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Autore: Flofly    09/07/2021    1 recensioni
*COMPLETA*Una visione alternativa e decisamente serpeverde del quarto anno e del torneo tre maghi. Tra adolescenti e non in preda agli ormoni, Voldermort sta riorganizzando la sua rinascita, in una spirale di cupa violenza che affonda i suoi tentacoli da molto lontano. Dramione con risvolti decisamente angs e una Narcissa Malfoy sempre più Black. OOC per alcuni personaggi principali ( aggiornamento 17 maggio 2022: ho eliminato tutte le scene grafiche di sesso e ora il rating è passato da rosso ad arancio. Qualche piccolo modifica qui e lì ma niente di sconvolgente)
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Potentia Par Vis'
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Novembre- Pinterest


Harry era riuscito brillantemente nell’impresa con l’Ungaro Spinato. Lui e Ron avevano fatto pace, ed Hermione si sentiva decisamente soddisfatta di aver ampiamente contribuito alla vittoria,suggerendo a Harry come sfruttare al meglio l’incantesimo dell’ Accio per la Firebolt e, soprattutto, riuscendo a far riavvicinare quei due testoni. A onor del vero, inizialmente la sua brillante mente aveva avuto dei dubbi sulla genesi dell’idea ma alla fine tutto si era risolto nella migliore tradizione del bambino sopravvissuto.
Lacrime e sangue, ma un dannato risultato eclatante.
Ora che Harry era fuori pericolo e i suoi due migliori amici avevano finalmente sotterrato l’ascia di guerra, la Grifondoro era fermamente decisa a rientrare nella sua abitudinaria e rassicurante vita da studentessa modello, lontana il più possibile da qualsiasi forma di tentazione bionda e dagli occhi grigi. Era per questo che aveva deciso di rifugiarsi nel suo posto sicuro, lì dove nessuno la giudicava e dove il silenzio rassicurante la cullava come una ninnananna: la biblioteca.
In particolare, una scelta così saggia aveva molteplici aspetti positivi che la sua mente razionale non poteva non apprezzare: le avrebbe permesso di mantenere alti i suoi voti, di aiutare Harry, per la seconda prova, si sarebbe trovato nel Sancta Sanctorum della Libreria di Hogwarts, ed, infine, avrebbe messo una discreta lontananza tra lei,Ronald Weasley e i suoi patetici amori.
Ciò che la infastidiva particolarmente era il fatto che il suo compagno di casa non fosse di certo l’unico a provocarle quelle fitte allo stomaco. C’era un’altra persona, una che mai avrebbe ammesso pubblicamente, ma che ancora sentiva bisbigliarle suadente nell’orecchio provocandole brividi lungo la spina dorsale. Anche se il solo pensiero le faceva venire voglia di buttarsi dalla Torre di Astronomia, doveva ammette a malincuore che lo stesso effetto glielo faceva Draco Malfoy e le delicate mani di Pansy Parkinson avvinghiate alle sue spalle. Chiuse gli occhi per scacciare l’immagine di quelle lunghe dita affusolate che gli slacciavano lentamente la cravatta, prima di marchiarlo a fuoco sul collo candido. Anche a banchi di distanza riusciva distintamente a vedere l’ombra del livido rossastro che spuntava appena dal collo perfettamente inamidato della camicia.
Qualcuno avrebbe sul serio dovuto prendere provvedimenti. Possibile che Piton permettesse ai suoi studenti di fare qualunque cosa?
Scosse la testa per scacciare quell’immagine. Ritornando agli aspetti razionali, un’ulteriore prova della bontà della sua decisione era la distanza interposta tra Rita Skeeter e la tentazione di ucciderla seduta stante.
Come detto, molteplici vantaggi di una scelta perfettamente razionale in puro stile Hermione Granger.
Le sessioni di studio intensivo, inoltre, avevano portato un alleato inaspettato. Viktor Krum si era dimostrato un ragazzo interessante, acuto e intelligente. Curioso e sempre pronto a intavolare lunghe discussioni su incantesimi, letteratura, maghi famosi, storia e persino il mondo Babbano, Hermione era piacevolmente stupita dalla compagnia. Mentre tutte le altre ragazze di Hogwarts vedevano i muscoli del campione, lei scopriva un ragazzo onesto e interessante. E lui era certo riuscisse a vedere oltre la mole di libri e la necessità di puntualizzare sugli accenti che invece per gli altri sembravano essere i suoi unici tratti distintivi.
Eppure, anche apprezzandone la compagnia, si trovava a rimpiangere di non poter provare dei sentimenti reali e profondi come quelli che si costringeva a nascondere per qualcun altro. Era convinta che entrambi mostrassero al mondo solo una parte del loro vero essere Ma mentre Viktor era stato pronto ad aprirle il suo vero io, nell’altro caso. il diretto interessato non sembrava averne nessuna intenzione. Neanche in un lontanissimo futuro. Neanche per sbaglio.
Era stato per quello che quando il bulgaro le aveva chiesto di accompagnarla al Ballo Hermione aveva accettato con gioia. Aveva detto di sì per una serie di motivi, tutti molto chiari e razionali:per sentirsi apprezzata per una volta non solo come la strega più brillante della sua generazione, come la Secchiona della classe,l’amica di Potter e Weasley ma semplicemente come Hermione Granger, adolescente dagli occhi color miele.
 
