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Autore: NightSilence    03/07/2021    0 recensioni
Ilae e Naev sono le uniche due figlie del sovrano del Regno del Buio. Essendo sorelle gemelle, hanno sempre condiviso tutto, anche il dolore della perdita della madre. Al compiere dei loro vent'anni arriveranno alla prestigiosissima Accademia di magia, per uscirne poi preparate ad ereditare il regno del padre come future regine e sposare i loro promessi sposi, i principi Azriel e Rhysand. Scopriranno che le due sezioni nelle quali la scuola smista i suoi studenti, nascondono molti segreti, a cominciare dal fatto che gli studenti appartenenti a sezioni diverse non si sarebbero mai potuti sposare o avere relazioni, a causa di una potente maledizione che si scaglia su chi trasgredisce la regola. Quando Azriel e Rhysand spariscono inspiegabilmente rapiti da una misteriosa organizzazione di ribelli, le due ragazze cominceranno a capire di star sviluppando degli strani poteri, che non c'entrano proprio nulla con quelli del padre che avrebbero dovuto ereditare insieme al regno a seguito dell'assegnazione della loro pietra magica. Attraverso sogni e incubi potrebbero riuscire a comprendere cose mai svelate del loro mondo, e forse non solo di quello.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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•Memento audere semper•

•••

La mattinata si propettava scura e piovosa. La temperatura in effetti, nonostante fosse passato solo qualche giorno da quando era iniziato l'autunno, era bassa come se fosse stato inverno inoltrato.

Naev, appena uscita dalla vasca da bagno, rabbrividì.

Completamente nuda, attraversó la stanza dove la sorella si stava finendo di preparare, osservandosi nel grande specchio bordato d'oro accanto all'armadio, tanto alto da toccare quasi il soffitto.
La giovane donna non si era mai vista così regale.

Ovviamente quando lei e Naev vivevano ancora nel palazzo del padre erano abituate ad indossare lunghi ed ingombranti vestiti ogni santo giorno, ma non ne aveva mai posseduto uno così bello ed elegante. Per la prima volta nella sua vita si sentì una principessa. Se chiudeva gli occhi, riusciva ad immaginarsi seduta sul suo trono dal quale, con un solo sguardo, riusciva a controllare l'intera enorme sala e le persone lì radunate solo per lei.
Il tessuto blu scuro le fasciava la pelle candida del busto lasciando le spalle scoperte, cadendo e arricciandosi sul pavimento come se il cielo notturno si fosse strappato per riversarsi sulla terra in una cascata di stelle. Fini diamanti erano minuziosamente intessuti in un elegante ricamo che adornava l'intero corpetto e parte della ampia gonna, ricreando disegni simili a costellazioni. L'unica parola a cui Ilae riuscisse a pensare per poterlo descrivere era "perfetto".

Un vestito del tutto identico stava attendendo Naev su un manichino per non venire rovinato, ma la ragazza non aveva la minima intenzione di vestirsi, ancora turbata dal disturbante sogno della notte precedente, nonostante non riuscisse nemmeno a ricordarselo.

Aveva tentato di convincersi che fosse dovuto al nervosismo per l'importante cerimonia che le attendeva di lì a poco, e decise di farsi andare bene quella spiegazione trovandola più che plausibile.
Era troppo esausta e spaventata per poter anche solo pensare ad altro.

-Naev, sbrigati a prepararti per favore.- la rimproverò il riflesso della gemella dallo specchio della toeletta. -Abbiamo poco tempo, non siamo a casa, e qui cominceranno in ogni caso, con o senza di noi.-

Ilae cercava di non darlo troppo a vedere per non preoccupare ulteriormente la sorella, ma anche lei dentro di sé era terrorizzata. Mentre si sistemava le ciocche corvine sfuggite dall'ordinata acconciatura che le era stata fatta quella mattina da una delle tante fate che proprio in quel momento sfrecciavano in fervente agitazione per i corridoi dell'Accademia, le mani le tremavano talmente tanto che fu costretta a stringerle forte nel tentativo di calmarsi e non farsi notare. Neav sospirò, ma fece quanto ordinato rigiradosi nel letto per alzarsi. Sfilò l'abito dal manichino e lo indossò partendo dalle gambe, lunghe e snelle.

-Mi aiuti ad allacciarlo?- domandò spostandosi di fronte allo specchio davanti il quale poco prima stava Ilae.
La minore annuì e si posizionò dietro alla sorella, stringendo i lacci sul retro del corsetto ignorando le proteste di Naev.

