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Autore: crazy lion    23/07/2021    1 recensioni
Taehyung e Jungkook sono sposati da tre anni. Da un po' il primo si è accorto che qualcosa non va: Jungkook è stranamente silenzioso. Quando gliene chiederà la ragione, prenderanno la decisione più importante della loro vita.
Attenzione: la storia può essere letta come un’originale, in quanto i BTS qui sono persone normali e non cantanti.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderla in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NOTA INIZIALE:
in questo capitolo sono presenti alcune frasi simili al capitolo 60 di Cuore  di mamma, una mia fanfition su Demi Lovato, perché qnche là si finalizzava unìadozione, anche se di due bambine e con una stoira totalmente diversa a quella di Audrey. Alcune le ho solo modificate parlando di Taehyung e Jungkook e non di Demi, altre le ho lasciate così.



 
 
 

Capitolo 16.

 

Siamo una famiglia

 
Le festività passarono molto più velocemente di quanto tutti si sarebbero aspettati. Nel frattempo l'assistente sociale aveva consigliato caldamente a Taehyung e Jungkook di trovarsi un avvocato che li rappresentasse in aula. Dopo giorni d'attesa che parvero loro infiniti, ricevettero la tanto agognata telefonata dal Tribunale dei Minori: l'udienza per finalizzare l'adozione era stata fissata per il 2 febbraio. Mancavano due settimane.
Quando Taehyung e Jungkook lo dissero ad Audrey, la bambina si emozionò.
"Diventeremo una famiglia vera, papà Taehyung e papà Jungkook? Staremo davvero insieme per sempre?"
"Sì, tesoro!" esclamò Taehyung stringendo sua figlia al cuore. "Mi è stato detto che potrai venire anche tu con noi quel giorno. Chiederò anche ai nonni e ai nostri amici se vorranno accompagnarci, sempre se tu sei d'accordo, Audrey."
"Sì!"
Quando avevano ricevuto la telefonata, quella mattina, la prima cosa che Taehyung avevano fatto era stata fatto era stata avvertire l'avvocato. Gli avevano poi mandato via email una copia dei documenti dell'adozione, quindi sia quelli che avevano firmato durante l'iter, sia quelli riguardanti il riassunto del suo percorso adottivo con i rapporti dell'assistente sociale. Lui le aveva assicurato che li avrebbe letti con attenzione. Avrebbe presentato il caso al giudice. Quest'ultimo, comunque, avrebbe già letto prima dell'udienza tutto ciò che riguardava l'adozione. L'avvocato aveva anche aggiunto che di solito le domande del Giudice non erano mai molto difficili e che, se questi sarebbe stato bravo, l'avrebbe messa a suo agio e che, di solito, quelle udienze non duravano più di trenta minuti.
Nei giorni seguenti la coppia non cambiò la propria routine di una virgola: giocarono con la loro bambina e si occuparono di lei con amore. Furono sollevati nel constatare che Audrey si sentiva molto meglio. Era più serena, giocava di più, aveva voglia di uscire, insomma, era tornata ad essere la bambina di sempre.
Quando arrivò il grande giorno, Taehyung e Jungkook si svegliarono alle cinque di mattina. Non avevano dormito tutta la notte e, continuando a stare a letto, si sarebbero solo innervositi. L'appuntamento era fissato per le 9:00. I ragazzi passarono le tre ore successive a pulire la casa fino a renderla splendente. Era un modo per tenersi occupati e non pensare. Quando ebbero finito, fecero colazione e poi andarono a svegliare la bambina. Taehyung fece indossare a Audrey dei jeans, una maglietta e una camicia, poi la pettinò e, quando la guardò, le sembrò ancora più bella del solito.
Dopo aver fatto colazione, Audrey disse che era agitata.
"Cosa succederà se non diventeremo una famiglia?" chiese poi. "Mi porteranno via da voi?"
