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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9.

 

Breve vacanza e scuola di danza

 
Quella mattina, a colazione, Audrey alzò lo sguardo dal suo latte con i cereali al cioccolato per guardare i suoi genitori che volevano chiederle qualcosa.
"Cosa?" domandò la piccola.
"Ti piacerebbe venire in montagna con noi questo fine settimana?" chiese Jungkook.
Lui e il marito avevano cambiato idea, decidendo di fare quello prima che Audrey incontrasse la famiglia e gli amici, per darle il tempo di abituarsi a loro due. Avevano avuto settimane per farlo, ma comunque ritenevano che fosse troppo presto per incontrare famiglia e amici.
"Sì, non sono mai stata in montagna" rispose. "È lontano?"
"Due ore di auto" disse Taehyung.
Fu così che passarono qualche giorno a preparare le valige e Audrey aiutò come poteva. Partirono la mattina presto, quando il sole stava ancora per sorgere, per non trovare traffico durante la strada. Audrey dormì quasi tutto il viaggio e Jungkook guidò. Trovarono un incidente a metà strada, che aveva creato qualche chilometro di coda. Rimasero bloccati nel traffico circa un'ora, poi continuarono senza difficoltà. Una volta arrivati andarono al bar-ristorante a salutare i padroni del campeggio, che accolsero Audrey con gioia. Lei arrossì quando la salutarono.
La loro casetta, con annessa roulotte, non era molto grande ma confortevole. Aveva una piccola veranda con due panchine con il cuscino e un tavolo sul quale si mangiava o si poteva lavorare al computer. La roulotte conteneva i letti e un bagno chimico.
"È una casetta molto bella" disse Audrey. "Da quando l'avete?"
"L'abbiamo comprata l'anno scorso per le feste di Natale e siamo stati qui mentre fuori nevicava."
"Oh, dev'essere bellissimo!" esclamò Audrey con voce sognante. "A San Francisco non nevica quasi mai. Io la neve non l'ho mai vista."
"Allora ti ci porteremo anche quest'inverno" disse Taehyung.
Il primo giorno non fecero niente a parte passeggiare per il campeggio e chiacchierare con qualcuno.
Il secondo gli adulti prepararono i French toast e Audrey chiese cosa fossero.
"Dei toast con uova e burro" disse Jungkook. "Li hai mai provati?"
"No."
"Te ne do solo un pezzettino, se non ti piace ti darò qualcos'altro."
Alla bambina piacque molto, ma indicò un liquido che i genitori avevano posto nel suo piatto.
"È sciroppo d’acero" le disse Taehyung. Puoi immergerci il pezzo di toast, se vuoi. È molto buono."
Lei ci provò e sentì in bocca un gusto dolce, ma non troppo, poi chiese dell'altro French toast e mangiò finché si sentì piena.
Il giorno seguente i genitori la portarono a fare una passeggiata nel bosco.
"Troveremo gli gnomi?" chiese la bambina.
"Non lo so, forse" disse Taehyung.
Non voleva rovinare i sogni della bambina.
Camminarono per un lungo tratto circondati dal silenzio. Si sentiva solo qualche uccellino cinguettare.
"Perché non troviamo gli gnomi?" chiese Audrey. "Perché?"
"Hanno paura degli uomini e si nascondono dentro le cavità degli alberi" disse Jungkkook.
"Ci sono anche animali che fanno le tane lì" disse Taehyung.
In quel momento una lepre sfrecciò davanti a loro.
"Coniglio! Un coniglio!" esclamò la bambina.
"È una lepre, tesoro" la corresse gentilmente Taehyung.
Videro anche dei caprioli in lontananza.
Quel sabato sera andarono al bar-ristorante perché quel giorno i padroni, che erano italiani di origine, facevano la pizza. Audrey scelse una pizza baby con patatine fritte e wurstel, gli altri una margherita.
"È ottima" disse la piccola.
Una radio diffondeva una musica allegra e, dopo cena, vennero tolti tavoli e sedie per creare una pista da ballo.
"Vuoi ballare?" chiese Jungkook ad Audrey.
"Ma non sono brava, non ho fatto danza, non ancora."
"Ti iscriveremo ad una scuola di danza quando torneremo a casa, ma qui l'importante è divertirsi."
La prese a braccetto e la portò al centro della pista, si chinò alla sua altezza e, in quella posizione, ballò con lei. In quel momento c'erano solo loro, chiusi nel loro mondo come in una bolla. Poco dopo gli applausi riempirono la sala.
"Applaudono a noi?" chiese Audrey timidamente.
"Sì, perché siamo stati bravi."
Poco dopo si mise a piovere. Piovve tutta la notte e tutto il giorno dopo, per cui Jungkook e Taehyung preferirono fermarsi un giorno in più in montagna, perché non se la sentivano di guidare sotto il diluvio universale. Dovettero rimanere chiusi in casa, e giocarono con Audrey insegnandole qualche semplice gioco di carte. La piccola, comunque, si annoiò molto, e per cambiare la sera la portarono al bar-ristorante, nonostante la pioggia. Sulla strada di ghiaia c'era un buco e Jungkook dovette fare qualche accelerata con la macchina per superarlo.
Durante la cena, fatta di spaghetti al ragù che Audrey adorò, Taehyung si accorse che era caduto un lampione.
"Cazzo!" urlò.
I proprietari del campeggio accorsero a vedere cos'era successo. La terra sotto era franata e il lampione, non avendo niente a cui aggrapparsi, era finito a terra. Nelle casette lì vicino non c'era nessuno, ma i proprietari avvertirono chi ci abitava di quello che era successo e transennarono l'area franata – per fortuna, per arrivare alla loro casetta, Taehyung e Jungkook non dovevano passare di lì.
"Ho paura!" esclamò Audrey vedendo quello che era successo.
