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Autore: Donatozilla    19/07/2021    2 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 15: Colpa

“Da quel giorno” disse Ryo “Io e il mio Altro cominciammo a proteggere Jaku City e i suoi abitanti da Villain e criminali. Facevamo in modo che non osassero più fare del male agli innocenti… permanentemente”. L’ultima parte fece rabbrividire Midoriya e Naomasa, mentre Bakugo si limitava ad avere uno sguardo cupo.

“Nel mentre continuavamo a cercare il capo della gang del Dragone Nero, in modo da poter finalmente smantellare la sua gang con la sua morte… ma come aveva detto Okomura… trovarlo era impossibile. Si spostava di continuo, e riuscivo a trovare solamente altre basi con i suoi sgherri… non che fosse un problema per noi disfarci di loro. Col tempo abbiamo ripulito l’intera Jaku City da Villain e criminali… quelli rimasti erano così spaventati da noi che hanno deciso di fuggire chissà dove o cercarsi un altra carriera” Ryo rise per un secondo alla sua battuta, anche se i tre dall’altra parte della vetrata non la trovavano affatto divertente… se non disturbante.

Naomasa guardò Ryo per qualche secondo, per poi dire “Quei criminali… quei Villains che hai ucciso in questi mesi… non provi alcun rimorso nell’averli uccisi?”. Ryo abbaiò ad una mezza risata, quasi come se avesse appena sentito una battuta estremamente divertente, e disse “Sentirmi in colpa? E per cosa? Per aver ucciso della feccia? Ma neanche per idea!” “Ryo le persone che hai ucciso erano dei villain, ma non meritavano di morire!” Disse Midoriya, gli occhi spalancati dallo shock per l’indifferenza che il suo amico dimostrava nell’ammettere di non sentirsi in colpa per le uccisioni che aveva commesso.

“Non meritavano di morire?” Ripetè Ryo, per poi urlare “Erano Villains Midoriya! La feccia della società, dell’umanità! Gli altri Heroes li catturano e li portano in prigione, ma poi che accade? Accade che possono scappare, trovare un modo per evadere e continuare a fare del male agli innocenti!”.

Midoriya guardava scioccato Ryo dopo che aveva urlato quelle parole. Il ragazzo dai capelli viola, con uno sguardo serio disse “Gli Heroes colpiscono i Villain ma loro si rialzano sempre in piedi. Noi invece? Li colpivamo in modo che restassero a terra!” “Ma ti senti quando parli?” Sbottò Naomasa “Hai ucciso moltissime persone! Erano Villain, ma dovevano essere arrestati e portati alla giustizia…. E non essere barbaramente uccisi!” “Eppure… io e il mio Altro siamo riusciti a ripulire Jaku City da ogni pericolo” ribatte Ryo.

Naomasa dirignò i denti: Ryo era totalmente convinto della sua idea che i Villain e i criminali meritassero di essere uccisi! La cosa scioccò Midoriya e fece apparire un espressione scura sul volto di Bakugo. 

“Dopo aver finito di ripulire Jaku City… eravamo finalmente pronti per la prossima fase” puntò il suo sguardo verso Bakugo, uno sguardo torvo che fu ricambiato immediatamente dal biondo “Avere la nostra vendetta su di te, Bakugo!”.

“Partimmo due giorni fa e arrivammo qui, a Musutafu ed il resto… è storia” concluse Ryo allargando le braccia “Abbiamo ucciso la Gang Chikara che stava provando ad uccidere la famiglia di Uraraka e, il giorno dopo, abbiamo tentato di uccidere Bakugo… fallendo e venendo separati”. L’ultima parte la disse con.. tristezza, lo sguardo che si abbassava ed un espressione distrutta che si dipinse immediatamente sul suo volto.

La cosa non sfuggì ai tre oltre la vetrata, che osservarono l’espressione triste e distrutta di Ryo. Naomasa disse “Cos’è quella faccia? Non dirmi che ti stai pentendo di ciò che hai fatto perché ora sei in prigione?” “Certo che no!” Sbottò Ryo, rialzando lo sguardo “Non sono affatto pentito! Non sono affatto triste per ciò che ho fatto o perché sono in prigione… mi sento… mi sento…” si portò una mano al petto, stringendo la sua maglia da prigioniero “… mi sento vuoto”.

