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Autore: crazy lion    25/07/2021    1 recensioni
Attenzione: per leggere questa raccolta è necessario farlo prima con la mia storia Our Family.
Bambini. Piccole vite da proteggere e rispettare, per alcuni dono di Dio, del cielo, o di qualunque cosa in cui si creda. I due innamorati Taehyung e Jungkook hanno imparato questa lezione dopo l'arrivo di Audrey, una bambina di quattro anni con alle spalle un passato difficile. Anni dopo, motivati dall'amore e da quello stesso fortissimo desiderio di formare una famiglia, ecco che adottano William e Courtney, due gemelli che insegneranno loro cosa sono culle, bambini e altre avventure.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Piccoli monelli

 
Era passata una settimana da quando Taehyung e Jungkook avevano portato a casa William e Courtney e i bambini si divertivano con la sorellina quando tornava da scuola, mentre rimanevano con Taehyung per il resto del tempo. Jungkook, invece, andava a lavorare. Adesso, però, era tornato a casa.
"Sai," gli disse Taehyung, "anch'io non ti ho detto una cosa riguardo me."
L'altro sbarrò gli occhi e, per un secondo, non guardò i bambini che, poco prima di mangiare, giocavano sul tappeto. Anni prima gli aveva confessato di essere stato adottato, quale segreto potreva avere Taehyung? E perché non gliel'aveva detto allora? Forse non era pronto.
"Cioè?"
"Quando avevo diciotto anni e non ero ancora sicuro della mia omosessualità, sono stato con una ragazza. Si chiamava Addison, era bellissima. Siamo stati insieme un anno, poi lei è rimasta incinta e me l'ha detto. Io avrei voluto che tenessimo il bambino, lei no, era decisa ad abortire." Taehyung scoppiò a piangere, tremando, e la sua voce uscì roca. "E così l'ho lasciata, perché non potevo più starle accanto dopo una cosa del genere, e lei ha abortito."
Le lacrime si stavano moltiplicando mentre quei ricordi e il dolore lo invadevano.
"Taehyung," disse Jungkook con voce dolce, "mi dispiace tanto."
L'altro tirò su col naso.
"Anche a me." La sua voce rischiò di spezzarsi. "Lei aveva già deciso tutto, capisci? Non lo voleva perché desiderava andare al college, non rovinarsi la vita, così ha detto. Non mi ha lasciato voce in capitolo. Ero anche pronto a prendermene cura io da solo, se fosse stato necessario, a farmi dare la custodia, ma lei non ne ha voluto sapere. Se fossimo in tanti non lo direi, ma qui dico che sono contro l'aborto, sono contro l'uccisione di una creatura. Perché quelle cellule sono comunque un bambino. Che deve ancora nascere, ma è un bambino." Sospirò. "Comunque ora abbiamo tre figli e sono felice di aver scoperto la mia omosessualità."
"Ed io sono contento che tu mi abbia parlato di questo. Non dev'essere stato facile, per te."
"Non lo è stato affatto, sono perfino andato in psicoterapia perché mi tenevo tutto dentro e non riuscivo a esprimere le mie emozioni a riguardo. La psicoterapeuta mi ha aiutato con la tristezza, il dolore e la rabbia."
"Mi fa piacere che la psicoterapia ti abbia aiutato. Certo, anche per lei non dev'essere stato semplice arrivare a quella decisione."
"Se me l'avessi detto a diciassette anni o diciotto ti avrei mandato a fanculo e basta, oggi ti dico che hai ragione, ma poteva scegliere. I miei genitori ci avrebbero aiutati, me l'hanno detto e io ho provato a convincerla, ma non c'è stato nulla da fare." Si prese un momento per respirare, aveva parlato a macchinetta. "Dicono che un figlio è per sempre, anche quando non lo fai nascere. Quindi io lassù ho un bambino e ne ho qui due, una tornerà a breve. Ho una famiglia e sono felice."
Jungkook sorrise.
"La nostra famiglia" disse e Taehyung gli strinse la mano.
Poco dopo, lo scuolabus con cui a volte tornava Audrey si fermò davanti a casa loro e i genitori, che avevano guardato dallo spioncino, aprirono la porta.
"Com'è andata a scuola?" le chiesero, mentre riponeva la cartella in un angolo.
"Bene, che c'è da mangiare? Sto morendo di fame."
"Minestra. L'ho già messa nei piatti. Sbrigati, che si fredda" disse Taehyung.
La bambina corse a lavarsi le mani e poi andò oin cucina.
Intanto, i suoi fratellini cominciarono a piangere. William aveva infilato un pugnetto in bocca, ma poi lo tolse e strillò come un'aquila, la stessa cosa che stava facendo sua sorella.
"Credo abbiano fame" disse Taehyung.
Poco dopo Audrey arrivò e si sedette al proprio posto. Tae iniziò a dar da mangiare a Courtney e Jungkook a William. Loro avrebbero mangiato dopo. La bambina continuava a muovere le braccia e a gorgogliare. Taehyung le mise in bocca un cucchiaio di minestra con l'omogeneizzato, che lei assaporò prima di mandare giù. Ma il secondo cucchiaio finì in faccia alla piccola, che lo prese e se lo tirò addosso. Anche William aveva fatto così.
"Poveri noi!" esclamò Jungkook.
I bambini misero la manina nella minestra calda e la spalmarono sulle facce dei genitori, poi presero possesso del cucchiaio e, prima che Taehyung o Jungkook potessero fare qualcosa, versarono una cucchiaiata di minestra sulle maglie dei loro papà. I due ripresero il controllo della situazione e riuscirono a nutrirli, mentre Audrey rideva.
"Vorrei vedere te, con la faccia sporca di minestra" le disse Taehyung.
Gli venne da ridere per l'assurdità della situazione, guardandosi e vedendo che Courtney era tutta sporca. Anche Jungkook rise forte e a loro si aggiunsero i tre bambini.
Dopo pranzo, i due adulti non lavarono i piatti, ma fecero un bagnetto ai bambini, uno alla volta. Courtney rimase tranquilla, mentre William giocò con l'acqua e ne buttò anche per terra.
Dopo averli fatti addormentare e messi a lettoo, mentre Audrey faceva i compiti, i due andarono a fare una doccia.
Quella sera, a letto, mentre i due bambini dormivano e Audrey era sotto le coperte da un pezzo, i due risero.
"Abbiamo proprio dei piccoli monelli in casa" commentò Taehyung, poi si fece serio. "Scusa se non ti ho detto quella cosa anni fa, non ero pronto."
"Tranquillo. E comunque sì, sono proprio dei monelli. Non mi aspettavo un disastro simile, prima non era mai successo."
"Dicono che c'è sempre una prima volta per tutto."
I due si addormentarono abbracciati, felici della loro famiglia e domandandosi quali altre cose meravigliose avrebbe riservato loro il futuro.
   
 
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