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Autore: Chiara_fangirl    14/07/2021    1 recensioni
Ciao, benvenuti🥰
Breaking down ci ha lasciato con una marea di domande aperte:
Charlie ha capito cosa sono in realtà i Cullen?
René e Bella si rivedranno mai?
Jacob e Renesmee incoroneranno il loro sogno d'amore?
Come si evolverà la storia dei Cullen?
I Volturi si sono veramente arresi?
Leggete questa Fanfiction e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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2. Mappa del cuore

Raggiungemmo di nuovo la foresta, mano nella mano e silenziosamente. Cosa voleva significare ciò che era appena successo?
Cosa è stato quello sguardo, troppo invadente? Jacob l'ha sicuramente capito, e si è arrabbiato... Perché?
Avevo più di cento domande che mi frullavano in testa, ma nessuna di queste avevano una risposta. Ma sapevo che Jacob sarebbe stato la chiave per scoprirle, dopotutto, tra noi non c'erano segreti.
"Jacob, cosa aveva Embry?" comparve nuovamente la piega tra le sopracciglia.
"Se te lo dicessi qualche altra volta?" scherzò, ma nella sua risata c'era un pizzico di isteria. Cosa dovevo fare? Insistere o lasciar perdere?
"E' qualcosa di così brutto?" Ritentai, non lasciando a vedere la mia voglia di sapere. 
"Dipende."
"In questo caso?" mi lanciò uno sguardo esasperato e rassegnato. I suoi bei occhi bruni emanavano sofferenza e decisi di lasciar cadere il discorso. Vederlo triste mi rendeva infelice, come se fossimo una persona sola. Io e Jake eravamo uno Yin yang, due pezzi che si incastravano alla perfezione, nonostante siamo molto diversi, come il giorno e la notte, il sole e la luna, l'inverno e l'estate.
"Comunque, cosa volevi farmi vedere?" 
"Nah, qualche altro giorno."
"Cosa? Mi vuoi far esplodere di curiosità?" se avevo un problema, era sicuramente la voglia di sapere tutto. Mi infastidiva non sapere, mi sentivo tagliata fuori. Nel corso della mia vita, sono cambiata: sono sempre stata fin troppo razionale, non mi rendevo conto che nella vita esistono delle cose che accadono, senza un perché; ero abituata a programmare la mia vita, anziché viverla. Ma ad un tratto è cambiato tutto, un qualcosa di magico quanto travolgente mi ha scaldato il cuore: l'amore.
Jacob era diventato una necessità, un mio punto fisso... Senza di lui ero completa solo per metà.
"Amore, a cosa pensi?" Mi domandò Jacob, curioso.
"A nulla di particolare" in realtà mi vergognavo di come ero e non mi piaceva ammetterlo. Anche questo è sbagliato. Ero così, voglio o non voglio, e non potevo cambiare ciò che era stato. Forse anche in questo l'amore riuscirà a cambiarmi, chissà?
Jacob si fermò davanti ai fari della moto e mi fece girare su me stessa, avvicinandomi a sé. Jacob era altissimo, qualcosa come un metro e novanta (se non di più).
"La mia nanetta" disse, affettuoso, mentre lo guardavo torvo.
"Guarda che per una donna, un metro e settanta è ottimo" replicai.
"Non sei un metro e settanta"
"Cosa vuoi che cambino tre centimetri" ridacchiò e mi abbracciò, baciandomi.
Sentii in lontananza dei passi di animali, simili a quelli di Jacob nella sua forma di lupo. Tentai di capire di cosa si trattasse, ma Jacob non mi lasciava andare.
"Andiamo?" Mi domandò
"Okay", dissi mentre salivo sulla moto.
"No, niente moto" disse, con un sorriso beffardo.
"Torniamo a piedi?" Risposi, ancora in sella
"Volevo farti vedere quella cosa, ma se vuoi tornare, torniamo non c'è problema" disse, con aria di finta noncuranza.
"Cosa? No, voglio vedere"
Rise beffardo. Quella risata mi faceva impazzire, mi mandava in pappa il cervello e mi sentivo come se un fuoco si facesse strada nelle mie vene.
Dalla tasca anteriore del jeans estrasse un foglio, che si rivelò essere una mappa.
"Vuoi provare un incantesimo "rivela il tuoi segreti" stile Piton?"
"Si, ci stavo pensando" dissi, ridendo.
"Ma lo devi fare con la stessa espressione di Piton, ovviamente".
"Perché non mi ci vedi in Piton? Entrambi siamo una busta di latte, i capelli lunghi e scuri. Paranoico. Lunatico. Sono praticamente io" dissi, mentre ridevamo insieme.
"Comunque voglio vedere"
"La curiosità è troppa, vero?"
"Verissimo..." Confermai, scendendo dalla moto e avvicinandomi a Jacob.
"Mademoiselle..." Mi passò la carta.
"Mon amour, je t'aime"
"Non capisco il francese, mi dispiace"
"Ma devo insegnartelo, le français est la langue de l'amour"
"Questa l'ho capita. E per dire che ti amo, non ho bisogno di nessuna lingua"
"Ich liebe dich. du hast mich zum Besseren verändert. lass das beste aus mir bestehen" (ti amo. mi hai cambiata in meglio. fai prevalere la parte migliore di me). Parlai in Tedesco.
" Che roba è?"
"Tedesco"
"Che significa?"
"Vediamo o no questa sorpresa?" Chiesi, sorridendo.
Aprii ed era una mappa, rappresentante una parte della California che affacciava sull'oceano. Questa parte era segnata con un cuore rosso.
" Cos'è?" Chiesi stupita e meravigliata.
"E qui entra in gioco l'andare a piedi" mi disse, mentre due spalle possenti mi inalzarono.
"Ohoh, come vuoi tu" appoggiai la mia testa al suo petto e strinsi le braccia intorno al collo
"Devo dire che sei molto leggera"
" È ovvio, che ti aspettavi da un ibrido, che secondo la sua nonna 'incarna la bellezza e la perfezione'"
"Perché non lo sei?"
"Ma l'aspetto esteriore mica è tutto!"
"Tu  sei bella sia dentro che fuori"
"Jacob, sei il mio ragazzo! Se non me lo dici tu..."
"Davvero, parlo da uomo e da amico"
La foresta, che sfrecciava ai nostri fianchi, lasciò il  posto ad altri paesaggi, tutti diversi tra loro.
"Siamo arrivati?"
"La pazienza non è il tuo forte"
"Lo credo anche io"
"Eppure con i bambini sei brava"
" Ma io sono brava in tutto" dissi, ironicamente.
In effetti, i bambini mi adoravano. Come ad esempio le bimbe di Sam e Emily, due gemelline di cinque anni, Allison e Grace, e una neonata, Cloe. Oppure i bambini di Seth e Gwenda , Leah e Noah. I bambini sono così dolci, puri, innocenti...