-Ma sei impazzita?- gemette con una mano sullo stomaco.
-Stai cercando di liberarti di me per poterti prendere anche la parte di regno che mi spetta?-

-Accidenti mi hai scoperta.- ghignò Ilae dando un altro strattone ai nastri, facendo sobbalzare la seconda che strinse le dita intorno allo schienale della sedia. Una volta che Naev riprese a respirare accertandosi di non essere sul punto di svenire, le gemelle indossarono le scarpe dal lungo tacco sottile, tempestate pure quelle da centinaia di piccoli diamanti. Una corona tutta loro ancora non l'avevano, per quella avrebbero dovuto attendere un paio di anni. Si diedero un'ultima rapida occhiata allo specchio e dopo un lungo sospiro, si strinsero la mano per farsi coraggio prima di uscire nel corridoio.

•••

La sala delle cerimonie risuonava di mille passi, e si poteva sentire la leggera melodia di un'arpa posta vicino ai troni dei due presidi, che era stata incantata per suonare da sola.

L'ambiente era stato interamente decorato a festa, e dalla parte opposta dei troni si trovava un tavolo lunghissimo ancora vuoto, fatto completamente in marmo bianco.

Da quanto sapevano le due ragazze grazie alle storie del padre, durante la cerimonia sarebbero comparse le pietre che avrebbero confermato la loro appartenenza alla magia bianca oppure a quella nera, e grazie a quelle pietre avrebbero potuto fare il loro ingresso nella società come giovani adulte, e non sarebbero più state delle semplici ragazzine figlie di un re.

Avrebbero potuto prendere delle decisioni per il loro regno al posto del padre senza essere più considerate ancora troppo immature per un compito del genere, e avrebbero potuto ereditare il trono come future regine del regno del buio.
Ilae alzó il mento, cercando di darsi l'aria regale che sentiva di non possedere del tutto.

Le mani le tremavano fin troppo, così tanto che persino la sorella se ne accorse, e le prese delicatamente le dita tra le sue cercando di trasmettere a Naev una calma che non possedeva.

-Sei meravigliosa.- le sussurró lei sorridendole, guardandola negli occhi contornati da lunghe ciglia scure. -Anche tu.- le rispose Ilae, facendo un lungo respiro per rilassare il corpo.

L'abito che indossavano aveva catturato gli occhi di tutti, e quelle occhiate ammirate, e alcune persino gelose, riuscirono a calmare i nervi delle due sorelle, le quali si sorrisero prima di avviarsi al centro della sala per parlare con qualcuno.

Il giorno prima avevano incontrato solamente i due capi sezione, Caelum e Kalon, che avevano solo un paio di anni più di loro. Essendo all'ultimo anno, avevano spiegato ai nuovi studenti come funzionavano le cose all'accademia, e avevano assicurato che a seguito dell'assegnazione delle pietre, avrebbero loro spiegato diverse altre cose. Molti si erano chiesti il motivo per il quale non avessero detto tutto subito, ma i due non avevano risposto ad alcuna domanda.

Quel giorno Caelum aveva i capelli scuri e lunghi legati in un codino ordinato, il lieve accenno di barba gli conferiva un'aria adulta ed elegante, e l'orecchino dorato che portava all'orecchio sinistro sembrava brillare di luce propria, facendo risaltare ancora di più la sua pelle olivastra. Kalon invece aveva i capelli rosso scuro, anch'essi lunghi ma non quanto quelli di Caelum.
Aveva costantemente la mascella contratta in una smorfia concentrata, non gli era scappato nemmeno un sorriso quella mattina. La carnagione pallida era in netto contrasto con quella di Caelum, che sembrava invece aver passato una giornata intera sotto al sole.

Erano vestiti di tutto punto per la cerimonia, alla quale potevano partecipare solamente i nuovi studenti e i capi sezione, i quali avrebbero assistito i due presidi nell'assegnazione delle pietre.
Le sorelle si guardarono intorno, cercando con gli occhi Azriel e Rhysand, i loro migliori amici e i due ragazzi con i quali erano praticamente cresciute.

Erano loro che avrebbero dovuto sposare il giorno che sarebbero uscite dall'accademia, così i regni dei loro genitori si sarebbero uniti per acquistare sempre più potere.
Ovviamente nessuno dei quattro, l'unica volta che ne avevano parlato, era d'accordo. Essendo cresciuti insieme, si vedevano più come fratelli che come futuri coniugi, ma ovviamente gli ordini dall'alto non potevano essere discussi.
L' "alto" ovviamente erano le loro famiglie, che erano più concentrate al bene dei regni piuttosto che sui loro figli.

