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Autore: _ K a r i n    11/07/2021    0 recensioni
[OC x Senku; platonico] [OC x Ryusui; romantico] “Non sei solo un amico per me, Senku, sei come un fratello! Non ti libererai presto di me, è ovvio al millemila per cento che ti aiuterò a risvegliare l’umanità!”.
Harukaze Hana era sempre stata una bambina estremamente curiosa. Cresciuta leggendo libri di medicina e di botanica al posto di manga, lei ama tutti i tipi di piante, ma le sue preferite sono i sempreverdi: Hana ama ergersi a busto alto e schiena dritta con le braccia aperte, come dei rami, e con le mani invitanti, proprio come le sue foglie verdi. Sempre pronte ad accogliere ed aiutare i suoi amici come meglio poteva, non importa le intemperie del tempo o cosa potesse accaderle. Così, quando il mondo venne investito da una luce verde che pietrificò tutta l’umanità, lei si risvegliò in una caverna accanto ad un Taiju ancora pietrificato, in una seconda età della pietra.
Con la consapevolezza di essere la seconda umana risvegliata, dopo l’amico-fratello Senku, il medico-tuttofare del regno della scienza si promise di aiutarlo a tutti i costi nel loro obiettivo di risvegliare l’intera umanità.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ishigami Senku, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo Otto:

Per la panacea della scienza

 

Hana sorrise nel vedere Kohaku e Chrome, pieni di speranza, chiederle cosa servisse per curare Ruri. Prima, lei e Senku ne avevano parlato e l’unica cosa possibile era solo una.

-Abbiamo bisogno di antibiotici- aveva esclamato la ramata e Senku si mise a spiegare per lei.

-Uccidono i batteri che investono il corpo umano: la panacea della scienza!-.

Hana si mise una mano nella guancia destra, sospirando. -Purtroppo non posso entrare nel villaggio e visitarla… ma non possiamo nemmeno farle un esame del sangue per come siamo messi. Di conseguenza, non posso sapere con precisione che malattia possa avere… possiamo, però, fare un tentativo!-.

A quelle parole, Chrome e Kohaku partirono in quarta, chiedendo cosa avesse bisogno. Hana rimase quasi scioccata nel vedere come non dubitassero nemmeno un secondo delle sue parole, o di quelle di Senku. Era, però, una bella sensazione, lei non poteva negarlo.

Senku, allora, si mise a spiegare come non avessero gli strumenti necessari e, per quel motivo, avevano solo due modi per produrre l’antibiotico e ne avrebbero scelto solo uno, quello più efficace per la loro situazione: produrre il sulfamidico usando le rocce.

-Se la situazione è questa allora… la risposta è ovvia no?- esclamava Chrome e Senku gli rispose, con il suo solito tono.

-Dovresti saperlo ora, no? Noi non siamo né Dei né geni. Un passo alla volta, è questo il modo in cui lavoreremo per creare tutto ciò.-.

Così avrebbero intrapreso il cammino della roccia.

 

 

Senku e Hana si misero a spiegare meglio le leggi della natura e tutto quanto. Ci misero un’intera giornata, ma alla fine scoprirono varie cose. Come l’asse spostato del pianeta e il magnete di Chrome.

Hana era rimasta parecchio sorpresa, da quelle nuove informazioni.

L’indomani si misero tutti e quattro a cercare sabbia ferrosa nel fiume.

-Wow! Guardate quanta sabbia nera!- esclamava Kohaku emozionata e Hana sorrise alla reazione della ragazza. L’alba dell’era del ferro era finalmente giunta!

Mentre Kohaku urlava contro i due ragazzi che si erano fermati, di continuare a lavorare, Hana sospirava, pensando a come le sarebbe piaciuto avere più persone ad aiutarli: la loro mappa era davvero lunga e non sapeva fin quando Ruri sarebbe riuscita a resistere.

In quel momento notarono un’anguria che si avvicinava verso di loro e la ramata si mise a fissarla, incuriosita. La curiosità crebbe, soprattutto quando, da quell’anguria, ne era appena uscita una bambina.

-Suika! Che ci fai qui, ci hai seguiti?- le domandava Kohaku, curiosa, mentre Senku chiedeva chi fosse a Chrome.

-È un soprannome credo, perchè indossa sempre quel guscio di anguria- rispose, prima di notare il magnete che la bambina aveva in mano, strappandolo dalle sue mani.

-Ah, dannazione hai preso uno dei miei magneti senza chiedere?!-.

Ma notarono che non fosse un magnete ma sabbia ferrosa.

-Suika… vuole solo aiutare.- cominciava a dire la piccola. -Visto che ho sempre questo guscio in testa, non sono mai utile a nessuno… probabilmente sarò così anche quando sarò grande… è per questo che quando vedo qualcuno in difficoltà…-.

Senku la bloccò. -Va bene, piantala col monologo…-.

Hana sorrise sornione, sia perchè sapeva cosa Senku avrebbe detto, sia perchè quella Suika le era immediatamente entrata dentro. Comprendeva davvero, dopotutto, la voglia di aiutare il prossimo della bambina.

