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Autore: Allen Glassred    09/07/2021    1 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Sono trascorsi ormai diversi giorni dagli ultimi eventi e, almeno per ora, a Veritas sembrerebbe essere tutto calmo e tranquillo. Nessun vampiro ha attaccato gli umani e viceversa, dopo la tregua stabilita per fermare Vincent le cose sembrano essere migliorate e non solo: anche tra i due giovani eredi di Re Kaname e della Regina Luna le cose sembrerebbero essere notevolmente cambiate.

 

“ L’ho odiato profondamente, la mia missione era ucciderlo. Mi ha rapita e torturata, ha cercato di stuprarmi, eppure… “. La giovane dalla chioma corvina continua a riflettere, sorpresa dalla piega presa dalla situazione. “ … ora il mio cuore batte all’impazzata, non riesco a calmarlo. Anzi, non solo ora: succede da un po' di tempo e sempre quando sono vicina a lui. Sono arrivata ad accettare di concedermi a lui e credo che il motivo sia uno solo… “. I pensieri della Principessa sono interrotti da una voce: quella di colui che le sta affianco e cammina con noncuranza per le strade di Veritas, sorprendendo gli stessi sudditi: alcuni si scansano intimoriti, alcuni altri lo osservano curiosi: non avevano mai visto il Re camminare per le vie del regno, men che meno in compagnia femminile.


“ Guarda, è la Principessa… “. Sussurra un’anziana, mentre il marito annuisce.


“ E’ vero: sembra che abbia ufficialmente fatto ritorno a Veritas. In molti lo speravano, che fosse ancora viva dopo l’attacco subito dalla famiglia reale tanti anni fa… “. Risponde l’anziano, facendo arrossire la fanciulla dalla chioma corvina che stringe lievemente il manico dell’ombrello che usa per riparare la sua delicata pelle dal sole. Da parte sua Vanitas la osserva qualche istante per poi decidersi a prendere parola di lì a poco.


“ Tutti ti adorano “. Fa, mentre lei esce immediatamente dai propri pensieri e punta lo sguardo su di lui. “ Si: speravano tutti nel tuo ritorno, ed ora che sei qui guarda come sono felici. Ti guardano tutti con ammirazione e rispetto, sanno che sei la futura regina “. Fa nuovamente, mentre lei avvampa come un semaforo e, presa dalla concitazione improvvisa del momento inciampa e quasi finisce a terra. Si è già preparata a fare una pessima figura davanti al popolo, ma le sue aspettative vengono per fortuna disattese: una presa salda ma decisa sui suoi fianchi le evita una brutta caduta, facendola al tempo stesso arrossire vistosamente. “ Stai bene, Ivy? “. Le chiede solamente colui che l’ha afferrata, che altri non è che suo fratello. La ragazza lo guarda rossa in viso, mentre alcune persone osservano alla scena increduli: il re sembrerebbe davvero essere cambiato e tutto ciò parrebbe essere dovuto alla vicinanza della Principessa. La corvina annuisce mentre lui la tiene ancora per qualche istante stretta a sé, per poi lasciarla libera di tornare a camminare.

 

“ S… si. Sto bene, ti ringrazio… “. Mormora solamente lei: a dire il vero pensa, non è inciampata casualmente. La testa ha iniziato a girarle e lei si è sentita indebolita improvvisamente, tuttavia non le pare il caso di rivelare questo dettaglio. Di lì a poco i fratelli Hikari riprendono il loro cammino, guardandosi intorno come fosse la prima volta che passano per quelle vie.

 

“ Sono nato e vissuto a Veritas, ma non mi sono mai reso conto di quanto il mio regno fosse bello… “. Sussurra solamente il giovane Re, sorprendendo la ragazza: sembra davvero essere totalmente diverso dallo psicopatico che l’ha rapita, possibile che la sua vicinanza abbia davvero cambiato così tanto il cinico re bambino? Sta per dire qualcosa, ma improvvisamente due bambini tagliano loro la strada mentre, distrattamente, rincorrono un pallone. Purtroppo Ivy se ne accorge troppo tardi e finisce per scontrarsi con i piccoli, uno dei quali finisce a terra.

