Io e te insieme contro
il mondo…sempre!
*
Capitolo
2
*
Chat
Noir vide l’akuma insediatasi dentro il suo
campanello che teneva al collo lasciarlo andare per poi diventare bianca e
dissolversi nel nulla.
Marinette corse verso di
lui sorreggendolo.
Era
debole e si sentiva stranamente stanco, nessun miraculous
ladybug era stato usato e di conseguenza la sua
forza non era stata riportata alla normalità.
“Marinette perché sei qui?”
La
corvina deglutì nervosamente, doveva dirglielo, nuovamente, perché le vittime
di Papillon non ricordano nulla.
“Perché…”
Ci fu un attimo di esitazione era sicura che, se a causa della sua incoscienza
dovuta ai sentimenti profondi che provava per Adrien, come per lo stesso Chat
Noir, non lo avesse rivelato a Papillon, allora in quel momento avrebbe dovuto
trovare una scusa più che plausibile “…sono…Lady Bug!” Soffiò guardandolo negli
occhi.
Un
alito di vento li investì entrambi facendo ondeggiare i loro capelli.
Chat
Noir non poteva credere alle sue orecchie.
“…e avevo
tolto gli orecchini per dimostrartelo, ma così facendo ho rivelato stupidamente
la mia identità a Papillon e anche…la tua…ho fatto il terribile sbaglio di
chiamarti per nome nel tentativo di farti rompere la connessione con lui.” Deglutì
un po' di saliva e volse lo sguardo da un’altra parte.
Il partner
la stava guardando con uno sguardo perso, rammaricato e anche deluso.
Aveva
perso fiducia in Lady Bug a causa delle cose che gli teneva nascosto e l’essere
messo continuamente da parte di certo non giocava a suo favore.
Marinette del canto suo,
non poteva sopportare quello sguardo sfiduciato che le stava trafiggendo
l’anima, una coltellata al cuore sarebbe risultata molto meno dolorosa.
Un
brivido le percorse la spina dorsale facendola sussultare.
Era
chiaro che le credesse, ma quegli smeraldi lucidi e inespressivi chiedevano
solo una prova.
Se
riponeva anche solo un briciolo di fiducia in lui, Marinette
si sarebbe trasformata dimostrandogli quanto conti per lei.
Una
cosa è dirlo, un altro è provarlo con i fatti e lui aveva l’assoluta urgenza di
vederlo con i propri occhi.
Chat
Noir intravide una luce rossa avvolgere la sua figura che una volta dissolta
lasciò il posto alla sua milady.
Poi
ritornò come prima vergognandosi per come lo aveva trattato senza rendersene
conto.
Lei
era così: impulsiva ed istintiva, non aveva modo di pensare che alcune sue
azioni avrebbero causato tanto dolore al suo partner, a colui che nonostante
tutto le era sempre rimasto accanto riponendo in lei estrema fiducia.
Ma a
tutto c’è un limite e non bisogna continuare a gettare benzina sul fuoco, prima
o poi l’incendio sarebbe divampato senza essere in grado di frenare la sua
fuga.
A
volte invece, bisognerebbe fermarsi a pensare e riflettere per non alimentare
inutili incomprensioni.
Con le
ultime forze rimaste riuscì a guardarla e a sorriderle un debole “Mi spiace”.
“No,
a me dispiace. Avevi ragione…”
“Capisco
perché lo hai fatto…del resto Alya è la tua migliore amica.” Lo disse con
grande distacco e quasi con una punta di gelosia.
“Questo
non giustifica niente. Ho rischiato di perderti!” Lo abbracciò stringendolo
forte a sé mentre calde lacrime scendevano lungo le sue gote cremisi.
Chat
Noir però non ricambiò il suo gesto, ma rimase immobile e statico, come se
quella dimostrazione d’affetto non lo toccasse minimamente.
“Mi
hai salvato…come sempre.” Con il pollice le asciugò il volto perché non
sopportava vederla piangere anche se in quel momento avrebbe solo voluta
allontanarla e di conseguenza andarsene, ma era troppo debole e l’unica cosa da
fare al momento era quella di restarsene in disparte.
Marinette si ritrasse poco
dopo capendo di aver sbagliato ad abbracciarlo, ma in quel istante ne aveva
assoluta urgenza e doveva dimostrare di tenere a lui, che non era mai stato uno
straccio vecchio, come lui stesso si era definito, ma un partner, un amico e
anche qualcosa di più.
