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Autore: Ino chan    31/08/2009    7 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Il pc portatile si è scassato e finché non me lo aggiustano non posso aggiornare Came back to the hell, Another Story e L’orgo

Il pc portatile si è scassato e finché non me lo aggiustano non posso aggiornare Came back to the hell, Another Story e L’orgoglio di una pecora nera. Mi spiace tanto, vi prego, portate pazienza.

 

 

 

 

Capitolo tredici.

 

 

 

 

Trovarsi davanti Remus e Sirius per Lily fu come fare un viaggio nel passato. In un secondo tutti i ricordi che l’incantesimo di Piton aveva rimosso su di loro tornarono con una potenza di un fiume facendola ridere e piangere insieme. In quegli anni, li aveva sempre ricordati come persone legate a lei da qualcosa che non riusciva a spiegare, un sentimento bello e rassicurante che molte volte l’aveva scaldata. Si strinse forte a Remus e inspirò a pieni polmoni l’odore di carta e cioccolata che emanava e rise fra le lacrime mentre Sirius le accarezzava la testa. Harry sorrise mentre Lorien guardava la scena con un piglio decisamente stralunato. Silente aveva dato loro un paio di giorni da  passare in famiglia per abituarsi alla situazione e fare conoscenza,  si sedette in poltrona e James si chinò su di lui appoggiando le mani sui braccioli –Come va?- gli chiese guardandolo da sopra le lenti degli occhiali.

-Mi fa male la testa.-

-E’ lo stress.- Non aveva neanche provato ad abbracciarlo, mentre Lily strizzava Harry in un abbraccio da boa constrictor si era limitato ad accarezzargli i capelli. Non voleva forzarlo, voleva farlo abituare alla sua presenza piano, piano. Gli costava da matti non poterlo strapazzare di coccole, ma non voleva rovinare tutto come al suo solito Vuoi provare a stenderti e vedere se va meglio?-

 

-Magari.-

 

S’indicò la porta alle spalleVai pure…- gli disse -Il letto di sinistra e il mio.- si spostò e Lorien ciondolò fino alla porta, superando il fratello e rivolgendogli appena uno sguardo. Il buon’umore del momento era passato, ora, c’era solo un immenso capitale di odio e confusione nella sua testa. Aveva impiegato la sua vita nell’inutile tentativo di farsi amare dall’uomo che credeva suo padre. Aveva incassato gli insulti, le botte e piano , piano si era convinto di non valere nulla. Di non essere degno di essere figlio di suo padre.

 

“Schifoso… Ho passato tutta la vita a
cercare di essere alla tua altezza e invece…”

 

 

Si sdraiò e chiuse gli occhi…

 

“Che ne potevo sapere io che l’amore di una papà non è una cosa che

si guadagna, ma che si ha dal momento che si nasce?”

 

 

Intanto nell’altra camera, Andrea era stata placcata da James a un soffio dal camino –Che diavolo vuoi koala?- gli chiese mentre cercava di liberarsi dalla sua presa alle spalle nuotando con le braccia e menando culate–E che cacchio! Sono diventata l’antistress dei Malandrini?-

-No . -James sporse la testa per guardarla in viso- Volevo semplicemente sapere dove stavi andando.- la tirò via dal camino sollevandola di peso e si mise a sedere con lei sulle ginocchia –E soprattutto volevo chiederti cosa diavolo stai aspettando!?-

-A fare cosa?-

-Oh non fare la gnorri con me Pagnottella.-

-No, veramente non so di cosa stai parlando!-

-Vabbeh l’hai voluto tu.- Le sollevò i capelli e sganciò la chiusura della catenina che la ragazza portava al collo, glie la sfilò da sotto la maglia con un gesto secco e glie la mostrò con un sopracciglio inarcato –Parlavo di queste piccola bugiarda.- le disse mentre con un braccio le impediva di alzarsi da lui – Penso che debba sapere cosa c’era fra voi due…Se lo merita, perché se ha dimenticato non è colpa su…-

 

Un urlo atroce coprì le ultime parole di James, i due si volsero verso la porta della cucina di Remus uscì tenendosi una mano in faccia – Io lo sapevo che andava a finire così.- disse prima di realizzare la collanina che Andrea si stava rimettendo al collo –Cagnaccio vieni un po’ qui.-

Sirius uscì barcollando, seguito da Harry e Lily che continuava a chiedere –Che ho detto di sbagliato? Non capisco!!!- guardò il punto indicato da Remus e sbiancò alla vista delle due fedine di fidanzamento infilate nella collana della ragazza.

