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Autore: Flofly    08/07/2021    2 recensioni
*COMPLETA*Una visione alternativa e decisamente serpeverde del quarto anno e del torneo tre maghi. Tra adolescenti e non in preda agli ormoni, Voldermort sta riorganizzando la sua rinascita, in una spirale di cupa violenza che affonda i suoi tentacoli da molto lontano. Dramione con risvolti decisamente angs e una Narcissa Malfoy sempre più Black. OOC per alcuni personaggi principali ( aggiornamento 17 maggio 2022: ho eliminato tutte le scene grafiche di sesso e ora il rating è passato da rosso ad arancio. Qualche piccolo modifica qui e lì ma niente di sconvolgente)
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Potentia Par Vis'
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SETTEMBRE - Pinterest

Hermione chiuse gli occhi lasciando che il suo corpo venisse invaso dalla famigliare sensazione di essere finalmente tornata a Casa. Eccitazione, elettricità, grandi speranze. E, soprattutto, Magia. Pura e potente magia intrappolata dalle secolari mura della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Lasciò che l’aria le entrasse nei polmoni e le riempisse ogni più piccola parte del corpo, beandosi di come tutto sembrava finalmente essere al posto giusto. 
Tutto era ancora più grande, più intenso e più vivido di come se lo ricordava: le candele brillavano più luminose, gli stendardi avevano colori più squillanti, le voci erano più aggraziate.Una sinfonia perfetta. 
Si strinse più forte al braccio di Harry e di Ron, mentre avanzavano verso il tavolo dei Grifondoro insieme ai gemelli e ad Angelina. Ginny e Seamus li attendevano già seduti ai loro posti.
Aveva letto ogni giorno la Gazzetta del Profeta, ma dopo l’attacco alla Coppa del Mondo di Quidditch, tutto era rimasto silente. A volte pensava a quella povera famiglia di Babbani rimasta uccisa, chiedendosi se quello fosse solo l’inizio...
Harry e Ron erano sicuro che ci fosse Lucius Malfoy dietro quell’attacco. Anzi, a dirla tutta, avevano insinuato con una certa veemenza che anche Draco fosse stato coinvolto. Anzi, probabilmente era proprio per quello che si erano vantati tanto...
Ed una parte di lei, quella che cercava di ignorare, si diceva che non era possibile.
Certo era uno sbruffone, egoista, lamentoso e razzista figlio di papà…
Ma quello…
“C’è qualcosa che non quadra… dov’è il cibo?”- bofonchiò Ron,distranedola dai suoi pensieri- “Pensavo fossimo gli ultimi”.
“Ti è venuto in mente che, forse, qualcuno ha il buon gusto di aspettare almeno i saluti di Silente prima di reclamare il cibo come un cavernicolo, Ronald?”- lo rimbeccò quasi automaticamente, lo sguardo attratto contro la sua volontà sul tavolo di fronte al loro.
Anche li c’erano dei posti vuoti E non due a caso: Draco Malfoy e Pansy Parkinson fecero il loro ingresso trionfante in quel momento.. Non un capello fuori posto, ma a guardarli bene si vedeva che entrambi avevano le labbra troppo turgide e arrossate e i vestiti troppo in ordine per due che in teoria avrebbero dovuto fare una corsa per le scale inseguiti da Gazza.E poi Pansy era senza rossetto.
Hermione si accorse che la Parkinson aveva notato il loro interesse, soprattutto quando si sentì la voce di Ron rimbrottare “ E certo, io almeno mi presento a tavola come una persona educata al contrario di qualcun altro che pensa che dobbiamo tutti attendere i suoi porci comodi”.
La serpeverde li guardò socchiudendo gli occhi e soffermandosi a lungo su quella che ormai era la nuca di Hermione, istintivamente giratasi per fingere di trovare estremamente interessante il discorso di Lavanda. 
Senza quasi neanche battere le palpebre la mora tirò fuori dalla tunica uno specchietto d’argento riccamente inciso e l’astuccio di un rossetto che apri con estrema lentezza. Con molta calma e sempre fissando il tavolo dei Grifondoro iniziò a truccare con estrema attenzione le labbra: prima con la punta tracciò l’arco di cupido, poi una passata piena al labbro inferiore ancora turgido. Infine, un tocco leggero al centro. Una delicata pressione delle labbra tra di loro per uniformare il colore con un piccolo schiocco malizioso. Rosso rubino. Il suo marchio di fabbrica. Neanche Piton era mai riuscito a farle smettere di indossarlo, almeno al di fuori delle lezioni.
Esagerato per una quindicenne.
Accorgendosi di avere la completa attenzione della quasi totalità della popolazione maschile di Grifondoro e senza staccare gli occhi dal golden trio Pansy sorrise sorniona “ Non preoccuparti Weasley, essere educata è l’ultimo dei miei problemi. E mangiare è sopravvalutato. Il cibo, intendo. Prima o poi troverai qualcuno abbastanza caritatevole da spiegartelo”
L’intero tavolo dei Serpeverde iniziò ad ululare, Harry e l’intero quarto anno di Grifondoro stava per darsi all’assalto brandendo coppe e posate per ripagare l’onta subita quando si senti un rombo inconfondibile

“SILENZIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”
 
Il brusio cessò di colpo, neanche i Serpeverde erano capaci di sfidare Silente quando aveva un annuncio così importante da fare. E, davvero, per quelle novità valeva la pena rimandare la rissa di qualche ora.
Sempre che avesse ancora qualche importanza
Non solo ci sarebbe stato il torneo Tre maghi per la prima volta dopo secoli, allettando gli studenti studenti più anziani con la promessa di gloria che solo essere il Campione di Hogwarts avrebbe dato.
C’era di più.
C’erano le ragazze di Beauxbarton, leggiadre e con quel delizioso accento francese che sembrava sentirselo rotolare sulla lingua, bisbigliando frasi oscene.
C’erano i ragazzi di Durmstrang. Muscolosi, vigorosi, sprezzanti e con il testosterone che non riusciva a mantenere il suo flusso nelle vene.
No, c’era molto di più.
C’era Viktor Krum.
Il Re.
Un semidio che avrebbe camminato tra di loro.
Sarebbe stato davvero un anno da ricordare.
Draco si morse il labbro inferiore, sentendo lo stomaco che gli si stringeva. Non sarebbe mai stato lui l’eletto ne era certo. Cosi come era sicuro che qualcuno non l’avrebbe presa bene, senza tener conto del fatto che fosse troppo giovane anche solo per provarci. E poi conosceva il nuovo professore che sembrava fissarlo malevolo. Malocchio Moody.
Un Auror.
E lui odiava gli Auror.
Forse ancora più dei Grifondoro.
Forse.
 
 
 
 ***

 
 
Dal giorno dell’annuncio, la pazienza di Hermione Granger era stata messa duramente alla prova. Fuggita dal suo dormitorio dove le ragazze non facevano che fantasticare di come e dove avrebbero fatto rotolare il boccino d’oro sul corpo di Krum, neanche in quello dei ragazzi aveva trovato sollievo. Il discorso era sempre e solo uno. Viktor Krum. 
Sembrava che nessuno fosse più in grado di parlare di altro. Persino quelli che erano solitamente compagni ragionevoli come Neville, o Angelina, o persino i gemelli Weasley, ora avevano un unico argomento di conversazione.
Sempre e comunque Viktor Krum.
Dopo una settimana di quella litania, ormai cercare di studiare la sera in Sala Comune era un supplizio. Era una sera di fine settembre, quando, esasperata e reprimendo l’istinto omicida che la spingeva a voler imparare alla svelta almeno una maledizione senza perdono, aveva deciso di seguire Grattastinchi su verso la Torre di Astronomia, di certo deserta.
Voleva solo starsene in pace, per questo per un attimo pensò sul serio di lanciare un Pietrifucus Totalus trovandola occupata. E, di male in peggio, li dove avrebbe dovuto sedersi lei a contemplare in silenzio i giardini di Hogwarts, ripetendo mentalmente la lezione di Incantesimi, c’erano le ultime persone al mondo che aveva voglio anche solo di vedere.
 