 

“ Oh no! Piccolo, mi dispiace… “. Mormora la corvina, ma non appena si avvicina sente qualcosa di strano in sé: i suoi occhi si tingono di un blu intenso mentre la gola inizia prepotentemente a dolere. “ Maledizione… “. Sibila la donna, notando come cadendo a terra il bambino si sia ferito al ginocchio, dal quale ora esce sangue. Il piccolo osserva spaventato gli occhi di lei, che sembrerebbe pronta ad azzannarlo ed a cibarsi del suo sangue: è come se stesse perdendo ogni controllo, come avesse dimenticato che chi ha di fronte è solo un bambino.

 

“ Gli occhi blu! Gli occhi della Luna Blu! “. Fa il piccolo, iniziando a piangere mentre lei sfodera già le proprie affilate zanne. Getta a terra l’ombrello che teneva in mano, poi alcuni schizzi di sangue finiscono a terra.

 

La giovane dalla chioma corvina affonda le zanne affilate, ma capisce che non è stato nel collo del bimbo di fronte a lei. Fortunatamente non lo ha aggredito e, ciò che sta mordendo ora è il braccio di qualcun altro. Qualcuno del quale, naturalmente, la fanciulla riconosce benissimo il sapore. “ Ivy! Calmati ora, sta tranquilla “. Sussurra solamente colui che non toglie il braccio dalla bocca della ragazza, mentre con l’altra mano le afferra il polso per tenerla ferma ed evitare che i suoi artigli affilati possano ferire qualcuno lì presente. La donna si stacca confusa dal polso di Vanitas, che per fortuna si è accorto in tempo del violento sbalzo d’umore della sorella e, pur trovandolo strano dato che solitamente è lui ad avere quei repentini cambi d’umore è in fine intervenuto prima che fosse troppo tardi. “ Spostatevi! Levatevi di torno! “. Fa ad un certo punto il corvino e, una volta che si è staccata afferra la futura sposa e la prende tra le braccia, mettendole sulle spalle la propria giacca e portandola via da quel luogo mentre i due anziani di poco prima lo seguono, facendosi avanti e cercando di rendersi utili.

 

“ Maestà, potete venire a casa nostra ed attendere lì che la Principessa si calmi “. Fanno semplicemente e, a quella frase lui non può far altro che accettare: non farebbero mai in tempo a tornare a palazzo, Ivy sta male e, se deve essere sincero la cosa inizia a preoccuparlo: cosa significano questi sbalzi repentini d’umore e questa sete incontenibile? Cosa le sta succedendo? Ormai si è risvegliata al cento per cento come vampiro, sa controllare i suoi poteri alla perfezione, allora cosa succede? Dovrà parlarne con Dante pensa, dovrà indagare su questa storia ma ora come ora, la priorità è far star meglio Ivy. Una volta giunti a casa dei due anziani, questi indicano il divano su cui poter far sedere Ivy. Da parte sua Vanitas li osserva qualche istante, per poi dire loro di allontanarsi da lì: sua sorella non è nel pieno del proprio controllo e, con quella sete incontrollata potrebbe anche rischiare di aggredirli e far loro del male e, dato che sono stati così gentili con loro, non vorrebbe che fossero messi in pericolo per nulla. La coppia annuisce, decidendo di allontanarsi da lì fino a quando la situazione non sarà più calma: torneranno in paese, lasciando a disposizione la propria casa. Sono felici di poter aiutare in qualche modo e sono anche stupiti dal cambiamento del Re: un tempo pensano, non gli sarebbe importato nulla se si fossero fatti del male o meno e anzi, probabilmente nemmeno si sarebbe fidato di loro. La coppia esce nuovamente di casa, mentre Ivy punta di riflesso il proprio sguardo sul fratello. Anzi, per la precisione: sul suo polso, ancora macchiato di sangue a causa del morso.

 

“ Ivy… “. Mormora solamente lui, notando la luce blu negli occhi di lei, che senza pesarci due volte afferra delicatamente seppur decisa il polso del corvino, attirandolo verso di sé per poi iniziare a leccare quel sangue avidamente, tuttavia stavolta non pare abbastanza per placare la sua sete. “ Te l’ho già chiesto una volta: che cosa ti sta succedendo? Sono più di due settimane che sei strana: sete improvvisa, sbalzi d’umore, debolezza… ti tieni tutto dentro, ma io lo so: non stai bene, che cosa c’è? “. Chiede nuovamente il re bambino, mentre lei lo guarda intensamente: sta perdendo il controllo. Nonostante non ci sia la luna blu alta nel cielo sta perdendo totalmente il controllo, qualcosa in lei la spinge ad agire senza nemmeno rendersi conto.

