboratori.

-Ciao Steve- lo salutò lei- che bello rivederti...è davvero fantastico rivedere tutti voi- aggiunse con rinnovato calore, come se li avesse ritrovati dopo molto tempo passato da sola.

Dovevano essere trascorsi anni per lei mentre loro non la vedevano che da pochi giorni ed erano intenti ad assorbire ogni cambiamento, non solo nel suo aspetto ma anche in quello dei suoi compagni. Era successo tutto talmente in fretta che la sorpresa li aveva lasciati annichiliti.
Soprattutto erano tutti meravigliati di quanto i ragazzi, o meglio alcuni di loro, fossero diventati potenti, al punto da sconfiggere senza problemi nemici che stavano per annientare i loro genitori.

Eppure, a parte quella strana Ellie cresciuta, gli altri non sembravano particolarmente soddisfatti dell'opera compiuta. Blake Foster aveva un cipiglio severo e quasi contrariato, Cali pareva annoiata, come se una volta fatta la sua parte non vedesse l'ora di tornarsene da dove era venuta, mentre Sebastian era semplicemente rimasto del tutto inespressivo.

-Come è possibile?- domandò il Capitano, che teneva ancora in braccio sua figlia svenuta esattamente come Loki stava sorreggendo Ingvild e Alexis Jane Foster.

Ellie mantenne il suo sorriso rassicurante, ma c'era qualcosa di molto diverso dal sorriso naturalmente disteso che conoscevano, forse una sorta di compostezza tipica dei ruoli di responsabilità e probabilmente dovuta ad anni di esperienza che l'avevano resa meno ingenua e più impostata. Era una professionista, che di mestiere si occupava di gestire le crisi ed era  appunto quello che stava facendo anche il quel momento, si rese conto Steve: li stava gestendo tutti.

-Sebastian Strange ha usato la gemma del tempo per aprire un varco sul futuro...in un momento in cui saremmo stati pronti a combattere.

La controparte futura di Sebastian non ebbe la minima reazione all'essere stato tirato in causa. Anzi era come se stessero parlando di qualcun altro, di un perfetto estraneo. Suo padre, al contrario, ne fu devastato... non poteva certo dire di non esserselo aspettato ma trovarselo davanti in carne ed ossa era diverso.
Era la conferma dei suoi peggiori incubi.
Anche Kaya ne fu sorpresa ma in maniera diversa: guardandolo capì subito che non era stata solo la magia del caos a compiere quel cambiamento in suo figlio, doveva essergli accaduto qualcos'altro...qualcosa di tremendo, che cominciava a immaginare.

-Cosa ti è successo?- domandò Stephen Strange, fissando dritto suo figlio negli occhi vuoti e inumani.

-Lo sai- rispose Sebastian tranquillamente- lo hai visto.

Il dottore lo aveva fatto più e più volte sondando quell'eventualità in miliardi di futuri possibili, anche se non lo aveva mai condiviso con nessuno... la possibilità che suo figlio diventasse una minaccia per la Terra non era così remota.

-Mi sono domandato spesso perchè non l'hai impedito- proseguì quella persona che di Sebastian aveva solo l'aspetto esteriore- se è stato più per speranza o per debolezza. In ogni caso, hai avuto anni a disposizione per eliminarmi, so che in molti ti hanno supplicato di farlo. Hai avuto anni prima che diventassi abbastanza potente da annientare il tuo ordine e tutta la vostra ridicola magia... Perchè non l'hai fatto?

-Perchè sei mio figlio- rispose Stephen.

Ed era davvero la spiegazione più autentica e sincera che seppe dare.

-Ah- commentò Sebastian con la freddezza inespressiva di chi sta raccogliendo un semplice dato scientifico- debolezza, dunque.

-Basta così- intervenne Cali, o meglio la regina, che si era ripromessa non avrebbe perso un istante di più su quei discorsi che orami appartenevano solo a un triste passato- abbiamo fatto quello che ci hai chiesto signora Direttrice, adesso, se non ti dispiace ho questioni più urgenti che richiedono la mia attenzione nel nostro tempo.

