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Autore: 20maggio2013    05/07/2021    0 recensioni
Perdere il passato significa perdere il futuro.
mini storia su Zayn
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai più di due ore che Zayn era in quel bar, con la speranza che Jane lo raggiungesse. Sentiva che in parte era colpa sua se avevano litigato la sera prima. Infondo non si conoscevano da così tanto tempo, non poteva pretendere che lei gli raccontasse tutta la sua vita. Solo che era un mese che aveva notato che Jane spariva sempre allo stesso orario e che ogni volta che le faceva alcune domande lei cambiava discorso, evitando di parlarne. Ma quella ragazza in poco tempo era diventata importante per lui e se avesse voluto sapere di più, forse avrebbe semplicemente dovuto aspettare un po', farle capire che di lui si poteva fidare. Dopo che l'aveva incontrata quella mattina, le aveva scritto alcuni messaggi, ma erano passate ormai più di due ore e Jane non si era ancora fatta vedere. 
"Zayn?" domandò la sua voce quando il ragazzo aveva ormai perso le speranze che arrivasse.
"Possiamo andare in un posto più tranquillo?" chiese la ragazza, la sua voce era titubante, ma Zayn non fece domande. Era solo felice di vederla. Annuì e dopo aver pagato uscì dal bar insieme alla ragazza.
"Jane io, mi dis.." 
"No, fa parlare me." lo interruppe Jane. Aveva parlato a lungo con la dottoressa Sullivan, lei le aveva raccontato chi fosse il ragazzo misterioso incontrato quella mattina. Le aveva detto come si fossero conosciuti e come Jane avesse imparato a tenere a lui. Solo che Jane continuava a non ricordarsi di lui. Non sapeva quale fosse stato il motivo che aveva acceso l'interruttore nel suo cervello facendole dimenticare tutto, ma sapeva che non poteva tenere più nascosta la verità al ragazzo. Da quello che le aveva raccontato la dottoressa, sembrava che lui ci tenesse veramente a lei e da come il ragazzo stava provando a scusarsi per qualcosa di cui Jane non aveva memoria le faceva capire che non era stato solo frutto della sua immaginazione.
"Io ho bisogno di dirti una cosa e capirò se poi non vorrai più vedermi. Infondo domani potrei non ricordare più niente di tutto questo." deglutì Jane continuando a camminare, senza mai alzare il suo sguardo dalla strada. Se l'avesse fatto non sarebbe più riuscita a dire nulla.
"Jane, che intendi dire?"Jane non rispose, si morse il labbro inferiore mentre sentiva i suoi occhi riempirsi di lacrime. Non era facile parlarne, anche se Zayn ora era solo un estraneo per lei, questo non semplificava le cose.
"Ehi Jane, mi puoi dire tutto. Puoi fidarti di me." mormorò Zayn bloccando la ragazza e facendola voltare verso di lui per poterla guardare. Jane alzò lo sguardo il cielo cercando di trattenere le lacrime. Come poteva dire ad un ragazzo che era evidentemente preso da lei, che non sapeva chi fosse, che soffriva di un disturbo post traumatico?
"La mia vita è molto più complicata di quanto tu pensi. Quando avevo cinque anni sono andata a vivere da mia nonna ma non ho vissuto a lungo in quella casa. All'età di sei anni non ho iniziato la scuola come tutti i bambini di quell'età, mi hanno trasferita al centro Ostroff e da allora vivo lì." Disse Jane creando solo confusione nella mente di Zayn. 
"Io.. non capisco. Perché vivi lì?" Zayn sapeva bene cosa fosse il centro Ostroff, ma forse rifiutava soltanto l'idea che la ragazza per cui aveva una cotta non fosse poi la ragazza che immaginava.
"Soffro di un disturbo port traumatico e sono in cura lì. A quando pare è un mese che sono lucida anche se non ne ho memoria." mormorò Jane, ora che aveva iniziato a parlargli, non poteva di certo fermarsi.
"So che avrei dovuto parlartene prima, ma penso di non averlo fatto perché sei stata la prima persona che si è avvicinata a me, la prima persona che mi abbia fatto sentire speciale, o almeno questo è quello che mi ha detto la dottoressa, io non mi ricordo di nulla, e avevo paura di allontanati. Poi ti ho conosciuto ed è stato sempre più difficile dirti la verità. Mi dispiace non potermi ricordare di te, ma forse è meglio così. Almeno non soffrirò se deciderai di non vedermi più." Zayn continuava a non dire nulla, infondo non sapeva cosa dire. Quando aveva detto che avrebbe voluto sapere di più su Jane, non pensava che lei potesse nasconderli questo.
