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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

 

Matrimonio

 
Erano passati molti anni da quel giorno. Ora Taehyung ne aveva venticinque, e con il tempo aveva capito di essere gay. Se n'era vergognato, all'inizio. Si era sentito fuori posto, sbagliato, anche perché non aveva idea di come la sua famiglia avrebbe reagito nello scoprire che il loro figlio era di quell'orientamento sessuale, ma non poteva farci niente. Si era sentito sollevato quando, al liceo, Jungkook gli aveva detto che anche lui era gay. Era stato proprio il ragazzo a fargli capire che non doveva vergognarsi e che lo aveva spinto a fare coming out. Se i genitori di Taehyung erano rimasti sorpresi, ma avevano accettato la situazione senza tanti problemi, non era stato così per i nonni.
"Questa è la mia natura" aveva cercato di spiegare lui, con le mani che gli tremavano. Dio, quanto avrebbe voluto che Jungkook fosse lì con lui. "È ciò che sono."
"Ciò che sei non mi piace," aveva detto il nonno, "ma se sei felice così, d'accordo."
Il ragazzo si era sentito sollevato. Si era tolto un gran peso dal cuore. Jungkook aveva fatto coming out da tempo e anche i suoi genitori avevano reagito bene. Da allora ne era passata di acqua sotto i ponti, i due si erano fidanzati ufficialmente a diciassette anni e adesso Taehyung si stava preparando alla notte prima delle nozze con Jungkook. Lo chiamò.
"Ehi, che stai facendo?" gli chiese, tanto per rompere il ghiaccio.
"Bevo un caffè, tu?"
"Guardo il soffitto."
"Ascolta, c'è una cosa che non sai di me e che ti devo dire."
"Una cosa che non so?" domandò l'altro, stupito. "Credevo non ci fossero segreti, tra noi, Jungkook."
"Non ce ne sono, Taehyung, ma questa è una cosa delicata. Io… io sono stato adottato."
La voce di Jungkook aveva tremato a quelle parole. Seguì un breve silenzio.
"D'accordo. Perché dovrebbe essere un problema? Perché non me l'hai detto prima?" chiese Taehyung con dolcezza.
Sentì un respiro tremante provenire dall’interfono. Non doveva essere facile, per Jungkook, parlare di cose simili.
"Perché sono stato preso in giro a scuola anche per questo, ma forse non te ne sei mai accorto."
"No, almeno non su questo argomento."
"I miei, da qui, hanno fatto un'adozione internazionale e sono venuti a prendermi in Corea. Avevo due mesi, quindi non ricordo nulla. Me l'hanno detto quando avevo dieci anni. Non so perché non te ne ho mai parlato in tutto questo tempo, non è che temessi di essere preso in giro da te, solo… questo era il momento giusto, ecco."
"Capisco. Beh, ora lo so e sono ancora più fiero di te. I bambini adottati ne passano tante. Sai qualcosa sui tuoi genitori naturali?"
Taehyung si diede dell'idiota per aver posto quella domanda. Era giusto voler sapere, ma doveva anche rispettare i sentimenti del suo fidanzato. E se gli avesse fatto male? E se avessero litigato?
"Sono morti con mio fratello maggiore nella capanna dove vivevamo. È scoppiato un incendio e…"
"E tu ti sei salvato per miracolo, quindi."
Lui trasse un profondo respiro.
"Fortunatamente sì, mamma è riuscita a portarmi fuori, in un prato, dove sono stato trovato e poi portato all'orfanotrofio. I miei hanno cercato di salvarsi e di salvare mio fratello, ma non ci sono riusciti."
Taehyung sospirò.
"Oh, Jungkook, che storia triste mi hai raccontato. Almeno potessi avere più informazioni. Voglio dire, se fossero vivi potresti cercarli, conoscerli, ma così è impossibile."
"Già. Non ho nemmeno una loro foto, niente, solo i documenti dell'adozione” disse con amarezza. “Ma nonostante questo sono felice, e sai perché? Eravamo molto poveri al villaggio, mentre qui ho avuto una bella vita, con genitori amorevoli, amici fantastici e un fidanzato strepitoso e che amo più della mia stessa vita."
Taehyung sentì il cuore battere forte nel petto a quelle parole.
"Grazie" rispose con un fil di voce.
