Il pc
portatile si è scassato e finché non me lo aggiustano non posso aggiornare Came back to the hell,
Another Story e L’orgoglio di una
pecora nera. Mi spiace tanto, vi prego, portate
pazienza.
Capitolo
tredici.
Trovarsi davanti Remus e Sirius per Lily fu come
fare un viaggio nel passato. In un secondo tutti i
ricordi che l’incantesimo di Piton aveva rimosso su
di loro tornarono con una potenza di un fiume facendola ridere e piangere
insieme. In quegli anni, li aveva sempre ricordati come persone legate a lei da
qualcosa che non riusciva a spiegare, un sentimento bello e rassicurante che
molte volte l’aveva scaldata. Si strinse forte a Remus
e inspirò a pieni polmoni l’odore di carta e cioccolata che emanava e rise fra
le lacrime mentre Sirius le accarezzava la testa. Harry sorrise mentre Lorien
guardava la scena con un piglio decisamente
stralunato. Silente aveva dato loro un paio di giorni da passare in famiglia per abituarsi alla
situazione e fare conoscenza, si sedette in poltrona e James si chinò
su di lui appoggiando le mani sui braccioli –Come va?- gli chiese
guardandolo da sopra le lenti degli occhiali.
-Mi fa male la testa.-
-E’ lo stress.- Non aveva neanche provato ad abbracciarlo, mentre Lily
strizzava Harry in un abbraccio da boa constrictor si era limitato ad accarezzargli i capelli. Non
voleva forzarlo, voleva farlo abituare alla sua presenza
piano, piano. Gli costava da matti non poterlo strapazzare di coccole,
ma non voleva rovinare tutto come al suo solito –Vuoi
provare a stenderti e vedere se va meglio?-
-Magari.-
S’indicò la porta
alle spalle –Vai pure…- gli disse -Il
letto di sinistra e il mio.- si spostò e Lorien ciondolò fino alla porta, superando il fratello e
rivolgendogli appena uno sguardo. Il buon’umore
del momento era passato, ora, c’era solo un immenso capitale di odio e
confusione nella sua testa. Aveva impiegato la sua vita nell’inutile tentativo
di farsi amare dall’uomo che credeva suo padre. Aveva incassato gli insulti, le
botte e piano , piano si era convinto di non valere
nulla. Di non essere degno di essere figlio di suo
padre.
“Schifoso… Ho passato tutta la vita a
cercare di essere alla tua altezza e invece…”
Si sdraiò e chiuse
gli occhi…
“Che ne potevo sapere io che l’amore di una papà
non è una cosa che
si guadagna, ma che si ha
dal momento che si nasce?”
Intanto nell’altra
camera, Andrea era stata placcata da James a un soffio dal camino –Che diavolo vuoi koala?- gli chiese
mentre cercava di liberarsi dalla sua presa alle spalle nuotando con le braccia
e menando culate–E
che cacchio! Sono diventata l’antistress dei Malandrini?-
-No . -James sporse la testa
per guardarla in viso- Volevo semplicemente sapere dove stavi andando.-
la tirò via dal camino sollevandola di peso e si mise
a sedere con lei sulle ginocchia –E soprattutto volevo chiederti cosa
diavolo stai aspettando!?-
-A fare cosa?-
-Oh non fare la gnorri con me
Pagnottella.-
-No, veramente non so di cosa
stai parlando!-
-Vabbeh l’hai voluto tu.- Le sollevò i capelli e sganciò la chiusura della catenina
che la ragazza portava al collo, glie la sfilò da sotto la maglia con un gesto
secco e glie la mostrò con un sopracciglio inarcato –Parlavo di queste piccola bugiarda.- le
disse mentre con un braccio le impediva di alzarsi da lui – Penso che
debba sapere cosa c’era fra voi due…Se lo merita, perché se ha dimenticato non
è colpa su…-
Un urlo atroce
coprì le ultime parole di James, i due si volsero
verso la porta della cucina di Remus uscì tenendosi
una mano in faccia
– Io lo sapevo che andava a finire così.- disse prima
di realizzare la collanina che Andrea si stava rimettendo al collo
–Cagnaccio vieni un po’ qui.-
Sirius uscì barcollando,
seguito da Harry e Lily che continuava a chiedere –Che ho detto di sbagliato?
