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Autore: sissi149    22/07/2021    2 recensioni
I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono finalmente alle porte, potevano i ragazzi di CT esimersi dal partecipare alla loro Olimpiade casalinga?
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fukushima Azuma Baseball Stadium
 
Maki si posizionò sulla montagnola per effettuare il suo primo lancio della partita contro il Messico. Anche se era il secondo match del torneo, l’adrenalina e l’emozione non erano diminuite di un grammo rispetto al giorno precedente: il fattore casa si stava facendo sentire abbondantemente.
Prese un profondo respiro facendo rotolare la pallina tra le dita della mano libera dal guantone. Era un rito che di solito la tranquillizzava e trasformava la tensione in una carica  positiva.
Si raggomitolò, poi lanciò.
Non fu un lancio particolarmente riuscito: la battitrice della squadra avversaria colpì la palla senza problemi e la spedì fuori campo, riuscendo a salvarsi dall’eliminazione.
Akamine scosse la testa ed agitò un paio di volte la gamba destra, visibilmente contrariata. Non era certo il modo migliore di iniziare la partita, concedendo subito un vantaggio al Messico.
Mentre la seconda battitrice si sistemava, Maki provò a rilassare le spalle. Doveva affondare un colpo terribile per riguadagnare terreno.
Il secondo lanciò non lasciò possibilità di risposta all’avversaria, che non poté fare altro che vedersi passare la palla a poco dal naso.
Maki si lasciò andare ad un sorriso, era riuscita a sciogliersi. Col prossimo lancio avrebbe rischiato un poco meno, ma avrebbe comunque cercato di rendere la vita complicata alla battitrice: la partita era ancora lunga e non doveva bruciare subito tutte le cartucce a sua disposizione.
 
Al termine della parte alta dell’inning, quando le due squadre si invertirono tra attacco e difesa, Akamine tornò a sedersi in panchina e si asciugò il sudore con un asciugamano.
“Akamine, hai lanciato abbastanza bene.” Le disse l’allenatore.
La ragazza strinse il pugno che aveva prontamente liberato dal guantone:
“Avrei potuto fare meglio. Sono stata discontinua.”
Per tutta la durata della metà dell’inning Maki aveva alternato lanci di ottima qualità, ad altri più dimenticabili.
“Diciamo che è stato un inning di riscaldamento, ne abbiamo altri otto da giocare. Non crucciarti troppo.”
“Sì, signore.”
Un boato dello stadio richiamò l’attenzione di entrambi verso il diamante.
“Vedi? Anche la loro lanciatrice ha appena avuto un passaggio a vuoto e lei non viene da una partita lunga ed impegnativa come quella che abbiamo giocato noi ieri.”
La giocatrice annuì, tuttavia la sua mania di perfezione non le rendeva facile accettare di non essere riuscita ad esprimersi all’altezza delle proprie aspettative all’inizio della partita. Intrecciò le mani sul grembo e cercò di visualizzare nella mente tutti i lanci effettuati per capire dove aveva sbagliato e cosa poteva migliorare. In un torneo serrato come quello che stavano affrontando ogni punto ed ogni partita erano importanti, non potevano sprecare troppo se volevano qualificarsi alle finali.
“Maki, smettila di rimuginare! Manderai in cortocircuito gli ingranaggi del cervello. Guarda, si vede già il fumo uscire!”
“Sayuki, smettila di dire assurdità! Possibile che tu non riesca mai ad essere seria?”
“E tu prendi sempre tutto troppo seriamente.”
“Non siamo mica al torneo scolastico, siamo alle olimpiadi.”
“Lo so bene! – ribatté l’amica – Ma non per questo non si può scherzare un poco nei momenti di pausa. Scarica la tensione che è una meraviglia, dovresti provare.”
Akamine era scettica, ma era anche vero che, nonostante l’esuberanza fuori dalle righe, Sayuki Tomoe era una delle migliori giocatrici della nazione. La lanciatrice si accomodò meglio sulla panchina.
“Vedremo a fine torneo chi avrà avuto ragione.”
All’inizio del secondo inning, Maki scese in campo con nuova determinazione, non avrebbe sprecato un solo lancio, se l’era promesso. Le messicane non avrebbero avuto scampo.
 
 
 
 
 
 
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Se ieri la sfida era rimasta sullo sfondo, oggi con Maki entriamo nel vivo. Considerando che in questi giorni precerimonia, solo calcio e softball sono attivi (più gli allenamenti/prove/ricognizioni di qualche disciplina), la comparsa di Maki era abbastanza scontata: quando già il canone ha portato in scena uno sport diverso, mi ci sono adattata senza sconvolgere di più.
Altre giornate spero riserveranno maggiori sorprese. ;)
Nel softball, normalmente si disputano nove inning, ognuno dei quali è diviso in due parti, in modo da alternare la squadra che lancia a quella che risponde con il colpo di mazza. A linee molto grandi e vaghe.
La partita con il Messico è già terminata con la vittoria per 3 a 2 del Giappone, mentre ieri Maki e compagne hanno aperto il torneo con un 8 a 1 all’Australia.
Tra poco sarà l’Italia a scendere in campo contro l’Australia.
  
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