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Autore: LyliRose    31/08/2009    0 recensioni
Ale è una come tante, questo prima di incontrare un misterioso ragazzo dai profondi occhi ambrati che le cambierà la vita... Fan fiction in rigoroso stile Meyer che incorpora tutti i personaggi della saga senza stravolgere nulla, non posso dire nient'altro! :-)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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2.     Incontro

Sentii un misto di paura e rabbia, cosa ci faceva lì quel ragazzo? Mi seguiva? Perché rideva di me? Forse lui sapeva il significato di quella data incisa nel tronco?

Mi si avvicinò, come se volesse darmi delle spiegazioni, quella fu la prima volta che lo vidi.

Era alto, ma non troppo, i suoi capelli erano rossicci, scompigliati ma non come se non si fosse pettinato, piuttosto come se fosse appena uscito dal parrucchiere.

Il suo volto era molto armonioso, la mascella quadrata e un sorriso strano lo rendevano veramente molto bello.

Il suo corpo appariva smilzo e la sua pelle era color dell’avorio, come la mia.

Poi il mio sguardo cadde improvvisamente nei suoi profondi occhi che mi guardavano come se stessero guardando dentro di me. Doveva essere uno scherzo, erano color oro? No, non poteva essere.

<< Chi sei?>> chiesi improvvisamente più incuriosita che impaurita

Rise << come chi sono?Non mi riconosci?>>

<< Puoi per favore lasciare da parte quel tuo sorriso maligno e spiegarmi chi sei veramente e cosa fai qui? Mi segui?>>

<< Effettivamente sì, ti sto seguendo>> disse.

Una qualsiasi altra ragazza a quelle parole se ne sarebbe andata correndo ma non io, se non altro non in quel momento, i suoi occhi mi avevano catturato ed ogni briciolo di ragione era scivolata via dal mio corpo assieme alla paura, ora volevo sentire cos’avesse da dire.

<< Da dire ho molto poco >> disse << Io non posso assolutamente svelarti il segreto della data ma cercando nella tua coscienza ho scoperto con piacere che non dovrò fare molta fatica per farti capire chi sono, è già tutto lì catalogato in un cassetto chiuso >>

Quello che dissi subito dopo fu una reazione allo stupore,

<< Nella mia coscienza??? Chi sei Edward Cullen cazzo?>> Quando mi sentivo a disagio reagivo facendo battute, ma lui non rise affatto.

<< Sapevamo che sarebbe stato facile farti capire cosa sono ma non me l’aspettavo così veloce!>>

In quel momento la mia mente si spense, sentii le ginocchia cedere e la vista mi si appannò, stavo svenendo, lo sapevo perché non era la prima volta che mi succedeva.

Prontamente il ragazzo mi afferrò e sentii che effettivamente era freddo e duro … ma che stavo dicendo??? Stavo veramente comparando una persona reale ad una fantasia letteraria?? E lui si aspettava veramente che gli credessi??

<< Non mi aspetto assolutamente che tu mi creda, so che prima o poi lo farai>> disse.

In quel momento pensai che stesse rispondendo ad una mia domanda precedente, poi quando rinvenni e il mio cervello riprese il suo ritmo naturale pensai che forse stava VERAMENTE leggendo il mio pensiero, infondo ero svenuta e non potevo fare domande, non era giusto però, Edward non poteva sentire Bella pensai e poi risi tra me e me per l’assurdità dei miei pensieri.

Lui rise  di rimano e poi disse << Ale, dovresti saperlo che quella dello scudo è una facoltà che hanno in pochi!>> Mi alzai in piedi ormai talmente incredula che i sensi erano bruscamente tornati da sé, come mi aveva chiamato?

<< Con il tuo nome di battesimo!Beh, quasi! Ti hanno chiamata Alessandra giusto?>> disse.

No, non poteva assolutamente essere vero … questo strano ragazzo sosteneva di essere un … vampiro con poteri speciali derivanti dal fatto che usasse tutta la materia grigia come noi umani non potevamo fare?

<< Esatto! Vedi che sei molto più intelligente di quanto non ti reputi?>> disse. Nella sua voce c’era una punta di orgoglio o me lo stavo immaginando?

In quel momento volli veramente vedere se diceva la inverosimile verità e lo misi alla prova:

questo significa che io posso tranquillamente pensare senza sprecare tempo e forze per comunicare con te brutto vampirastro incosciente?

