Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5.

 

Litigio

 
La settimana seguente, Aleicia Harper telefonò all'ufficio di Jungkook.
"Ho delle notizie interessanti per voi, ma ne saprò di più nel giro di qualche giorno" gli comunicò.
Il ragazzo sorrise e chiamò subito il negozio di fiori dove lavorava il marito per dirglielo.
"Possiamo sperare?" chiese lui.
"Credo di sì. Mi è sembrato che fosse tranquilla e serena, speranzosa."
Era maggio e tutto a Los Angeles era in fiore. La primavera era sbocciata in tutta la sua pienezza e nei giardini, dall'ufficio di Jungkook, si potevano vedere tanti fiori di mille colori.
Quella sera, quando Jungkook tornò a casa, trovò Taehyung seduto vicino al pianoforte a suonare. La melodia era dolce, sembrava una ninnananna.
"Sei bravissimo come sempre" gli sussurrò il marito all'orecchio.
"Grazie."
"Non so come tu ci riesca. Il massimo che so fare io è suonare il flauto."
"Mi sono impegnato molto e ho preso lezioni di piano per anni."
"Pensi che nostro figlio suonerà come te?”
"Può darsi. Vedremo per cosa sarà portato."
L'assistente sociale ritelefonò qualche giorno dopo.
"Abbiamo dieci bambini in affidamento dai tre ai sei anni. Volete vedere le loro foto? O incontrarne uno? O più di uno?”
"Sì, molto volentieri" disse Taehyung raggiante. "Quando potremo farlo?”
"Un operatore sociale vi contatterà per presentarveli tutti."
"Fantastico! Grazie!"
"Devo tornare al lavoro, scusate" disse Tae alzandosi e uscì.
"Possiamo telefonarle?" chiese Jungkook ad Aleicia.
"Certo, in qualsiasi momento e se doveste avere dei dubbi."
Quel giorno Taehyung si sentiva raggiante. Lavorò molto di più e con più precisione del solito, anche se era già molto bravo a creare composizioni floreali da consegnare ai clienti. Quella sera tornò a casa con un mazzo di orchidee.
Trovò Jungkook sdraiato a letto, sotto le coperte, con un orsacchiotto lì vicino.
"Ti ho portato una cosa. Come mai sei già a letto? Hai l'influenza?”
Gli sfiorò la fronte con le labbra, ma era fresca.
"Rose? Sul serio, Taehyung?" sbottò Jungkook alzandosi di scatto e gettando via le coperte.
"Che succede? Credevo che i fiori ti piacessero."
"Cosa succede? Mi chiedi cosa succede?" domandò, facendo la voce grossa. "Succede che mio marito ha preso una decisione importantissima senza ascoltare la mia opinione , né rifletterci un momento."
"Credevo fossimo sulla stessa lunghezza d'onda. Tu vuoi un bambino tanto quanto lo voglio io, e pensavo che incontrandoli ci saremmo fatti un'idea. Potremmo avere un bambino subito. Potrebbe passare un anno prima che ci si ripresenti un'altra occasione."
"Oppure potremmo dire ad Aleicia di abbinarci ad un solo bambino e aspettare. E poi quello che ci ha proposto è né più né meno simile a un adoption party e noi siamo contrari a queste cose" gli fece notare Jungkook. "Mi spieghi come facciamo a scegliere fra dieci bambini? Li porteremmo a casa tutti. E poi non sono cuccioli in un negozio. Questo tipo di adozione non dovrebbe nemmeno esistere."
"Hai ragione" gli rispose Taehyung dopo qualche momento di pausa. "Il fatto è che voglio un bambino presto. Sono passati quattordici mesi da quando abbiamo iniziato il procedimento e non è ancora successo niente."
"Anch'io voglio un bambino, ma non così."
"Non sono d'accordo. Riusciremmo a sceglierlo anche vedendoli tutti."
"Quindi stai cambiando di nuovo idea? Non ti capisco, Tae.”
"Non mi capisco nemmeno io. Vado a fare una passeggiata."
Il giorno dopo Jungkook si svegliò fra le braccia di Taehyung. Era andato a letto subito dopo il loro litigio senza nemmeno cenare, e si era addormentato piangendo. Non aveva idea di quando Taehyung fosse tornato, ma non importava. La cosa fondamentale era che fosse lì e che, il ragazzo lo sperava, avrebbero chiarito.
"Ho deciso di adottare un bambino che ci proporrà Aleicia e di non vederli tutti" disse Taehyung a colazione.
"E cosa ti ha fatto cambiare idea così improvvisamente? Ieri sera mi sembravi piuttosto confuso.
Jungkook si versò del caffè e diede un morso a uno dei waffle alla Nutella che aveva preparato.
"Mentre vagavo per la città senza una meta, ho chiamato mia madre. Lei, mio padre e Mi Sun mi hanno fatto capire che non sarei stato in grado di scegliere, che è ingiusto che si possa scegliere un bambino" continuò, calcando su quella parola. "E insomma, mi hanno suggerito di fare come hai detto tu. Mi sono reso conto che non sarei in grado di scegliere nessuno di quei bambini. Voglio un abbinamento solo con uno di loro e basta."
Si sistemò meglio la cravatta e si passò una mano fra i capelli scuri, domandandosi cos'avrebbe detto Jungkook.
"Allora è tutto a posto? Pace?"
"Pace."
Si strinsero la mano e telefonarono ad Aleicia informandola che avrebbero preferito aspettare di essere abbinati soltanto a un bambino.
"Immaginavo, ma non c'era niente di male a proporvelo. Mi farò sentire il prima possibile."
"D'accordo" dissero i due e riattaccarono.
"E aspettiamo, e aspettiamo, e aspettiamo" sospirò Taehyung.
"Che ne dici di andare al rifugio di Yoongi per accarezzare un po' di gatti? Potrebbe farci bene.
Salirono in auto e partirono.
Il rifugio aveva un bel giardino in cui molti gatti gironzolavano, oppure rimanevano distesi al sole.
“Sono bellissimi, Yoongi” gli disse Taehyung.
“Lo so, e la cosa bella è che, se non vengono adottati, restano qui, perché non li lasciamo mai andare, mai, e diamo loro tutto l’amore possibile.”
Jungkook si avvicinò a un gattino che gli saltò letteralmente in braccio e gli leccò la faccia.
“Wow, questo è amichevole” commentò.
“Magari ne adotteremo uno per nostro figlio, un giorno” disse Taehyung.
"Sì, sarebbe bello."
I due rimasero lì a lungo, a coccolare i gatti, e quando tornarono a casa si sentirono molto meglio e più rilassati.
La coppia continuò la sua vita come sempre. Il negozio di fiori stava andando così bene che il salario di Taehyung aumentò. Passarono altri sei mesi senza notizie e i due non facevano che domandarsi quando la burocrazia sarebbe terminata e avrebbero potuto finalmente adottare un bambino.
   
 
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