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Autore: 20maggio2013    04/07/2021    0 recensioni
Perdere il passato significa perdere il futuro.
mini storia su Zayn
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ho conosciuto un ragazzo." Ammise finalmente Jane. Erano diversi giorni che si frequentava con Zayn, diversi giorni che tutto sembrava andare bene. E aveva bisogno di dirlo a qualcuno, di dire a qualcuno come si sentisse quando era con lui. 
"Credo che lui mi piaccia ma gli ho mentito su dove abito e.." Jane sospirò, non gli piaceva mentire, ma aveva paura di dire la verità. 
"Gli hai parlato del tuo problema?" Jane abbassò lo sguardo, facendo capire che no, non aveva detto nulla. 
"Perché non gli hai detto nulla?" Domandò ancora la dottoressa Sullivan. 
"Cosa avrei dovuto fare? Presentarmi e dirgli che soffro di un disturbo post traumatico?" Domandò di getto Jane, odiava convivere con quel trauma. 
"Ho iniziato a stare bene da pochi giorni, ho conosciuto lui da pochi giorni e odio nascondergli la verità. Ma ho paura che se gli dicessi tutto, se gli dicessi che vivo in una casa di cura perché spesso mi capita di non essere lucida e di non sapere chi io sia, se gli dicessi tutto ho paura che scapperebbe e ho paura che mi ritroverei di nuovo da sola. E non voglio, ma odio nascondergli questa parte della mia vita, perché lui sta diventando importante per me." Si liberò di quella verità Jane. La dottoressa Sullivan l'ascoltava attentamente, come aveva sempre fatto, conosceva quella ragazza sin da quando era bambina.
"Tenere questo segreto non ti sarà d'aiuto, Jane. Sono contenta che tu abbia trovato un ragazzo che ti faccia stare bene, sono contenta che dopo tanto tempo tu stia finalmente bene, ho visto notevoli miglioramenti negli ultimi giorni, ma tenere questo segreto potrebbe farti fare un passo indietro. So che hai paura, ma dovresti dirgli la verità." Jane non disse nulla, abbassò lo sguardo consapevole che la dottoressa avesse ragione, tenere quel segreto non l'avrebbe aiutata.

I giorni passavano, Jane continuava a vedere Zayn senza mai trovare il coraggio di dirgli nulla. Ci aveva provato più volte, ma poi la paura di perderlo la bloccava. E più andava avanti, peggio era. Era sempre più difficile nascondergli la verità, era sempre più difficile trovare il coraggio di dirgliela. Nonostante tutto, le cose sembravano andare per il meglio. Era ormai un mese che Jane era lucida, consapevole di chi fosse, un mese che andava in terapia dalla dottoressa Sullivan e lavorava sul suo trauma. Era passato un mese da quando aveva conosciuto Zayn e le cose con lui andavano fin troppo bene. Andavano d'accordo, erano in sintonia e Jane era ormai sicura di essersi presa una cotta per il ragazzo. Ma aveva paura che qualcosa potesse andare storto e poi c'era stata quella litigata. Zayn aveva capito che Jane nascondesse qualcosa, non voleva certo costringere Jane a raccontargli tutto, voleva solo che fosse sincera con lui. Così si erano trovati a litigare e Jane se nera andata via, troppo scossa da quanto successo. Era tornata nella sua camera e si era chiusa dentro, rifiutando anche di parlare con la dottoressa. Si era chiusa in camera e si era stesa sul letto. Non ricordava neanche più il motivo per cui avessero iniziato a litigare, anzi la mattina dopo non ricordava più nulla. Non aveva dimenticato solo la litigata, aveva dimenticato tutto. Vuoto totale. Si era svegliata pronta ad iniziare una nuova giornata, cosciente di essere lucida, cosciente di chi fosse, pronta ad una nuova seduta con la sua psicologa, ma senza nessun ricordo dell'ultimo mese trascorso.