-Non ancora. Abbiamo del lavoro da finire.

-Quanto riguarda la Terra e i terrestri resta di tua esclusiva competenza- disse Blake, come se quella fosse l'ultima parola di un sovrano- così è stato convenuto. Il resto non ci interessa.

-Vi prego di pazientare- Ellie Smith tentò dapprima la via diplomatica- Non ci vorrà molto. So molto bene che cosa si era convenuto, non dubitatene... come voi sapete cosa dobbiamo ancora fare prima che la missione possa considerarsi conclusa- aggiunse infine, rivolgendosi ai suoi tre compagni usando un tono che non ammetteva repliche, esattamente come se fosse in capo a lei la responsabilità di fungere da cardine di quella strana alleanza- Altezze reali, da questa parte per favore...Signor Strange, vallo a prendere, per favore.

Era molto strano il modo formale in cui si rivolgeva a loro, come se non fossero nemmeno amici, ma semplici alleati o collaboratori occasionali. Senza dire una parola di più Cali e Blake avanzarono verso le divinità ancora intrappolate nella roccia, procedendo a risvegliarle una ad una, mentre Sebastian scomparì.

Tutto attorno a loro la terra cominciò a tremare increspando le superfici d'acqua alle radici dell'albero del mondo. Erano scosse brevi ma cadenziate, come di preparazione a qualcosa di peggio che stava per avvenire...

-Non vi preoccupate...è solo il mondo che si sta sgretolando. L'assenza di divinità che prendano custodia del Destino ha creato qualche scombussolamento cosmico... Ma tranquilli, rimediamo subito- sorrise Ellie dello stesso strano sorriso di circostanza che celava un mondo di preoccupazioni- Ma prima vorrei parlare un momento con Sarah, se Steve lo permette. E anche con Morgan naturalmente- aggiunse riferendosi alla ragazzina nascosta poco più in là, che li stava ascoltando dal suo nascondiglio e sussultò nel sentirsi tirata in causa.

-Adesso?- protestò lui.

Avrebbe certamente preferito che la figlia si riposasse ancora un po', tanto più che era ancora priva di sensi. Doveva aver sostenuto uno sforzo immane per opporsi alla divinità che la stava controllando... chissà da quanto tempo soffriva così senza che lui nemmeno sapesse niente.

Il rimorso ruggiva forte dentro di lui per essere ancora una volta intervenuto solo tardivamente.

-Non abbiamo molto tempo- spiegò Ellie, con quanta più delicatezza possibile- non è opportuno che ci tratteniamo a lungo in questo tempo. E' importante che restiamo a contatto con voi il meno possibile...altrimenti si verrebbe a creare un paradosso difficile da gestire.

-Si, ma sarà prudente...svegliarla subito così?

-Posso aiutarla a riperdersi più in fretta. Ne ha passate tante, è vero, ma Sarah ha sempre avuto uno spirito forte... vedrai che starà benissimo. Fidati di me.

A quelle parole Steve Rogers ci pensò brevemente: poteva davvero fidarsi della donna che aveva davanti? Si trattava della stessa ragazza determinata e coraggiosa, piena di ottime intenzioni, che era diventata amica di sua figlia Sarah e che aveva scelto di combattere con lei...oppure qualcosa era cambiato? La Ellie Smith del futuro rappresentava un enigma, tuttavia quel che era certo è che non sembrava avere cattive intenzioni. In più li aveva appena letteralmente salvati, coordinando l'intervento dei suoi compagni per neutralizzare le Norne.

Alla fine Steve annuì assecondando il suo istinto e permettendo quindi che Ellie si avvicinasse fino ad appoggiare delicatamente una mano sul capo della ragazza. Sarah spalancò gli occhi quasi subito, irrorata dall'energia della medium, e tutti tirarono un sospiro di sollievo nel rivedere i suoi occhi azzurri come il cielo amiche le iridi nere della Norna.