"Non succederà niente, perché noi saremo una famiglia, fra non molto. Vedrai, tesoro, andrà tutto bene. Andremo là e un giudice ci porrà qualche domanda, ci farà firmare un documento e tutto sarà a posto" dissero i due sorridendo.
Nei loro cuori sapevano che, quel giorno, nulla sarebbe andato storto.
Audrey ricambiò il sorriso, ma Taehyuung e Jungkook potevano ancora vedere l'insicurezza e la paura dipinte nei suoi occhi. Anche loro erano agitati, sebbene non lo dessero a vedere. Sapevano di doversi sforzare per guardare la situazione in positivo. Non volevano trasmettere la propria ansia alla figlia.
"Coraggio, andiamo!" esclamò Jungkook, marciando con Audrey in braccio.
Taehyung fece salire la bambina in macchina e poi si mise al posto di guida. Erano le 8:20. Si disse che, forse, erano partiti troppo tardi e sperava davvero che per strada non ci sarebbe stato troppo traffico. Odiava arrivare in ritardo in qualsiasi occasione, ma se fosse successo quel giorno sarebbe stato un completo disastro. La sua ansia si placò un po' quando vide che la strada era abbastanza libera. Durante il tragitto non fece altro che pensare a quello che sarebbe successo dopo, come del resto accadeva a Jungkook. Entrambi cercavano di dirsi che tutto sarebbe andato per il meglio, ma una parte di se stessi aveva paura che qualcosa avrebbe potuto distruggere la meravigliosa vita che loro e Audrey stavano, pian piano, costruendo insieme. Sbuffarono. Come al solito pensavano troppo. Guardarono la bambina e la videro assorta a osservare le macchine che passavano. La loro figlia sembrava più tranquille di loro. Arrivarono al tribunale con dieci minuti di anticipo.
Quando entrarono, i genitori di Taehyung e Jungkook, Mi Sun, Yoongi, Namjoon, Jimin, Seokjin e Hoseok erano tutti lì.
"Siete arrivati da molto?" chiese Taehyung.
"No, da pochi minuti" lo rassicurò la mamma, sorridendogli.
"Siete emozionati?" chiese Namjoon.
"Non stiamo più nella pelle" disse Jungkook.
"Io non vedo l'ora che tutto questo finisca, non ce la faccio più" disse Taehyung.
"Anch'io" mormorò Audrey. "Voglio che siamo una famiglia davvero e presto."
"Una segretaria ci ha detto che oggi ci sono altri genitori venuti a finalizzare l'adozione dei loro figli" spiegò loro il papà di Taehyung.
Taehyung e Jungkook si guardarono intorno. Vide quattro coppie di genitori, di cui un'altra omosessuale e una donna single. Le donne tenevano in braccio un bambino o una bambina. La coppia gay si avvicinò a Taehyung.
"Salve!" esclamò uno dei due. "Io sono Jeremy, lui è mio marito Alaric."
"Il piacere è tutto nostro. Sono Jungkook, e questo è mio marito Taehyung."
"Come si chiama il vostro bambino?" chiese loro Jungkook sorridendo loro.
"George" rispose Alaric. "Lo abbiamo adottato otto mesi fa."
Le altre coppie le guardavano e parlavano tra loro. Due di esse sembravano conoscersi molto bene, dato che discorrevano da quando i tre erano entrati e che si scambiavano grandi sorrisi; inoltre le due donne si tenevano per mano. Taehyung pensò che i quattro dovevano essere vecchi amici.
"Voi, invece?" chiese Jeremy a Taehyunmg."
"Siamo entrati in un programma che dava in adozione bambini. Lei era in affidamento. Ci sono voluti tanti mesi prima di portarla a casa."
"Capisco. A noi ci sono voluti quattro anni per avere un bambino e non è stato affatto semplice" spiegò Alaric.
"La corte chiama Alaric e Jeremy Gilbert."
I due si alzarono ed entrarono.
"Papà, quando diventeremo una vera famiglia?" chiese
"Presto, tesoro, te lo prometto. Ti ricordi quella ragazza che è entrata da poco? Quando uscirà, entreremo noi e poi diventeremo una famiglia."
"Io voglio che lo diventiamo subito!"
Jungkook e Taehyung sorrisero.
Audrey era una bambina dolcissima!