La risposta fece inarcare i sopraccigli dei tre. “Vuoto?” Ripetè Bakugo “Di che diavolo stai parlando ora Honda?”. Gli occhi di Ryo furono illuminati da un luccichio furibondo mentre spostava lo sguardo verso Bakugo. Con denti stretti, Ryo disse “Il mio Altro! È stato insieme a me per tutti questi mesi… per così tanto… che ora senza di lui, senza sentire la sua voce, senza la sua presenza… mi sento del tutto vuoto”.

Ryo strinse entrambe le mani al petto “Mi parlava sempre… IO gli parlavo sempre… con lui… cn lui… mi sentivo completo! Ed ora senza di lui mi sento… vuoto! Privo della mia metà! ”. Abbassò nuovamente lo sguardo, mentre il suo respiro cominciò a farsi affannoso e la sua pelle cominciò a farsi pallida, facendo preoccupare Midoriya, Naomasa e, a tratti, persino Bakugo. “R-Ryo! Stai bene?!” Disse il ragazzo dai capelli verdi mentre Naomasa si limitò a pensare “Sta avendo un attacco di panico…”.

Le guardie, nel mentre, stavano osservando il tutto dalla loro sala di osservazione. Avevano ascoltato tutto l’interrogatorio di Ryo, venendo anche a scoprire della natura aliena del simbionte. Ciò li aveva lasciati ovviamente scioccati, e capirono immediatamente che la cosa non sarebbe mai dovuta venire fuori. Si ripromisero che avrebbero mantenuto il segreto fino alla loro morte. Fu quando Ryo cominciò a respirare pesantemente che gli schermi dei loro computer mostrarono le onde celebrali di Ryo alzarsi alle stelle. Nella sala interrogatori non solo vi erano telecamere e microfoni per vedere e ascoltare gli interrogatori, ma anche dei computer speciali che permettevano loro di rilevare le onde celebrali dei prigionieri interrogati, in modo da capire ciò che stavano provando. E in quel preciso momento in cui videro le onde celebrali di Ryo alzarsi che arrivarono alla stessa conclusione di Naomasa. “Dobbiamo subito fermare l’interrogatorio!” Disse una delle guardie.

Ryo rialzò lo sguardo, mostrando gli occhi spalancati e le pupille che si erano fatte più piccole, sorprendendo i tre che lo stavano interrogando. Con respiro affannato disse “Non avete idea di come ci si senta! Senza il mio Altro… è come se non avessi più niente! È come se un organo importante mi fosse stato strappato, come se un membro della mia famiglia mi fosse stato portato via! Perché sì, il mio Altro era come una famiglia! Era la mia NUOVA famiglia!”.  Spostò lo sguardo verso Bakugo e nonostante l’aspetto miserabile che aveva adesso riuscì a lanciargli contro uno sguardo furioso “Avevo perso tutto a causa tua Bakugo! Ero solo! Ma grazie al mio Altro non solo ero riuscito finalmente ad avere il potere per fartela pagare… ma anche un amico… una nuova famiglia! Ma ora… di nuovo per causa tua Bakugo…” tolse le mani dal petto, e strinse i pugni così forte da rendersi le nocche bianche, mentre continuava ad osservare Bakugo con furia “HO PERSO DI NUOVO TUTTO… E SONO NUOVAMENTE SOLO!”.

Tirò un pugno contro la vetrata, prendendo di sorpresa i tre che si trovava dall’atra parte di essa. Fatto ciò Ryo ricominciò a parlare “Mi hai portato via di nuovo tutto Bakugo! Ma sappi questo…” la porta dietro Ryo si aprì, e da lì uscirono delle guardie che corsero immediatamente verso Ryo. Lo presero per le braccia e cominciarono trascinarlo via, ma nonostante ciò Ryo continuava a parlare diretto verso Bakugo “Essere in prigione… non mi fermerà! Troverò il modo di fuggire! Troverò il modo di riunirmi al mio Altro! E una volta che ci saremo riuniti…” si liberò dalla presa delle guardie e corse verso la vetrata, sbattendoci contro i pugni ed osservando Bakugo con uno sguardo furioso e animalesco che fu capace di far sbarrare gli occhi al biondo. “Una volta che ci saremo riuniti… verremo per te… E PER LA TUA TESTA!”.