<< Se vuoi, si lo puoi fare! Però sai una cosa? Quando siamo in mezzo alla gente cerca di evitare non vorrei essere preso per pazzo parlando da solo>> rise.

Cazzo

<< Ah, e ti devo chiedere un altro favore, sono un ragazzo all’antica, potresti per favore smettere di imprecare, è molto fastidioso soprattutto se fatto da una signora!>> aggiunse con un tono di rimprovero.

Scusa, non ci credo sto pensando e uno sconosciuto mi sta rispondendo senza che io apra bocca!

<< Adesso però mi stai offendendo!>> disse << Non sono assolutamente uno sconosciuto!>>

 E allora chi cazzo sei che non ti conosco?

<<  L’hia fatto di nuovo>> mi rimproverò.

Cosa?

<< Hai imprecato>>

 Scusa

<< Comunque>> disse riprendendo la mia domanda << Io sono il tuo passato e il tuo futuro>>

Tra tutti i mostri che potevo incontrare proprio il vampiro criptico?Risi della mia battuta involontaria.

<< Ecco, questo è un altro punto>> disse << se mi chiami vampiro è come se mi offendessi.>>

Come ti devo chiamare allora? Hai detto tu di esserlo!

<<  Sì, effettivamente è così. Hai ragione lo sono, solo che preferirei che TU non mi chiamassi così. >> disse calmo.

Io mi sto incazzando non poco cercando di decifrare i tuoi monologhi e tu mi rompi con ‘ste cose? ops! Scusa per le parolacce, fanno parte del mio gergo da troppo tempo penso!

<< Non del tuo gergo solo dei tuoi pensieri credo, sai solitamente la mente è un posto sicuro dove nessuno ti sente e ci si sente liberi di esprimersi>> mi corresse.

Hai intenzione di arrivare al sodo oppure devo pensare di essere pazza a “parlare” con uno sconosciuto?

<< Ok il sodo è … non posso spiegarti niente violerei la regola, ma tu sai già già tutto, sai anche chi sei, hai solo bisogno di trovare queste informazioni nella tua memoria tesoro >>

 

Continuò subito perché intercettò la mia espressione che poteva certamente incenerirlo.

TESORO A CHI???

<<  Però posso dirti che ci servi, e che senza di te molte persone saranno in serio pericolo.>>

 Si fermò per analizzare la mia espressione sconvolta poi riprese

 <<  Abbiamo sperato che questo giorno arrivasse presto, e così è stato, ma ora le cose sono cambiate...non abbiamo tempo di spiegarti tutto con la calma, ci servi a casa con noi.>>

Ero molto scossa, era possibile che questa specie di ragazzo volesse proprio me?

Per salvare delle vite poi?

Se avessi avuto poteri speciali penso me ne sarei accorta durante la mia vita …

<<  Un tratto molto simpatico di voi umani è che spesso vi affannate a cercare cose che sono sotto i vostri occhi! >> disse rispondendo ai miei pensieri.

 Poi aggiunse << Se vuoi capire meglio tutto devi fidarti di me e fare ciò che dico perché per il momento non posso dirti nient’altro.>>

 Cosa devo fare?

<< Vai in camera tua, prendi le tue cose, inventa una scusa con la tua compagna, non mi interessa quale, ci rivediamo qui tra un’ora>> disse.

Il suo viso aveva un’aria triste adesso e io non capii se voleva veramente che lo seguissi oppure no, sentendo i miei pensieri aggiunse:

<< La scelta è tua, se ti fidi di me seguimi , altrimenti torna nella tua stanza e continua la tua vita tranquilla>> appena pronunciate queste parole sparì nel nulla lasciando dietro di sé solamente un leggero venticello.

Il mio cuore batteva all’impazzata, cosa dovevo fare?, chi era quello strano ragazzo?

Mi sedetti un minuto sulla panca, quali erano le mie alternative? Cos’avevo da perdere?

L’unica cosa che mi dispiaceva era dover abbandonare i miei amati studi, i miei genitori infondo non li sentivo più da quando ero scappata di casa e così mio fratello.

Pensai per un secondo solo ad Al, il proprietario del bar dove lavoravo per pagarmi gli studi, chissà come l’avrebbe presa quel viscido se fossi scappata senza lasciare traccia e il mio viso si piegò in un sorriso soddisfatto.

