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Autore: dragun95    24/07/2021    4 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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Capitolo 1 Arrivo a Nidolan 


Il mezzo di trasporto si fermò lentamente fino ai cancelli della città. Subito le guardie poste davanti ad esso imbracciarono i fucili per controllare chi fosse scese, in caso fosse stato pericoloso.

Una di loro si fermò davanti ad una delle carrozze rinforzate aspettando che i passeggeri scesero. Di certo non si aspettava che un'Inquisitore venisse fuori con passo silenzioso fermandosi davanti a lui. 
Subito tutti rimasero inquieti e bloccandosi sul posto, la guardia che avrebbe dovuto controllare i passeggeri iniziò a sudare freddo, guardando la spada che portava legata al fianco.

-S..scusi ma..devo vedere....il suo pe..permesso- chiese titubante, Valtur portò lentamente la mano sotto alla giacca e subito tutti si misero in allerta, in caso decidesse di fare qualcosa di pericoloso.
Ma invece, estrasse una lettera che porse all'uomo. Lui la prese con le mani tremanti dandole una lettura veloce.

-Posso andare?- chiese infine. La guardia annuì, il permesso per entrare era valido e tutto in regola, così fece cenno agli altri di farlo passare.
Valtur fece un cenno del capo per ringraziare e come era sceso si mosse silenzioso superando la guardia e il resto degli uomini osservando l'imponente cancello della città, che sarà stato alto più di dieci metri aprirsi davanti ai suoi occhi con fare lento.

-Perché hanno chiamato un'altro Inquisitore?- sussurrò una delle guardie rivoltai ai suoi compagni.

-Erano già arrivati qualche settimana fa. Iniziò a preoccuparmi-

-Non era un semplice Inquisitore- li corresse una terza guardia -Avete visto il simbolo sulla suo abito- alludendo al disegno presente sulla giacca all'altezza del cuore di un corvo con le ali aperte che si incrociava con una spada. 

-Quello è il simbolo della loro divisione armata. I Purificatori-

Se c'era una cosa per cui Nidolan era famosa, erano senz'altro i suoi edifici. Alti e dallo stile gotico, con i tetti che finivano a punta e dalle ciminiere che sbuffavano fumo, era anche chiamata "la città delle torri".
Camminando per le strade poteva notare che i suoi abitanti non sembravano per nulla schiacciati dal luogo in cui vivevano, visto che la gente passeggiava e acquistava in tranquillità. 

"Non male per una città basata sulla metallurgia e i costrutti" si ritrovò a pensare notando che appena passava la gente si ritirava come se avessero visto un'appestato, ma non era di certo una novità per lui.
Ormai il suo ordine erano abituato ad essere visti come dispensatori di morte brutali e sanguinose, anche se in realtà facevano solo il loro dovere.

Avrebbe dovuto incontrarsi con un'altro Inquisitore all'alloggio in cui pernottava, ma si fermò per la strada notando che un'ombra era passato sopra di lui. Non era di un volatile visto che non aveva sentito il battito di ali. Si guardò intorno notando un vicolo con delle lanterne appese ai muri e vi entrò dentro.
Subito saltò su una delle pareti per usarla come trampolino e saltare in alto afferrando una delle lanterne. Fece oscillare il corpo per darsi altro slancio per arrivare alla parete adiacente e continuare a saltare tra le due arrivando ad aggrapparsi fino al tetto dell'edificio e issarcisi sopra.

Appena mise piede sul tetto si guardò intorno, ma il fumo prodotto dalle ciminiere offuscava la sua visuale. Respirò a fondo restando concentrato su ciò che poteva sentire intorno a se, quando sentì il suono del cane di una pistola che veniva tirato indietro a pochi centimetri dalla sua testa.
Restò immobile sentendo la canna d'arma premergli contro la nuca, anche se per via della maschera non si poteva dire se fosse in preda al panico o completamente calmo.

-Hai abbassato la guardia!- disse la voce di chi imbracciava la pistola puntandola alla testa di Valtur, che riconobbe la voce femminile. Si voltò lentamente ritrovandosi ad osservare la figura vestita identica a lui solo che al posto del cappuccio indossava un cappello nero con una tesa circolare larga da cui sembravano spuntare delle corna ricurve.

-Ne sei sicura Blossom?!- l'Inquisitrice abbassò lo sguardo notando che alla mano destra di lui era agganciata una piccola balestra con dardi a ripetizione, che stava puntando all'altezza del suo seno prosperoso.
Dopo qualche istante gli tolse la pistola dalla testa e lui fece lo stesso con la balestra.

-Ti hanno mandato come rinforzo eh-

-Preferivi qualcun'altro?- chiese lui, l'altra scosse la testa per poi fargli segno di seguirlo.


I due saltarono lungo i tetti della città fino a fermarsi su quello di una locanda. Blossom si calò fino ad una finestra aperta ed entrando nella stanza.

-Non diamo fastidio?- chiese lui entrando a sua volta.