Quella mattina Jane si era svegliata di buon umore. Nonostante odiasse il posto in cui viveva, nonostante odiasse non avere nessuno accanto, quella mattina si era svegliata di buon umore, come se sapesse che c'era qualcosa di diverso. Anche se per Jane quello era un giorno come gli altri. Sapeva il motivo per cui si trovava lì, sapeva chi fosse, eppure non aveva nessun ricordo del tempo trascorso lì. Non aveva nessuno ricordo della sua infanzia, della sua adolescenza. Aveva solo qualche vago ricordo di quando viveva con la sua famiglia, di quando lei aveva appena cinque anni. Poi la sua intera vita era un enorme buco. Nei suoi giorni di lucidità provava ad andare avanti con la sua vita, ma poi accadeva qualcosa che come un interruttore azzerava la sua memoria e la mattina successiva, quando si svegliava, Jane non ricordava più nulla. Oppure capitava che non sapesse chi fosse, che si creasse una realtà alternativa. Una realtà alternativa dove lei era qualcun altro, qualcuno con una vera vita. Era successo molto spesso durante la sua adolescenza, un po' come se Jane cercasse un riparo, una fuga da quella realtà che tanto odiava. Perché non c'era niente di più brutto di svegliarsi la mattina e non ricordare nulla della tua vita, andare ogni giorno in terapia a parlare con una psicologa, cercare di capire il motivo di quel suo disturbo dovuto ad un trauma, senza però mai giungere a nessuno conclusione, perché il mattino successivo si svegliava e aveva dimenticato tutto e doveva ricominciare. Ma quel giorno Jane si era svegliata di buon umore, era uscita dalla sua camera ed era andata a fare colazione. Quella casa di cura era l'unico posto che conoscesse, perché nonostante vivesse in quella città da quando era nata, non la conosceva, non sapeva orientarsi in quella grande città. Non la conosceva perché non era mai uscita dalla casa di cura, soprattutto negli ultimi anni. Solo nei gironi di lucidità usciva per qualche ora, ma non si spingeva mai oltre al bar poco distante da lì. 
"Ciao Jane, come va oggi?" domandò la dottoressa Sullivan quando la incontrò nel corridoio. Jane sorrise.
"Tutto bene, le dispiace se faccio un giro prima della nostra seduta? È una così bella giornata oggi." mormorò Jane osservando il sole da una delle finestre che dava sul corridoio. La dottoressa le sorrise e annuì prima di proseguire per la sua strada.

"Jane." esclamò qualcuno facendo fermare la ragazza che stava passeggiando. Jane si voltò verso la voce vedendo arrivare un ragazzo, ma Jane non aveva la minima idea di chi fosse, non si ricordava di lui. Forse aveva semplicemente sentito male e quel ragazzo non stava chiamando lei, infondo in strada c'era tanta gente. Così voltò le spalle riprendendo a camminare.
"Jane aspetta, possiamo parlare?" la raggiunse il ragazzo. Jane si fermò non sapendo bene come comportarsi. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma non sapeva cosa dire. Sembrava che lui la conoscesse bene, eppure per lei era la prima volta che lo vedeva.
"Mi dispiace per ieri, io.." iniziò a parlare il ragazzo, forse prendendo il silenzio di Jane come un consenso.
"Scusa, devo andare." mormorò lei cercando di restare tranquilla, cercando di evitare il panico. Non le era mi successo prima che uno sconosciuto la avvicinasse.
"Jane." provò a chiamarla ancora Zayn, la provò anche a fermare, ma quando vide il terrore nel suo sguardo la lasciò andare. Forse era ancora arrabbiata con lui per quello che era successo il giorno prima, forse avrebbe dovuto lasciarle un po' di spazio. 
"Quando vorrai parlarne, mi troverai qui." disse poi, facendo intendere che sarebbe rimasto ad aspettarla in quel bar. Il bar dove avevano preso il loro primo caffè, il bar dove si vedevano ogni giorno, lo stesso bar che aveva preso un significato particolare per Zayn. Lo stesso bar di cui Jane non aveva più memoria.

Jane cercò di arrivare il più in fretta possibile alla casa di cura, aveva bisogno di parlare con la sua psicologa, aveva bisogno di capire cosa era appena successo. Lei era l'unica che avrebbe potuto darle delle risposte. Una volta arrivata, andò subito allo studio della dottoressa, non le interessava che la sua seduta era prevista dopo un'ora, Jane aveva bisogno di parlare con lei in quel momento. 
"Jane, va tutto bene? La tua seduta inizia tra un'ora." mormorò la dottoressa quando vide la ragazza in lacrime fuori il suo studio.
"Possiamo parlare? È successa una cosa e io.." mormorò confusamente Jane. 
"Vieni, entra." le disse facendola accomodare e chiudendo la porta del suo studio.

  
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