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Autore: LadySweet    09/07/2021    0 recensioni
A causa della loro connessione nella Forza, Rey e Kylo sono sempre più attratti l'uno dall'altra, tanto da convincere quest'ultimo a lasciare il Primo Ordine per tornare dalla parte della resistenza. Ma mentre questi cercano un modo per porre fine alla dittatura una volta per tutte, i due giovani saranno costretti ad esplorare meglio il loro rapporto e capire che ruolo hanno nella guerra e nella galassia... saranno effettivamente loro gli ultimi Jedi rimasti?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le due settimane seguenti furono un'esplosione di amore: non riuscivano a stare staccati per più di due minuti o tre, e facevano qualsiasi cosa insieme, perfino la doccia. E insieme a tutto quell'amore procedevano anche gli allenamenti di Rey che stava nettamente migliorando sotto la guida di Ben che aveva messo a punto per lei un piano specifico di esercizi per farla diventare una guerriera forte e potente. 
Un giorno però accadde qualcosa: Rey stava sognando un pianeta oscuro, buio, dal cui cielo pieno di nubi scarlatte spuntavano mille fulmini, per poi cambiare scena, entrando dentro una insenatura nella pietra, al cui interno in un enorme spiazzo vi era un trono in pietra, e poco distante una figura incappucciata. Ad un tratto un assordante boato scosse la grotta e un paio di occhi rossi le apparvero per un solo istante, sufficiente a farla svegliare di soprassalto.
Aprì gli occhi e si alzò di scatto dal letto con il respiro affannato e la fronte imperlata di sudore. Un altro boato la scosse, e così pensando che qualcuno li avesse trovati uscì dalla stanza e andò verso le finestrelle del salottino credendo di vedere le truppe dirigersi verso di loro. Invece vide solamente una violenta pioggia che scendeva. All'improvviso una luce accecante illuminò il cielo, e subito dopo un fasciò colpì la terra accompagnato dall'ennesimo enorme boato. 
La ragazza balzò all'indietro spaventata, ma si trovò avvolta da due braccia forti e possenti che la strinsero forte. Ben l'aveva sentita alzarsi e l'aveva seguita curioso di capire se c'era qualcosa che non andava, e quando aveva visto il cielo illuminarsi aveva intuito quale razione poteva scatenare nella sua compagna, e si era portato alle sue spalle.
< Ben, che ci fai qui? >
< Ti ho sentita alzarti... >
< Ho sentito un boato e non capivo che succedeva > disse lei sperando di glissare la parte dell'incubo
< Si chiamano temporali. Correnti opposte che si scontrano nel cielo caricandolo di elettricità. I fulmini che vedi e i tuoni che senti non sono altro che correnti elettriche di carica opposta che collidono, scaricando la loro elettricità sulla terra. Nulla di cui temere se si è al chiuso. >
< Non avevo mai visto nulla del genere. Su Ach-to aveva piovuto e anche forte, ma una cose simile mai >
< Capita quando il tempo è molto umido e caldo > 
Rey tornò a guardare fuori dalla finestra e nel buio della notte, appena un fulmine illuminò nuovamente il cielo, nella foresta le parve di vedere un paio di occhi rossi in un flash, come quelli del suo sogno che la fecero spaventare lanciando un grido.
< Che succede? > chiese il ragazzo allarmato.
< Mi era sembrato di aver visto... >
< Cosa? >
< Niente, forse era solo la luce >
< Rey, cos'hai visto? > insistette lui
< Un paio di occhi rossi in lontananza >
< Occhi rossi? Com'è possibile? >
< Te l'ho detto, è probabile che io mi sia sbagliata. >
Ben non le rispose, si limitò ad abbracciarla e lasciar cadere la questione, ma la cosa non lo tranquillizzava per nulla. Osservò fuori dalla finestra per qualche altro secondo ma non vide nulla, cosa che non gli fece abbassare ugualmente la guardia. 
Poi tornò a concentrarsi su Rey che era già abbastanza scossa, così la prese in braccio e la riportò a letto, su cui si accoccolarono e lentamente ripresero sonno. 
Il giorno seguente nessuno menzionò l'argomento, concentrandosi sugli allenamenti e sulle loro arrampicate sugli alberi, e i loro momenti intimi fra le lenzuola. Ma da quel giorno i sogni della giovane Rey erano cambiati, la facevano agitare a tal punto che si svegliava più volte durante la notte. Ben ovviamente si era accorto da subito che qualcosa disturbava il suo sonno, e cercava di tenerla sempre accanto a se per tranquillizzarla, ma dopo una settimana che le cose andavano avanti in quella maniera, quando la sentì tremare come una foglia contro il suo petto, decise di dare un'occhiata ai suoi pensieri per capire che stava succedendo. 