“BASTA COSì HONDA!” Urlò una delle guardie pretendo nuovamente Ryo per le braccia insieme ai suoi compagni per trascinarlo via. Ryo non oppose resistenza, ma l’esser trascinato via non gli impedì di certo di continuare puntare il suo sguardo furibondo verso Bakugo. Una volta che lui e le guardie oltrepassarono la porta, essa si chiuse e Midoriya, Bakugo e Naomasa rimasero nel più totale silenzio. Dopo tutto ciò che avevano scoperto… non sapevano cosa dire.

Il ritorno verso la macchina di Naomasa avvenne nel più completo silenzio. Nessuno di loro osava aprir bocca, e quasi sentivano i loro stessi battiti per quanto erano silenziosi. Persino la via del ritorno fu totalmente silenziosa, nessuno che osava dire una parola riguardo ciò che avevano sentito uscire dalla bocca di Ryo fino a quel momento.

Nonostante neanche una solo parola fu dette, molte furono pensate. Infatti sia Midioriya, che Bakugo e persino il detective Naomasa erano occupati a pensare tra loro di ciò che era successo.

“Il ragazzo ha passato tutto questo sin da quando aveva cinque anni” pensò Naomasa, uno sguardo tra il serio e il dispiaciuto “Ma ciò non giustifica le sue azioni da vigilante e il tentato omicidio di Bakugo. Il ragazzo non è responsabile per la morte dei genitori di Honda e di tutto ciò che gli è accaduto dopo, ma Honda lo considera comunque colpevole. Il trauma di tutto ciò che gli è successo lo deve aver spinto a creare un capro espiatorio proprio in Bakugo”.

Midoriya guardava fuori dal finestrino della macchina, gli occhi pieni di tristezza. “Ryo…” pensò tristemente Midoriya “Se avessi saputo ciò che gli stava succedendo… cosa aveva perso… io e mia madre avremmo fatto tutto il possibile per aiutarlo, per rendere la sua vita migliore. E ora invece…dopo tutto ciò che passato…” abbassò lo sguardo “… è diventato un violento ed instabile vigilante. Inoltre dopo come ha raccontato il suo incontro con quel… simbionte, non ho potuto fare a meno di pensare al giorno in cui All Might mi disse che potevo essere un eroe e quando mi rese il suo successore” guardo verso la sua mano, stringendola in pugno “Non ho potuto non rivedermi in Ryo quando ha narrato quell’incontro e mi ha fatto pensare… sarei potuto diventare come lui se non avessi incontrato All Might? Sarei diventato anche io un vigilante… uno così violento per di più?”.

Ma quello che era invaso da molti più pensieri era certamente Bakugo: aveva il capo abbassato e uno sguardo cupo, i pugni stretti sulle ginocchia e la mente attraversata da miriadi di pensieri ed emozioni contrastanti. “Honda mi incolpa per ciò che gli è successo” pensò “Per TUTTO ciò che gli è successo. La morte dei suoi genitori, i dieci anni di inferno a quell’orfanotrofio… ma non può essere colpa mia… vero?”. I suoi pugni si fecero ancora più stretti, un senso di inquietudine che si fece strada nel suo corpo. “Ma… la sua famiglia si è trasferita proprio per cause mia. Per i miei atti di bullismo nei confronti di Honda. Se non avessi fatto ciò… lui e la sua famiglia non sarebbero stati costretti a trasferirsi, i suoi genitori non sarebbero morti e lui non avrebbe vissuto dieci anni in quell’orfanotrofio” strinse i denti al punto che era un miracolo che non si stessero rompendo “Maledizione… MALEDIZIONE! È davvero colpa mia? È davvero colpa mia se Honda ha sofferto così tanto ed è diventato un violento vigilante?!”. Midoriya notò immediatamente lo stato di Bakugo e, nonostante non potesse sentire i suoi pensieri, capì subito cosa stesse pensando e un espressione dispiaciuta apparì sul suo volto.

