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Autore: LadyHeather83    19/07/2021    3 recensioni
SPOILER episodio ROCKETEAR
Cosa succederebbe ad un supereroe se fosse messo da parte? Se vedesse crollare tutte le sue certezze come un castello di carte?
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♥ ILLUSTRAZIONE DELLA BRAVISSIMA EVILDAUGTHER NEL SECONDO CAPITOLO ♥
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NdA: prima di iniziare la lettura leggete questa nota…il presente scritto è solo la mia interpretazione al capitolo ROCKETEAR della quarta stagione, non ci sono spoiler diretti, ma attraverso le parole di Chat Noir e Lady Bug potreste intuire qualcosa.

Per chi invece se l’è guardato non temete che non ci sono spoiler, ovvero quanto narrato di seguito non accadrà, stando a quanto rivelato fino ad ora, ovvio…

Ringrazio in primis la mia carissima amica summerlover che mi supporta e sopporta! Grazie per le bellissime idee che mi ha dato. Lo sai già che ti adoro *_*

*

Io e te insieme contro il mondo…sempre!

*

Capitolo 1

*

“Va tutto bene, chaton?” Glielo chiese perché aveva notato la sua espressione affranta e non la solita vittoriosa che le riservava quando sconfiggevano un nemico.

Chat Noir chiuse un pugno cercando di reprimere la rabbia che saliva sempre di più.

“NO! Non va affatto bene!” Ringhiò allungando il bastone fino al tetto più vicino per poi correre più veloce della luce senza darle tante spiegazioni.

La voglia di invocare il suo potere speciale ed usarlo era molto forte, ma con un brandello di lucidità pensò che non forse non era una buona idea, innocenti non potevano pagarne le conseguenze per causa sua.

Che poi la sua rabbia e il suo risentimento erano del tutto legittimi.

Era stato tradito da una persona di cui si fidava oltre che amava con tutto sé stesso, e mentre la celebre frase “io e te insieme contro il mondo” continuava a ritornargli alla mente e più questo lo faceva imbestialire.

“CHAT NOIR!! Aspetta!” Lady Bug era partita subito dopo di lui in una corsa sfrenata, pronta a capire il motivo della sua rabbia non immaginando che il problema in quel preciso momento fosse proprio lei.

Chat Noir arrestò la sua corsa sopra una terrazza abbandonata, che ironia del destino, era la stessa sulla quale le aveva confessato apertamente i suoi sentimenti.

Ansimando, Lady Bug si avvicinò a lui prendendogli la spalla facendolo girare verso di lei.

Chaton…non fare così. Se c’è qualcosa che ti turba a me puoi dirmelo, sono tua amica.” La coccinella non immaginava che quell’ultima parola gli avrebbe annebbiato la mente dall’ira ancora di più.

Con un colpo secco e deciso della mano, Chat Noir si tolse di dosso quella della compagna senza scusarsi.

“Ma si può sapere che hai?” Berciò massaggiandosi il polso dolorante.

“Sai…hai una bella faccia tosta a chiedermelo!”

Lady Bug rimase interdetta “Spiegamelo, perché non riesco a capire che problemi ci sono.”

“Davvero non lo sai?” Chat Noir si avvicinò al suo volto con fare altezzoso e lei negò con il capo quasi spaventata, non lo aveva mai visto così furente, forse una volta, ma in quell’occasione era vestito di bianco e con un’espressione glaciale, sadica.

“…a me sta bene se vuoi distribuire i miraculous a chiunque ti stia simpatico e non me ne frega niente se non mi consulti prima, sei la guardiana e hai tutto il diritto di scegliere i portatori, ma non mentirmi. Odio i bugiardi, e tu lo sei.”

“Ma che stai…”

“…non ho finito! Da quando è comparsa Volpe Rossa sembra che di me non ti importi più di tanto. Mi lasci sempre in disparte e non mi coinvolgi più come prima nei vostri piani. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è che Volpe Rossa e Carapace conoscono le loro rispettive identità. Hai sempre detto che le nostre identità devono rimanere segrete per il bene nostro e di chi amiamo.”

“Fammi spiegare, era un’emergenza e non ho avuto occasione di dare il miraculous a loro separatamente…poi ho ordinato categoricamente a Volpe Rossa che doveva dire a Carapace che non sarebbe più stata la portatrice della volpe.”

Ahahahah!” E tu ci hai creduto?” Le rise istericamente in faccia.

“Si, mi fido di lei!” Rispose convinta.

“Beh! Non dovresti farlo…Nino sa che Alya è ancora Volpe Rossa...”

“Questo è impossibile!”

“Tra due persone che si amano non ci sono segreti, ricordatelo bene!”

