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Autore: LadyHeather83    26/07/2021    2 recensioni
SPOILER episodio ROCKETEAR
Cosa succederebbe ad un supereroe se fosse messo da parte? Se vedesse crollare tutte le sue certezze come un castello di carte?
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♥ ILLUSTRAZIONE DELLA BRAVISSIMA EVILDAUGTHER NEL SECONDO CAPITOLO ♥
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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un sentito ringraziamento a Evil Daughter per aver dato forma al mio PEGANOIR


Io e te insieme contro il mondo…sempre!

*

Capitolo 2

*

Chat Noir vide l’akuma insediatasi dentro il suo campanello che teneva al collo lasciarlo andare per poi diventare bianca e dissolversi nel nulla.

Marinette corse verso di lui sorreggendolo.

Era debole e si sentiva stranamente stanco, nessun miraculous ladybug era stato usato e di conseguenza la sua forza non era stata riportata alla normalità.

Marinette perché sei qui?”

La corvina deglutì nervosamente, doveva dirglielo, nuovamente, perché le vittime di Papillon non ricordano nulla.

“Perché…” Ci fu un attimo di esitazione era sicura che, se a causa della sua incoscienza dovuta ai sentimenti profondi che provava per Adrien, come per lo stesso Chat Noir, non lo avesse rivelato a Papillon, allora in quel momento avrebbe dovuto trovare una scusa più che plausibile “…sono…Lady Bug!” Soffiò guardandolo negli occhi.

Un alito di vento li investì entrambi facendo ondeggiare i loro capelli.

Chat Noir non poteva credere alle sue orecchie.

“…e avevo tolto gli orecchini per dimostrartelo, ma così facendo ho rivelato stupidamente la mia identità a Papillon e anche…la tua…ho fatto il terribile sbaglio di chiamarti per nome nel tentativo di farti rompere la connessione con lui.” Deglutì un po' di saliva e volse lo sguardo da un’altra parte.

Il partner la stava guardando con uno sguardo perso, rammaricato e anche deluso.

Aveva perso fiducia in Lady Bug a causa delle cose che gli teneva nascosto e l’essere messo continuamente da parte di certo non giocava a suo favore.

Marinette del canto suo, non poteva sopportare quello sguardo sfiduciato che le stava trafiggendo l’anima, una coltellata al cuore sarebbe risultata molto meno dolorosa.

Un brivido le percorse la spina dorsale facendola sussultare.

Era chiaro che le credesse, ma quegli smeraldi lucidi e inespressivi chiedevano solo una prova.

Se riponeva anche solo un briciolo di fiducia in lui, Marinette si sarebbe trasformata dimostrandogli quanto conti per lei.

Una cosa è dirlo, un altro è provarlo con i fatti e lui aveva l’assoluta urgenza di vederlo con i propri occhi.

Chat Noir intravide una luce rossa avvolgere la sua figura che una volta dissolta lasciò il posto alla sua milady.

Poi ritornò come prima vergognandosi per come lo aveva trattato senza rendersene conto.

Lei era così: impulsiva ed istintiva, non aveva modo di pensare che alcune sue azioni avrebbero causato tanto dolore al suo partner, a colui che nonostante tutto le era sempre rimasto accanto riponendo in lei estrema fiducia.

Ma a tutto c’è un limite e non bisogna continuare a gettare benzina sul fuoco, prima o poi l’incendio sarebbe divampato senza essere in grado di frenare la sua fuga.

A volte invece, bisognerebbe fermarsi a pensare e riflettere per non alimentare inutili incomprensioni.

Con le ultime forze rimaste riuscì a guardarla e a sorriderle un debole “Mi spiace”.

“No, a me dispiace. Avevi ragione…”

“Capisco perché lo hai fatto…del resto Alya è la tua migliore amica.” Lo disse con grande distacco e quasi con una punta di gelosia.

“Questo non giustifica niente. Ho rischiato di perderti!” Lo abbracciò stringendolo forte a sé mentre calde lacrime scendevano lungo le sue gote cremisi.

Chat Noir però non ricambiò il suo gesto, ma rimase immobile e statico, come se quella dimostrazione d’affetto non lo toccasse minimamente.

“Mi hai salvato…come sempre.” Con il pollice le asciugò il volto perché non sopportava vederla piangere anche se in quel momento avrebbe solo voluta allontanarla e di conseguenza andarsene, ma era troppo debole e l’unica cosa da fare al momento era quella di restarsene in disparte.

