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Autore: Meramadia94    07/07/2021    3 recensioni
[Scuola di Polizia]
Harris desidera diventare comandante. Per farlo deve togliere di mezzo sia Lassard che l'odiato Mahoney. Per farlo organizza un piano per far passare il primo un pessimo comandante ed il secondo un incapace. Purtroppo, a causa di questo piano, durante una retata, Mahoney rimane ferito e dovrà lottare contro la morte. Harris, pur facendo finta di niente, rimane sconvolto per l'accaduto ed inizia a provare un serio rimorso di coscienza. Quando la sua responsabilità viene a galla, viene cacciato dalla polizia. Riuscirà il capitano a riscattare il suo nome e dimostrare il suo sincero pentimento?
Scritta in società con Marlena-Libby
Genere: Angst, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jones aveva sempre pensato che il peggio per un poliziotto fosse quello di finire sotto inchiesta perchè sospettato di aver violato qualche regola del codice di condotta, magari perchè un delinquente da due soldi aveva messo la pulce nell'orecchio ai piani alti e solo per pararsi il culo... o quella di essere ucciso in servizio mentre svolgeva il suo lavoro... invece no. 
La cosa peggiore era vedere la foto di una persona cara, forse la persona a cui teneva di più al mondo su un tabellone per le indagini con le scritte '' Victim'' e '' Missing''. 
Ancora faticava a crederci... solo pochi giorni prima, in quella stanza stavano festeggiando tutti assieme la promozione imminente del loro collega... adesso era diventato il centro delle loro indagini per ritrovarlo dopo che qualcuno lo aveva fatto sparire. 
- Tiffany ha collaborato.- fece il capo della polizia - Dice che a pagarla per fingersi una ragazza in difficoltà ed attirare così l'attenzione del sergente è stato lo Sciccoso.- 
- Il capo della criminalità organizzata...- fece Callahan - Dovevamo aspettarcelo. In questa città solo lui, poteva avere così tanto fegato da organizzare il sequestro di un funzionario di polizia.- 
'' La penserà diversamente dopo che l'avrò avuto per le mani.''- pensò Jones. Quel delinquente doveva pregare che Mahoney stesse bene, perchè se disgraziatamente lo avessero ritrovato, anche solo con un ricciolo fuori posto, avrebbe fatto in modo che IMPLORASSE di essere rinchiuso in un qualche albergo federale fino alla fine dei suoi giorni. 
- Ma perchè, cosa ha intenzione di fare con lui?- fece Hooks. 
- Vendetta, un attacco alle forze dell'ordine, una sfida diretta alla polizia...- fece Tuck - I motivi sono tanti.-
- Vorrà un riscatto di qualche tipo, senz'altro.- fece Proctor  - forse vuole far rilasciare dei complici e pensa di avere una buona merce di scambio...-
- Ed in quel caso cosa dovremmo...?- fece House. 
- Non accontentarlo.- fece il capo - se la polizia cede ad una richiesta simile, lo sa il cielo dopo cosa ci aspetterebbe...- 
- Con tutto il rispetto...- fece Jones sul punto di avere un attacco di nervi - L'idea di dover avere una lavata di capo dal sindaco, in questo momento, mi pare davvero l'ultimo dei problemi.- 
- Non mi riferivo a quello.- fece il capo - I cittadini devono sapere che noi siamo dalla loro parte, che genere di fiducia vi aspettate che possano avere in noi se rilasciamo i delinquenti anzichè metterli dentro? Abbiamo delle responsabilità nei confronti della cittadinanza....- 
- E Mahoney?- fece Callahan - Abbiamo delle responsabilità anche verso di lui, SOPRATTUTTO verso di lui in questo momento.- 
- Il tenente ha perfettamente ragione.- si aggregò Tack - Siamo poliziotti, ed abbiamo il dovere di difendere i cittadini dalla criminalità, ma abbiamo anche il dovere di fare tutto ciò che possiamo per aiutare un collega in difficoltà.- 
Jones era rimasto in silenzio.
C'era un unico pensiero che gli passava per la testa.
Trovare Mahoney. 
A qualunque costo.
Pur di riportarlo a casa, era disposto a concedere la libertà persino al Demonio.
...
...
...
Era già passata un'oretta da quando si erano nascosti. Poteva sentire i rumori di passi che andavano e venivano per tutto il giardino, per la casa, e lo Sciccoso che ordinava loro di trovarli quanto prima se non volevano avere guai. Per fortuna, almeno per il momento, a nessuno era venuto in mente di controllare la cantina, quindi erano al sicuro, almeno per ora. 