“Sono sicura che c’è un malinteso.” Tentò di giustificarsi cercando una spiegazione logica gesticolando nervosamente con le mani.

Se quello che Chat Noir le stava confessando fosse vero, questo significherebbe che Alya le ha mentito venendo meno al loro patto.

“Nessun malinteso, me lo ha detto Nino!”

“Nino?? Tu conosci Nino??” Strabuzzò gli occhi.

Lady Bug non sapeva più cosa dire “I-io…io…”

“Mi dispiace Lady Bug, ma se non hai più fiducia in me, non mi resta che rinunciare al mio Miraculous.” Una decisione drastica e giusta secondo il suo punto di vista, se Lady Bug non poneva più fiducia in lui era inutile andare avanti con quella farsa.

Non poteva ancora farsi trattare come un fantoccio da usare all’occorrenza, o da scagliare senza pietà tra le fauci fameliche degli akumizzati.

“NOOO! Non farlo! Io…io…troverò una soluzione!”

“L’avevi la soluzione…ma tu hai preferito tradire la mia di fiducia, e hai preferito persone di poco conto, a me!” Era arrabbiato e in quelle parole si percepiva tutto il suo risentimento, non poteva sapere che Alya fosse in realtà la sua migliore amica.

“…tu…tu sei talmente piena di sé che nemmeno ti accorgi di lasciare da parte le persone che veramente tengono a te e che non ti tradirebbero mai. Io e te contro il mondo? E io che ci credevo veramente…stupido…” Digrignò a denti stretti accumulando ancora più rabbia che sarebbe scoppiata appena avrebbe raggiunto il coperchio ben sigillato da anni e anni di rospi mandati giù a forza.

“Sei arrabbiato e lo capisco…”

“ARRABBIATO?? ARRABBIATO?? Credimi è a dir poco, sono furibondo! Non meritavo di essere usato come uno straccio vecchio…”

“Nessuno ti ha usato…”

“…TACI! È quello che hai fatto.”

Seguì un momento di silenzio dove entrambi non sapevano che cosa dire o fare.
Lady Bug stava ripensando alle parole di Chat Noir e di quanto era stata stupida a fidarsi della sua migliore amica, ma forse non era stato quello il suo sbaglio, Chat Noir aveva ragione, tra due persone che si amano non ci sono segreti.

Non ci devono essere.

“Lo sai come ci si sente a non avere amici per sedici anni? Quando non si ha un minimo rapporto con il proprio padre troppo impegnato a lavorare piuttosto di dedicare dieci minuti a pranzare o cenare con suo figlio? Ho perso mia madre un anno fa, l’unica in grado di supportarmi e che mi stava vicino. Tu non sai come ci si sente quando stai posando per un servizio fotografico e devi mostrare un sorriso finto all’obiettivo quando invece dentro di te stai solo urlando e vorresti correre via mandando a fanculo il mondo intero. Quando vedi i tuoi amici divertirsi ed invece tu devi dedicarti allo sport e ad altre attività sperando in un’approvazione o un complimento da parte di tuo padre sapendo già che non arriverà mai. Essere rinchiusi tutto il giorno in una stanza cercando di non impazzire. NO! Tu non lo sai perché vivi la tua splendida vita fatta di rose e fiori, ma devi capire che non è così, la vita è una MERDA! E non puoi pretendere di avere tutti ai tuoi piedi. IO SONO STUFO! E soprattutto non merito di essere trattato così da te! Ti credevo diversa, ma invece ti sei rivelata solo un’opportunista. Ora potrai dare il Miraculous della distruzione a qualche altra persona che sicuramente lo merita più di me.”

Chat Noir mise mano al suo anello nel tentativo di toglierselo.

Non gliene fregava niente se giunti a quel punto avrebbe scoperto la sua identità, l’intenzione del gattone era quella di rinunciare per sempre al suo Miraculous, a malincuore, e con la consapevolezza che non sarebbe più stato in grado di evadere da una realtà che lo opprimeva come il colletto di una camicia stroppo stretta, ma avrebbe dovuto sorridere e nascondere come meglio poteva il suo disagio.

Voleva solo andarsene di lì mettendo fine a quella buffonata.

*

Messo da parte

*

Tradito…

*

Umiliato…

*

Deriso…

*

Si era convinto che Lady Bug non avesse più bisogno di lui e non le avrebbe dato la soddisfazione di piangersi addosso sperando che un giorno si ricordasse che anche lui era un supereroe.

“CHAT NOIR! NOOOO” Gli urlò alzando una mano.

*

Silenzio.

*

Vuoto.

*

Afasia.

*

Un’ akuma che entra indisturbata ed in punta di piedi iniettando il suo veleno soggiogando la mente di Chat Noir.

