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Autore: crazy lion    29/07/2021    1 recensioni
Si sa, a tutti i bambini piace trascorrere un pomeriggio con la propria nonna e la piccola Taylor non fa eccezione. Dopo aver fatto merenda con i suoi compagni andrà a casa della nonna Marjorie e vivrà con lei uno splendido pomeriggio.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN POMERIGGIO CON LA NONNA

 
Pennsylvania, 1994
 
Taylor era all'asilo e stava dormendo in uno dei lettini nei quali le maestre mettevano i bambini dopo pranzo. Sognava tutti i giochi che avrebbe fatto una volta a casa: le bambole, la macchina di Barbie, le macchinette e molto altro.
"Taylor? Taylor, tesoro, è ora di svegliarsi."
La maestra la stava chiamando con dolcezza.
“Che c'è?" chiese la bambina, non trattenendo uno sbadiglio.
"Dobbiamo fare merenda, fra poco arriveranno i genitori. I tuoi compagni sono già nel salone."
La sala grande era un atrio in cui i bambini giocavano la mattina, uscendo dalle rispettive classi. Andavano dai due ai cinque anni. Al centro del salone c'era un grande tavolo e ora tutti i bimbi erano seduti lì.
"I grandi mettano via i giocattoli, per favore" disse una maestra.
Taylor sbuffò. Toccava anche a lei riordinare quello che gli altri avevano fatto. Non era giusto, ma non si lamentò e mise via un po' di giocattoli prima di sedersi.
"Quanti vogliono il panino con la Nutella?" domandò la maestra di Taylor, quella che l'aveva svegliata.
Molti alzarono la mano, compresa lei.
"Bene, gli altri l'avranno alla marmellata."
La bambina si godette il panino assaporandone ogni morso. Lo strato di Nutella era più spesso di quanto si aspettasse e più di una volta rischiò di sporcarsi la maglia e dovette pulirsi la bocca. Poi la maestra diede a ognuno un bicchiere di latte freddo. Taylor lo adorava. Sembrava sapesse da gelato.
Poco dopo i primi genitori stavano venendo a prendere i bambini. Taylor si aspettava di vedere la mamma, invece c'era qualcun altro ad attenderla.
"Nonna!" esclamò la bambina correndole incontro.
Marjorie era una donna molto bella, con i capelli neri e e qualcuno di bianco che cominciava a farsi vedere.
"Ciao, piccola. Oggi la mamma si ferma un po' di più al lavoro e mi ha chiesto di venirti a prendere e di portarti a casa mia. Sei contenta?"
"Sì, contentissima!"
Una volta arrivate vennero accolte da Byron, il gatto di casa, un micione grigio e bianco con zampe così grosse che Taylor non aveva mai visto in nessun altro felino. Tuttavia, nonostante la stazza, era un gatto buonissimo e, quando la bambina si accomodò sul divano, lui le si accoccolò vicino per ricevere baci e carezze. Aveva un pelo morbidissimo.
"Hai già fatto merenda all'asilo?" chiese la nonna.
"Sì."
"Peccato, avevo comprato degli yogurt al fior di latte da farti provare."
"Beh, un posticino ce l'ho ancora."
La nonna rise e gliene aprì uno, passandole poi un cucchiaino.
"Tieni."
"Grazie. Mmm, è davvero buono!"
Finita la seconda merenda, Taylor accese la televisione e, impossessatasi del telecomando, mise su un canale.
"Fanno i Pokemon!" esclamò e batté le mani. Era il suo cartone animato preferito. "Mi sono persa la puntata di ieri, ero a fare la spesa con la mamma."
"Non preoccuparti, te l'ho registrata io. Ora guardiamo questa e poi l'altra, va bene?"
"Okay."
"Sai la sigla a memoria?"
"Sì."
"Me la canti?"
Taylor arrossì. Era brava a cantare, ma si vergognava sempre un po'. Tuttavia era con sua nonna, non con una persona sconosciuta, quindi lo fece.
Gotta catch ‘em all!
Catch'em all!
All the Pokémon
Pokémon!
Gotta catch′em all!
Catch'em all! (Catch'em all)
Viva i Pokémon (Pokémon)
Pokémon! (Catch ‘em all)
Voglio andare dove mi va
E non fermarmi qua
Questo viaggio mi porterà
Da tutti i Pokémon!
Girovagando per il mondo
La mia sfera lancerò
Ed ogni Pokémon così catturerò
Viva i Pokémon
Tosti e prorompenti
Tutti differenti
Gotta catch′em all!
(Catch, catch, catch)
Ogni Pokémon
È il più scoppiettante
Furbo e accattivante
Viva i Pokémon!
"Ma sei bravissima!" esclamò la nonna.
"Lo dici perché è vero o per farmi piacere?"
"No no, sono sincera. Sei molto intonata."
"Grazie."
Guardarono il cartone e, in entrambe le puntate, anche quella registrata, la bambina fece finta di essere Ash, il protagonista del cartone, e di avere in mano una sfera poké con cui catturare un Pokemon. La nonna la guardava e sorrideva.
“Qual è il tuo Pokemon preferito?”“Pichu, perché è piccolo, come un cucciolo.”
"Adesso cosa vuoi guardare?"
"Xena principessa guerriera. È il mio mito!"
La serie televisiva parlava di una donna che, dopo essere stata un'asssassina sanguinaria, si redimeva e lottava per la giustizia assieme alla sua compagna, Olimpia. In quella puntata Xena e la sua amica combattevano una battaglia e Taylor eseguiva tutte le loro mosse.
"Le conosci a memoria?" le chiese la nonna.
"Sì, tutte quante."
Alla fine Xena, che appariva incinta e sul punto di dare alla luce un figlio, partorì con l'aiuto di Olimpia una bellissima bambina.
"Nonna, guarda! Non è meravigliosa?" domandò Taylor con le lacrime agli occhi.
"Sì tesoro, lo è. Vuoi che andiamo al parco?"
"Sì! Parco, parco!"
Marjorie rise.
Il parco era lì vicino, ci arrivarono in poco tempo.
"Nonna, guarda quanto forte vado sullo scivolo."
Salì le scalette, si sedette e si lanciò giù come un razzo.
"Bravissima, Taylor. Ora in che giostra vuoi andare?"
"Sull'altalena. Mi spingi?"
"Certo."
"Più in alto, più in alto!" gridava la bambina, credendo di volare.
"Vuoi andare ancora più su? E sia."
La bimba rideva e la nonna era ben contenta di renderla felice.
Giocarono a rincorrersi e Marjorie lasciava che fosse la bambina a vincere e a prenderla.
"Io scappo, io scappo" ripeteva la bambina.
La nonna la prese una volta e le fece il solletico ai fianchi e all'ombelico, cosa che faceva sempre ridere Taylor fino alle lacrime.
Una volta a casa, le due decisero di fare un bagno nella vasca idromassaggio della nonna. Avevano corso ed erano sudate. Fu bello immergersi con lei in quella vasca piena di schiuma e bollicine.
Poco dopo arrivò Andrea a prendere la figlia.
"Grazie per averla tenuta, mamma" disse, sorridendole.
"Nessun problema. Sai che mi piace passare il tempo con la mia nipotina."
Marjorie abbracciò Taylor.
"Ti voglio bene" le disse.
"Te ne voglio anch'io, nonna, tanto."
Quella sera, a letto, Taylor ripensò a quanto accaduto. Era stata una bella giornata e, di certo, non avrebbe mai più dimenticato quel pomeriggio con la nonna.
 