 

“ Ti prego: non voglio impazzire e perdere del tutto la ragione. Non voglio farti del male o farne alle altre persone: se prima non ci fossi stato tu, non so che cosa… “. Di nuovo: la giovane sente un impulso irrefrenabile del quale non capisce le origini, un impulso che, senza che se ne renda conto la porta a spingere il fratello a sdraiarsi su quel divano, mettendosi poi a cavalcioni su di lui e guardandolo con gli occhi lucidi: è vero. Da un po' di tempo a questa parte, forse addirittura da prima dello stupro si sente strana, diversa. Fino ad ora era riuscita a trattenersi, ma man mano che il tempo passa diventa sempre più impossibile. “ Ti prego… “. Sussurra un’ultima volta lei ma, contraddicendo le sue stesse parole, si china sul collo di lui e, senza esitazione affonda le zanne affilate: non la placherà del tutto, ma almeno quel sangue riuscirà un po' a calmarla. Da parte sua lui sembrava quasi aspettarsi quel morso: porta una mano tra i capelli lisci come la seta della sorella, stringendo lievemente la presa e sogghignando proprio com’è tipico di lui.

 

“ Tranquilla… stai tranquilla: io ti amo, per ciò devo esaudire tutti i tuoi desideri, no? È il mio compito… “. Fa solamente, mentre lei continua a bere tenendo le mani sulle spalle di lui. Solo di lì a poco si stacca dal collo de giovane re, con la bocca ancora sporca di sangue e gli occhi di un intenso blu. Lui la guarda intensamente mentre lei, di lì a poco gli permette di mettersi quanto meno seduto, seppur di fatto gli sia ancora praticamente a cavalcioni. La perdita di sangue non sembrerebbe averlo indebolito, tutt’altro: riesce praticamente subito a mettersi seduto, afferrando il viso della sorella tra le mani e pulendole le labbra con un dito. “ … per ciò, non temere: il giorno in cui impazzirai del tutto, il giorno in cui perderai te stessa, prometto che ti ucciderò. Te lo giuro: ti ucciderò “. Fa solamente con un ghigno sadico, come avesse recepito cosa si celava dietro la richiesta d’aiuto della sorella ma, allo stesso tempo, capendo quanto quella promessa li leghi ulteriormente: non sa cosa sia a provocare questi suoi sbalzi d’umore, ma se fosse una cosa irreparabile e se la portasse alla follia, allora lei preferirebbe morire. E lui lo sa benissimo, ma sa anche che sarà solo suo privilegio prendere la vita della sua amata sorella, se mai dovesse arrivare al punto di non ritorno, perché lui è il solo che la ama fino a tal punto, il solo meritevole di attuare quest’ultimo, estremo atto d’amore, se mai si rendesse necessario. Come rassicurata da quelle parole lei annuisce, lasciandosi abbracciare mentre lentamente quegli impulsi si placano, almeno per il momento. Ma lei lo sente: c’è qualcosa in lei, qualcosa che da origine a tutto ciò e del quale lei non sa le esatte origini. Se sia qualcosa di sbagliato o meno, questo nemmeno lei lo sa con certezza. Vanitas la attira a sé per poi abbracciarla, accarezzandole i capelli. “ Amore mio, non devi aver paura di nulla: adesso ci sono io con te, sta tranquilla “. Mormora solamente, riuscendo finalmente a placare quegli istinti da parte di lei ed allo stesso tempo trattenendosi: dopo quel morso pensa, la voglia di fare ben altro è stata notevole, ma deve ricordare dove si trova e soprattutto, considerare lo stato della sorella. D’altro canto tuttavia, per un momento anche lei era sembrata intenzionata ad andare al di là del morso, solo l’ultima stilla di coscienza le ha impedito di cedere all’istinto. È strano: è come se ci fosse qualcun altro a spingerla a determinati comportamenti. In quel momento il re bambino ha una sorta di sussulto: qualcun altro? E se…? Dovrà attendere un po' per scoprire se la sua intuizione è corretta o meno e, fino ad allora, dovrà solo pensare ad occuparsi della sua Ivy e, magari, esporre quella teoria a Dante.