E il tutto sotto gli occhi di Lady Bug incapace di qualsiasi azione.

Le gambe improvvisamente divennero di gelatina e il suo cuore accelerò i battiti.

Non poteva credere che stesse accadendo di nuovo, eppure era convinta che la fine del mondo sarebbe stata causata dalla scoperta delle loro identità.

Ora era tutto più chiaro e anche quell’ultimo tassello del puzzle era andato ad incastrarsi perfettamente con gli altri.

Ed improvvisamente anche la frase che più l’aveva turbata, d’un tratto assumeva significato.

“Il nostro amore ha fatto questo, milady”.

Non era perché lei si era innamorata di Chat Noir, lo era sempre stata scoprendo dalle parole fuoriuscite dalla sua bocca, con grande rammarico, che dietro quel costume nero si nascondeva in realtà Adrien.

E l’averlo messo da parte lo aveva fatto scoppiare di rabbia.

Un ingrediente fondamentale per la ricetta di Papillon, che non aveva perso tempo per raggiungere il suo scopo.

*

“Chat Blanc…lo sai chi sono, non ho bisogno di presentazioni…ti dono il potere illimitato della distruzione e di vendicarti di colei che ami e che ti ha voltato le spalle…in cambio chiedo il tuo miraculous ed il suo.”

*

Terrore

*

E la consapevolezza di essere stata l’artefice principale della sua rabbia.

Lady Bug non sapeva che fare, era impietrita e senza la possibilità di muoversi, d’un tratto le sue gambe erano diventate dure e pesanti, come il peso che le era caduto sul cuore.

“Lo devi combattere, Chat Noir! Tu sei più forte di lui.” Disse con le lacrime agli occhi.

*

Immobile.

*

Sguardo perso.

*

Bocca spalancata.

*

Chat Noir cercava in tutti i modi di resistergli e scacciare via quei brutti pensieri ma il suo stato d’animo non era d’aiuto.

Il peso da portare era troppo grande e la collera che si trascinava dietro da anni troppo forte per essere combattuta in pochi secondi.

Lady Bug lo guardava contorcersi dal dolore e dalla voglia di resistergli.

Lui era un super eroe e non poteva permettere alle proprie emozioni si sopraffarlo.

“VATTENE VIA!!!!” Gli urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

“COMBATTILO CHAT NOIR!” Aveva continuato a dargli man forte, a fargli capire che aveva fiducia in lui e che il risentimento che aveva per lei era solo frutto di un malinteso.

Poi Chat Noir la guardò con sguardo affranto lasciandosi cadere in ginocchio “Mi dispiace, milady.”

“NOOOO! ADRIEN!”

Quel nome fece sussultare Papillon che si stava chiedendo se si trattasse veramente di suo figlio.

Lady Bug si avvicinò a lui fregandosene se una volta completato la trasformazione l’avesse investita con un cataclisma.

Non le importava.

“Sono io Adrien…guardami!” Lady Bug gli alzò il volto e l’incontro con i suoi occhi glaciali la fece rabbrividire. “…sono Marinette!” Soffiò sperando che questo potesse cambiare qualcosa.

“Ma-Marinette!” Era riuscito a balbettare mentre lei si toglieva gli orecchini e le mostrava il suo vero volto.

*

Affranto…

*

Dispiaciuto…

*

Distrutto…

*

“Torna in te, Adrien…possiamo chiarirci…io…io ti amo!”

Sul volto di Chat Blanc si materializzò un ghigno sadico “Ce ne hai messo di tempo per dichiararti!”

“Ti-ti posso spiegare!” Disse indietreggiando “…ma ti prego, combatti l’akuma!”

“NO! Papillon mi dato questo potere e ora sono io il più forte!”

Vedendo che ormai l’anima di Chat Noir era corrotta, Marinette prese in mano la situazione e con grande coraggio prese anche una decisione.

“Ti darò il mio miraculous Papillon! Ma togli l’akuma ad Adrien!”

“NO! Non farlo Papillon! Ti porterò il suo miraculous e il mio.”

La proposta era molto allettante, entrambi lo erano a dire il vero, ma Papillon, ovvero Gabriel, non poteva permettere di usare suo figlio per i suoi scopi.

“Farò come dici…ma niente scherzi idioti, ok? Siamo d’accordo?”

*

Continua

*

NdA: eccomi ancora qua, grazie mille a tutti per essere arrivati fino qui, non sarà una nuova long, ma ho dovuto suddividere questa storia in tre capitoli perché non diventasse troppo un mattone, e l’aggiornamento arriverà di lunedì.

Come sempre aspetto le vostre impressioni in merito.

A presto, Erika

 

  
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