“E’ strano che
Papillon mi abbia ascoltato…”
Chat
Noir aveva notato di essere ancora trasformato, e giunti a quel punto non aveva
più senso, ormai era stato scoperto.
“Ritrasformami.”
Sussurrò ritornando nelle sue vesti civili liberando Plagg
che cadde nelle mani di Marinette un po' confuso e
vorticante.
“Ragazzi
che avventura!” Sospirò riprendendosi dopo aver ingurgitato una fetta di
formaggio, poi si rivolse seccato verso il suo portatore “Che non ti salti mai
più in mente di farti akumizzare.”
“Pensi
che ne sia stato felice?”
“E
io che ne so…sei un super eroe, avresti dovuto combatterlo!” Berciò acido
facendolo sentire ancora più in colpa di quanto non lo fosse già, e ben
consapevole che avrebbe potuto causare un vero e proprio disastro.
“Smettila,
Plagg…non abbiamo bisogno anche della tua paternale.”
Intervenne Marinette a calmare gli animi tirando
fuori quel lato determinato e deciso che Adrien amava così tanto “…abbiamo
altro a cui pensare.”
“Ora
Papillon conosce le nostre vere identità…siamo in pericolo!” Ipotizzò Adrien.
Marinette scosse il capo
“…non è tutto. Ho fatto un patto con lui, i nostri miraculous
in cambio della tua deakumizzazione.” Si morse un
labbro e abbassò lo sguardo.
“Perché
lo avresti fatto?” Chiese sfarfallando le ciglia bionde.
Ovvio
che non lo avesse sentito, ovvio che non lo avesse ricordato.
Quando
si è akumizzati non si è consapevoli delle proprie
azioni e si dimentica tutto quello che è stato detto e fatto.
“Marinette?” La invitò a continuare mentre lei stringeva un
pugno.
Dirglielo
o non dirglielo? Questo era il vero problema.
Lui
era innamorato di Lady Bug e non di lei, già la delusione per aver scoperto chi
c’era dietro la maschera rossa a pois neri doveva essere enorme, non poteva di
certo dirgli anche che il suo cuore batteva per lui dal primo momento che lo
aveva visto.
Marinette deglutì il nulla
“Perché sei un mio amico e…tengo a te.”
“Sicura
che sia solo per questo?”
Si
morse di nuovo il labbro inferiore “Si…si…solo per
questo.” Lo disse in tono poco convincente, ma Adrien preferì non continuare ad
insistere, al momento i suoi pensieri erano occupati da un altro problema e da
una strana sensazione che non lo abbandonava.
E
se il motivo della sua deakumizzazione improvvisa fosse
dovuta al fatto che suo padre era Papillon? Non riusciva a darsi una
spiegazione migliore, per quanto severo ed ingiusto fosse a volte Gabriel,
aveva l’assoluta certezza che tenesse a lui, e l’aver scoperto di aver akumatizzato suo figlio per sbaglio, questo forse ha dato
un pretesto per far credere a Lady Bug di aver momentaneamente vinto.
Ma
non poteva dirglielo a Marinette, doveva tenere
questa cosa per sé il più a lungo gli fosse possibile, si sarebbe attenuto al
suo piano e le avrebbe espresso i suoi dubbi in merito appena ne avrebbe avuto
la certezza.
*
“Oggi
potrebbe essere la nostra ultima occasione per sconfiggere definitivamente
Papillon e privarlo dei suoi miraculous.” Convenne
Adrien.
“Già,
dobbiamo pensare ad un piano efficace e…hai detto privarlo?”
Adrien
annuì con il capo intuendo cosa stava pensando Marinette
in quel momento.
“Pensi
anche quello che penso io?”
“Avremo
bisogno di Volpe Rossa e Carapace. E mandare una squadra a proteggere i miei
genitori e tuo padre. Papillon non è uno sprovveduto e fiuterà l’imbroglio ad
un miglio di distanza, sono sicura che creerà dei sentimostri
per minacciarci e costringerci a consegnargli i nostri miraculous
senza cercare di imbrogliarlo.”
“E
quando meno se lo aspetta, apparirai tu come Pegabug
e gli prenderai i suoi di miraculous.”
“No!”
Adrien
la guardò interrogativo, era sicuro fosse quello il piano.
“TU!”