Già immaginava i loro commenti:
Cos’è ti hanno cacciato da Grifondoro, Granger?
Dove hai lasciato Potty, Granger? Davvero riesce a trovare la Sala Comune senza di te?
Sempre da sola, eh? 
Merlino neanche quegli sfigati dei tuoi amici ti sopportano più.

Quei tre sarebbero stati capaci di far perdere la calma a chiunque e non aveva nessuna voglia di rovinarsi la prima settimana di scuola per colpa di quelle viscide serpi. D’altro canto l’idea di tornare alle fantasie delle sue compagne non era di certo più allettante.
E, incrociando le dita, non li avrebbe visti pomiciare. Fossero stati da soli Parkinson e Malfoy,si sarebbe già accecata da sola con la magia, pur di non assistere a quello spettacolo…
Disgustoso
Si, era questa la parola che cercava.
Si nascose dietro una colonna, sperando solo che quei tre avessero troppa paura di Piton per infrangere il coprifuoco troppo a lungo.
Se una parte del suo cervello le diceva che era solo un modo per evadere dalle sue compagne e godersi un po’ di meritata solitudine, ce n’era un’altra. Sempre quella fastidiosa vocina che la tormentava anche quando si impegnava a farla tacere.
Quella era una delle poche occasioni per osservare Draco Malfoy nella sua bolla, vedere se davvero riusciva ad essere irritante anche con i suoi migliori amici, capire se davvero i sospetti di Harry e Ron non fossero solo loro fantasie.
Se solo fosse stato brutto come Crabbe e Goyle….

Pansy Parkinson fumava fissando vacuamente un punto lontano in compagnia di Blaise Zabini e Draco Malfoy. Hermione era certa che da quelle labbra ancora perfettamente truccate a quell’ora assurda della notte stesse per uscire l’ennesimo sfiancante commento su come e quando si sarebbe portata a letto Krum.
Ma niente di quello che riusciva a sentire sembrava riguardare la stella del Quidditch-
“ Vorrei restare qui per sempre, senza fare niente, senza pensieri. Qui seduta a guardare le stelle. O forse vorrei essere come loro, indifferente a tutto...”
Per un attimo, solo per un breve battito di ciglia i due ragazzi rimasero in silenzio , gli occhi bassi, immersi nella malinconia di quel pensiero. Dal suo nascondiglio Hermione non poté fare a meno di notare come Draco avesse incurvato le spalle, appoggiandosi alla balaustra con gomiti quasi fosse incapace di sopportare il peso di qualcosa. Sapeva che stava mordicchiandosi l’interno del labbro inferiore, come faceva sempre quando c’era qualcosa che lo innervosiva e non poteva sfogarlo artigliandosi l’avambraccio con le mani.
Aveva tanti meccanismi di compensazione Draco Malfoy, e lei era sicura di conoscerli tutti. 
Purtroppo.
Perché riconoscerli significava ammettere quante ore avesse passato ad osservarlo nascosta dietro lo pagine di un libro o con la coda dell’occhio mentre chiacchierava con i suoi amici. In primo tempo si era detta che lo faceva per evitare che lui potesse giocare qualche brutto tiro.
Poi aveva dovuto ammettere almeno con se stessa la cruda realtà.
Poi d’improvviso l’inconfondibile risata di Blaise Zabini riempi l’aria, distraendola dall’ombra scura che riusciva a scorgere sul volto di Malfoy:“ Passa quella sigaretta d’erba magica Parkinson! Ci manchi anche tu ad aggiungere gioia e letizia a questa vita di merda. Merlino, neanche a Tassorosso fanno dei discorsi cosi patetici”
Pansy fece una linguaccia:“Imbecille. E cafone. Ma scema io che perdo ancora tempo con due zotici come voi”
“E poi Pansy cara, non vorrei strapparti alle tue riflessioni profonde ma vorrei ricordarti che in quest’anno meraviglioso che ci aspetta ci sarà anche una patetica scusa di ballo. Tutti insieme con Corvoguercio, Tassozoppo e Grifonscemo…”- chiosò Malfoy, rubando il mozzicone a Zabini e tirando una lunga boccata." Non senti già l’eccitazione nell’aria?"
"Dipende. Mi regalerai tu il vestito per il Ballo?E smettila di essere così ingordo"- lo riprese lei sbuffando e riprendendosi la sigaretta. "Comunque siete davvero due aridi idioti, sappiatelo".
Hermione si sentì gelare il sangue. Ballo? Quale Ballo? Di cosa diavolo stava parlando Malfoy?