-Affatto l'ho affittata io- rispose lei togliendosi il capello e la maschera rivelando il volto di una bella donna dai capelli medio corti di colore rosa pesca tra cui spuntavano una copia di corni neri ricurvi e un paio di orecchie bovine. Infatti non era umana, ma apparteneva alla razza dei Minotauri.

-Capisco- rispose Valtur appoggiandosi al muro e togliendosi il cappuccio per liberare i capelli -Allora quale sarebbe la situazione?-

-Beh...al momento abbiamo individuato e neutralizzato qualche infetto. Per fortuna nei soggetti l'epidemia era ancora agli inizi o poco più avanzata-

-Immagino che la popolazione non ne sia al corrente. Altrimenti ci sarebbe già il panico!- la minotaura annuì, prendendo la bottiglia di liquore e versandone il contenuto in due bicchieri, porgendogliene uno. 

Si tolse anche lui la maschera, scoprendo un volto dai tratti affilati e la carnagione bianca come la neve lo stesso colore dei suoi capelli e un paio di occhi rosso cremisi, i tratti comuni di una persona albina. 
Ma  le orecchie lunghe e lievemente a punta che spuntavano da sotto la massa di capelli, tradivano la sua vera natura.

-Quindi dovrò procedere nell'ombra?- domando portandosi il bicchiere alle labbra, mentre Blossom annuiva.

-Il governatore della città ha chiesto la massima discrezione. Considerando le trattative in corso-

-Trattative?-

-Si, a quanto pare la piaga si sta espandendo vicino ai territori elfici. Un rappresentante elfico è in visita alla città con la sua scorta per discuterne insieme- Valtur serrò la mascella, non voleva essere invischiato nelle dispute con gli elfi e di questo tutto l'ordine degli Inquisitori lo sapeva benissimo. 
Visto che lun mezzelfo non erano ben visti dal popolo elfico, ma tanto neanche lui voleva avere niente a che fare con loro.

"A saperlo non sarei venuto!" Disse tra se e se bevendo un'altro sorso dal suo bicchiere.

-Inoltre anche il Vicario Evereth parteciperà alla riunione- si strozzò facendosi andare ciò che stava bevendo di traverso quando sentì pronunciare il nome di uno dei Vicari degli Inquisitori.

-Mi stai prendendo in giro?-

-Per niente. Altrimenti perché avrebbero inviato un'intera scorta? Oltre a fare il nostro lavoro di ripulitura siamo anche le sue guardie del corpo- Valtur si dovette sedere, troppe notizie bomba tutte insieme che quasi gli stava scoppiando la testa.

-Com'è andato l'altro incarico?- chiese Blossom cercando di spostare l'argomento, lui sospirò incrociando le dita delle mani.

-Un'altro villaggio distrutto. Niente superstiti- la minotaura strinse i pugni per la rabbia, a sapere che la piaga delle spine si era portata via un'altro villaggio. Lui si alzò andando alla finestra, la notte stava già calando e per le strade i lampioni si accendevano per illuminarle. 

-Tu invece...come stai?-

-Sto bene- rispose subito continuandoa guardare fuori dalla finestra.


Estrasse la testa dalla bacinella d'acqua tirando all'indietro i capelli che gli si erano appiccicati al volto. Dopo la chiacchierata con Blossom, aveva preso una camera nella stessa taverna in cui stava lei.
Trovandola ben fornita in quanto bagno e comodità, anche se era sicuro che i proprietari non gradissero la presenza di loro Inquisitori.

Si strizzò i capelli senza interessarsi di bagnare il pavimento. Per poi andare alla finestra guardando il cielo, in parte coperto dai fumi delle ciminiere industriali.

"Passi il fatto che sia una città avanzata. Ma da qui non si riesce a vedere bene il cielo" sospirò girandosi e sedendosi sul letto, voleva riposare almeno un paio di ore prima di mettersi a lavoro.

Si tolse gli stivali in pelle con la suola rinforzata in acciaio posizionandoli davanti alla sedia della stanza su cui aveva già appoggiato la giacca e la maglietta perfettamente piegate. 
Rimase con addosso solo i pantaloni insinuandosi nel letto sotto alle coperte portando al suo fianco la sua fidata spada. Ormai aveva preso l'abitudine di tenerla vicino anche mentre dormiva, rimanendo ad osservare la candela di cera posta sul lume da notte per un secondo prima di soffiarvici sopra per spegnerla.





Note dell'autore

Ecco il nuovo/primo capitolo, dove vediamo il nostro protagonista che arriva in città è già tutti gli stanno alla larga, beh per gli Inquisitori questa reazione è molto comune, non sono proprio amati.

Inoltre facciamo la conoscenza di un'altra Inquisitrice che non è umana ma bensì una Minotaura. Di Blossom posso dire che è una persona abbastanza rilassata, ma là si scoprirà di più con l'andare della storia.
Inoltre scopriamo che ci sarà un'incontro con gli elfi per discutere di qualcosa di importante tra cui anche un pezzo grosso degli Inquisitori.

Per sapere chi sia questo Vicario, dovrete aspettare niente spoiler. Ringrazio anche solo chi legge la storia e ci vediamo al prossimo capitolo.
  
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