"Nessie?"

"Si?"

"Lo so che sei abbagliata dalla mia perfezione inumana, ma siamo arrivati" disse, poggiando la fronte calda contro la mia. Mi fece scendere e mi guardai intorno: il suono delle onde mi cullava, la leggera brezza mi scompigliava i capelli. A pochi passi dal mare, c'era un grosso gazebo illuminato da tante lucine che sembravano stelle e qualche lanterna. C'erano dei cuscini da seduta e un tavolino con la cena.
"Te gusta?" Mi domandò, leggendo la mia espressione meravigliata.
"Se mi piace? È la cosa più dolce che io abbia mai visto..." Risposi, gettandogli le braccia al collo.
Mi fece un sorriso per poi legare le sue braccia alla vita e baciandomi la guancia.
"Vieni" mi disse dolcemente, prendendomi per mano e conducendomi verso il gazebo.

Ci sedemmo, l'uno accanto all'altra e, alzando lo sguardo, notai che con le lucine c'era scritto, un un cuore i nostri nomi

Ci sedemmo, l'uno accanto all'altra e, alzando lo sguardo, notai che con le lucine c'era scritto, in un cuore i nostri nomi.
Era tutto perfetto: io che poggiavo la testa sulle ginocchia di Jake, il mare che cullava il dolce momento, la leggera brezza, le stelle e il cielo limpido, senza neanche una nuvola.
"Lo ammetto, sei bravissimo ad organizzare queste cose" ammisi a Jake, alzando leggermente la testa per guardare i suoi meravigliosi occhi, sorridendo.
"Farei di tutto per te...." Disse, nasceva l'aria di chi volesse dire qualcos'altro.
Di rimando lo guardai curiosa e lui ridacchiò.
"Se proprio vuoi ripagarmi, facciamo un bagno"
"Ma non abbiamo i costumi" mi guardò come se avessi detto la più grande cazzata dei tempi.
"Amore, non abbiamo bisogno di costumi, vanni bene i vestiti che indossiamo" disse, togliendosi la camicia bianca.
"Stai scherzando. Spero"
Sbuffò e due braccia mi sollevarono dalla pedana del gazebo.
"Jacob Black! Cosa ti salta in mente? Se qualcuno ci vedesse, fare il bagno quando in pieno inverno? E poi quella carne era ottima" dissi, indicando il piatto sul tavolino di legno.
"Non verrà nessuno " disse, mentre iniziò a camminare.
"No?"
"Ogni cosa ha il suo temp.." non riuscì a terminare la frase, perché ci immergemmo completamente sott'acqua. Jacob mi lasciò andare, per baciarmi. Quella serata era la perfezione; Jacob era la perfezione.
Il giorno seguente sarebbe stato il nostro compimese: un anno e undici mesi insieme. Non c'è bisogno che dica che siano stati i migliori mesi della mia vita.
Solo quando Jacob non resistette più sott'acqua, risorgemmo dal fondale.
"La mia forma umana- disse tra gli affanni- non mi permette troppo"
"Non preoccuparti" lo rassicurai.
Sorrise, (evidentemente aveva ripreso fiato) e mi riportò giù, baciandomi con più foga di prima.
Il suo orologio suonò, informandoci che la mezzanotte era arrivata.
Ci sorridemmo a vicenda e salimmo a galla.
"Un anno e undici mesi", dissi eccitata, meravigliata, innamorata.
Appoggiò la sua fronte alla mia.
" Ti amo."
"Ti amo, lupacchiotto"
"Vieni" disse, riportandomi al gazebo mano nella mano.
"Fa freschetto bagnati" notò, e prese da sotto il tavolo una coperta, grande abbastanza per entrambi e ci avvolgemmo.
"Nessie, grazie"
"Per cosa? Per averti perdonati questo orribile soprannome? " Ridacchiò