-Ciao Sarah. Come ti senti?

-Come se mi avessero iniettato del caffè direttamente in vena- ammise la ragazza, per poi fissare la sua interlocutrice con aria incerta- Tu chi saresti?

Il sorriso di Ellie si allargò appena in una inflessione più genuina: le erano mancate le vivide metafore di Sarah Rogers. La loro era sempre stata un'amicizia strana, costruitasi sui presupposti più improbabili. Ma era cresciuta e si era rinsaldata nel tempo, rendendole di fatto una famiglia.

A ben pensarci le due ragazze non avevano quasi niente in comune dal punto di vista caratteriale, se la profonda devozione alla loro famiglia, composta principalmente dai loro amici. Quella famiglia che nel futuro da cui proveniva Ellie Smith non esisteva più.

'Se ci fosse stata Sarah le cose sarebbero andate diversamente' stava pensando Ellie in quel momento.

I gemelli sarebbero ancora con loro, Blake non si sarebbe mai isolato nel suo dolore, Cali non si sarebbe lanciata nella sua folle campagna di conquista e probabilmente non avrebbero perso neanche Sebastian. La stessa Ellie sentiva di aver perso con lei un punto di riferimento importantissimo.
Il trovarsela davanti ancora una volta la emozionava non poco, ma ce la stava mettendo tutta per non darlo troppo a vedere. Poteva solo immaginare quanto fosse difficile anche per gli altri. Specialmente per Blake Foster, che dalla morte di Sarah, avvenuta in circostanze devastanti nel futuro da cui provenivano, era quasi diventato un'altra persona.

-Non mi riconosci?

-Sei...Ellie?-domandò Sarah, riconoscendo subito la somiglianza di quella donna adulta con la sua amica.

-Proprio io. Ho il piacere di comunicarti innanzi tutto che sei salva e le Norne sono state sconfitte.

-Cazzo...ma quanto ho dormito?! - commentò Sarah riferendosi al fatto che la Ellie che aveva davanti aveva almeno quarant'anni.

Suo padre era talmente contento di vederla di nuovo in sé e a quanto pare di nuovo  in forze che non la riprese nemmeno per la parolaccia appena detta.

-Meno di quanto ti sarebbe piaciuto- commentò Ellie, riferendosi all'abitudine di Sarah di dormire fino a tardi- ma adesso che sai chi sono ti chiedo di fidarti di me. Come ho appena spiegato anche a tuo padre, io vengo dal futuro, un futuro non facile per noi... e so che non dovrei interferire con il passato, ma questo cambiamento è veramente infinitesimale. Non oso presumere che muterà in alcun modo il futuro...anche se lo spero sinceramente,  ma ad ogni modo per te potrebbe essere importante. Devi essere cosciente in questo momento... per poter cogliere un'opportunità.

-Quale cambiamento? Quale opportunità?

Non era per niente facile quello che le stava per dire, ma di decisioni non facili la direttrice dello SHIELD Ellie Smith Coulson ne prendeva tutti i giorni prima ancora di prendere il caffè.

Come a sottolineare quel concetto la terra sotto di loro riprese a tremare, con maggior violenza, segno che erano davvero a corto di tempo.

-Voglio che tu gli dica almeno addio... e che capisca che era necessario- ammise Ellie e proprio in quel momento Sebastian Strange tornò da loro con un'altra persona.

Philip Rogers abbandonò per un istante la sua compostezza solenne, dovuta a quanto gli era appena stato spiegato, per sorridere a sua sorella un'ultima volta.

-Ciao punk... Bensvegliata.

Qualcosa nello stomaco di Sarah si accartocciò su sé stesso non appena si rese conto di quanto strana fosse la situazione...perchè avevano portato Philip fin lì? Perchè la stava guardando con quello sguardo così rassegnato e...triste? Anche suo padre sembrava agitato, questo perchè anche il Capitano Rogers iniziava a comprendere.