 

Nello stesso momento Jeanne è nel giardino di palazzo, sola e con la mente piena di dubbi: il matrimonio di Garry è sempre più vicino e questo la fa decisamente alterare: come può? Come ha potuto accettare di sposare una donna che non ama e proporre a lei di diventare la sua amante? “ Per chi mi hai presa, stupido cacciatore che non sei altro? Io non sono abituata a dividere le mie cose con altri, men che meno l’uomo che… “. Si ferma: non vuole nemmeno dire che in realtà, ancora lo ama e che sta malissimo per tutta questa situazione. La bionda osserva la rosa rossa che tiene tra le mani, cacciando indietro le lacrime che invece avrebbero voluto semplicemente uscire a dispetto delle parole di odio della donna verso il fratello di Ivy. “ Sei solo un… un… “. Una risata fuori luogo interrompe ogni suo pensiero, mentre qualcuno prende parola di lì a poco.

 

“ Ancora? Pensi ancora a quel maledetto cacciatore? Sapevo che avrei dovuto ucciderlo durante l’attacco dei ribelli, all’ultimo ballo “. La donna non fa in tempo a voltarsi: qualcuno salta giù da un albero per poi bloccarle il polso, evitando così che possa afferrare il pugnale che tiene sempre sotto il vestito. “ No no, ferma lì: per quanto vederti impugnare un’arma ti renda estremamente sexy, non mi va di doverti colpire per togliertela dalle mani. Sai, non vorrei mai rovinare il viso della mia promessa sposa “. Quelle ultime parole confermano i sospetti che Jeanne già nutriva, anche se a dire il vero s domanda cosa ci faccia lui a palazzo? Come mai le guardie non si sono accorte di nulla? “ Se ti chiedi come sono passato, in realtà è semplice: sono anche io un Hikari, non oserebbero farmi nulla. E se ci provassero incontrerebbero una fine davvero dolorosa “. Spiega il giovane dalla chioma corvina, come avesse letto i pensieri della donna che, con uno strattone riesce a liberarsi da quella presa che si sta facendo alquanto dolorosa.

 

“ Cosa diamine ci fai tu qui, Dominique? “. Chiede senza mezzi termini la Principessa, rivelando così che chi si trova di fronte non è altri che suo cugino Dominique, che lei sa anche essere il braccio destro di Vincent a capo dei ribelli.

 

“ Come cosa ci faccio? Non lo sai? Dopo quello che è successo la notte di quel colpo di stato, sarà Vincent a salire al trono come Re di Veritas “. Sentenzia, mentre lei sgrana gli occhi per poi scuotere il capo: è vero che non è una grande fan di Vanitas e che non vanno d’accordo, ma Vincent sul trono? Sarebbe la fine non solo per il Re Bambino ma anche per il regno intero!

 

“ Una gran bella illusione, cugino “. Commenta semplicemente lei, riprendendosi e riacquistando la sicumera tipica degli Hikari. “ Dimentichi? Solo colui che darà un erede alla futura Regina sarà Re, e quel qualcuno non è certamente Vincent: Ivy sta accettando di diventare la sposa di Vanitas, è solo questione di tempo prima che si sposino e che lei dia alla luce l’erede al trono “. Continua a mantenere quella sicumera: l’ultima cosa da fare pensa, è mostrarsi debole di fronte a quel folle di suo cugino: ha sentito dire che ha attaccato una famiglia di Hunters, proprio i Veghner a cui appartiene la promessa sposa di Garry se non sbaglia.

 

“ Certo, lei darà alla luce l’erede al trono “. Fa lui, con un ghigno che non sembrerebbe promettere niente di buono. “ Ma sarà il figlio di Vincent: non dirmi che non te ne sei accorta? “. Fa, mentre questa volta lei non sa come controbattere: cosa vorrà dire con quella frase il suo ex fidanzato? “ Dopo lo stupro è cambiato tutto, vero? Ivy è più aggressiva, ha una sete irrefrenabile e non controlla i propri impulsi. È come se avesse un costante bisogno di bere e di placare una sete continua, è così? “. Chiede e questa volta le sue parole colpiscono come una freccia la fanciulla, che stringe lievemente la presa su quella rosa senza però romperla.