***


Nonostante pretendessero di essere perennemente annoiati, neanche Serpeverde era estranea all’eccitazione per il Ballo e al grande gioco delle coppie che sembrava aver contagiato la maggior parte degli studenti. Fu però Blaise Zabini a interrompere il bisbigliare dei suoi compagni di casa entrando nella sala comune ridendo di gusto con in mano una bottiglia di liquore rimediata chissà dove e soprattutto come.
“Non indovinerete mai cosa è successo a quello sfigato dell’amico di Potter “dichiarò, buttandosi sul divano allentando la cravatta prima di buttare giù un sorso direttamente dalla bottiglia. Per via delle risate per poco non si strozzò con un liquido che a occhio e croce aveva una gradazione illegale anche per un Serpeverde ben allenato come lui.
“Oltre al vestito della prozia mummificata che gli ha mandato la madre qualche giorno fa?”- chiese senza troppo interesse Draco, cercando di rubare la bottiglia all’amico e al contempo far apparire un bicchiere pulito. Per quanto lo riguardava, tutti i Weasley potevano gentilmente suicidarsi buttandosi dalla Torre di Astronomia e lasciare i corpi ai corvi. Sicuramente sarebbero stati più utili in quel modo, che non con i loro irritanti visi lentigginosi sempre davanti.
“Oh, non ne hai idea. Prima ha chiesto alla Granger di accompagnarlo visto che, e credetemi quando vi dico che sto citando testualmente tanto sei una ragazza”- Blaise non riusciva a smettere di sogghignare anche quando si accorse distintamente che Draco iniziava a serrare la mascella violentemente. Per evitare ulteriori problemi vista la posizione del piede di Pansy, si affrettò ad aggiungere -“ ricevendo un bel due di picche e quasi un libro in testa. Ma il suo meglio l’ha raggiunto quando ha addirittura invitato la nostra stellina francese direttamente in Sala Grande. Stellina francese che lo ha rifiutato in modo a dir poco sbrigativo. E crudele, direi. Sarebbe un’ottima Serpeverde“.
Nonostante stesse quasi cadendo dal divano per le risate, Blaise non poté fare a meno di notare che il malumore del suo migliore amico sembrò decisamente migliorare. C’era poco da fare: una storia cattiva su un Grifondoro aveva degli effetti magici su Draco Malfoy.
Pansy sorrise, continuando a mettersi lo smalto e guardandoli di sottecchi“ E tu dove hai sentito questa perla, mio piccola serpe velenosa?”
Prendendo un ulteriore sorso dopo averlo offerto alla ragazza il moro bofonchiò qualcosa “sul bagno delle lacrime e della riunione delle santarelline del quarto anno, Merlino mi paralizzi se posso anche solo pensare di sfiorare una di loro.. Stazionano lì in pianta stabile. Se vuoi trovarne una basta andare lì nei paraggi e al novantanove per cento non sbagli”.
Draco alzò il bicchiere pieno di liquido incendiario di contrabbando rifiutandosi di attaccarsi alla bottiglia come un dannato alcolizzato qualsiasi. “Alla cazzo di Lenticchia e al suo pessimo tempismo”.
Pansy ridacchiò muovendosi pigramente verso di lui: “Se fai il bravo e ti impegni,ti faccio passare il malumore. E vengo al ballo con te. Ma non devi rovinarmi lo smalto”.
Il biondo rifletté un attimo e gli parve uno scambio più che equo. Sogghignando, iniziò quindi a baciarla partendo dal collo del piede destro, passando lentamente la lingua lungo la caviglia fino a risalire la gamba affusolata per fermarsi all’incavo del ginocchio, dove sapeva che Pansy aveva un punto particolarmente sensibile. Lì indugiò a lungo con la lingua, leccando e succhiando e sorridendo tra sé e sé. Non aveva voglia di pensare. Voleva solo dimenticare anche solo l’idea di Hermione e Krum. Voleva sentire la pelle dolce e profumata di una ragazza che non gli chiedesse niente se non di essere presente lì ed ora.
E a dire la verità, avrebbe proprio voluto essere in un punto in cui la Granger avesse potuto vederlo, pentendosi amaramente di trattarlo sempre neanche fosse la versione vivente del Barone Sanguinario.
Evidentemente però lo spettacolo non era apprezzato da tutti. In particolare da un Blaise Zabini, particolarmente contrariato dall’aver visto uscire dalla stanza la sua cotta neanche troppo segreta, evidentemente infastidita “ E andatevene in una stanza,per la miseria. O giuro che vado a chiamare Piton”
“Non ne avresti il coraggio”, grugnì Draco, con le labbra ancora incollate al collo di Pansy.
“Scommetti, Malfoy?Guarda che questa volta te la da sul serio la Pozione Castrante”
Anche se non era quello il nome, e probabilmente c’era almeno una regola in quella Scuola che lo vietasse, non era il caso di rischiare. E poi, in fondo c’era poco che un incantesimo silenziante sul baldacchino poteva non assorbire.
***

