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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14.

 

Primo giorno

 
Le visite mensili dell'assistente sociale andavano benissimo. Audrey si era inserita bene nel contesto familiare e andava d'accordo sia con i genitori che con i gatti. Adesso era l'inizio di settembre e, già sveglia prima dei genitori, la bambina si augurò di non essere in ritardo. Quello era un giorno importante e arrivare tardi era l'ultima cosa che voleva.
"Sei già qui. amore?"
La bambina fece un balzo all'indietro. Suo padre Taehyung era sdraiato sul divano.
"Tue papà avete litigato?" chiese.
"No, affatto. Solo che avevo caldo, così sono venuto qui. Ma tu che ci fai sveglia? Potresti dormire un'altra mezz'ora."
"Ma non voglio. Ho fame e sono agitata!"
"Vuoi il latte con i cereali al cioccolato che ti piacciono tanto?"
"No, li ho già mangiati ieri. Posso avere del latte con il caffè e una brioche al cioccolato."
"Con il caffè? Senti senti cosa mi dice questa signorina. Sei troppo piccola per berlo, tesoro, anche quello decaffeinato che compriamo noi. Posso darti del miele, se vuoi, o del cacao con lo zucchero."
"Cacao e zucchero va bene, grazie papà."
"Figurati, piccola."
Dopo colazione, la bambina si lavò mani e faccia e si lasciò vestire e pettinare.
Le lezioni di danza procedevano bene, le bambine stavano imparando diverse posizioni e tanti modi di ballare, e la bambina che il primo giorno era vicino a lei, Georgie, di un anno più grande, gliene aveva parlato bene. Aveva detto che le maestre erano simpatiche e che avrebbero fatto tanti giochi e disegni. Certo, non sarebbero state in classe insieme e non potevano ancora definirsi amiche, in fondo si vedevano soltanto a lezione di danza, ma almeno avrebbe avuto qualcuno di sua conoscenza.
Jungkook e Taehyung le avevano preparato uno zaino con un cambio e un pacchetto di fazzoletti. Quando anche Jungkook si svegliò glielo misero in spalla, poi uscirono, salirono in macchina e partirono alla volta dell'asilo. Audrey non dimenticò di portarsi un orsetto di peluche nel caso avesse sentito, ed era sicura di sì, la mancanza dei genitori.
Le madri dei bambini rimasero sconcertate quando videro una coppia omosessuale portare all'asilo la propria bambina, ma per fortuna evitarono di fare commenti omofobi. Si limitarono a guardarli con disgusto, anche se non tutte lo fecero. Alcune sorrisero loro, incoraggiandoli.
Tutti i bambini si misero a piangere e si aggrapparono alle gambe delle mamme e dei papà.
"Non andate via!" supplicavano i più grandi, che sapevano già parlare bene, come Audrey, che singhiozzava a più non posso.
"E se mi odiassero?" chiese ai genitori.
"Sono sicuro che non lo faranno, non ne hanno motivo e oggi pomeriggio sono sicuro che ci racconterai quanti amici ti sei fatta. Torneremo presto."
I genitori le diedero un bacio sulle guance e se ne andarono. Le maestre smistarono le classi e Audrey finì con quelli della sua età.
Peccato pensò.
Aveva sperato che le classi fossero miste, così da stare con Georgie, la bambina che aveva conosciuto a danza. L'aveva vista e si erano salutate con la mano prima di andare ognuna nella sua classe.
La maestra diede a ogni bambino un foglio.
"Fate un bel disegno" disse con un gran sorriso.
Audrey disegnò un prato fiorito con qualche albero, e quando lo mostrò alla maestra questa le sorrise.
"È molto bello, tesoro. Fanne altri, se vuoi."
Audrey si divertì a disegnare la sua famiglia, i gatti e gli amici dei genitori, poi alle dieci andarono tutti in salone per la merenda. Potevano scegliere: pane e Nutella, pane e marmellata o omogeneizzato di frutta. Audrey scelse il primo mentre Briony, che riuscì a sedersi accanto a lei, il secondo. L'ambiente era accogliente, notò Audrey in quel momento. Le pareti erano ricoperte di adesivi colorati, a destra c'era uno scaffale con alcuni libri che avrebbe voluto leggere se solo avesse saputo come si faceva, e a sinistra un cesto enorme di giocattoli di ogni forma e tipo. Alcuni erano anche sparsi per terra, lasciati lì da qualche bambino che si era stancato di giocarci.
Poi ai bambini fu concesso giocare tutti insieme. Briony e Audrey si infilarono in una casetta in plastica, poi uscirono e andarono a prendere due bambole, due tazzine e una teiera finte.
"Vuole il tè, signora?" chiese Audrey a Briony.
"Mi piace molto" disse, sbagliando tempo verbale senza rendersene conto.
"Ora lo preparo."
Audrey finse di farlo, poi lo versò nelle tazzine.
"Vuole zucchero?"
"Sì, grazie, due cucchiaini."
"Anch'io, così è più meglio, diventa più buono."
Anche lei sbagliò, ma nessuna delle due se ne rese conto tanto erano prese dal gioco. Poi vestirono le bambole come delle ballerine e le fecero danzare sempre in quella casetta in plastica. Corsero e saltarono su dei materassi ridendo fino a rimanere senza fiato e, quando fu ora di pranzo, scoprirono di avere molta fame. Mangiarono una pasta al forno e poi carne tenera e patate al forno. Come dolce scelsero un budino al cioccolato.
"Adesso si dorme un po'" disse la maestra alla classe di Audrey, ma anche le altre stavano facendo lo stesso.