Gli puntò il dito contro il petto “Tu ti trasformerai in PegaNoir
e gli ruberai le sue spille. L’elemento sorpresa è fondamentale! E io mi fido
ciecamente di te” Ammiccò.
*
Stupore
*
Fiducia
*
Speranza
*
“S-sei
sicura, milady?” Balbettò incredulo.
“Io
e te insieme contro il mondo” Gli tese il braccio che lui successivamente
incrociò.
“Sempre!”
*
*
“Non
sarà pericoloso, Gabriel?” Gli chiese Nathalie ancora allettata, l’uso
improprio del miraculous del pavone l’aveva
debilitata parecchio, ma il medico che l’aveva in cura aveva dato buone
speranze di guarigione, contrariamente a quelle che aveva dato ad Emilie, e non
si spiegava perché entrambe le donne erano state colpite da quella sindrome
rara e dimenticata.
“Starò
attento!” Disse con fermezza mentre si sistemava la cravatta davanti lo
specchio e accarezzava successivamente le spille della farfalla e del pavone.
“Sicuramente
i ragazzi penseranno ad un piano, potrebbero raggirati. Sono furbi, scaltri…”
“Ho
già pensato a creare un sentimostro che terrà
occupato i genitori di Marinette, in caso volessero
farmi qualche scherzo…” Non gli piaceva l’idea, minacciare persone care a suo
figlio gli faceva rivoltare lo stomaco, ma perché ora tutto assumeva un’altra
sfumatura? Già…si era reso conto di averlo preso a calci nel sedere per mesi e
in più ora sicuramente lo avrebbe affrontato, Marinette
o Lady bug che dir si voglia, non gli avrebbe ceduto i loro miraculous
con facilità, era pur sempre la guardiana dannazione.
Per
quanto l’amore palese che provava per Adrien le annebbiasse la mente il ruolo
che ricopriva era troppo importante per farsi sopraffare dai suoi sentimenti.
Ma
l’amore si sa, fa fare cose stupide e insensate.
Gabriel
non poteva credere che sarebbe stato così facile.
Troppo
facile.
Doveva
stare attento e non fare un passo falso.
*
Papillombre aspettava ben
nascosto nel luogo accordato per l’appuntamento.
Un
vicolo appartato e lontano dal centro di Parigi.
Guardava
a destra e sinistra, in alto e in basso.
*
Guardingo.
*
Sospettoso.
*
Proprio
come si sarebbe aspettato da lui.
Si aspettava
di vedere Lady Bug e Chat Noir comparire dal nulla, ed invece da un angolo vide
loro camminare vicini.
Adrien
e Marinette.
Una
morsa gli strinse il cuore e chiuse gli occhi ricordando il motivo per cui lo
stava facendo.
Avrebbe
potuto evitare quell’incontro e parlare civilmente a suo figlio riguardo il suo
losco piano senza coinvolgere direttamente la sua partner, ma ormai era in
ballo e doveva ballare.
Forse
aveva preso una decisone troppo avventata, ma Marinette
gli aveva servito quell’occasione su di un piatto d’argento senza che nessuno
si facesse male.
Però,
doveva procurarsi una garanzia, non poteva risultare sprovveduto, anche perché
sapeva che quei due ragazzi erano scaltri e furbi, soprattutto suo figlio.
Marinette e Adrien
avanzavano verso il loro aguzzino, si lanciarono di tanto in tanto qualche
occhiata complice cercando di sembrare il più naturale possibile, del resto
stavano consegnando i loro miraculous ad un nemico a
cui cercavano disperatamente di sottrarre da mesi.
Avevano
perso, lui aveva vinto.
L’amore
vince sempre.
Questa
frase Papillombre se la ricordava bene.
E
ricordava bene quando aveva pronunciato la frase “Sarà il vostro amore a
distruggervi”.
*
Lady
Bug e Chat Noir controllavano la situazione da sopra un tetto, coperti dalla
mimetizzazione, il loro nuovo potere speciale.
“Devi
prepararti Chat Noir, i nostri cloni sono quasi arrivati, e presto scoprirà
l’inganno.”
In
quel momento lo yo-yo di Lady Bug vibrò, erano gli altri quattro super eroi
chiamati a rapporto che gli comunicava la situazione.
“Sono
Viperion…alla pasticceria dei Dupain-Cheng
c’è un sentimostro che spaventa i coniugi. Io e Ryuko proveremo a combatterlo e a proteggere i genitori di Marinette.”