“Siamo arrivati”. La voce di Naomasa tirò fuori i due ragazzi dai loro pensieri. I due ragazzi spostarono i loro sguardi fuori dal finestrino per vedere che l’auto si era fermata dinnanzi ai dormitori. I due allora fecero per scendere ma furono fermati da Naomasa che disse “Riguardo ciò che abbiamo scoperto dall’interrogatorio con Honda… vorrei che teniate la maggior parte di essa segreta, sopratutto la natura aliena del suo simbionte. Cercate di capire… è per non causare il panico” “Certo detective” rispose Midoriya “Noi… manterremo il segreto”.

“Bene” annuì Naomasa scendendo dall’auto insieme ai due studenti “Io dovrò andare da Eraserhead per dire loro di ciò che abbiamo scoperto. A quest’ora lui sarà già in riunione con i vari Pro Heroes per dire loro ciò che sapevamo su Honda e il simbionte prima dell’interrogatorio”. Detto questo si diresse verso la scuola, mentre Midoriya e Bakugo si diressero verso il loro dormitorio. 

I due ragazzi rimasero in silenzio mentre camminavano, con Bakugo davanti e Midoriya dietro che osservava con preoccupazione l’amico. “Kacchan!” Disse Midoriya, attirando l’attenzione di Bakugo e facendolo fermare. Non si voltò, ma Midoriya capì che lo stava ascoltando. Tirò un sospiro e disse semplicemente “Non è colpa tua”.

Ci fu qualche attimo di silenzio, interrotto da Bakugo che disse semplicemente “Tch” per poi ricominciare a camminare verso il dormitorio seguito da Midoriya.

Durante il viaggio di Midoriya, Bakugo e Naomasa verso il Tartarus per interrogare Ryo, Nezu aveva indotto una riunione proprio come richiesto da Aizawa. Ci volle un pò prima che arrivassero tutti gli invitati, ma alla fine tutti si ritrovarono nella sala d’incontri. Gl invitati alla riunione erano Toshinori Yagi, Present Mic, Thirteen, Midnight, Vlad King, Snipe, Power Loader e Cementoss. Oltre ad essi vi erano anche alcuni membri della Commissione di Pubblica Sicurezza degli Eroi, invitati in modo che potessero poi riferire la situazione al resto degli Heroes. Tutti sedevano intorno al tavolo delle riunione, impazienti di sapere del motivo della riunione.

“Grazie per essere venuti” disse Nezu osservando i presenti “E chiedo scusa ai membri della Commissione per l’improvvisa chiamata. Ma ci sono stati degli sviluppi riguardo il misterioso potere di Ryo Honda… il vigilante di Jaku City conosciuto come Venom”. Il preside della prestigiosa scuola osservò i presenti per qualche altro secondo per poi continuare “In questo momento il detective Naomasa Tsukauchi insieme agli studenti Izuku Midoriya e Katsuki Bakugo si stanno dirigendo al Tartarsu, la prigione dove Honda è al momento imprigionato, in modo da fargli altre domande. Se siamo fortunati, torneranno prima della fine della riunione per farci sapere cos’altro hanno scoperto”.

Prese un sospiro: quando Aizawa gli aveva rivelato che l’essere che Honda indossava e che gli aveva donato quei poteri era in realtà un alieno quasi non poteva crederci. Ma con l’umanità che aveva sviluppato i Quirk e con lui, un animale, come preside di questa scuola non doveva più sorprendersi dell’inaspettato. Chissà come avrebbero reagito gli Heroes lì presenti e i membri della Commissione.

Spostò lo sguardo verso Aizawa dicendo “Mister Aizawa, se vuole…”. L’Hero annuì semplicemente, per poi iniziare a parlare “Stamattina io e il detective Tsukauchi siamo andati ai laboratori di Hideki Hirano, dove abbiamo portato la creatura fusa con Honda una volta che li abbiamo separati. Hirano ha studiato la creatura durante la notte in modo da poter scoprire la sua origine” “E dunque? Siete riusciti a capire di cosa si tratti e di chi l’abbia creato?” Chiese Midnight. “Potrebbe essere una sottospecie di Quirk artificiale creato dalla Lega dei Villain” disse un membro della Commissione “E lo hanno dato a questo Honda approfittando del suo odio per Katsuki Bakugo” “è una teoria a cui aveva pensato lo stesso detective Tsukauchi” rispose Aizawa “Tuttavia… si è rivelata del tutto sbagliata”.