Ilae scorse Azriel poco più in là, intento a flirtare con una ragazza dalla pelle scura e i capelli ricci acconciati in un grosso chignon adornato da un fermacapelli dorato a forma di foglia di alloro.
La ragazza era visibilmente lusingata dalle avances di Azriel, il quale si stava passando la mano tra i ciuffi mori che gli ricadevano sugli occhi color ambra che contraddistinguevano da sempre lui e suo fratello Rhysand.
Neav e Ilae decisero di avvicinarsi.

-Az, smettila di importunare le ragazze. Ti ricordo che sei promesso sposo a me!- disse Ilae fingendosi infuriata, facendo scoppiare a ridere sua sorella.

La ragazza che stava parlando con Azriel sobbalzó, voltandosi e spalancando i grandi occhi scuri. -Oddio, scusami, non ne avevo idea!- si voltó nuovamente verso il ragazzo tirandogli un ceffone, e si allontanó.
-Lysandra...aspetta!- la richiamó lui senza successo, tenendosi la guancia arrossata. Poi si rivolse verso Ilae, visibilmente scocciato.
-Mi spieghi perchè diavolo me lo fai sempre?- sbuffó, guardandola male e incrociando le braccia.
La ragazza ridacchió, aggrappandosi al braccio e guardandolo mordicchiandosi il labbro inferiore. -Perché io sono innamorata di te, sciocchino! Non l'avevi ancora capito?-

Lui si scostó, sospirando.
-Oh, interessante, davvero interessante. Ora fammi il piacere di levarti e falla finita.-
-Ma come, tratti così la tua futura sposa?- chiese ridendo Naev.
-A proposito, dov'è Rhysand?- aggiunse poi, guardandosi nuovamente intorno. -Voi uomini siete tutti uguali, perdete la testa solo scorgendo un paio di-
Si bloccó dopo aver ricevuto una gomitata sulle costole da parte della sorella.
-Un paio di belle gambe! Diamine, che dolore...cosa diavolo pensavi che dicessi?- chiese la ragazza avvolgendosi il petto con le braccia candide.

Azriel stava per parlare, quando il trio vide avvicinarsi Kalon, uno dei due capi sezione. Naev notó nel viso del giovane una piccola cicatrice sopra allo zigomo sinistro, e si chiese come se la potesse essere procurata.
-Tu non sei del secondo anno? Credo di averlo già detto una volta che solamente agli studenti del primo anno è permesso stare nella sala delle cerimonie. Pensavo bastasse per capire.- disse, guardando Azriel dall'alto in basso. -Il tuo posto è in classe, le lezioni iniziano tra dieci minuti. Sparisci.- sibiló il capo sezione, con le folte sopracciglia inarcate in uno sguardo severo.
Azriel sostenne il suo sguardo come se la strigliata appena ricevuta non gli avesse fatto ne caldo ne freddo, e ghignó, prima di voltarsi verso le ragazze per salutarle con un bacio sulla guancia.

-Ci vediamo dopo, va bene?- disse, prima di uscire dalla sala.
Quando Kalon si allontanó, le due si scambiarono un'occhiata divertita.
Azriel e Rhysand erano sempre stati tremendi fin da piccoli, ed erano cresciuti sapendo di finire nella sezione della magia nera.
Non erano cattivi, ma la cosa certa era che sarebbero sempre stati sicuramente più interessanti di molti altri ragazzi.

-Naev, guarda.- Ilae indicó con un cenno del mento appuntito un uomo e una donna che facevano la loro entrata nella sala.
L'uomo era circondato da un'aura luminosa, mentre la donna da un'aura scura, molto tetra ma regale e elegante.
Erano i due presidi dell'Accademia, i quali avrebbero aiutato gli studenti a riconoscere la propria pietra.
Si sedettero sui due troni accanto all'arpa che ancora suonava da sola, e si misero silenziosamente ad osservare la sala affollata.

-Tra poco conosceremo il nostro futuro...sei pronta?- mormoró Naev ad Ilae, che ricambió l'occhiata nervosa. Non riuscì a rispondere alla sorella, perché l'arpa in quel preciso momento smise di suonare, e nella sala caló il silenzio.
I due presidi si erano alzati in piedi.

La cerimonia stava per cominciare.

•••

   
 
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