"Lo so, anche noi," disse Jungkook, "ma ci sono altre persone che sono venute qui con i loro bambini per diventare delle famiglie e dobbiamo lasciare il tempo anche a loro. Abbi ancora un po' di pazienza, d'accordo?"
"Va bene."
Dopo un po' la stessa porta di prima si aprì e la coppia uscì. Jungkook e Taehyung furono felici di vedere che un sorriso enorme le illuminava il volto.
"Ho qui il certificato di adozione che il Giudice ha appena firmato! Ora siamo veramente madre e figlio anche di fronte alla legge!" esclamò, raggiante. "Sono così felice che mi metterei a saltare!"
"Congratulazioni, Catherine!" esultarono Jungkook e Taehyung, alzandosi.
Anche gli altri, avvocati compresi, fecero loro le congratulazioni.
"Cosa farete per festeggiare?" le chiese Jungkook.
"Ora andremo a casa e festeggeremo con i nostri genitori. Voi, invece?"
"Una cena in famiglia" disse Jungkook.
In quel momento, la porta si aprì ancora e si sentì la stessa voce di prima dire:!
"La Corte chiama Kim Taehyung e Jeon Jungkook."
Quando la porta si richiuse, i due si incamminarono con Audrey per mano, e le famiglie e l'avvocato dietro di loro.
Entrarono tutti nell'aula del tribunale e il Giudice, un uomo sulla cinquantina, disse loro di accomodarsi.
"Io sono il Giudice James Buster" iniziò l'uomo. Il suo sguardo era serio, il tono grave. "Signori Kim e Jeon, alzatevi, prego."
I ragazzi ubbidirono. Lo sguardo e la voce di quel giudice incutevano un certo timore, anche a uomini come loro, così l'avvocato, che lo notò, mise a Jungkook una mano sulla spalla per fargli coraggio.
"Ho letto tutto ciò che riguarda l'adozione di Audrey. So che oggi voi siete qui per finalizzarla."
"Sì, esatto, Signor Giudice" disse Taehyung.
Jungkook continuava a guardarlo negli occhi. Era deciso a non abbassare lo sguardo temendo che, se l'avesse fatto, sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto.
"Avvocato Jones, mi presenti il caso, prego."
"Sì, Signor Giudice" disse questi, che era rimasto in piedi fin da quando era entrato. "I miei clienti hanno iniziato l'iter adottivo nel 2019 e l'ha concluso quattordici mesi dopo. Ha rifiutato l'abbinamento con quattro fratellini perché lo riteneva troppo gravoso e poi non avevano spazio, mentre ha accettato con gioia l'arrivo di Audrey nella sua vita. Sono due genitori amorevoli nei confronti della loro figlia, che comunque è attorniata da figure femminili come le donne qui presenti. Ha avuto incubi riguardo i genitori morti, ma da settembre va da una psicologa."
"Capisco."
"All'inizio avevano pensato di adottare un neonato."
"E cosa vi ha fatto cambiare idea, signori?"
"Il fatto che i neonati vengono adottati subito, mentre quelli più grandi hanno meno possibilità" disse Taehyung.
"Capisco; e come mai avete deciso di adottare pur essendo single?"
"Desideravamo mettere un bambino o più bimbi al centro della nostra vita e dare loro moltissimo amore per cui, anche se è stato un percorso difficile, abbiamo optato per l'adozione e non ci pentiremo mai di questa scelta."
"Vada pure avanti, avvocato, se ha altro da dire."
"Vuole che le racconti la storia della bambina, Signor Giudice?"
"No, avvocato; dato che è qui presente, non è il caso. L'ho letta e posso solo immaginare quanto, per
Audrey, dev'essere stata dura. Come avete intenzione di prendervi cura delle bambine, in futuro? Intendo dire, come vi occuperete della sua istruzione?"
"Audrey va già all'asilo da settembre e si trova molto bene, si è fata tante amiche" disse Taehyung.
"Esatto," proseguì l'altro, "e conosciamo una scuola elementare qui a Los Angeles. Sono scuole miste, nelle quali ci sono bambini non solo americani, ma anche di altri Paesi. A quanto so sono scuole molto buone.