Ogni tanto dava un'occhiata a Mahoney, senza poter evitare di sentirsi in colpa nel vederlo così fragile, vulnerabile ed inerme. Era come se tutti quegli anni passati a battibeccare e a farsi la guerra, fossero spariti nello stesso istante in cui il sergente, con le lacrime agli occhi, gli aveva chiesto che razza di crimine avesse mai commesso per meritare la pena di morte.
Era in quel momento che aveva realizzato di avergli solo scaricato addosso la rabbia per le ingiustizie subite in accademia... che però, per quanto gravi potessero essere state, non lo legittimavano nel commetterne altre.
Mentre era immerso in quei pensieri, sentì il poliziotto lamentarsi.
- Mahoney...- fece Harris precipitandosi da lui - Che succede...?- nel dir così gli tastò la fronte.
Era bollente. Probabilmente la ferita aperta si era infettata. Anzi, poteva togliere ogni avverbio che insinuava dei dubbi.  
- Ehy ehy, rimani sveglio per favore...- fece Harris obbligandolo ad appoggiare la schiena alla parete. 
- Non... ci... riesco...- fece Mahoney minacciando di addormentarsi. Harris gli diede dei buffetti sulla guancia per tenerlo sveglio. 
Harris gli slacciò la blusa, per vedere meglio la ferita. Il fianco era tutto sporco di sangue rappreso. Per fortuna aveva smesso di sanguinare ma la brusca riapertura aveva fatto si che la ferita s'infettasse, provocandogli la febbre alta. 
- E' tanto male....?- 
- Nah, ho visto di peggio.- fece Harris - Decisamente di peggio.- 
- Su un cadavere?- rise Mahoney. 
- Visto? Stai che è una bellezza visto che non hai ancora perso la voglia di chiacchierare...- fece Harris per sdrammatizzare. C'era ben poco da ridere. Sua madre era infermiera, e quando era adolescente lo pressava dicendogli di stare attento a non ferirsi e soprattutto di non sottovalutare mai una ferita, anche se fosse un graffietto, in quanto anche una misera scheggia sottopelle poteva equivalere ad una condanna a morte se non trattata per tempo. Tirò fuori le garze, l'ago ed il filo che aveva arraffato da quella specie di sala operatoria ed una bottiglia d'acqua che aveva portato con sè in caso avesse trovato il poliziotto. Ne versò una piccola dose sulla ferita, in modo da poterla pulire quel tanto che bastava per vedere il foro d'entrata del proiettile che nemmeno una settimana prima aveva minacciato di stroncarlo.
Poi gliela avvicinò alla bocca. 
- Manda giù.- fece Harris - ridurrà lo shock ipovolemico.- 
- E... lei... che... che ne sa...?-
- Fidati di me. Mia madre faceva l'infermiera, non avevamo una baby sitter e quindi mi portava con sè in ambulatorio...- fece Harris - Ho imparato qualche trucco.- nel dir così gli allentò la cravatta in modo da potergliela mettere in bocca - mordi forte e cerca di stare fermo per favore...non ho nulla con cui stordirti e farà male.- 
Mahoney si sfilò il bavaglio improvvisato dalla bocca - Vuole perdersi l'occasione di darmi una botta in testa?- 
- Non mi tentare, rincitrullito...- fece Harris iniziando  ricucire la ferita. 
 Il corpo del poliziotto s'irrigidì completamente, completamente scosso da dolore. Tentò di fermarlo come poteva, sapendo che irrigidirsi non gli avrebbe portato niente di buono, che il suo ex superiore non sarebbe riuscito ad aiutarlo facilmente in quelle condizioni, ma ormai non controllava più niente. Era come se il suo cervello ed il suo corpo fossero due cose a sè stanti.
Il poliziotto strinse i denti sulla cravatta e con la mano andò ad aggrapparsi al materasso, lasciando cadere la testa all'indietro, inspirando a fondo, cercando con tutta la forza che gli era rimasta di non mettersi a strillare. 
 - Ho quasi finito... ho quasi finito, rilassati...- fece Harris sistemando l'ultimo punto - ecco fatto...- 
Il poliziotto si tolse definitivamente il bavaglio dalla bocca, riprendendo a respirare.
Harris lo guardò con preoccupazione. Anche se aveva sistemato la ferita, ormai era evidente che il sergente non poteva più aspettare in un seminterrato freddo e buio, con quel febbrone che si faceva sempre più prepotente, e senza uno straccio di antibiotico con cui lenirgli un po' le sofferenze. 
- Capitano... è meglio se adesso se ne va...- fece Mahoney. 
- Hai la febbre alta, non sai quel che dici...- fece Harris riadagiandolo sul materasso. 