 

“ Cosa vuoi dire? “. Chiede semplicemente la donna, mentre lui si accorge inevitabilmente dallo scorrere del sangue di lei di averla turbata e sì, anche spaventata con solo quelle parole. Sogghigna malignamente dandole le spalle qualche momento, per poi guardarla con la coda dell’occhio.

 

“ Dico che molto presto, il mio capo sarà il re legittimo di questo regno: spodesteremo quello psicopatico di tuo fratello e daremo a Veritas una nuova e finalmente giusta legge. E la prima cosa che faremo, sarà sterminare quei maledetti Hunters “. Affonda il colpo finale, colpo al quale Jeanne non può non reagire anche se prova in tutti i modi a trattenersi.

 

“ Garry ti farà fuori ancor prima che tu possa anche solo sfiorarlo: dovresti aver già visto il suo reale potere, non ti è bastato? “. Fa, intuendo che in realtà la sola cosa che Dominique vuole è vendicarsi del cacciatore.

 

“ Io non ne sarei così sicuro, mia Principessa “. Ribatte il corvino con una sicumera che mette in allarme Jeanne: perché, pensa? Perché è così sicuro di sé? Cosa gli da la certezza di essere superiore a Garry, quando la volta precedente il giovane erede di Haruka lo ha messo in notevole difficoltà? “ Vedi, mia cara Jeanne: anche io ho i miei assi nella manica e credimi, sono pronto a calarli “. Si volta verso di lei e, istintivamente lei fa un passo indietro vedendo che invece lui ne ha fatto uno verso di lei.

 

“ Di che cosa stai parlando? Hai già visto che il potere della Luna Rossa e quello della Luna Blu non gli fanno nulla, che cos’altro… “. fa semplicemente, ricordando che suo cugino ha ereditato dalla madre e dalla nonna anche il potere della Luna Rossa, seppur in parte. Tuttavia Jeanne non fa in tempo a parlare: senza nemmeno che se ne accorgesse infatti, il figlio di Veronica le è arrivato a pochi passi di distanza e, senza esitazioni le ha afferrato le mani. Inevitabilmente lei finisce per stringere la presa sul gambo della rosa che ancora teneva tra le mani, finendo per ferirsi con alcune spine.

 

“ Se ti dico Luca a te cosa viene in mente, Principessa? “. Chiede semplicemente lui, facendo sussultare e sbarrare gli occhi a lei, che rimane a dir poco shoccata. “ Lo vedi? È inutile che ti agiti tanto, alla fine dovrete fare quello che vi dico io, se non volete che la vita di Luca sia in pericolo. Entrambi “. Precisa in fine, mentre lei scuote il capo.

 

“ Tu stai mentendo “. Mormora sconcertata e, approfittando della sua debolezza e percependo l’odore del sangue di lei, come richiamato da esso il corvino non le da una risposta, ma la abbraccia così improvvisamente che lei non riesce a sottrarsi.

 

“ Voglio proprio sentire se il tuo sangue è uguale ad allora… “. Sibila solamente, spostandole lievemente i capelli dal collo. Lei fa per spostarsi, intuendo le sue intenzioni.

 

“ No! Non ci provare: non voglio… “. Non fa in tempo a terminare la frase: forse a causa dei suoi movimenti o forse perché lui l’ha spinta, entrambi si ritrovano a terra: la rosa è caduta accanto al viso di lei, che si ritrova i polsi immobilizzati da una presa dalla quale, nemmeno se volesse, riuscirebbe a sottrarsi.