Qualche ora più tardi Pansy non riusciva a dormire. Aveva lasciato Draco in camera e ora, da sola nel suo dormitorio, non riusciva a stare ferma- Sentiva il peso del destino che incombeva e non c’era magia o incantesimo che potesse farle smettere di pensare che per loro non ci fosse alcuna possibilità di redenzione.
Aveva visto i segni sul corpo dell’amico dopo che era tornato dalla visita a Hogsmeade, quelli che non era riuscito a nascondere. Li aveva baciati e accarezzati cercando di fargli dimenticare quello che aveva passato, sapendo bene quanto potesse essere sottile il confine tra dolore e piacere. Ma le ombre nei suoi occhi non poteva in alcun modo farle scomparire, se non per qualche minuto.
Il mondo li guardava e pensava fossero adolescenti viziati ed egoisti. Nessuno riusciva a squarciare il velo e guardare in faccia la verità: non avevano neanche quindici anni e già sapevano che tutto ciò che erano destinati a lasciare al mondo, se fortunati, era il loro denaro. Non ci sarebbe stata fama per loro, nessuno avrebbe ricordato i loro nomi. Non erano Harry Potter o Hermione Granger. Erano solo involucri purosangue con una strada già incisa nelle loro carni. E se fosse andata male non ci sarebbe stato neanche quello. Sarebbero semplicemente spariti nella polvere dei nomi dimenticati.
 