"Non preoccuparti, piccola, non succederà niente."
I tre partirono il giorno seguente, quando per fortuna la situazione era più tranquilla e la tempesta si era calmata.
"Voglio un cucciolo!" esclamò Audrey sulla via del ritorno.
"Voglio non esiste, si dice vorrei" le fece notare papà Jungkook.
"Vorrei un cucciolo."
"Cane o gatto?" domandò Taehyung.
"Gatto, magari anche due."
"Io e papà ci penseremo, d'accordo? Non ti promettiamo niente, però" le disse Jungkook.
"D'accordo" gli fece eco lei, un po' triste.
Sperava che i genitori avrebbero accolto la sua richiesta con entusiasmo, invece non era stato così. Audrey era ancora troppo piccola per capire che un cane o un gatto richiedevano impegno, soprattutto un cane.
Due settimane dopo, né più né meno come si erano ripromessi, i tre andarono in cerca di una scuola di danza nel pomeriggio, di un posto dove Audrey avrebbe imparato a ballare, visto che, a quanto genitori avevano capito, era un suo grande desiderio.
Nella prima scuola non venivano seguiti i principianti, ma solo bambini più grandi che avevano già fatto danza in passato. Nella seconda, le mamme che guardavano le figlie danzare continuavano a urlare loro contro.
"Che stupide" disse Jungkook. "Trattano male le figlie."
"Vogliono che siano perfette," rispose Taehyung,, "la smania di successo può portare anche a questo."
Audrey non aveva capito tanto bene cosa i genitori avessero detto, ma sapeva che quella scuola non le piaceva. La terza era la più lontana dalla loro casa, ci misero mezz'ora ad arrivare. Si chiamava Dream Dance Academy e aveva un grande giardino antistante l'edificio in mattoni rossi. Jungkook suonò il campanello e, quando fu loro aperto, i tre attraversarono il giardino a grandi passi. Audrey saltellava e correva,
 tanta era la sua eccitazione. Dentro, l’atrio era grande e spazioso. La bambina fu accolta da un'insegnante molto carina e gentile.
"Vuoi fare danza classica o moderna?" le chiese.
"Moderna" rispose la bambina.
"Accettiamo bambini dai tre anni in su. Lei quanti ne ha?"
"Quattro" disse Jungkook.
"Allora sarai nella mia classe, Ti aspetto domani pomeriggio alle quattro, se per i tuoi genitori va bene."
"Sì, certo" dissero entrambi.
"Dovreste andare a parlare con la direttrice per l'iscrizione" disse ancora la ragazza.
La direttrice era una donna sulla sessantina, con il volto segnato da qualche ruga e con i capelli grigi.
"Buongiorno!" esclamò facendoli entrare nel proprio ufficio. "Immagino vogliate iscrivere questo angioletto alla nostra scuola,"
"Sì, esatto" disse Jungkook.
Firmarono alcuni documenti sul suo stato di salute fisico e mentale, se fosse stata vaccinata o meno - l'assistente sociale aveva detto loro di sì - e su altre questioni riguardanti il fatto se avesse già svolto qualche corso di danza o no.
Poi tornarono a casa, e per tutto il giorno Audrey non fece che agitarsi, non rimanendo ferma un minuto.
"E adesso come ti acconcio i capelli?" domandò Jungkook.
Stava facendo il bagno ad Audrey e le lavava la schiena, mentre pensava se lasciarle i capelli sciolti o raccoglierglieli in una coda o in una treccia, ma non sapeva fare nessuna delle due cose.
"Serve una mano?"
Taehyung entrò nel bagno, riscaldato da una stufetta elettrica nonostante fosse maggio, perché Audrey non prendesse freddo.
"Come le acconciamo i capelli?" chiese Jungkook mentre faceva scorrere via l'acqua.
"Non lo so, intanto asciughiamoli."
Quella era la parte che Audrey amava di più, perché le permetteva di rilassarsi mentre i suoi genitori le passavano le mani fra i capelli. Cercarono di farle una treccia, ma non ci riuscirono, così optarono per una semplice coda di cavallo.
Quando arrivò il pomeriggio seguente, si presentarono lì dieci minuti prima della lezione. Gabrielle lavorava con i principianti e disse ai genitori che avrebbero potuto guardare, ma non fare commenti, per non disturbare i ballerini. Sì, perché con sua grande sorpresa Audrey scoprì che, oltre ad altre cinque bambine, c'era anche un bambino un po' più piccolo di lei.
Che strano pensò, ma non lo era così tanto se rifletteva sul fatto che aveva già visto ballerini in televisione.
"Ciao bambini, io sono Gabrielle, la vostra insegnante." Sorrise loro e i bambini ricambiarono. La conoscevano già, ma voleva presentarsi anche alla nuova arrivata. “Da oggi qui c’è una nuova bambina, di nome Audrey. Di’ loro quanti anni hai, piccola.”
“Quattro.”
La stanza era dipinta di azzurro e aveva sul pavimento un orbido trappeto.
"Per oggi non vi insegnerò nulla di particolare. Ballate come sapete e come vi viene. Ora metterò la musica."
Era un buon modo per cominciare si dissero Jungkook e Taehyung mentre, seduti su alcune sedie vicino al tappeto con le altre mamme, aspettavano che la canzone partisse.
"Quest'anno ci alleneremo su questa e altre" disse Gabrielle. "Nel caso di oggi si tratta di My Attic di Pink, una cantante molto famosa. Alla fine dell'anno ci sarà un saggio in cui balleremo con questa, ma prima dobbiamo fare pratica. Dai, sbizzarritevi!"
My attic is full of pages, full of crazy
Cluttered spaces that you could not cross
My attic is full of bones and full of hopeless
Young emotions that just won't grow up
I keep hiding the keys in all these
Places even I can't find
Hopin' one day you'll find them all
And I will let you see inside my attic
 