Non capisco!!!- guardò il
punto indicato da Remus e sbiancò alla vista delle
due fedine di fidanzamento infilate nella collana della ragazza.
-Mah…Ti ho…Ti
ho…-
-Chiesto di sposarti, sì.-
-.-.-.-.-.-.-
Lorien aprì
gli occhi con uno sbuffo e in un secondo si rese conto di aver dormito
troppo. Si volse sotto le coperte che gli avevano buttato addosso e sobbalzò
alla vista di Harry steso accanto a lui. Dormiva
saporitamente, per nulla disturbato dalla presenza del cane steso di traverso
sulla sua gamba sinistra. Si grattò la testa e sorrise mentre si tirava a
sedere –Certo che
hai il sonno pesante , fratello.- Allontanò le coperte
e si alzò.
Nel letto accanto
al loro, Lily dormiva con un bel sorriso sulle labbra. Lorien
le andò accanto, le rimboccò le coltri e le accarezzò i capelli. Sembrava così felice, probabilmente stava facendo un bel
sogno. Si guardò attorno, ma James dov’era? Uscì
dalla stanza e sobbalzò alla vista della tv accesa. James
stava guardando un vecchio film steso sul divano, gli andò accanto e sorrise
quando lo vide spostare lo sguardo verso di lui.
-Che ore sono?-
-Le due e qualcosa.-
-Ho fame.-
-Hai saltato la cena.-
-Potevate chiamarmi.-
-Non ce la siamo
sentita…Dormivi così bene.-
Una specie di
ruggito si levò dalla pancia del giovane grifondoro e
James la fissò per un momento prima
di scoppiare a ridere-Va
bene…Va bene.- disse alzando le mani –Ti
preparo qualcosa, non arrabbiarti.-
In quello stesso momento…
Era totalmente irrazionale, tentare di cancellare quel tatuaggio
usando le dita, ma non riusciva a farne a meno, in qualche modo doveva provare
a toglierlo e usare saliva e olio di gomito, al momento, era l’unica cosa che
poteva fare. Erano passati pochi giorni da quando si era risvegliato in quella
stanza, ma sentiva di stare perdendo il senso del tempo. In quella stanza, giorni e le notti, sembravano essersi dilatati all’infinito, non
riusciva più a capire che ora era guardando il sole e la notte, non riusciva
mai a vedere la luna.
“Sono prigioniero e sto perdendo la ragione.”
-Che stai facendo?-
-Non lo vedi Severus?-
-Non è così che lo toglierai.-
L’uomo porto lo sguardo grigio sul Professore che si tese in un
sorriso giallognolo, strinse la mascella in un moto di disgusto e tirò su il
busto dal muro a cui era appoggiato –Sei venuto ad uccidermi?- gli
chiese in un soffio –Finalmente avete capito che non mi darà mai alla
vostra causa?-
Guardò Piton attraversare la stanza di corsa, chinarsi su di lui e
stringergli con forza il mento –Oh lo farai invce.- gli disse scandendo bene ogni parola –Credimi, l’Oscuro
Signore sa come essere persuasivo.-
-.-.-.-.-.-.-
-Harry cosa stai
guardando?-
Stropicciandosi gli
occhi Lily si avvicinò ad Harry.
Era fermo accanto al divano con un sorriso stampato in viso, le fece segno di
guardare e Lily sentì il cuore riempirsi alla vista di Lorien
e James che dormivano. L’uomo era
appoggiato al bracciolo, con la testa a penzoloni nel vuoto, il ragazzo gli era
accucciato vicino con la testa sulla sua
spalla e un braccio attorno alla vita.
-E’ decisamente
un buongiorno, non pensi Harry.-
-Sì mamma.-
Fine capitolo.
Allora signori e
signore chi è il tipo imprigionato con cui stava
parlando Severus? E poi, ora che Piton
è scappato, chi sarà il nuovo professore di Pozioni????