-Deve andare così- ribadì Ellie con fermezza- E' così che è andata nel nostro passato...così abbiamo messo a posto le cose e ricucito lo strappo che la dipartita delle Norne avevano provocato nei mondi. Al loro posto ci deve essere qualcun altro per evitare che tutto crolli su sé stesso. Deve essere una divinità che presidi questo luogo e che custodisca il Fato meglio di come hanno fatto loro, senza mai cercare di manipolarlo a suo piacimento. Un custode degno del destino dei mondi.

-Resto io- si offrì Kaya senza pensarci due volte, stringendo la mano di suo marito come per chiedergli di perdonarla- Philip ha quasi l'età di mio figlio ed è troppo giovane per compiere un sacrificio simile...deve ancora avere una vita prima che qualcuno gli chieda di sacrificarla.

Ma Ellie scosse la testa.

-Per quanto apprezziamo il gesto, purtroppo tu non saresti adatta a ricoprire questo ruolo...- Kaya stava per protestare ma Ellie proseguì con fermezza e lucidità, anche se le notizie che doveva dare non erano delle migliori- Prova a pensarci: sei fatta di caos. Se mettessimo il caos al centro dell'universo scoppierebbe presto il finimondo e il destino diventerebbe troppo instabile. Collasserebbe tutto in brevissimo tempo.

-Io allora...-avanzò Loki, mascherando al meglio quello che provava sotto la sua consueta aria noncurante- ...in fondo era la mia intenzione fin dall'inizio, approfittare di voialtri babbei per sostituirmi alle Norne al controllo del destino. Ammettiamolo: non vi mancherò affatto!

-Si che ci mancherai!- protestò Alexis con le lacrime agli occhi e questa volta Bucky non osò contraddirla. Per quanto a Loki piacesse dissimulare si stava in realtà proponendo per un nobile sacrificio.

-Resto anche io- disse Thor che, appena risvegliatosi dall'incantesimo delle Norne, aveva appena la forza di parlare e solo a fatica si reggeva in piedi con l'aiuto di Mjolnir- lasciate andare il ragazzo...

-Siete entrambi troppo deboli allo stato attuale...non reggereste allo sforzo e gli universi di conseguenza collasserebbero con voi- spiegò pazientemente Ellie- mi dispiace ma è così che dev'essere.

-E così sarà- decise Philip, che mai si sarebbe tirato indietro di fronte alla salvezza non solo del loro mondo ma di tutti quanti- In fondo il college può aspettare...- provò a scherzare per alleggerire la tensione, ma sua sorella lo stava fissando serissima.

-Tu non puoi farmi questo...non di nuovo!

-Sarah, per favore...vieni qui e salutami almeno come si deve.

Ma Sarah senza nemmeno ascoltarlo si voltò verso suo padre.

-Papà, fermalo! Digli qualcosa, digli di non farlo, ti prego! Aiutami!

Ma per quanto Steve Rogers avrebbe dato qualsiasi cosa per evitarlo sapeva anche che non c'era altra soluzione. Non era giusto. Non era giusto che fosse ancora una volta Philip a sacrificarsi. Nondimeno strinse la mano di suo figlio con una presa d'acciaio.
In quella stretta c'era tutto quello che le parole non avrebbero mai potuto esprimere.

-Non dirlo alla mamma- pregò Philip, esattamente come faceva quando da piccolo non riusciva ancora a dosare bene la sua forza e rompeva inavvertitamente qualcosa.

-Abbi cura di te...e di tutti noi- disse suo padre, lottando per lasciarlo andare come sarebbe stato giusto.

-Lo farò- annuì il giovane dio- avanti gente, cosa sono quelle facce? Non vado mica a morire! Semplicemente resterò qui a tempo indeterminato...io saprò sempre quello che state facendo e voi potreste sempre venirmi a trovare di tanto in tanto.

-Ma così non vivrai mai la tua vita.