Ci misi almeno venti minuti a valutare i pro e i contro della faccenda e poi decisi che era proprio quello che stavo aspettando da un sacco di tempo, un’occasione per cambiare aria, distrarmi e non pensare a niente. Ma ora la cosa più importante era cercare di convincersi che non ero pazza.

Avevo veramente incontrato  quel ragazzo? Si di questo ne ero sicura. Ma era veramente ciò che diceva di essere? Questo non potevo saperlo.

Guardai l’orologio, mancava mezz’ora, fu allora che mi alzai inconsciamente e mi misi a correre pensando ad una scusa per Anna.

Il mio stomaco brontolava ma non ci badai, correvo a perdifiato e il tratto di parco che la mattina era sembrato lungo adesso mi pareva volasse sotto i miei piedi, arrivai dopo pochi minuti davanti l’entrata del college.

Entrai e mi piombai al secondo piano, aprii la porta della camera e vidi un ragazzo sul mio letto mi fiondai nel bagno senza badargli, probabilmente aspettava Anna.

Poi mi bloccai, ERA SUL MIO LETTO IL PORCO!.

Mi rifiondai in camera per mandarlo a quel paese senza mezzi termini, non mi importava se poco prima avevo deciso di abbandonare quella camera per sempre.

<<   Senti >> cominciai ancor prima di guardarlo in faccia << immagino tu stia aspettando Anna, questo non significa che tu debba farlo sul mio letto! Lei tornerà fra poco e io per allora me ne sarò già …>> ma non finii la frase, appena i miei occhi incontrarono quelli del ragazzo sul mio letto il mio cuore si fermò per un secondo … poteva essere? No non poteva.

<< Ciao Alessandra, veramente aspettavo proprio te>>.

Questa volta mi aveva chiamato con il mio nome per intero, era sempre lui: il ragazzo della quercia, decisi che l’avrei chiamato così perché non mi aveva detto il suo nome.

<< Ti chiedo scusa ma anche quello fa parte del segreto.>>

<< Cosa ci fai qui?>> chiesi a voce alta.

<< Mi volevo accertare della tua decisone, adesso che la so sono più tranquillo>>

Non avrei più dovuto stupirmi del fatto che leggesse le mie azioni direttamente dalla mia testa, ma un po’ mi arrabbiai ugualmente, la consideravo una invasione della mia privacy.

Rise ai miei pensieri poi aggiunse << Ho incontrato Anna,mi ha visto entrare nella stanza come se avessi avuto le chiavi, in realtà non le avevo, ma a lei ho detto che me le avevi date tu.>>

Rise ancora << Devo ammettere che i suoi pensieri mi hanno intimorito un po’>>

<< Perché cosa pensava scusa?>> chiesi.

<<  Diciamo solo che erano poco consoni alla situazione ecco!>> rispose.

Immaginai Anna veder entrare un estraneo, anzi un bellissimo estraneo nella stanza.

Sicuramente aveva pensato che cercasse lei e si era immaginata chissà quale pomeriggio sensuale.

<<  Esatto! È proprio così che è andata, poi quando ha capito che cercavo te ha solamente pensato che prima o poi doveva succedere e si è rassegnata a farmi accomodare senza saltarmi addosso.>>

<<  Che significa che prima o poi doveva succedere?>> chiesi

<< Non ti preoccupare, prima o poi lo capirai da te!>>disse.

<< Quindi cosa le hai detto?>> chiesi con un certo disappunto.

<< Che ti portavo fuori a cena, secondo me dovresti lasciarle un biglietto dicendo che sei fuggita con me e che ci siamo sposati a Las Vegas o cose del genere.>>

Mhh, poco attendibile, mi conosce, sospetterebbe qualcosa.

<< Allora non saprei, inventati qualcosa!>> disse.

Presi carta e penna e scrissi velocemente su un foglietto di carta:

Anna,

sono tornata in Italia, ci resterò per un po’, non so quanto, non ti preoccupare per me.

Ciao ci vediamo presto.  Ale

<< Perfetto>> sentii sussurrare da dietro di me, probabilmente il mio amico  aveva letto il biglietto direttamente nella mia mente.

Mi avviai verso l’armadio per raccogliere le poche cose che avevo, in compagnia di un vampiro!

Impossibile!!!

   
 
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