Marinette si ritrasse poco dopo capendo di aver sbagliato ad abbracciarlo, ma in quel istante ne aveva assoluta urgenza e doveva dimostrare di tenere a lui, che non era mai stato uno straccio vecchio, come lui stesso si era definito, ma un partner, un amico e anche qualcosa di più.

“E’ strano che Papillon mi abbia ascoltato…”

Chat Noir aveva notato di essere ancora trasformato, e giunti a quel punto non aveva più senso, ormai era stato scoperto.

“Ritrasformami.” Sussurrò ritornando nelle sue vesti civili liberando Plagg che cadde nelle mani di Marinette un po' confuso e vorticante.

“Ragazzi che avventura!” Sospirò riprendendosi dopo aver ingurgitato una fetta di formaggio, poi si rivolse seccato verso il suo portatore “Che non ti salti mai più in mente di farti akumizzare.”

“Pensi che ne sia stato felice?”

“E io che ne so…sei un super eroe, avresti dovuto combatterlo!” Berciò acido facendolo sentire ancora più in colpa di quanto non lo fosse già, e ben consapevole che avrebbe potuto causare un vero e proprio disastro.

“Smettila, Plagg…non abbiamo bisogno anche della tua paternale.” Intervenne Marinette a calmare gli animi tirando fuori quel lato determinato e deciso che Adrien amava così tanto “…abbiamo altro a cui pensare.”

“Ora Papillon conosce le nostre vere identità…siamo in pericolo!” Ipotizzò Adrien.

Marinette scosse il capo “…non è tutto. Ho fatto un patto con lui, i nostri miraculous in cambio della tua deakumizzazione.” Si morse un labbro e abbassò lo sguardo.

“Perché lo avresti fatto?” Chiese sfarfallando le ciglia bionde.

Ovvio che non lo avesse sentito, ovvio che non lo avesse ricordato.

Quando si è akumizzati non si è consapevoli delle proprie azioni e si dimentica tutto quello che è stato detto e fatto.

Marinette?” La invitò a continuare mentre lei stringeva un pugno.

Dirglielo o non dirglielo? Questo era il vero problema.

Lui era innamorato di Lady Bug e non di lei, già la delusione per aver scoperto chi c’era dietro la maschera rossa a pois neri doveva essere enorme, non poteva di certo dirgli anche che il suo cuore batteva per lui dal primo momento che lo aveva visto.

Marinette deglutì il nulla “Perché sei un mio amico e…tengo a te.”

“Sicura che sia solo per questo?”

Si morse di nuovo il labbro inferiore “Si…si…solo per questo.” Lo disse in tono poco convincente, ma Adrien preferì non continuare ad insistere, al momento i suoi pensieri erano occupati da un altro problema e da una strana sensazione che non lo abbandonava.

E se il motivo della sua deakumizzazione improvvisa fosse dovuta al fatto che suo padre era Papillon? Non riusciva a darsi una spiegazione migliore, per quanto severo ed ingiusto fosse a volte Gabriel, aveva l’assoluta certezza che tenesse a lui, e l’aver scoperto di aver akumatizzato suo figlio per sbaglio, questo forse ha dato un pretesto per far credere a Lady Bug di aver momentaneamente vinto.

Ma non poteva dirglielo a Marinette, doveva tenere questa cosa per sé il più a lungo gli fosse possibile, si sarebbe attenuto al suo piano e le avrebbe espresso i suoi dubbi in merito appena ne avrebbe avuto la certezza.

*

“Oggi potrebbe essere la nostra ultima occasione per sconfiggere definitivamente Papillon e privarlo dei suoi miraculous.” Convenne Adrien.

“Già, dobbiamo pensare ad un piano efficace e…hai detto privarlo?”

Adrien annuì con il capo intuendo cosa stava pensando Marinette in quel momento.

“Pensi anche quello che penso io?”

“Avremo bisogno di Volpe Rossa e Carapace. E mandare una squadra a proteggere i miei genitori e tuo padre. Papillon non è uno sprovveduto e fiuterà l’imbroglio ad un miglio di distanza, sono sicura che creerà dei sentimostri per minacciarci e costringerci a consegnargli i nostri miraculous senza cercare di imbrogliarlo.”