A parlare era stata Morgan Stark, della cui presenza nessuno si era accorto prima se non Ellie Smith.
Purtroppo la donna si aspettava anche quella reazione da parte della giovane Stark, che la pensava esattamente come Sarah.

Morgan aveva assistito con orrore ad ogni istante della battaglia, rendendosi finalmente conto di quanto orrore si celasse dietro al loro piatto e monotono mondo. Divinità impazzite, mostri, alieni, stregoni ed entità di ogni tipo avrebbero potuto spazzare via qualsiasi cosa con un battito di ciglia, in qualsiasi momento. Praticamente in base a come si alzavano la mattina. E lei fino ad allora si era preoccupata per anni di questioni da niente come il surriscaldamento globale, il traffico transnazionale delle armi o i troppi zuccheri nella dieta americana.

Bazzecole in confronto al vero potere che muoveva le fila dell'universo.

La ragazza, pallida come una morta, fissava Philip come se stesse dicendo un'assurdità, un discorso senza senso. Come avrebbe potuto prestarsi a tal punto a quel ridicolo ingranaggio, tanto da farsi schiacciare? C'era un limite allo spirito di sacrificio, si disse.

Perchè proprio lui doveva pagare il prezzo più grande di un'apocalisse che non aveva provocato?
Perchè non potevano lasciarlo semplicemente in pace una volta per tutte?

-In compenso tu ne vivrai una meravigliosa- le stava dicendo Philip con un sorriso triste, rassegnato- credimi, me ne assicurerò personalmente.

Nemmeno l'ultima scossa che sentirono violentissima né le foglie dell'albero che cominciavano ad avvizzire e cadere la convinsero che sarebbe stata una buona idea. Perfino evitare la fine dei mondi le era indifferente se a sacrificare doveva essere il ragazzo che amava.

-Non voglio vivere nessuna vita senza di te- ribattè Morgan- non potrei.

-Morgan...

-No. Sarah è forte, ce la farà ad andare avanti, ma io...quando ti credevo morto non ho fatto che desiderare di essere morta anch'io...sono tornata a vivere da un anno solo nella speranza di ritrovarti. Senza di te io mi ammazzo...

-Questo non lo devi dire!- Philip la prese per la spalle con un scatto in avanti che avrebbe atterrito chiunque, ma non la ragazza, ormai completamente insensibile a qualsiasi cosa che non fossero gli occhi di lui.

Occhi che di umano non avevano ormai più nulla, ma ancora la guardavano con rimpianto per un futuro che per loro non si sarebbe mai avverato.

-Non dirmi che la persona che più di tutti volevo salvare si è arresa...tu più di tutti devi continuare a vivere anche per me... per la persona che ero e che avrei voluto diventare per te.

Lei lo fissò incredula, incapace di capire.

-Ma io ti amo...anche così.

Philip Rogers le sorrise amaramente.
Le lasciò le spalle come se quel contatto gli avesse rischiato di impedirgli di andare fino in fondo a quanto ormai aveva già stabilito di fare.

-Non era destino, Morgan.

-Stronzate! Resteresti qui in eterno...senza poter prendere parte a quel destino che devi custodire per gli altri: è crudele!- gridò Sarah, per poi rivolgersi a suo padre, che ancora era immobile con lo sguardo fisso sulla devastazione che cominciava a prodursi intorno a loro- Se glielo lasci fare davvero io non te lo perdonerò mai!

La gravità di quell'affermazione pesava come un macigno non solo per Steve Rogers, ma anche per Ellie. Era esattamente nella speranza di evitare tutto ciò che aveva risvegliato Sarah.

Se avesse avuto almeno l'opportunità di assistere a quella che era stata una libera scelta di suo fratello forse le cose sarebbero andate diversamente tra lei e suo padre...forse la famiglia si sarebbe stretta intorno a quel sacrificio anziché lacerarsi, regalando a tutti un futuro diverso. Se solo Morgan avesse accettato quel  destino avrebbe avuto l'opportunità di una vita diversa.