“State
attenti, mi raccomando!”
Tutto
come previsto, la chiamata che arrivò più tardi fu quella della squadra di King
Monkey e Vesperia.
“A
casa Agreste c’è solo la signora Nathalie a letto e nessun sentimostro.
Del padre di Adrien nemmeno l’ombra.”
“Grazie
mille, occhi aperti ragazzi! E non muovetevi da lì, Papillombre
potrebbe colpire appena il signor Agreste rientra a casa.”
“Vuoi
che proviamo a fare un giro per vedere se è nei paraggi?”
“No,
rimanete lì…”
“Ok!”
Un click interruppe la conversazione che venne udita anche da Chat Noir.
Suo
padre non lasciava mai la magione e sapeva che quel giorno non aveva
appuntamenti importanti o che richiedevano la sua presenza fisica, ed il fatto
che Nathalie fosse in casa ne era la prova.
Anche
se non era del tutto in forma non lasciava mai suo padre da solo.
Chat
Noir strizzò gli occhi perché il suo sospetto era più che fondato, c’era sempre
stato lui dietro a tutto questo, ma il motivo gli era sconosciuto.
Bastardo.
Perché
fare del male a delle persone innocenti?
Un
momento…chi
possiede sia il miraculous della coccinella che
quello del gatto nero ha la possibilità di manipolare la realtà.
E
se lo scopo di suo padre fosse quello di riportare in vita sua madre?
“Tieni,
Chat Noir!” Lady Bug gli porse il miraculous del
cavallo che prese ancora più convinto.
Non
solo ora era determinato a prendere entrambi i miraculous,
ma li avrebbe distrutti.
“Plagg…Kaalki…unitevi!” Chat Noir
venne avvolto da una luce marrone dal riflesso verde e Marinette
rimase impietrita davanti al suo nuovo mise.
La
tuta aderente era rimasta dello stesso colore, nero come la pece con delle
bande beige all’altezza gomiti e ginocchia, il campanellino sparito e al suo
posto una vertiginosa scollatura che arrivava fin quasi all’ombelico mettendo
in risalto gli addominali e i pettorali potendo lasciare ben poco spazio
all’immaginazione, aveva mantenuto il suo bastone e la cintura lungo la vita
che ora non era più di cuoio, ma simile ad una corda, i suoi capelli biondi si
erano allungati venendo racchiusi in un codino basso e la frangia scompigliata,
per non dimenticare il colpo di classe dato dagli occhiali da sole.
A
Lady Bug schizzarono gli occhi fuori dalle orbite, se questo era il risultato
Max poteva ritenersi escluso dalla squadra.
“La
miseria!” Soffiò incredula.
“Uhm...son
figo!” Mormorò osservandosi sul lucido del suo bastone.
“Non
è il momento di fare gli spacconi, abbiamo una missione” Lady Bug cercò di
mantenere un certo rigore, anche se non le era facile e di questo Chat Noir se
ne accorse.
“Sai
insettina, secondo me non mi hai raccontato
tutta la verità…” Esordì sornione vedendo che il suo volto divenne
improvvisamente cremisi.
“C-cioè?”
Balbettò, e per un attimo aveva dimenticato i loro dissapori.
“…te
lo spiegherò a tempo debito.” Ammiccò facendola arrossire ancora di più.
Per
intenderci, se al mondo fosse esistito un colore più forte del rosso, quello
sarebbe stato la tinta del viso di Lady Bug.
“Chat
Noir…” Doveva chiederglielo “…sei ancora in collera con me?”
“Mmm…credo che Pega Noir sia più
adatto…che dici?”
“S-si”
Biascicò “…ma non hai risposto alla mia domanda.”
“Abbiamo
molto di cui parlare, ma pensiamo ad ultimare la missione, ok?”
Però
una risposta gliela doveva, anche se non approfondita.
“Milady,
non sono in collera con te.”
*
Continua
*
Nda:
1-
ho ipotizzato che quando si viene akumatizzati
e poi liberati ci si senta deboli, se notate in ogni puntata la vittima di
Papillon cade a terra e sembra essere stanca, poi il tutto viene ripristinato
con il potere speciale di Lady Bug
2-
Viperion, Ryuko, Vesperia e King Monkey non sanno che Adrien e Marinette
sono Lady Bug e Chat Noi, ma pensano che siano stati usati dai supereroi come
diversivi.