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Autore: ArrowVI    30/07/2021    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 11-5: Non Oggi


Ma il giorno non fu quello.

Prima che il fendente di Andromeda potesse fare a pezzi il demone davanti a se, in un battito di ciglia una figura con tre paia di ali nere s'intromise fra i due avversari intercettando quel devastante attacco con la sua lama nera, senza neanche doverla sguainare, lasciando entrambi gli avversari confusi e increduli.


Come una folata di vento improvvisa, Abraxas discese sul campo di battaglia dopo aver volato alla massima velocità dal palazzo di Bael, raggiungendoli nel giro di pochi minuti. Il suo sguardo fermo e deciso era rivolto sul soldato ancora confuso dal fatto che il suo attacco non fosse andato a segno.
L'impatto tra le due lame fu abbastanza potente da mandare in frantumi il terreno ai loro piedi, ma la figura alata non sembrò neanche lontanamente subire gli effetti di quell'onda d'urto.

Asteroth, non appena riconobbe il suo compagno, non poté fare altro se non borbottare il suo nome, confuso, non riuscendo a capire per quale motivo si trovasse li.

<< Perché sei...? >>
Prima che potesse finire quella domanda, Abraxas si mosse a una velocità impressionante arrivandogli alle spalle, così veloce che neanche Ehra fu in grado di seguire quei movimenti.


[ Riposati, Asteroth. ]
Disse Abraxas, colpendo rapidamente il suo compagno dietro la nuca con un preciso colpo che gli fece perdere istantaneamente i sensi.


Non appena realizzò chi fosse la figura davanti a se, Andromeda strinse la sua fidata katana ancora più intensamente, rivolgendola verso quel nuovo avversario. Sapeva che fosse molto più potente di Asteroth, e la velocità dei suoi movimenti, uniti alla forza che mostrò, bastarono a farlo preoccupare.

<< Mi ricordo di te... >>
Disse, senza distogliere lo sguardo da Abraxas, che ricambiò con una espressione seria e minacciosa.

[ Mi onora sapere che ti ricordi chi io sia, Asso dell'Impero. ]
Rispose la figura alata, con un tono cupo ma, allo stesso tempo, stranamente gentile.


Realizzando quanto fosse grande quella nuova minaccia, Ehra avvertì rapidamente il Gran Generale che quello non fosse un avversario che Andromeda avrebbe dovuto affrontare da solo. A differenza loro, dopotutto, lei era in grado di percepire l'energia dei suoi avversari, avendo trascorso decenni a Mistral.
Xernes non se lo fece ripetere due volte: sguainò in un istante la sua lama, per poi correre verso il suo soldato in compagnia di Ehra, raggiungendolo rapidamente.
Andrew sembrò confuso e infastidito da quel comportamento: disse più volte di avere la situazione sotto controllo, ma il Gran Generale insistette che non fosse il momento per fare gli eroi. 

<< Questo demone è molto pericoloso. >>
Disse Xernes, con una espressione preoccupata in volto.
L'espressione di Asteroth divenne improvvisamente malinconica, quando sentì quelle parole, per un istante. Poi posò il suo sguardo verso Andromeda, notando la sua espressione infastidita.


[ Le mie più sincere scuse per essermi intromesso nel vostro duello. ]
Gli disse, facendo un breve inchino senza però distogliere lo sguardo dal trio davanti a se.


Andromeda non accettò quelle scuse. Cominciò a digrignare i denti dalla rabbia, conscio del fatto che quell'essere gli avesse impedito di sconfiggere la sua preda. 

<< Chi vuoi prendere in giro?! >>
Ruggì, infastidito dalle sue parole, stringendo con forza la sua lama e preparandosi a un nuovo scontro.

[ Se possibile, preferirei non dover ricorrere alla violenza. ]
Rispose Abraxas, assicurandosi che i soldati davanti a se notassero che fosse pronto a sguainare la sua lama in qualunque momento.

[ Ma, se necessario, non mi farò scrupoli a rispondere con forza ai vostri attacchi. ]
Li avvertì subito dopo: il suo sguardo era cupo, una mano tesa verso l'elsa della sua lama, ancora dentro il fodero, pronto a rispondere al fuoco in qualunque momento.
La sua espressione divenne minacciosa, la sua postura completamente differente da prima: lentamente le ali alle sue spalle si aprirono all'unisono, dando l'impressione che la sua figura ancora più grande e minacciosa.