“Eh? Non è un Quirk artificiale?” Fece confuso Power Loader “Allora si può sapere cosa sia?”. Aizawa rimase in silenzio per qualche secondo. Era ora di rivelare la verità. Sospirò e disse “Come ho già detto Hirano ha studiato la cosa per tutta la notte la scorsa notte… e ha scoperto che nel suo cosiddetto DNA non c’è alcun elemento terrestre. Se fosse stato un Quirk artificiale creato dall’ Lega allora avrebbe dovuto avere elementi terrestri per poter funzionare o per potersi fondare con qualcuno come Honda e funzionare così come un Quirk”.

Osservò gli sguardi dei presenti: avevano espressioni quasi scioccate, e prendendo un altro sospiro arrivò alla conclusione “Quella cosa… è un simbionte alieno”.

Il caos scoppiò immediatamente, proprio come Aizawa e Nezu si aspettavano. “Un alieno?! Ci stai prendendo in giro Aizawa?” Disse Toshinori, sputando sangue per la sorpresa e lo shock della notizia. “Un… un simbionte alieno hai detto?” Ripetè Midnight incredula. “Mi state dicendo che gli alieni esistono davvero e non sono finzione e roba da fantascienza?” Urlò Mic, gli occhi spalancati dietro i suo occhiali.

I membri presenti della Commissione non sapevano cosa dire: la notizia era un tale shock che non sapevano neanche come reagire. Gli alieni esistevano? E uno di loro era qui sulla Terra e si era fuso con Honda?

“Comprendiamo lo shock e l’incredulità” disse Aizawa, l’espressione seria “Ma a quanto pare è proprio così. L’essere chi era fuso con Honda donandogli tutti quei poteri è un simbionte alieno. È la prova vivente che non siamo soli nell’universo come molti di noi pensavano” “Ci avete chiamato” disse un membro della Commissione “Per rivelare questa notizia al resto degli Heroes giusto?” “Esattamente” annuì Nezu “E anche per fare in modo che la notizia non venga divulgata al pubblico” “Mi sembra ovvio” disse un altro membro “Una notizia del genere porterebbe il caos nella nostra società… forse lo stesso tipo di caos che avvenne alla nascita dei Quirks, se non maggiore”.

“Proprio così. E ora che Tsukauchi ha interrogato Honda potremo sapere altre informazioni riguardo al giovane e al suo… compagno alieno” disse Nezu “Dobbiamo solo aspettare che arri…”.

Neanche riuscì a finire la frase che nella sala entrò il sopracitato detective, un espressione seria dipinta sul volto. “Oh, eccovi qui detective” salutò il preside “Stavamo giusto parlando di lei”. Nezu spostò lo sguardo verso il resto dei presenti dicendo “Abbiamo rivelato la natura del simbionte ai qui presenti. Speriamo che abbiate scoperto qualcos’altro” “Sì preside Nezu” rispose Naomasa avvicinandosi a Nezu e standogli vicino in piedi. Guardò i vari presenti e disse “Fino ad ora Honda non ha mai parlato durante i vari interrogatori. Ma grazie alla presenza dei due studenti Izuku Midoriya e Katsuki Bakugo siamo riusciti a farlo parlare. Ecco cosa siamo riusciti a scoprire…”.

Ed iniziò a raccontare. Raccontò tutto ciò che Ryo aveva narrato, e tutto ciò che gli era successo. Raccontò della morte dei suoi genitori, di come finì in un orfanotrofio dove fu vittima di bullismo per il fatto che era senza Quirk, di come incontrò il simbionte, del suo primo atto da vigilante e del perché odiasse così tanto Bakugo.

“E questo è tutto” finì Naomasa “Questo è tutto ciò che abbiamo scoperto durante quell’interrogatorio”. Le reazioni a quanto rivelato furono miste. C’era chi si sentiva dispiaciuto per tutto ciò che Ryo aveva passato e chi invece era preoccupato per altro. Come i membri della Commissione.