Inside this olive skin are paper thin
Illusions that I'm tougher than I am
And I'm guarded, castle walls from all the falls
And break up calls and 'never should've beens'
But don't go pushin' too hard
I'm not so easy to manipulate
I will give you all of my secrets
If you promise you can brave my attic
I bambini si scatenarono su quella ballata ritmata ma non troppo veloce, ballando come sapevano. Alcuni conoscevano dei passi di danza, altri si muovevano a caso come capitava. Così faceva Audrey che, vedendo che anche altri si comportavano nello stesso modo, non si vergognò affatto.
"Bene, ora vi mostro come si balla davvero" disse Gabrielle e cominciò a danzare.
Sembrava una farfalla, pensò Audrey, che volava nella stanza muovendosi con eleganza e grazia.
"Diventeremo mai brave quanto lo sei tu?" chiese una bambina alla fine.
"Anche di più, ma ci vogliono anni di pratica."
Quella lezione finì e Audrey avrebbe dovuto aspettare la settimana seguente per la successiva.
"Allora, ti è piaciuto?" chiese Taehyung a sua figlia, anche se il suo sorriso enorme valeva più di mille parole.
"Sì, tantissimo!" esclamò la piccola mentre saltellava.
"Dovremo andare a comprare delle scarpe adatte, come quelle delle tue compagne" disse Jungkook e lei assentì.
Ci andarono subito e presero anche abiti carini e sempre con pantaloni elasticizzati per la danza. Era strano, per Taehyung e Jungkook, ritrovarsi a girare i negozi nel reparto dei bambini e poi non sapevano mai se un vestito o un paio di scarpe le sarebbe andato bene o no.
"È troppo stretto" disse la bambina quando ne provò uno.
Jungkook allora entrò nel camerino, glielo tolse e gliene infilò un altro.
"Questo va bene."
"Perfetto, allora lo compriamo."
Fu un intenso pomeriggio di shopping, ma alla fine tutti tornarono a casa soddisfatti. Audrey aveva appena fatto una nuova esperienza e i genitori si augurarono che, se le era piaciuta così tanto, avrebbe adorato anche le lezioni seguenti.
 
 
 
CREDITS:
Pink, My Attic
   
 
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