***


“Ron ti giuro, io non ho fatto nulla. Non avrei mai messo il mio nome in quel calice. Io….”-- provò per l’ennesima volta a spiegare Harry,bloccando l’amico nei corridoi mentre andavano a Pozioni.
Aveva provato inutilmente a parlargli decine di volte, era stanco e la testa gli scoppiava. Aveva dovuto ripetere a tutti, veramente a tutti, la sua versione dei fatti. Che altro non era che la verità pura e semplice: lui con quel fottuto bigliettino uscito dal calice non c’entrava una beneamata mazza.
Fosse stato per lui si sarebbe goduto la competizione, tifando per il ragazzo d’oro Cedric Diggory, bevendo Burrobirra alla sua salute fino a stordirsi e per una volta, una sola maledettissima volta, stando nell’ombra e godendosela come un quattordicenne comune.
Non gli sembrava di chiedere poi tanto.
E invece no, sembrava che TUTTI, e ripeteva tra sé la parola tutti urlando e scandendola con rabbia, credessero che ancora una volta fosse vittima di manie di protagonismo. 
“ Avresti dovuto dirmelo… lo avremmo fatto insieme”..- rimbrottò di nuovo Ron.
Harry alzò gli occhi al cielo ma prima che potesse riprendere il discorso venne interrotto da una voce strascinata dietro di lui:
“Si Sfregiato, avresti dovuto dire al tuo caro amichetto come truccare il calice. Sarebbe stata una vera prova d’amicizia. Ma cosa dico di amicizia…. qual è la parola esatta Blaise?”- si intromise Malfoy che sembrava l’unico di tutta la scuola a trovare la questione squisitamente esilarante.
Blaise posò i libri sul banco accanto al calderone e sembrò pensarci un po' su…
“Amore. Si direi che sarebbe stata una prova d’amore così struggente. Epica, direi. Potter e Weasley insieme. Per sempre. Da morti intendo. Chissà se sarebbero dipartiti uno per sfida oppure insieme, mano nella mano”.
Il viso di Weasley assunse lo stesso colore dei suoi capelli e sollevò il calderone con fare omicida pronto a darlo sulla zucca dei due Serpeverde. Peccato che un violento colpo sulla nuca lo fece gemere dal dolore e interrompere la sua meritata vendetta.
“Punto primo: Signor Weasley non si permetta mai più, e ripeto e sottolineo mai più, di utilizzare uno degli strumenti di quest’aula come arma propria o impropria, verso i suoi compagni. Qualora volesse invece utilizzarlo auto procurarsi dei giusti danni per la sua stupidità, la prego di aspettare di non essere più in questa scuola o di lasciar per iscritto che libera il personale da qualsiasi responsabilità”- sibilò Piton riponendo il libro di pozioni avanzate che aveva usato nello scaffale vicino alla cattedra.
Nessuno l’aveva sentito entrare. 
“In secondo luogo, e questo vale per tutti voi, non tollero che in quest’aula si faccia riferimento ad amoreggiamenti o relazioni personali siano essi tra persone dello stesso sesso, sessi diversi, generi diversi o finanche specie diverse. La cosa non mi riguarda e il prossimo che sento parlare di cose inappropriate e soprattutto noiose durante le mie lezioni diventerà la cavia per tutte le pozioni del signor Longbottom. “- Un ghigno si levò da serpeverde mentre Neville arrossiva- “ o del Signor Potter, visto che siamo al quarto anno e ancora non sono riuscito ad avere una sua pozione decente”.
“Infine, e abbassi la mano signorina Granger, non sono interessato ad una sua presa di posizione sulla parità di genere o in generale non sono interessato a quello che deve dire, questa è l’ora di Pozioni. E indovinate cosa faremo? Pozioni. Non si parlerà del torneo, non si ciancerà di altre materie, non si discuterà di prove e, soprattutto, non si nominerà mai e per nessun motivo al mondo lo stupido Ballo del Ceppo di cui sono sicuro discuterete amabilmente con altri professori più tardi…… SIGNORINA GRANGER SE NON ABBASSA SUBITO LA MANO CINQUANTA PUNTI IN MENO A GRIFONDORO”