“E quando meno se lo aspetta, apparirai tu come Pegabug e gli prenderai i suoi di miraculous.”

“No!”

Adrien la guardò interrogativo, era sicuro fosse quello il piano.

“TU!” Gli puntò il dito contro il petto “Tu ti trasformerai in PegaNoir e gli ruberai le sue spille. L’elemento sorpresa è fondamentale! E io mi fido ciecamente di te” Ammiccò.

*

Stupore

*

Fiducia

*

Speranza

*

“S-sei sicura, milady?” Balbettò incredulo.

“Io e te insieme contro il mondo” Gli tese il braccio che lui successivamente incrociò.

“Sempre!”

*

*

“Non sarà pericoloso, Gabriel?” Gli chiese Nathalie ancora allettata, l’uso improprio del miraculous del pavone l’aveva debilitata parecchio, ma il medico che l’aveva in cura aveva dato buone speranze di guarigione, contrariamente a quelle che aveva dato ad Emilie, e non si spiegava perché entrambe le donne erano state colpite da quella sindrome rara e dimenticata.

“Starò attento!” Disse con fermezza mentre si sistemava la cravatta davanti lo specchio e accarezzava successivamente le spille della farfalla e del pavone.

“Sicuramente i ragazzi penseranno ad un piano, potrebbero raggirati. Sono furbi, scaltri…”

“Ho già pensato a creare un sentimostro che terrà occupato i genitori di Marinette, in caso volessero farmi qualche scherzo…” Non gli piaceva l’idea, minacciare persone care a suo figlio gli faceva rivoltare lo stomaco, ma perché ora tutto assumeva un’altra sfumatura? Già…si era reso conto di averlo preso a calci nel sedere per mesi e in più ora sicuramente lo avrebbe affrontato, Marinette o Lady bug che dir si voglia, non gli avrebbe ceduto i loro miraculous con facilità, era pur sempre la guardiana dannazione.

Per quanto l’amore palese che provava per Adrien le annebbiasse la mente il ruolo che ricopriva era troppo importante per farsi sopraffare dai suoi sentimenti.

Ma l’amore si sa, fa fare cose stupide e insensate.

Gabriel non poteva credere che sarebbe stato così facile.

Troppo facile.

Doveva stare attento e non fare un passo falso.

*

Papillombre aspettava ben nascosto nel luogo accordato per l’appuntamento.

Un vicolo appartato e lontano dal centro di Parigi.

Guardava a destra e sinistra, in alto e in basso.

*

Guardingo.

*

Sospettoso.

*

Proprio come si sarebbe aspettato da lui.

Si aspettava di vedere Lady Bug e Chat Noir comparire dal nulla, ed invece da un angolo vide loro camminare vicini.

Adrien e Marinette.

Una morsa gli strinse il cuore e chiuse gli occhi ricordando il motivo per cui lo stava facendo.

Avrebbe potuto evitare quell’incontro e parlare civilmente a suo figlio riguardo il suo losco piano senza coinvolgere direttamente la sua partner, ma ormai era in ballo e doveva ballare.

Forse aveva preso una decisone troppo avventata, ma Marinette gli aveva servito quell’occasione su di un piatto d’argento senza che nessuno si facesse male.

Però, doveva procurarsi una garanzia, non poteva risultare sprovveduto, anche perché sapeva che quei due ragazzi erano scaltri e furbi, soprattutto suo figlio.

Marinette e Adrien avanzavano verso il loro aguzzino, si lanciarono di tanto in tanto qualche occhiata complice cercando di sembrare il più naturale possibile, del resto stavano consegnando i loro miraculous ad un nemico a cui cercavano disperatamente di sottrarre da mesi.

Avevano perso, lui aveva vinto.

L’amore vince sempre.

Questa frase Papillombre se la ricordava bene.

E ricordava bene quando aveva pronunciato la frase “Sarà il vostro amore a distruggervi”.

*

Lady Bug e Chat Noir controllavano la situazione da sopra un tetto, coperti dalla mimetizzazione, il loro nuovo potere speciale.

“Devi prepararti Chat Noir, i nostri cloni sono quasi arrivati, e presto scoprirà l’inganno.”

In quel momento lo yo-yo di Lady Bug vibrò, erano gli altri quattro super eroi chiamati a rapporto che gli comunicava la situazione.