- Sono solo realista... le conviene lasciarmi qua ed andare a cercare aiuto, le sarei solo di peso...- 
- Non buttarla giù dura, hai passato di peggio.- fece Harris cercando di mascherare la sua preoccupazione. Il suo ex subalterno purtroppo non aveva tutti i torti. Fuori li stavano ancora cercando, mettere il naso fuori in quel momento era come mettere un bersaglio sulla schiena ed invitarli a sparare... forse la soluzione più logica era davvero quella di allontanarsi da lì, cercare un telefono e dare a Proctor l'indirizzo, ci avrebbe pensato lui a far avere loro i rinforzi... e magari un'ambulanza. 
Tuttavia, lasciarlo lì, con il rischio che qualcuno notasse dei movimenti sospetti era come condannarlo a quel destino da cui tentava di salvarlo 
Fu in quel momento che notò un telefono nello scantinato... e sembrava perfettamente funzionante.
Era rischioso ma... doveva tentare. 
...
...
...
- A cosa pensi, Jones?- fece Hightower notando che il loro attuale comandante in seconda non smetteva di fissare la sala d'attesa del distretto. 
- Io e Mahoney ci siamo conosciuti qui.- fece Jones - Su quelle poltrone. Ci avevano arrestati entrambi... a me per disturbo della quiete pubblica e procurato allarme, lui per danni ad una proprietà privata perchè aveva praticamente distrutto la macchina di un tizio che pensava di poterlo insultare gratuitamente.- 
Hightower sorrise immaginando la faccia di quel tizio nel vedere la sua macchina, magari nuova di pacca, distrutta. Mahoney era Mahoney: nessuno poteva insultarlo, umiliarlo, magari a torto pensando che il poliziotto accettasse tutto di buon grado. 
- E' stato lui a portarmi alla scuola di polizia... non so dove sarei finito se lui non mi avesse convinto ad iscrivermi.-  fece Jones.
- So cosa stai pensando... non è colpa tua.- fece Hightower. 
- Io non ce l'ho con Harris per quello che gli ha fatto... non ce l'ho ne con quella strega di Tiffany ne con lo Sciccoso... è con me stesso che ce l'ho a morte.... Mahoney non stava bene. Era sconvolto da quello che aveva scoperto su Harris, si vedeva da lontano un miglio che non riusciva ad accettarlo, era come se fosse sempre sul punto di scoppiare... come se stesse respirando sott'acqua... ed io lo sapevo. 
Non avrei mai dovuto permettergli di uscire da solo... se non l'avessi fatto forse ora...- 
- Jones.- fece Hightower prendendolo per le spalle - Non è colpa tua. Hai sentito cosa ha detto Tiffany, era tutto premeditato. Stavano solo aspettando di beccarlo da solo... non potevi tenerlo sotto controllo 24 ore su 24, sette giorni su sette.- 
- Lo so... sto cercando di convincermi che non ne ho colpa... ma non ci riesco.- fece Jones - Però una cosa te la prometto... se disgraziatamente non riuscissimo a salvarlo in tempo, quella strega di Tiffany, lo Sciccoso e tutti quelli che lo coprono, non avranno più un solo minuto di pace.- 
In quel momento, un trafelato Proctor corse verso di loro, portandosi dietro un telefono. 
- Jones, so che non mi crederai...- fece il tenente - Ma dall'altro capo del telefono pare ci sia Mahoney...- 
Gli occhi dei due agenti, in particolar modo quelli di Jones, si illuminarono come due fuochi d'artificio. 
Jones gli strappò letteralmente il telefono di mano.
- Mahoney sei tu? Proprio tu?- 
'' Jones...?''- fece Mahoney con una voce così flebile che pareva venire dalle viscere della terra.
-Sì, sono io, amico! Dove ti trovi?!- fece Jones facendo segno a Proctor di prendere nota e ad Hightower di allertare tutti in modo che fossero pronti a partire. Era preoccupato: l'amico non aveva affatto l'aria  di stare bene, e gli pareva che non fosse solo...
'' Non ne ho idea.... mi sono svegliato in una casa, ma non ho idea di dove mi trovi... adesso siamo in uno scantinato...''
 In quel momento, sentì la voce di Harris -'' Jones? Sono io. Siamo in una villetta sequestrata qualche anno fa alla criminalità organizzata, in periferia...''
-Ok... Un momento, ma lei che ci fa lì?!- fece il poliziotto sbigottito. 
'' Facciamo che prima venite a levarci dai guai, e poi se vuoi potrai picchiarmi... il tuo amico ha bisogno di aiuto, ha la febbre molto alta, necessitiamo di un medico...'' - nel dir così gli ripassò Mahoney. 
'' Dagli retta per favore...''- fece Mahoney sul punto di svenire, mentre la voce di Harris lo incitava a restare sveglio. 
- Ok, amico resisti, arrivo subito!- nel dir così fece cenno agli altri che erano sopraggiunti di precipitarsi alle rispettive vetture. 
Non avevano un minuto da perdere.
  
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