 

“ Ho sete, Jeanne… “. Mormora semplicemente suo cugino e, prima che lei abbia il tempo di opporsi affonda le zanne nel collo della bionda che, presa del tutto alla sprovvista sgrana gli occhi sconcertata: un intenso dolore le attraversa il corpo come se fosse stata violata, le forze vengono meno improvvisamente. In oltre ripensa a quelle parole: Luca è in pericolo? Suo figlio, il suo bambino al quale è stata costretta a rinunciare, è davvero in pericolo? I ribelli potrebbero prenderlo di mira assieme alla sua famiglia affidataria? Mille e più domande, più confuse che mai si fanno strada nella sua mente e la perdita di sangue la rende impotente e, in ogni caso pensa, non avrebbe la forza per sottrarsi e competere con Dominique: non deve scordare che lui ha anche i poteri della Luna Rossa mentre lei è un’Hikari a metà, non ha nemmeno i pieni poteri della Luna Blu: come farebbe a contrastarlo? Dopo diverso tempo in cui la bionda ha pensato davvero che sarebbe stata dissanguata, finalmente lui si stacca dal suo collo: la guarda intensamente, la bocca ancora sporca del sangue della giovane ed una luce rosso incandescente che ancora brilla nei suoi occhi. Una luce che ben presto diventa blu, per poi scomparire. Lei non s accorge di alcune lacrime che scendono dai suoi occhi, mentre al contrario lui ghigna per poi asciugargliele con un dito. “ Perchè vuoi continuare a soffrire per quell’Hunter? Guarda cos’ha fatto: ti ha buttata via come uno straccio vecchio per correre dietro alla sua promessa sposa. Preferisce obbedire alla sua famiglia piuttosto che lottare per te. Questo è amore? “. Chiede semplicemente, e lo pensa davvero: disprezza quell’uomo più di chiunque altro al mondo, per come ha trattato e tratta Jeanne e, inaspettatamente, per come si sta comportando con Mina.

 

“ Perchè infierisci? So bene che… che lui… “. Non riesce nemmeno a parlare lei: un bagliore blu passa nei suoi occhi improvvisamente, mentre lui la attira nuovamente a sé.

 

“ Sii felice, Jeanne: dimentica quell’uomo una volta per sempre ed accetta finalmente che l’unico che deve essere al tuo fianco… “. Si ferma un istante, mentre i ricordi del morso dato a Mina tornano nella sua mente. “… sono io “. Conclude, mentre lei scuote il capo. Lui chiude gli occhi, come se mentalmente fosse da un’altra parte. I ricordi del morso tornano a farsi strada nella sua mente, mentre accarezza quasi con dolcezza i capelli di Jeanne. “ Bevi “. Sussurra, portando il capo della Principessa vicino al suo collo. “ Mordimi e bevi il mio sangue “. Continua mentre, involontariamente Jeanne lo ferisce con le proprie zanne, procurandogli un lieve graffio da cui esce sangue.

 

“ Non posso… “. Sussurra solamente la sorellastra di Vanitas ma, come se il suo corpo reagisse al contatto con quel sangue i suoi occhi si tingono di un blu intenso. Trema, ma la sete si fa sempre più prepotente ed impossibile da trattenere.

 

“ Bevi! “. Suona quasi come un ordine quello dell’erede di Antoine Hikari e Veronica Lunettes, un ordine al quale lei non riesce più a resistere, al quale non riesce a sottrarsi. Al quale pensa, forse nemmeno vuole più sottrarsi, come se si fosse arresa al fatto che non potrà essere felice e tanto vale accettare il suo destino, per il bene delle persone a cui tiene. O forse pensa non è solo questo il motivo: lei e Dominique condividono già un vecchio e forte legame, creatosi nel periodo di fidanzamento e prima che lei si innamorasse di Garry. Forse pensa, è proprio questa la causa per la quale non riesce a resistere a quel sangue, forse pensa, è per questo che non ha più alcuna esitazione. Senza quasi rendersene conto e con mille pensieri in testa lecca il collo del corvino, mentre lui le porta una mano tra i capelli. “ Bevi… “. Le ripete ora quasi in un sussurro, lasciando che le zanne della Principessa affondino nel suo collo e non risentendo minimamente della debolezza,a differenza di quanto successe a lei. Lei, la quale mente si svuota completamente di ogni pensiero lasciandole solamente il desiderio incontrollabile di avere quel sangue, sempre di più e mandando al diavolo tutti i dubi ed il rancore che poteva nutrire verso quell’uomo, che ha tradito gli Hiakri per allearsi ai ribelli. “ … bevilo tutto… te lo darò tutto, se vorrai… “. Continua invece lui, stringendo lievemente la presa sui capelli di lei mentre, di riflesso, Jeanne stringe la propria presa sulle spalle di lui, dopo averlo fatto cadere letteralmente a terra ed essersi messa a cavalcioni su di lui, spostandogli a sua volta i capelli di lato, scostando parzialmente la sua giacca ed aprendo i primi bottoni della camicia per poter affondare meglio le zanne affilate nel collo del corvino. “ … Mina “. Sussurra in fine lui, concludendo la frase mentre ancora una volta ed inevitabilmente torna a pensare alla giovane cacciatrice, immaginando che siano le sue zanne ad affondare nel suo collo, a nutrirsi del suo sangue ed a legarsi indissolubilmente ed a doppio filo a lui. Il motivo? Nemmeno il corvino lo sa, sa solo che finalmente dopo quel morso si sente meglio, come se quello che gli sta venendo prosciugato fosse il sangue che riteneva di avere in eccesso anche se, di fatto, non è mai stato così. Istintivamente stringe maggiormente la presa sui capelli di Jeanne, che tuttavia non pare aver idea di staccarsi tanto presto. Una presa quasi possessiva, come a farle capire che ora gli appartiene e rendendolo molto simile al cugino, almeno su questo campo.