“Sono Viperion…alla pasticceria dei Dupain-Cheng c’è un sentimostro che spaventa i coniugi. Io e Ryuko proveremo a combatterlo e a proteggere i genitori di Marinette.”

“State attenti, mi raccomando!”

Tutto come previsto, la chiamata che arrivò più tardi fu quella della squadra di King Monkey e Vesperia.

“A casa Agreste c’è solo la signora Nathalie a letto e nessun sentimostro. Del padre di Adrien nemmeno l’ombra.”

“Grazie mille, occhi aperti ragazzi! E non muovetevi da lì, Papillombre potrebbe colpire appena il signor Agreste rientra a casa.”

“Vuoi che proviamo a fare un giro per vedere se è nei paraggi?”

“No, rimanete lì…”

“Ok!” Un click interruppe la conversazione che venne udita anche da Chat Noir.

Suo padre non lasciava mai la magione e sapeva che quel giorno non aveva appuntamenti importanti o che richiedevano la sua presenza fisica, ed il fatto che Nathalie fosse in casa ne era la prova.

Anche se non era del tutto in forma non lasciava mai suo padre da solo.

Chat Noir strizzò gli occhi perché il suo sospetto era più che fondato, c’era sempre stato lui dietro a tutto questo, ma il motivo gli era sconosciuto.

Bastardo.

Perché fare del male a delle persone innocenti?

Un momento…chi possiede sia il miraculous della coccinella che quello del gatto nero ha la possibilità di manipolare la realtà.

E se lo scopo di suo padre fosse quello di riportare in vita sua madre?

“Tieni, Chat Noir!” Lady Bug gli porse il miraculous del cavallo che prese ancora più convinto.

Non solo ora era determinato a prendere entrambi i miraculous, ma li avrebbe distrutti.

PlaggKaalki…unitevi!” Chat Noir venne avvolto da una luce marrone dal riflesso verde e Marinette rimase impietrita davanti al suo nuovo mise.

La tuta aderente era rimasta dello stesso colore, nero come la pece con delle bande beige all’altezza gomiti e ginocchia, il campanellino sparito e al suo posto una vertiginosa scollatura che arrivava fin quasi all’ombelico mettendo in risalto gli addominali e i pettorali potendo lasciare ben poco spazio all’immaginazione, aveva mantenuto il suo bastone e la cintura lungo la vita che ora non era più di cuoio, ma simile ad una corda, i suoi capelli biondi si erano allungati venendo racchiusi in un codino basso e la frangia scompigliata, per non dimenticare il colpo di classe dato dagli occhiali da sole.

A Lady Bug schizzarono gli occhi fuori dalle orbite, se questo era il risultato Max poteva ritenersi escluso dalla squadra.

“La miseria!” Soffiò incredula.

“Uhm...son figo!” Mormorò osservandosi sul lucido del suo bastone.

“Non è il momento di fare gli spacconi, abbiamo una missione” Lady Bug cercò di mantenere un certo rigore, anche se non le era facile e di questo Chat Noir se ne accorse.

“Sai insettina, secondo me non mi hai raccontato tutta la verità…” Esordì sornione vedendo che il suo volto divenne improvvisamente cremisi.

“C-cioè?” Balbettò, e per un attimo aveva dimenticato i loro dissapori.

“…te lo spiegherò a tempo debito.” Ammiccò facendola arrossire ancora di più.

Per intenderci, se al mondo fosse esistito un colore più forte del rosso, quello sarebbe stato la tinta del viso di Lady Bug.

“Chat Noir…” Doveva chiederglielo “…sei ancora in collera con me?”

Mmm…credo che Pega Noir sia più adatto…che dici?”

“S-si” Biascicò “…ma non hai risposto alla mia domanda.”

“Abbiamo molto di cui parlare, ma pensiamo ad ultimare la missione, ok?”

Però una risposta gliela doveva, anche se non approfondita.

Milady, non sono in collera con te.”

*

Continua

*

Nda:

1-      ho ipotizzato che quando si viene akumatizzati e poi liberati ci si senta deboli, se notate in ogni puntata la vittima di Papillon cade a terra e sembra essere stanca, poi il tutto viene ripristinato con il potere speciale di Lady Bug

2-      Viperion, Ryuko, Vesperia e King Monkey non sanno che Adrien e Marinette sono Lady Bug e Chat Noi, ma pensano che siano stati usati dai supereroi come diversivi.



  
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