"Ho bisogno di stare da solo, scusa." mormorò poi Zayn prima di voltare le spalle e andare via.

Era ormai sera quando Zayn si presentò alla casa di cura dove Jane aveva detto che viveva. Aveva provato a chiedere alla reception di Jane, ma nessuno gli aveva dato una risposta. 
"Zayn? Che ci fai qui?" Il tono stupito della ragazza richiamò la sua attenzione. Aveva passato l'intero pomeriggio a metabolizzare il tutto e ora che si trovava lì non sapeva bene cosa dire. 
"Possiamo parlare?" Jane annuì per poi fargli segno di seguirlo. 
"Questa è la tua camera?" 
"Già.." mormorò Jane sedendosi sul letto e facendogli segno di fare lo stesso. 
"Come mai sei qui? Credevo che non mi avresti più voluto vedere."
"Avevo solo bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto." Mormorò Zayn guardandosi intorno. 
"Perché sei ancora qui?" Chiese ancora Jane, non riusciva a capire perché non fosse scappato via. 
"Perché voglio sapere di più sul tuo disturbo, voglio sapere di più su di te. In questo mese mi sono affezionata a te e mi piaci, Jane. Voglio solo sapere di più. È curabile?" Zayn si era affezionato alla ragazza e non le era sembrata una persona pericolosa.
"È complicato. Sono in terapia proprio per riuscire a tornare ad avere una vita normale, ma è difficile. Perché quando faccio qualche progresso con la terapia scordo tutto e devo ricominciare. E non sempre sono lucida. È complicato." Zayn annuì soltanto, poi sospirò e allungò una mano verso la ragazza. Jane sussultò a quel contatto, ma non ritrasse la mano. 
"Mi dispiace, non deve essere facile. La tua famiglia?" Jane si strinse nelle spalle e scosse la testa. 
"Sono morti quando ero piccola. E mia nonna non so che fine abbia fatto. Mi ha lasciato qui e.." Jane lasciò la frase incompleta per quel che ricordava sua nonna si era presa cura di lei per un anno e poi non aveva più avuto sue notizie. Zayn rimase in silenzio, non c'era molto da dire. Non doveva essere facile quello che stava passando Jane, soprattutto se era sola ad affrontarlo. 
"Voglio continuare a conoscerti Jane, voglio restare al tuo fianco." 
"Non voglio che tu rimanga con me solo perché ti faccio pena." Borbottò Jane alzandosi dal letto. Le sarebbe piaciuto molto avere qualcuno al suo fianco, ma non voleva che lo facesse solo perché provava pena per lei. 
"Non lo faccio perché mi fai pena, Jane. Tu mi piaci. Mi hai colpito sin dall'inizio, sin dal primo momento che ti ho vistata vicino a quella macchinetta. E anche ora che so tutto questo, continui a piacermi e voglio restare al tuo fianco." 
"Non sarà facile. Domani potrei non ricordarmi di te." Insistette Jane, aveva paura che Zayn non avesse capito veramente la situazione.
"E allora farò in modo di ricordati chi sono. Se pensavi di liberarti di me raccontandomi questo tuo segreto, beh sbagliavi di grosso." Jane sorrise, il primo sorriso sincero della giornata. 
"Vorrei poter riuscire a ricordare l'ultimo mese." Mormorò tornando a sedersi sul letto. 
"Va bene così." Le sorrise Zayn prima di avvicinarsi a lei. Jane deglutì quando senti il naso del ragazzo sfiorarle una guancia, poi indietreggiò leggermente. 
"Aspetta. Ho bisogno di tempo. Tu potrai conoscermi anche da un mese, ma per me è come se ti avessi conosciuto oggi." 
"Mi dispiace ragazzi, l'orario delle visite è finito." Disse un'infermiera interrompendo in stanza. Zayn annuì alzandosi dal letto.
"Buonanotte Jane." Mormorò incamminandosi verso la porta. Jane lo osservò, era veramente bello e in quel momento sperò di svegliarsi il giorno successivo e di ricordarsi di lui. 
"Notte Zayn." Mormorò prima che lui uscisse dalla sua stanza.

  
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