 

Nello stesso momento infatti, a Villa Veghner Mina è ancora chiusa nella sua stanza: suo fratello Michael se n’è andato per poter parlare con i genitori, non risparmiando tuttavia parole crudeli per lei: paroel che l’hanno profondamente ferita, parole che malgrado sapesse della posizione estremista del fratello non si sarebbe mai aspettata di sentirgli pronunciare almeno non nei suoi confronti: ma come ha potuto, pensa? Come ha potuto definirla un abominio ed un mostro? Non ha chiesto certamente lei a Dominique di morderla, non ha chiesto lei di trasformarsi in vampiro e creare un potente legame con l’erede dei Lunettes, non ha certo chiesto lei di sentire questo immenso dolore dentro e fuori dal suo corpo. Improvvisamente tuttavia, mentre è totalmente immersa nei suoi pensieri la giovane cacciatrice porta una mano alla gola: brucia terribilmente. Sta sempre più male ogni giorno che passa, ha bisogno urgente di sangue ma non di sangue comune: è del sangue di Dominique che ha bisogno, il sangue di colui che come vampiro è il suo padrone, il solo a poterla placare ma che, ovviamente, non le darebbe mai la sola cosa che servirebbe a farla stare meglio. Chiaramente non lo può avere, in ogni caso pensa, non andrebbe mai a chiederglielo anche se significasse morire tra atroci dolori. Ma improvvisamente un odore di sangue giunge alle sue narici: è il sangue che desidera più di qualunque altro, pensa mentre cade in ginocchio, artigliando il muro e lasciandovi delle vistose crepe. “ M… maledetto… “. Sussurra la cacciatrice, ansimando pesantemente e sentendosi bruciare dentro e fuori. “ Maledetto vampiro “. Continua ad imprecare, anche se in realtà ce l’ha più con sé stessa: suo fratello ha ragione pensa, lei è un mostro. Non è completamente vampira e non è più umana, cos’è davvero, si chiede? “ Maledetto… “. Sibila ancora una volta, portandosi le mani alla gola come potesse alleviare quel forte dolore, quel bruciore costante che in questo momento non ha fatto altro che aumentare. Deve trovare un rimedio, pensa: non può certamente andare avanti così anche se, lo ammette, non sa che cosa potrebbe fare.



Salve miei fans, eccomi qua. Il capitolo 25 è finalmente pronto e vediamo due nuovi morsi: quello di Ivy a Vanitas è inatteso, perchè la Principessa sarà cambiata così tanto? Cos'avrà voluto dire Dominique con quelel paroel che ha rivoltoa  Jeanne? Come farebbe Vincent a diventare re? Intanto vediamo anche il primo morso di Jeanne e Dominique: in quanti se lo aspetatvano? E che conseguenze porterà? E soprattutto: perchè lui avrà chiamato la princiepssa Mina? Coraggio! Aspetto le vostre teorie, ahah. Baci, alla prossima!
   
 
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