I bambini si addormentarono in comodi lettini che le maestre avevano preparato in una grande stanza. Meno male, perché una volta, al parco, Audrey aveva sentito un bambino dire che nel suo asilo si dormiva su tappeti impolverati. Riposò benissimo, il materasso era comodo e confortevole e dormì un sonno tranquillo per un paio d'ore.
Venne l'ora di fare merenda, e stavolta la bambina scelse una banana, che mangiò con gusto. Dopo ciò, i genitori ritornarono a prendere i bambini.
"Com'è andata?" chiese Taehyung.
"Bene! Ho giocato con Briony e disegnato."
I due genitori sperarono che presto si sarebbe fatta altri amici, ma comunque quello era un inizio.
"Adesso dobbiamo andare da quella dottoressa che mi avete spiegato? Quella che mi aiuta?"
"Esatto. Come stai, Audrey?"
"Non so, mi sento strana."
Erano l'agitazione, l'ansia, la paura, tutte emozioni che provava, ma che ancora faticava a esprimere a parole.
Lo studio della dottoressa Anne Blake era accogliente, con due poltrone in pelle e un tavolinetto sopra il quale si trovava un pacco di fazzoletti.
"Potete lasciarmela" disse la donna, "tornate fra un'ora."
La bambina non si sentì bene nel vedere i genitori andare via. Provò un senso di abbandono che aveva sentito solo quando erano morti i suoi genitori, e dovette sforzarsi più che poté per non scoppiare a piangere. Si domandò se in quello studio i bambini o le persone piangessero spesso.
"Allora Audrey, come stai?"
Anne era una donna sulla cinquantina, con i capelli neri e lunghi e un paio di occhiali scuri.
"Bene" disse, e non mentiva.
Le raccontò la giornata appena trascorsa.
"Oh, che bello! Sono felice tu ti sia divertita tanto"
"Georgie è proprio simpatica."
"Mi fa piacere."
"Posso fare un disegno?"
"Certo."
La psicologa tirò fuori un album da disegno e dei pennarelli. La bambina se lo mise sulle gambe e iniziò a disegnare. Prima linee confuse, poi persone che prendevano forma.
"Chi sono?" chiese Anne quando Audrey le mostrò il prodotto finito.
"I miei genitori e io nella macchina. Stavamo andando dalla nonna e avevamo tutti dimenticato di mettere la cintura, anche se poi mamma me l'ha detto e io l'ho fatto. Poi c'è stato un boom e…"
Scoppiò a piangere disperatamente e la psicologa le allungò il pacchetto di fazzoletti. Audrey non era una bambina che aveva perso i ricordi, doveva solo tirarli fuori. Probabilmente quello che doveva dire era troppo doloroso per lei al momento e Anne aveva tutte le intenzioni di darle il tempo che voleva per riuscire a farne parola.
"Vuoi che ci fermiamo qui, stavolta?" le chiese con dolcezza.
"S-sì, p-per favore."
La voce tremante della bambina le fece provare pena per lei e richiamò i genitori affinché venissero a prenderla.
"Ha fatto un disegno dell'incidente e me ne ha un po' parlato, sono comunque passi avanti. Non credo, comunque, che soffra di disturbo post traumatico da stress, o PTAD, altrimenti avrebbe sintomi come deconcentrazione, giochi ripetitivi che ricordano l'evento scatenante e altri che non sto a elencarvi. Non appena avrà tirato fuori tutto si sentir meglio, ma potrebbero volerci molte sedute."
"Lo capiamo" disse Jungkook.
"Oggi ci siamo conosciute, mi ha parlato un po' di lei e poi ha voluto subito cambiare argomento. Non l'ho forzata a parlare dell'incidente se è questo che pensate."
"Non lo pensiamo" disse Taehyung.
"Bene, ne sono contenta. Comunque, oggi era solo un incontro introduttivo per conoscerci un po'. L'obiettivo della terapia non è tanto ricordare l'incidente, quanto fare in modo che, con o senza ricordi confusi, la bambina riesca a stare bene anche con gli altri. E potrebbero volerci mesi o anni per arrivarci, si vedrà."
Audrey si rese conto, sulla via del ritorno, di aver parlato poco con la psicologa, ma era passata a parlare dell'incidente e non di quello che era successo prima. Non aveva detto che i suoi avevano preso la pizza e avevano mangiato insieme anche la torta al cioccolato preparata dalla mamma. Beh, non importava. Si era sentita confusa, lì da sola con quella dottoressa gentile, e aveva detto ciò che le era venuto istintivo. Avrebbe avuto tanti altri incontri per parlare.
"Come ti sei trovata?" chiese papà Jungkook.
"Bene, anche se ho parlato poco e mi dispiace."
"Era la prima volta," disse Taehyung, "è normale che tu fossi nervosa. Vi va se andiamo a prendere un gelato?"
Alla parola gelato gli occhi di Audrey si illuminarono, e dieci minuti dopo era seduta a un tavolino con una coppetta di bacio e cioccolato. Presto l’estate avrebbe lascito il posto al più freddo autunno, ma per il momento la gente si godeva gli ultimi caldi raggi, come stavano facendo loro.
La giornata si concluse con una pizza da asporto e alcuni cartoni animati. Audrey crollò sul divano con Red accoccolato sulle gambe. Taehyung lo prese con dolcezza e lo mise nella sua cuccia. Il cucciolo rimase dov'era. Poi prese in braccio Audrey e la portò a letto. Quello era stato il primo giorno per tante cose per lei, non c'era da stupirsi che fosse crollata.
   
 
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