-Parlando seriamente, ti sono riconoscente. Il regno della scienza non ripudia nessuno. Accetteremo tutto l’aiuto possibile, piccolo o grande che sia.- Senku si avvicinò, dandole in mano la sabbia ferrosa. -Poi una nanerottola come te è dieci milioni di volte perfetta per raccogliere la sabbia ferrosa. Dacci dentro, Suika-.

Anche Hana si avvicinò a lei, facendole un grosso sorriso e accarezzandole il guscio di melone in modo dolce.

-Grazie per il tuo aiuto! Ti siamo davvero grati!-.

Così Senku e Hana continuarono a raccogliere sabbia ferrosa.

-È la prima volta… che qualcuno non chiede a Suika del suo guscio. Devono aver capito che Suika non vuole mostrare il suo viso e non hanno affrontato il discorso…!- rifletteva ad alta voce la bambina, contenta e un poco imbarazzata per come la gentile ragazza ramata le aveva accarezzato la testa (era la prima volta che le succedeva e ne era rimasta davvero felice).

Chrome e Kohaku, invece, si fecero immediatamente stroncanti.

-Hana può darsi… è gentile e carina, dopotutto… ma Senku non lo conosci bene, gli stai dando troppo credito- aveva detto la biondina.

-È vero, Hana è un angelo a confronto… a Senku non importa l’aspetto, basta che si uniscano a lui- fece, invece, il castano, concordando con Kohaku.

-Suika raccoglierà un sacco di sabbia nera!- si mise ad esclamare la piccola, prima di partire in quarta.

-Ma chi sei Momotaro? Vedi di non affogare!- le urlò appresso Chrome. Quelle urla, però, bloccarono Senku e Hana, i quali si fissarono interrogativi, prima di voltarsi verso Chrome.

-Conoscete Momotaro?- aveva domandato Hana e Senku l’aveva seguita a ruota.

-Ma non conoscevate né Dragon Quest né Monster Hunter… chi è stato a raccontarvela?-.

Fu così che compresero: era Ruri quella ad aver loro raccontato di Momotaro, ma non solo. Conoscevano tante altre storie, con moltissimi riferimenti della loro epoca, che Hana e Senku non comprendevano. Come, infatti, facesse lei a sapere di quelle cose? Divennero entrambi sempre più curiosi di conoscerla.

Soprattutto se piaceva a Chrome, come i due avevano appena intuito dalle parole di Kohaku, mentre lei spiegava quanto il ragazzo facesse tenerezza da quel punto di vista.

 

 

Dopo aver raccolto la sabbia ferrosa, si misero a lavorare il ferro. O almeno ci provarono. Nel tentativo, finirono così stremati, che ebbero un urgente bisogno di trovare dell’ulteriore forza lavoro: fu così che entrava in azione detective Suika. La piccola, verso sera, ritornò raccontando loro cosa avesse scoperto, mentre cenavano. Le prime  notizie riguardavano le tre sorelle scintillanti: Garnet, Sapphire, Ruby. In sostanza, volevano un fidanzato.

-Beh, le capisco- aveva commentato Hana a se stessa, a bassa voce. Aveva iniziato ad intagliare con un piccolo coltello un pezzo di legno per farne un fermaglio. Non ne poteva più dei capelli sciolti che le solleticavano il viso, distraendola.

-Aah, certo che le donne parlano proprio a sproposito. Per questo le odio- commentò invece Chrome. Kohaku gli fece notare che anche lei, Ruri ed Hana erano donne, domandandogli se odiasse anche loro.

-Cosa c’entra, Hana è troppo gentile e pura per essere odiata… mentre tu, Kohaku, a differenza sei un gorilla-.

Hana cercò di ignorare, imbarazzata, il commento di Chrome (non riusciva affatto a vedersi come lui l’aveva descritta), mentre Kohaku quasi lo prese a pugni.

Mentre continuavano la conversazione di prima, a Senku venne un’idea per attirare persone usando il cibo e Hana comprese immediatamente cosa intendesse.

-Puoi farcela, Ivy?- le disse ghignando e la ramata rispose con un sorriso sornione.

-Dammi gli ingredienti e creerò una pietanza deliziosa!- gli rispose lei, imitando il suo ghigno. Gli altri tre, osservandoli, compresero quanto fossero simili, nonostante le differenze sostanziali fra di loro. Hana poteva sembrare un angelo, con tanto di ali bianche ed aureola, mentre Senku poteva somigliare ad un diavoletto con corna, coda appuntita e ali nere… ma questo non aveva assoluta importanza.

Non era per nulla difficile, per quel trio, credere che fossero fratelli.

 

 

Il giorno seguente…

-Non penserete mica di creare del cibo?-.

-Quella mica è scienza-.

Mentre Hana si era messa a spiegare a Kohaku e Chrome il motivo per cui anche la cucina sarebbe scienza, in modo abbastanza euforico, Senku fissava l’oggetto che Suika teneva in mano per giocare col suo cagnolino. Ebbe immediatamente un’idea.