 

-Mah…Ti ho…Ti ho…-

-Chiesto di sposarti, sì.-

 

 

-.-.-.-.-.-.-

 

 

Lorien aprì gli occhi con uno sbuffo e in un secondo si rese conto di aver dormito troppo. Si volse sotto le coperte che gli avevano buttato addosso e sobbalzò alla vista di Harry steso accanto a lui. Dormiva saporitamente, per nulla disturbato dalla presenza del cane steso di traverso sulla sua gamba sinistra. Si grattò la testa e sorrise mentre si tirava a sedere –Certo che hai il sonno pesante , fratello.-  Allontanò le coperte e si alzò.

Nel letto accanto al loro, Lily dormiva con un bel sorriso sulle labbra. Lorien le andò accanto, le rimboccò le coltri e le accarezzò i capelli. Sembrava così felice, probabilmente stava facendo un bel sogno. Si guardò attorno, ma James dov’era? Uscì dalla stanza e sobbalzò alla vista della tv accesa. James stava guardando un vecchio film steso sul divano, gli andò accanto e sorrise quando lo vide spostare lo sguardo verso di lui.

 

-Che ore sono?-

-Le due e qualcosa.-

-Ho fame.-

-Hai saltato la cena.-

-Potevate chiamarmi.-

-Non ce la siamo sentita…Dormivi così bene.-

 

Una specie di ruggito si levò dalla pancia del giovane grifondoro e James la fissò per un momento prima di scoppiare a ridere-Va bene…Va bene.- disse alzando le mani –Ti preparo qualcosa, non arrabbiarti.-

 

 

 

In quello stesso momento…

 

 

 

 

 

Era totalmente irrazionale, tentare di cancellare quel tatuaggio usando le dita, ma non riusciva a farne a meno, in qualche modo doveva provare a toglierlo e usare saliva e olio di gomito, al momento, era l’unica cosa che poteva fare. Erano passati pochi giorni da quando si era risvegliato in quella stanza, ma sentiva di stare perdendo il senso del tempo. In quella stanza,  giorni e le notti,  sembravano essersi dilatati all’infinito, non riusciva più a capire che ora era guardando il sole e la notte, non riusciva mai a vedere la luna. 

“Sono prigioniero e sto perdendo la ragione.

 

-Che stai facendo?-

 

-Non lo vedi Severus?-

 

-Non è così che lo toglierai.-

 

L’uomo porto lo sguardo grigio sul Professore che si tese in un sorriso giallognolo, strinse la mascella in un moto di disgusto e tirò su il busto dal muro a cui era appoggiato –Sei venuto ad uccidermi?- gli chiese in un soffio –Finalmente avete capito che non mi darà mai alla vostra causa?-

 

Guardò Piton attraversare la stanza di corsa, chinarsi su di lui e stringergli con forza il mento –Oh lo farai invce.- gli disse scandendo bene ogni parola –Credimi, l’Oscuro Signore sa come essere persuasivo.-

 

-.-.-.-.-.-.-

 

 

-Harry cosa stai guardando?-

 

Stropicciandosi gli occhi Lily si avvicinò ad Harry. Era fermo accanto al divano con un sorriso stampato in viso, le fece segno di guardare e Lily sentì il cuore riempirsi alla vista di Lorien e James che dormivano. L’uomo era appoggiato al bracciolo, con la testa a penzoloni nel vuoto, il ragazzo gli era accucciato vicino  con la testa sulla sua spalla e un braccio attorno alla vita.

 

-E’ decisamente un buongiorno, non pensi Harry.-

-Sì mamma.-

 

 

Fine capitolo.

 

 

Allora signori e signore chi è il tipo imprigionato con cui stava parlando Severus? E poi, ora che Piton è scappato, chi sarà il nuovo professore di Pozioni????

   
 
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