Dopo poco si salutarono e andarono a dormire. Nessuno dei due riposò quella notte e la mattina dopo fu tutta una corsa per prepararsi.
Quando Taehyung vide Jungkook attraversare la spiaggia dove avevano scelto di sposarsi, a Venice Beach a Los Angeles, gli venne da piangere. Avevano scelto quella località, a sette ore di distanza da casa a San Francisco, perché ci erano stati quando si erano fidanzati e l’avevano amata così tanto che nessun altro posto avrebbe potuto essere più perfetto. Jungkook indossava una cravatta e un paio di jeans attillatissimi, che mettevano in risalto le sue gambe snelle. Portava un paio di scarpe bianche. Taehyung era vestito più o meno nella stessa maniera, ma con scarpe color crema. Erano tutti lì: i genitori, i nonni e gli amici dei due, ovvero Yoongi, Jimin, Seokjin, Hoseok e Namjoon. Sarebbe stato Yoongi a ufficiare la cerimonia.
"Sei bellissimo" disse Jungkook al fidanzato quando gli fu accanto.
"Anche tu, ti trovo incantevole."
Nonostante fossero coreani, i genitori avevano lasciato scegliere loro, da grandi, di che religione essere, se animisti come loro o di qualunque altra religione, ed entrambi avevano scelto il cristianesimo.
Yoongi chiese silenzio assoluto. Si udiva solo il rumore delle onde del mare che andavano su e giù, il sole splendeva, i gabbiani volavano sopra le loro teste e ai due sposi parve di non aver mai visto un cielo così azzurro.
"Siamo tutti qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio fra Taehyung e Jungkook."
Dopo la professione di fede, i due recitarono altre preghiere, seguiti dagli amici anche loro cristiani.
Quando fu ora di leggere il Vangelo, dopo la Preghiera dei Fedeli, ci pensò Hoseok.
“Il Signore sia con voi” disse.
“E con il tuo spirito” risposero tutti.
“Dal Vangelo secondo Giovanni.”
“Lode a te o Signore.”
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri»."
La predica di Yoongi fu breve. Parlò dell'amore di Dio, che ama incondizionatamente tutti, anche quelli che sono di altre religioni, che farebbe di tutto per noi e che non ci lascia mai soli.
"Amatevi gli uni gli altri, ha detto. Ricordate di dire sempre "Ti voglio bene" o "Ti amo" alle persone a voi vicine. Troppo spesso queste parole sembrano scontate, perché si sa che chi ci è accanto ci vuole bene e viceversa, ma non è così! Hanno un valore grandissimo, non dimenticatelo mai."
Dopo qualche altra preghiera, Yoongi riprese la parola.
"Taehyung, vuoi prendere tu Jungkook come tuo legittimo sposo, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, e prometti di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?"
"Lo voglio" rispose.
Quando Jungkook si sentì porre la stessa domanda, disse "Lo voglio" con un fil di voce, tanto era emozionato.
I due si misero reciprocamente gli anelli al dito.
"E ora," riprese Yoongi, "per il potere che mi è stato conferito, io vi dichiaro marito e… marito."
Scoppiò un applauso e gli sposi si abbracciarono e si baciarono davanti a tutti, senza vergogna. Fecero alcune foto, poi venne tirato loro del riso addosso e infine, dopo altre fotografie, andarono al ristorante. Il pranzo fu pieno di portate squisite, mangiarono così tanto che alla fine non ne poterono più.
Una volta a casa, Taehyung prese in braccio Jungkook e lo portò dentro. Abitavano lì da tre anni ormai, ma ora quell'abitazione appariva nuova e più piena di vita.
"Ti amo" sussurrò Jungkook all'orecchio di Taehyung, facendolo rabbrividire.
"Ti amo anch'io."
In camera si spogliarono a vicenda. Dopo aver fatto l'amore giacquero entrambi, stanchi ma felici, l'uno vicino all'altro. Sarebbero partiti per la luna di miele a Soria, in Spagna, due giorni dopo. Finalmente si erano sposati. Erano un corpo solo e una cosa sola, si amavano ed era soltanto questo a contare.
 
 
 
CREDITS:
dal Vangelo secondo Giovanni, 15,9-11.
 
 
 
NOTA:
Jungkook non è stato adottato. È una cosa di mia invenzione.
   
 
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