Come l'ultima volta tese una mano verso di lei e entrò delicato nei suoi pensieri, quello che vide lo sconvolse. Rey stava sognando lo stesso pianeta oscuro e buio, lo stesso enorme spiazzo e lo stesso trono in pietra, poco distante la stessa figura incappucciata con gli occhi rossi di tutta la settimana.
Uscì di colpo dal sogno della ragazza un secondo prima che questa si svegliasse di soprassalto. 
Era agitata, tremava e la sua fronte era madida di sudore.
< Rey, Rey, va tutto bene, sono qui! > la tranquillizzò lui. Lei lo guardò con sguardo impaurito e spaesato per i primi secondi, per poi calmarsi quello successivo. 
Si passò una mano sulla fronte e sentendosi sudata si alzò e andò verso il bagno senza dire nulla. 
Ben che non poteva fare a meno di preoccuparsi per quella situazione, andò nella cucina a prenderle dell'acqua e attese che uscisse dal bagno.
Rey nel mentre si era poggiata con le mani sul lavabo e continuava a fissare la sua immagine nello specchio: colorito pallido e occhiaie pronunciate la rendevano orripilante anche per se stessa. 
Erano giorni che non dormiva bene, che non riusciva a chiudere gli occhi senza essere invasa dagli incubi. Sognava tutte le notti quel dannato pianeta e la sua maledetta ombra nera... qualcosa di malvagio e oscuro si annidava li, e quel che era peggio era che quel qualcosa la stava chiamando. Per quanto tentasse di opporsi, di non pensarci, non poteva fare a meno di ascoltare quel richiamo e trovarsi stranamente incuriosita. 
Tre tocchi alla porta la distrassero, così si lavò velocemente il viso e uscì, trovando Ben li davanti. Il ragazzo le porse dell'acqua che lei accetto volentieri, poi si misero a sedere sul bordo del letto e lui le passò un braccio attorno mentre lei poggiava la testa sulla sua spalla.
< Piccola mi dici che succede? Sono notti che dormi male in preda agli incubi... >
< Te ne sei accorto... >
< Come faccio a non accorgermene? >
< Scusami, non volevo disturbarti >
< Rey, tesoro parliamone. Raccontami tutto, ti prego >
< Va bene. Quella notte del temporale stavo facendo un sogno su un pianeta, nero, oscuro, e una figura maligna che mi chiama. Ed è lo stesso tutte le notti da una settimana... ogni volta che mi addormento quella figura è li ad attendermi. Io cerco di non pensarci, di convincermi che sia solo un sogno, ma non riesco a togliermi dalla testa che siano delle visioni >
< Cosa pensi che significhino? >
< Non lo so... ma è un richiamo che ha qualcosa di familiare. Mi sento come se conoscessi quella persona che mi chiama. Ma com'è possibile? >
< Potrebbe essere la Forza che ti sta mandando degli indizi confusi... >
< Beh, sono spaventosi. >
< Sai, è da qualche giorno che ci sto pensando... >
< A cosa? >
< Al fatto che forse dovremmo andare via da qui. >
< Perché? >
< Perché fra la caverna, la concentrazione della Forza, la paura costante per la guerra... tutto questo ci stia facendo impazzire. >
< A proposito della caverna... >
< Cosa? >
< Quando mi hai salvata, tu hai visto niente? >
< Vuoi parlarne proprio adesso? >
< Si >
Ben all'inizio pensava che volesse solo cambiare argomento, ma alla fine si convinse che era giusto che lei sapesse cos'era successo e com'era riuscito a salvarla. Così le raccontò tutto.
< Quando sono entrato nella caverna la prima immagine che mi si è parata davanti erano i miei genitori, mi accusavano di averli traditi e delusi. Che se non fosse stato per le mie scelte sbagliate mio padre sarebbe ancora vivo e mia madre non sarebbe così distrutta dal dolore. Poi la visione è cambiata e mi sono trovato davanti prima Snoke, poi mio nonno Vader: loro mi accusavano di aver disonorato il nome che porto e il sangue che mi scorre nelle vene scegliendo te e lasciando l'Ordine, e che questa scelta mi avrebbe portato alla rovina. È stato allora che ti ho vista a terra con i rampicanti che ti stavano strozzando. Ho sopportato il senso di colpa per anni e avrei potuto farlo ancora, ma non avrei mai potuto sopportare di vederti morire, e quello ha fatto in modo che sconfiggessi le mie paure, uccidendo Snoke e Vader e liberandoti. >
< Quindi adesso hai superato la prova? >
< Si, almeno credo. Questa volta avevo un valido motivo per non fallire >
I due si scambiarono prima un sorriso e poi un bacio... che fu interrotto da Rey all'improvviso.
   
 
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