“Honda ha detto che c’è un intero pianeta abitato da simbionti come quello con cui si era fuso?!” Disse un metro della Commissione, temendo un invasione. “Ha rivelato la natura del simbionte anche a Midoriya e a Bakugo?!” Urlò un altro membro “Questa non ci voleva! Se riveleranno ciò ad altri…” “Non lo faranno” lo interruppe Naomasa “Hanno giurato che non faranno parola a nessuno della vera natura del simbionte” “E lei crede alle parole di ragazzini?” Disse quello stesso membro con tono incredulo. Naomasa lo osservò seriamente “Esatto, credo alla loro parola. Saranno ragazzini ma so che posso fidarmi di loro”.

Toshinori nel mentre abbassò lo sguardo stringendo i suoi pugni. Dopo aver sentito tutto ciò non poteva non dispiacersi per Ryo. La sua storia gli ricordò molto quella del suo successore, Izuku Midoriya. Entrambi desiderosi di diventare eroi ma, a causa del destino, erano nati senza Quirk e per questo discriminati. Ma se Midoriya aveva fatto in modo che questo non lo cambiasse e lo fermasse da diventare un eroe che salva le persone con un sorriso… Ryo si era fatto consumare dalle tenebre della rabbia e la vendetta, culminando con la sua unione con il simbionte rendendolo così il violento vigilante che era ora. Inoltre se Midoriya non aveva lasciato che le azioni di Bakugo gli facessero provare rancore nei suoi confronti, Ryo aveva cominciato ad odiarlo e a desiderare la sua morte perché per lui Bakugo era l’epicentro di tutta la sua sofferenza e dolore.

L’ex Simbolo della Pace strinse i suoi pugni. “Mi dispiace tanto… giovane Honda’ pensò.

Nel mentre nei laboratori del professor Hideki Hirano…

Il professore era ancora nel suo laboratorio, ad osservare il simbionte alieno che stava studiando sin dalla notte scorsa. Da quando Aizawa e il detective Naomasa se ne erano andati lui aveva continuato a studiare l’alieno cercando di scoprire altre cose al suo riguardo… ma gli studi erano arrivati a fermarsi dopo aver visto come l’alieno sembrava… agitato.

Sì, agitato era l’espressione giusta. Ad u certo punto aveva iniziato ad agitarsi all’interno della teca di vetro in cui si trovava, ancor di più rispetto al solito. Era come se stesse avvertendo qualcosa… qualcosa che lo stava mettendo in tutta quell’agitazione.

Il professore tirò un sospiro mentre accarezzava la sua brava verde. Spostò poi lo sguardo al suo orologio da polso per vedere l’orario: le 12:15. “Uh, è ora di pranzo” disse il professore alzandosi dalla sua sedia ed iniziando a dirigersi verso la porta. La aprì e, prima di uscire, si fermò ad osservare il simbionte per qualche altro secondo. Eccolo che continuava a muoversi all’interno della sua teca in agitazione. Restò a fissarlo per qualche altro secondo per poi uscire.

Ciò che Hideki non sapeva era che il simbionte poteva sentire Ryo. I due erano stati in simbiosi così a lungo che ora il simbionte poteva sentire le emozioni del suo sopite anche a distanza, nonostante fossero separati. E ciò che sentiva era questo: tristezza, disperazione, solitudine, rabbia. Tutte emozioni causate dalla loro separazione, e che avevano raggiunto il loro picco non poco tempo fa. Qualcuno aveva visitato nel luogo in cui lo tenevano rinchiuso… e quel qualcuno erano Midoriya e Bakugo. Era stato quest’ultimo aveva causato il picco di tutte le emozioni provate da Ryo. Tutte queste emozioni provate da Ryo avevano messo in totale agitazione e preoccupazione il simbionte.

Riuscì anche a sentire ciò che disse Ryo a Bakugo… non chiaramente, era come un sussurro lontano e lievemente percepibile… ma riuscì a sentirlo. Il suo urlo di rabbia, disperazione e solitudine.

“HO PERSO DI NUOVO TUTTO… E SONO NUOVAMENTE SOLO!”.

“No Ryo” pensò il simbionte “Ti prometto… che non sarai solo ancora per molto”.

   
 
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