"Come sono i rapporti tra vostra figlia e le vostre famiglie?" chiese invece.
"Le nostre famiglie adorano Audrey!"
"Io ci gioco molto insieme, quando vado a trovarli" disse Mi Sun.
Il Giudice fece qualche domanda anche ai familiari in proposito e tutti dissero di volere alla bambina un bene immenso.
"Kim Taehyung e Jeon Jungkook, ve lo chiedo anche se lo vedo già dai vostri occhi e da ciò che mi avete raccontato: siete felici di aver adottato?"
"Sì, è la cosa più bella che abbiamo fatto nella nostra vita!" esclamò Taehyung, parlando sinceramente.
"Lo rifarei altre mille volte" disse Jungkook.
"Ora vi farò due domande che pongo sempre agli adottanti" riprese il Giudice. "Siete consapevoli che, come padri, avete l'obbligo di far crescere la vostra bambina in un ambiente sicuro, di amarla, di darle cibo, vestiti e un'istruzione?"
"Sì, lo siamo" dissero all'unisono.
"Conoscendo i vostri doveri, volete adottare Audrey?”
"Sì, lo vogliamo!"
Il Giudice mostrò loro un foglio.
"Questo è il certificato di adozione, grazie al quale vostra figlia acquisirà il vostro cognome, che dovrete scegliere fra Jeon o Kim."
"Kim" disse Taehyung, dato che avevano già deciso.
"Ora io lo firmerò. Grazie a questo atto voi avrete la custodia permanente, legale e irrevocabile, di Audrey.
Inoltre, le farò firmare il loro nuovo certificato di nascita. Firmandolo, voi sarete quindi riconosciuti come i suoi padri di fronte alla legge." Il Giudice firmò il certificato di adozione e poi lo passò ai ragazzi, che fecero lo stesso. Subito dopo, fece firmare a Taehyung e Jungkook il certificato di nascita della bambina. "Questi li terremo noi in tribunale e ve ne darò subito una copia da portare a casa e conservare assieme agli altri documenti per l'adozione" spiegò loro l'uomo, indicando le varie carte.
Fece una copia dei documenti e poi esclamò sorridendo: "Congratulazioni!"
"Grazie, Signor Giudice!" esclamò Jungkook.
I ragazzi erano raggianti e anche Audrey era felice: da ora in poi Taehyung e Jungkook sarebbero stati, veramente e per sempre, i suoi genitori.
Per tutti quello fu un momento meraviglioso. Si sentivano uniti più che mai ed erano ancora più felici di quanto lo fossero stati nei mesi precedenti.
Quando uscirono dal tribunale, per un po' nessuno parlò. Tutti erano immersi nei loro pensieri, godendosi quella serenità che riempiva i loro cuori. Dopo un po' si strinsero in un abbraccio e cominciarono a saltare e a ballare, non facendo caso alla gente che li guardava senza capire.
Descrivere i sorrisi che splendevano sui volti di quelle persone, illuminandoli di una luce diversa, era impossibile.
Dopo un po' il papà di Jungkook chiese:
"Vi va se ci troviamo stasera in un ristorante a mangiare una pizza?"
Tutti accettarono e Jungkook disse che avrebbe prenotato lui un tavolo e offerto la cena.
La giornata passò tranquillamente per i genitori e la bambina, tra giochi e divertimento.
La sera si trovarono tutti in un ristorante in centro città, che era sempre pieno di gente. Quando aveva prenotato, però, Jungkook aveva chiesto che riservassero un tavolo in un luogo tranquillo, così i proprietari del locale trovarono loro una saletta appartata, lontano dalla confusione.
La serata fu divertente: Mi Sun raccontò alcune barzellette e poi come aveva conosciuto una nuova amica. I nonni raccontarono come si erano conosciuti.
"Mi pare di aver già sentito queste storie" disse Mi Sun. "Solo una volta, però."
"Beata te" disse Jungkook, ma in realtà stava ridendo.
"Io non le avevo mai sentite" disse Audrey.
Mangiarono tutti un dolce e poi tornarono a casa
"Adesso siamo una famiglia" mormorò Audrey quella sera, a letto, felice più che mai.
   
 
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