-Ivy… che ne dici del pabbio? Puoi cucinarlo?-.

Hana si voltò a fissarlo un secondo, pensandoci un attimo, prima di sorridere entusiasta.

-Ci posso provare… ah, mi erano mancati i miei esperimenti culinari! Ok, ho deciso! Finalmente potrò offrirti quel piatto..!-.

Mentre cominciarono a cercare gli ingredienti, Senku sorrise nel vedere Hana pimpante alla prospettiva di cucinare: era da tanto che non la vedeva così. Aveva, ovviamente, capito che piatto intendesse cucinare la ramata: il caro vecchio ramen. Si ricordava, scuotendo la testa, infatti, della loro piccola, e allora quasi insignificante, promessa. Adesso assumeva tutto un altro valore. Il ramen di Hana… dopo tutti questi anni. Senku non vedeva l’ora di assaggiarlo.

 

Hana, guardando le reazioni di Kohaku, Chrome e Suika, credette immediatamente di esserci riuscita, positivamente, nel cucinare il ramen delizioso che voleva creare. Per lei, dopotutto, la cucina era sempre stato un piccolo hobby rilassante, come l’intaglio.

Hana sorrideva, godendosi le loro espressioni, mentre esclamavano ad alta voce quanto fosse buono e che fosse la prima volta che assaggiassero un cibo così delizioso. Quasi non credettero ci fosse del pabbio, dentro. La ramata, poi, si voltò verso Senku, curiosa di sapere la sua opinione, come sempre.

-Allora? Come ti pare?- le chiese lei, vedendolo continuare a mangiare con un sorrisetto sul viso.

-Prova tu stessa- le disse lui. Hana gonfiò le guance, non capendo perchè Senku non le dicesse chiaro e tondo la sua opinione, come era solito fare. Prese le bacchette e si portò un boccone in bocca.

Hana impallidì, mentre lo inghiottiva a malapena. Un conato di vomito le era quasi salito in gola. Prima di parlare nuovamente, cercò di calmarsi un attimo.

-Probabilmente è il ramen più brutto che abbia mai cucinato… come fanno a mangiarselo e a dire che sia buono?- disse Hana, con aria delusa, a Senku, il quale si era messo a ridere. Sapeva che la ragazza avrebbe avuto quella reazione.

-Questo ramen selvatico… per persone come loro, che non hanno mai assaggiato un piatto così sofisticato… andrà bene, si- gli rispose lui e Hana sospirò, prima di annuire. Non prima di promettersi di migliorarlo, ovviamente. “Che spezie potrei usare, questa volta?”.

 

 

Proprio come Senku disse, il ramen selvatico fu un successone. Aveva attratto tutti, i quali erano rimasti estasiati dal sapore unico, non immaginando come una ragazza straniera, come lo era per loro Hana, potesse creare una pietanza simile.

-Questo mi fa venire voglia di bere qualcosa… tipo cola-.

Hana e Senku si bloccarono sentendo quelle parole. Con uno sguardo fra loro si compresero all’istante. Lo sconosciuto, non essendo né un abitante né amico di Senku e Hana, venne immediatamente circondato da Kohaku, Kinro e Ginro, mentre la prima gli ordinava di rivelare chi fosse, e se fosse un alleato di Tsukasa. Hana lo fissava curiosa: quel tipo aveva un’aria familiare, ma non capiva dove lo avesse visto. La ramata non dimenticava facilmente il viso di qualcuno che aveva incontrato, con la memoria fotografica che si ritrovava.

Inizialmente, il tipo fece il finto tonto, dicendo che fosse sempre stato da solo, da quando si era liberato dalla pietra che lo imprigionava.

-AH!-. Improvvisamente Hana aveva urlato una esclamazione, facendo voltare tutti verso di lei.

-Ora ricordo! Certo che ti ho visto… in televisione! Sei Asagiri Gen! Il mio fratellino amava il tuo show e mi costringeva a vederlo con lui-Hana annuì contenta verso se stessa, felice di essere riuscita a collegare i dati. -Devo dire che non eri per niente male, eh!-.

-Beh, grazie per il complimento- gli fece il ragazzo, sorridendole.

Kohaku le chiese se fosse amico suo e Hana scosse la testa. Senku rispose per lei.

-Nah, è solo un mago che scrive libri spazzatura sulla psicologia-.

-Oh, hai letto i miei libri? Sono felice di sentirtelo dire… ma spazzatura? È piuttosto rude da parte tua…- rispose Gen.

Hana aveva annuito senza pensarci. -Si, ha ragione lui, stavolta, Senku. Non sai quanto mi hanno aiutata i suoi libri!-.

Mentre Gen la ringraziava, dicendo di essere contento che qualcuno li avesse apprezzati, e con un Senku che sospirava, scuotendo la testa…Hana si mise a sperare in una soluzione pacifica, per quella situazione.  Era, per caso, troppo idealista?

Come sarebbe andata a finire?

 

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