***

I giorni erano passati veloci da quel primo settembre, lasciando Hogwarts completamente imbiancata, coperta da una pesante coltre di neve che in teoria avrebbe dovuto garantire un'atmosfera ancora più magica e rarefatta e che nella realtà rendeva l’intero castello una trappola mortale.
L’ultimo sabato di novembre, il pallido sole che entrava dalle vetrate non riusciva a riscaldare neanche gli animi assonnati di quelli che si erano avventurati a fare colazione nella sala grande, mentre i compagni dormivano stretti sotto i piumoni magicamente riscaldati. Gli unici che sembravano a proprio agio e già perfettamente svegli e allenati erano come al solito gli studenti di Durmstrang, considerati dalla maggior parte degli ospiti abituali dei poveri pazzi cresciuti chissà in quale modo barbaro, incuranti persino del gelo che proveniva dal Lago Nero.
Nel silenzio irreale del Castello, Severus Piton si stava godendo l’ultimo numero della Gazzetta dell’Alchimista,sorseggiando un té caldo, nero ed amaro, quando pensò di aver avuto delle allucinazioni .visto il rumore ritmico che sembrava provenire dalla porta dei suoi appartamenti.
Sicuramente nessuno studente si sarebbe azzardato a disturbarlo a quell’ora e Silente di solito non era così cortese da annunciarsi.
Ben deciso a ignorare l’accaduto, dopo pochi secondi il bussare si fece più intenso e preceduto di poco dall’ingresso di una strega bionda in cappotto bianco candido con tanto di stola abbinata. Narcissa Malfoy Black era impeccabile come sempre.
“Severus, ti hanno mai detto che è maleducazione far aspettare una signora?“- esordì con un sorriso che le scaldava gli splendidi occhi azzurri, accendendoli di una luce divertita. Non era mai stata il suo tipo, ma Severus ne aveva sempre riconosciuto la bellezza e,soprattutto, la spesso sottovalutata intelligenza.
“Sai Narcissa, mi hanno anche spiegato che non è educato piombare negli appartamenti di un gentiluomo nelle prime ore del mattino, se non invitate. Specialmente se si è una donna sposata. Té mia cara ?”- rispose calmo, preparandosi mentalmente a quella che ne era certo sarebbe stata una lunga e tortuosa conversazione
Narcissa si tolse la stola e il cappotto e li adagiò con grazia sulla poltrona, rimanendo in un abito di cachemire bianco con un taglio a barchetta che le accentuava il lungo collo. mentre rispondeva leggera. “E quindi ti reputi un gentiluomo. Interessante. Si, gradirei molto una tazza con una zolletta di zucchero e una lacrima di latte”.
Severus fece apparire un’altra tazza, scegliendone una di fine porcellana dipinta a mano con dei boccioli di peonia che si schiudevano in base al livello del liquido presente. La scelta evidentemente incontrò i gusti della donna che sorrise maliziosa prima di sorseggiare la bevanda : “Ottimo gusto per le cose belle. Meno per le donne, se devo essere onesta”.
Severus sbuffò ma non si offese. Era un vecchio gioco tra loro, un legame che ancora univa due ragazzi ormai cresciuti :“Sai bene che potrei dire lo stesso per te”
Ancora quella risata sottile.
“Allora, Narcissa, vogliamo continuare a giocare alle dame di compagnia o vuoi dirmi perché sei qui di sabato mattina a quest’ora antidiluviana?. ”- Severus troncò il resto della frase che gli era salita alle labbra e che riguardava l’eventuale coinvolgimento di Draco nella visita inaspettata, preoccupato di doverlo andare a recuperare in chissà quale letto e renderlo presentabile prima di portarlo alla madre.
Ancora una volta la strega bionda sorrise divertita, come leggendogli nel pensiero.
“‘Mio caro Severus “… iniziò.
“Ti prego mi stai facendo paura “- cercò di bloccarla il professore di pozione temendo il peggio.
La donna non gli badò:“Come ben sai sono Presidentessa di numerosi enti benefici dai nomi più disparati che hanno come scopo ufficiale quello di portare avanti eventi filantropici e come quello non ufficiale di stringere in una fitta rete di omertà e intrighi tutti i membri dell’alta società , ricordando a ognuno le proprie colpe “
"E tutto in una giornata di sole ventiquattro ore. Per fortuna che sei una donna ricca con degli elfi domestici che badano alla casa “- chiosò Severus 