 
 
Los Angeles, 2020
 
Erano trascorsi molti anni da alloora e adesso Taylor ne aveva trentuno. Teneva in mano una foto della nonna con lei, piccolissima, in braccio e sorrise. Ricordò quel pomeriggio passato insieme, seguito da tanti altri, poi si sedette al piano e cantò.
"Never be so kind, you forget to be clever
Never be so clever, you forget to be kind
And if I didn't know better
I'd think you were talking to me now
If I didn't know better
I'd think you were still around
What died didn't stay dead
What died didn't stay dead
You're alive, you're alive in my head
What died didn't stay dead
What died didn't stay dead
You're alive, so alive
Never be so polite, you forget your power
Never wield such power, you forget to be polite
And if I didn't know better
I'd think you were listening to me now
If I didn't know better
I'd
think you were still around
[…]"
I know better
But I still feel you all around
I know better
But you’re still around
Una lacrima scese dal suo viso mentre cantava, seguita da un'alttra quando finì. La nonna le sarebbe sempre mancata, non avrebbe mai superato quel dolore. Era morta quando Taylor era molto giovane, aveva tredici anni. Aveva provato ad andare oltre quella sofferenza, ma non ci era mai riuscita del tutto. Non c'era giorno in cui non pensasse a lei e ai ricordi che le rimanevano e allora la nostalgia e un senso di malinconia la coglievano. Ma era vero, per lei Marjorie era viva nella sua testa, nei suoi ricordi.
"Finché rimarrò in vita, tu non morirai dentro di me e non lo farai neanche dopo. Ti voglio bene, nonna!" esclamò.
Poi chiuse il pianoforte e si preparò per andare a dormire, sperando che i fan avrebbero gradito quella canzone che aveva scritto con tanto amore.
 
 
CREDITS:
canzone dei Pokemon, di Giorgio Vanni
Taylor Swift, Marjorie
   
 
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