Neanche a dirlo, il resto della lezione si svolse nel silenzio tombale che solo le lezioni con Piton di umore nero potevano contemplare, entrambe le case ben grate che le successive ore sarebbero stati divisi.
E per la grande gioia dei Grifondoro, l’ora successiva era quella di Erbologia con con i Tassorosso, in un’atmosfera appena un filo più rilassata. I tassorosso infatti non perdonavano ad Harry di aver offuscato l’ombra della loro stella Cedric Diggory. Tutto era però meglio di Pozioni con i Serpeverde. Tutto.
Hermione si era attardata a segnare degli appunti particolarmente complessi sulla spiegazione di Piton, concentrata su alcuni punti che non era riuscita ad aggiungere durante la lezione perché impegnata a cercare di far smettere Ron e Harry di lanciarsi occhiate velenose e mezze battutacce che avrebbero messo tutta la Casa nei guai, ben sapendo come quando avesse lezione con quelli della sua Casa la Sproute fosse ben incline a tollerare qualche minuto di ritardo.
“Curiosa Granger?”- un sussurro vicinissimo al suo orecchio la fece sobbalzare.
Draco Malfoy era improvvisamente alle sue spalle. Sentiva il calore del suo fiato sulla nuca lasciata scoperta dai capelli tirati su in fretta durante la lezione. Le braccia di lui le si posarono accanto bloccandole la possibilità di girarsi o di andarsene senza spostarlo fisicamente. 
E sapeva bene che lei lo aveva toccato una sola volta in quegli anni quando gli aveva tirato un pugno in faccia per la storia di Fierobecco.
“Di cosa Malfoy? Della tua incapacità di formulare frasi compiute ?O della tua mancanza di gusto nel prendere in giro Harry o Ron o? O del dono di godere delle disgrazie altrui? Ti prego, illuminami””- riuscì a dire con voce ferma.- “ E tra l’altro ti potresti levare? Mi stai alitando sul collo come un vampiro affamato”
“Come se non ti piacesse Granger. Sono sicuro che potrei farti apprezzare i vampiri affamati più di qualsiasi altro imbecille che ti gira intorno”- continuò a chiosare lui non spostandosi di un centimetro e anzi quasi sfiorandole il lobo con le labbra. Si ,si stava decisamente divertendo, deciso a prendersi la sua rivincita. Per averlo spiato e soprattutto per averla vista più volte parlare amabilmente con Viktor Krum. Pure lui ci mancava, non bastavano lo Sfregiato e Lenticchia.
Aveva visto come la guardava Krum e se c’era una cosa che Draco Malfoy sapeva riconoscere era il desiderio.
Lei si girò bruscamente “ Sei uscito di senno? Hai respirato troppi fumi della pozione? Hai contratto una malattia venerea chiamata sifilide?
“Io non contraggo sporche malattie babbane, Granger. E, spero per te, che tu abbia imparato a sviluppare gusti più sofisticati in fatto di sesso. Sempre che tu li abbia, è ovvio.”- si staccò di colpo, impaurito di aver lasciato cadere la sua perfetta barriera di menefreghismo- “ Ma ho dei sensi altamente sviluppati. E la prossima volta che vieni a spiare qualcuno insieme al tuo gatto cambia profumo. O, perlomen,o di al tuo gatto di non miagolare alla luna come un cazzo di felino strafatto”.
E senza lasciarle il tempo di chiedergli perché lui conoscesse il suo profumo, era già svanito.
   
 
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