Narcissa non si lasciò distrarre: “E per questo preciso motivo sono profondamente addolorata di non essere stata inclusa in alcun preparativo del Ballo del Ceppo. ”
“Che devo ricordarti essere organizzato all’interno del Torneo Tremaghi …” -provo a interromperla senza tuttavia riuscirci. Decisamente sapeva da chi aveva ripreso Draco la sua petulanza.
“Organizzato in una delle scuole di cui, guarda caso mio marito fa parte dei governatori e in cui almeno una delle associazioni che io presiedo gestisce cospicui fondi a favore della suddetta scuola “- disse la strega sorseggiando il tè e dando un morso delicato a uno biscotti alla cannella “Deliziosi ,devo dire “
Severus fece una smorfia. Erano i suoi preferiti e la dannata donna lo sapeva benissimo.
“Come stavo dicendo, amerei molto dare il mio contributo in quest’ultimo mese. Sempre che la scuola sia d’accordo. Igor e la gigantessa non sono un problema. Alla francese ho promesso una boccetta di Je reviens, la versione magica e preziosa ovviamente, non quella babbana, che mi viene inviato direttamente da Worth ogni anno in omaggio al mio nome. In formato extra, qualcosa che lei da sola non potrebbe mai neanche sognarsi Divertente no? Un fiore così leggiadro per una donna così pesante…”
“Che carina che sei. Caritatevole, oserei dire“. Severus alzò gli al cielo chiedendosi cosa diavolo c’entrasse un profumo. E soprattutto cosa gliene potesse fregare a lui.
“E con Igor … lo sai , ha sempre avuto un debole per me. Mi basterà passare da lui e fargli qualche sorriso e non saprebbe dirmi di no neanche sotto imperius “
“Narcissa, ancora una volta, sei una donna sposata. E sebbene io sia convinto che non tradiresti mai tuo marito, questi tuoi comportamenti mi infastidiscono. Anzi, per la verità mi annoiano”- concluse Severus ingollando il liquido ancora bollente.
Narcissa portò nuovamente la tazza alle labbra guardandolo da sotto le lunghe ciglia “Non è vero, ti divertono da morire, per questo te li racconto. E per Karkaroff ti posso assicurare che non mi toglierò neanche i guanti. E tu lo sai bene. E ti diverte pensare a come lo farà impazzire”
“Quindi mi stai dicendo che sei qui per raccontare storielle presumibilmente divertenti ?”- chiese il professore arrotolando la Gazzetta per l’ennesima volta e sperando di riuscire a riprendere la lettura a breve.
Gli occhi della Serpeverde brillarono ancora una volta di una luce strana “Oh no, ora viene il bello. In quanto Presidentessa di cui sopra e membro di spicco dell’alta società magica inglese ho deciso di impegnarmi in due cose per questo Ballo del Ceppo: uno, assicurarmi che i Campioni e accompagnatori siano impeccabili e, due, avviare con le dame ufficiali e l’accompagnatore ignoto della Delacour una raccolta fondi da devolvere alla fine del Torneo Tremaghi a un ente a scelta della scuola vincitrice”. La strega sorrise compiaciuta.
Severus sospirò 
“Cissy”
“Severus”
“Tu lo sai che Viktor Krum si è scelto la Granger vero? La Granger, ricordi? Quella di cui tuo figlio parla dal primo anno? La nata babbana? E che, oserei dire,è piuttosto chiaro a chiunque ti conosca da più di cinque minuti, è solo di lei che ti interessa? Senza contare il pochissimo interesse che hai nei confronti dell’ennesimo ente benefico. Fai un assegno a tuo nome e la chiudiamo qui. . A che gioco stai giocando?”
Narcissa ripose le mani in grembo giocando con l’anello di opale rosa incastonato da diamanti che portava all’anulare destro.
“Quello in cui salvo quello stupido di mio figlio da sé stesso. E’ solo un ragazzo, Severus. Solo un ragazzo. “

Severus Piton rimase in silenzio, ponderando la situazione. Poi, stizzito,  allungò la copia della sua tanto desiderata Gazzetta alla donna davanti a lui.
“C’è un articolo interessante a pagina cinque. Leggilo e fa silenzio”.
Rimasero così, l’una assorta nella lettura e l’altro nei suoi pensieri, sperando che quel ritaglio di tempo sospeso durasse il più a lungo possibile,
Ma, inevitabilmente, il tempo non si fermò, neanche per il desiderio di una madre.
 
 
   
 
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