-Sarah, Morgan, desidero che comprendiate...-cominciò a dire la donna.

-No- la interruppe Morgan, categorica, riversandole addosso parte della sua grande rabbia- non sappiamo nemmeno chi sei veramente!

-La Ellie che conosco non parlerebbe mai così- affermò Sarah, dandole manforte.

'La Ellie che consoci tu non ti ha salvata' avrebbe voluto risponderle, ma si trattenne ' la Ellie che tutti amate alla fine non ha salvato nessuno, anche se ci ha provato'. Anche quel suo estremo tentativo di correggere il futuro era stato inutile: nessuna delle due ragazze sembrava disposta a cedere o mutare opinione.

Intanto, tutto  attorno a loro, le foglie dorate si essiccavano e cadevano a un ritmo incalzante mentre le scosse di terremoto diventavano sempre più forti. Non c'era più tempo eppure era impensabile che dovesse succedere proprio ora, che non ci fosse modo di trovare una soluzione diversa.

Philip Rogers avanzò tranquillamente verso l'albero del mondo come se stesse andando ad incontrare un vecchio amico.

Non ebbe alcuna paura o esitazione a toccarne la corteccia solida e lucente, che cominciò a vibrare a quel contatto, come se riconoscesse il suo nuovo custode. Il grande albero smise di tremare e con lui l'intero sottosuolo si quietò, preparandosi invece ad accogliere un nuovo signore del destino...la corteccia nel punto dove Philip aveva appoggiato le mani divenne luce liquida, inglobandolo poco a poco, tra le proteste ancora vive di Sarah e i singhiozzi di Morgan.

-Possiamo procedere? I sentimenti sono sopravvalutati ... per di più non hanno mai aiutato a salvare nessuno- commentò distrattamente la versione futura di Sebastian.

-Concordo- osservò Cali in maniera ironica- non mi hanno aiutata a salvare te.

-Se non si fosse capito il nostro futuro fa schifo- aggiunse Blake Foster con uno sguardo truce rivolto a tutti loro- non posso entrare nei dettagli, come comprenderete, ma esorto i presenti a fare scelte migliori e a cambiarlo per quanto possibile. Siete ancora in tempo.

-Allora aiutateci!- supplicò Sarah, che avrebbe supplicato chiunque pur di uscirne.

Non era che non volessero, in fondo come aveva detto Blake il loro non era un futuro verso cui erano impazienti di tornare... ma non avrebbero potuto dire nulla di troppo esplicito di quanto non avessero già fatto, non senza demolire tutta la linea temporale.

-Andiamo- li esortò impassibile Sebastian Strange, che per aprire un portale sul futuro non aveva ormai più bisogno di una misera gemma dell'infinito. Cali e Blake lo seguirono senza emettere un fiato. Ellie si trattenne un solo istante in più  prima di riprendere il portale per il suo tempo, esitò il tempo necessario per dar loro l'ultimo disperato consiglio.

-Non cercate di riportarlo indietro: non funzionerebbe. E dite alla me del vostro tempo...ditele solo di 'non cercarlo'. Lei capirà. Di più non posso proprio dire...

Detto ciò anche la direttrice dello SHIELD li lasciò, con un peso sul cuore e una sola domanda nella mente: aveva fatto bene ad agire in quel modo? Non sapeva cosa rispondersi.

Sarah e Morgan si guardarono a vicenda, comprendendosi con un solo sguardo. Poi agirono all'unisono, senza alcuna esitazione, ovviamente facendo esattamente ciò che la donna proveniente dal futuro aveva appena detto loro di non fare.

Incuranti delle ripercussioni e prima che qualcuno riuscisse a fermarle, si gettarono insieme nella luce proiettata da Yggdrasil, all'inseguimento di Philip.
Superata la barriera di luce, tuttavia, fu solo l'oscurità ad avvolgerle.

Poi cominciarono inevitabilmente a cadere.


 

  
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