"Anche per quello, ma per avermi cambiato la vita, in meglio. Ho trovato qualcuno con cui condividere tutto di me, ho trovati un'amica, una sorella, una complice... Ho preso il pacchetto completo" sorrisi
"Beh, allora anche io devo ringraziarti.- incalzai, sicura di voler dire tutto- Jacob, prima programmavo ogni cosa. La vita per me doveva essere programmata, anziché vissuta. Non davo attenzione a ciò che mi circondava."
"Me ne ero accorto" mi rivelò, ancora più a disagio di me.
"Ok, basta... Sono un po' a disagio" risi, isterica
"Nessie, non ha importanza chi eravamo prima. Anche io ero egoista. Ma non ha più importanza. Adesso conta chi siamo." Mi spiegò, strofinando il naso contro il mio collo; intanto io cercai di inalare tutto il suo profumo.
"Aspetta" si alzò, distruggendo l' involtino di coperta.
Si allontanò e dopo qualche secondo mi era di nuovo, con un mazzo di rose e girasoli e una scatolina decorata con tanti cuori.
Li guardai, stupita.
"Le rose perché si; i girasoli perché tu sei il mio sole e io sono il girasole. Proprio come il sole attira i girasoli, tu attiri me. Sei l'unica che mi dà questa sensazione", disse baciandomi.
"Jake quanti sei dolce, davvero, cosa ho fatto per meritarti?"
"Nessie, per me il miglior regalo è semplicemente la tua esistenza"
Ma cosa avevo fatto per meritarlo?
"Sei il fidanzato che tutte desidererebbero, Jake" dissi, uscendo dall' involtino e saltandogli a dosso, come un koala. Mi baciò la guancia, e mi disse che aveva qualche altra cosa, porgendomi la scatolina decorata: la curiosità (quando mai) mi travolse e tolsi le mani dal collo di Jake, per aprirla. All'interno c'era una targa acrilica personalizzata, con una nostra foto a Parigi e aveva il titolo della nostra canzone, Perfect. Era un oggetto che conteneva tantissimi ricordi, che conteneva il mio cuore. Io amo questi regali, sono la cosa più dolce e personale che due fidanzati si possano fare.

 Io amo questi regali, sono la cosa più dolce e personale che due fidanzati si possano fare

 

"è bellissimo... Quando avremo una casa tutta nostra..." non riuscì a completare la frase, stavo per dire che avremmo potuto metterla in soggiorno, in camera da letto oppure all'ingresso. "Ripeti" mi disse entusiasta.  Mi spaventai, perché l'entusiasmo era ancora più alto del mio che arrivava alle stelle...

"Cosa?"

"Nessie, credo davvero che noi siamo telepatici!" Lo guardai curiosa, non stavo capendo nulla

"Amore, volevo chiedertelo." continuò, eccitato e io afferrai. Jacob voleva vivere con me: voleva chiedermelo. Mi comparse un sorriso spontaneo, genuino, dolce, innamorato. Tornai nella mia prima posizione, quella da koala.

"Lo prendo per un si" e (guarda caso) Jacob inciampò e ci trovammo entrambi distesi sotto il gazebo dalle mille stelle.

Nota autrice:
Ciao! Come state? Sono felicissima, perchè il primo capitolo della mia ff sta avendo tantissime visualizzazioni. Scrivere per me è meraviglioso: in questo modo, dò voce alla mia fantasia, e in più io amo Jake e Nessie. Mi sto impegnando molto, spero che questo secondo capitolo vi piaccia! Fatemelo sapere cosa ne pensate. 
Alla prossima, Chiara

 

 

 

   
 
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