Della sua lama, solo l'elsa era visibile: era una spada lunga dall'elsa a forma di ali nere con un cristallo viola incastonato alla sua estremità. Nel fodero grigio, invece, vi erano una miriade di rifiniture circolari di color oro, che sembrarono stranamente familiari, a Xernes. Era sicuro di aver già visto quel motivo da qualche parte.


<< Se non sei qui per combattere... >>
Disse il Gran Generale, attirando l'attenzione del nuovo arrivato.
I suoi occhi erano sospettosi.

<< ...Cosa sei venuto a fare, allora? >>
Concluse subito dopo.



Abraxas sospirò, mentre osservò la distruzione intorno a se. Quelle immagini gli erano fin troppo familiari.

La terra desolata e bruciata, gli alberi spezzati, i muri ridotti in macerie e i corpi privi di vita sul campo di battaglia. Fissò Arthur per un istante, poi posò il suo sguardo su Iris.

Vide che fosse ferita, ma realizzò ben presto che stesse già provvedendo a curarsi da sola.



Lo sguardo di Abraxas sembrò diventare lucido, per un istante, ma solo Ehra lo notò.


[ Vi chiedo solamente di permettermi di portare via i miei compagni, evitando ulteriori scontri. ]
Rispose, finalmente, dopo qualche secondo di silenzio, lasciando i presenti completamente di stucco.


Andromeda ruggì, inferocito davanti a quella assurda richiesta, rivolgendo la sua lama verso Abraxas.

<< Ti stai prendendo gioco di noi?! >>

[ Assolutamente no. ]

Rispose la figura alata.

<< Per quale motivo dovremmo lasciarvi andare via?! Più demoni restano in vita, più persone sono in pericolo! Qui, davanti a me, ho due membri dell'armata di Bael... Non ho intenzione di lasciarvi andare, vi farò a pezzi con le mie stesse mani! >>


Abraxas sospirò.

<< Per quale motivo dovremmo accettare questa tua richiesta? >>
Gli domandò Xernes.


L'espressione di Abraxas cambiò ancora una volta. Stavolta divenne malinconica, quasi dispiaciuta.

[ Non credete anche voi che sia stato sparso abbastanza sangue, oggi? ]
Quella domanda colse i presenti alla sprovvista.

[ Certo, in uno scontro tre contro uno è possibile che siate voi a uscirne vincitori... Ma potete garantire che ne uscirete tutti e tre illesi? Non ci sono state già abbastanza vittime, oggi, da entrambe le fazioni? Non sarebbe vantaggioso per entrambe la fazioni chiudere questa inutile battaglia? ]
Quelle parole non convinsero Andromeda, che rivolse ancora una volta la punta della sua lama verso la figura davanti a se, ruggendo.

<< Non scherziamo! >>
Esclamò.

<< Se vi lasciassimo andare, tornereste di nuovo a finire ciò che avete cominciato! Lasciarvi scappare ora sarebbe un errore che non possiamo permetterci di fare! >>
Quelle parole, Abraxas le comprese perfettamente.

Abbassò lo sguardo, mostrando una espressione malinconica.

[ Comprendo perfettamente le vostre preoccupazioni. ]
Rispose.

[ Non ho nulla da darvi che possa garantire la vostra sicurezza... Purtroppo, l'unica cosa che posso fare è darvi la mia parola: non ho intenzione di tornare a scontrarvi con voi. ]
Continuò subito dopo, mostrando una espressione decisa ai tre soldati davanti a se.


Andromeda non accettò neanche quella promessa: ringhiò, preparandosi allo scontro, mentre una energia scura cominciò rapidamente a materializzarsi intorno alla sua lama.
Poi, però, qualcuno lo toccò nella spalla.



Il soldato si voltò di scatto con una espressione sorpresa, notando che fosse stato Xernes ad attirare la sua attenzione.
L'espressione del Gran Generale era combattuta: stava sudando, e il suo sguardo cupo e preoccupato era fisso sulla figura alata davanti a loro.
 

Non sapeva esattamente chi fosse: conosceva il suo nome, ma le informazioni su Abraxas erano quasi completamente inesistenti.
Secondo le poche informazioni ufficiali, quel demone occupa la posizione numero undici tra i Dodici Generali Demoniaci, rendendolo di fatto il "secondo demone più debole".

Eppure, dopo il suo scontro con Asteroth, il Gran Generale cominciò a dubitare di quanto, quelle informazioni, fossero effettivamente veritiere... O, per lo meno, aggiornate.
C'era la possibilità che Abraxas fosse molto più forte di quanto pensassero... E, in quella situazione, affrontare un altro demone che potenzialmente poteva trovarsi ovunque da un livello simile da quello di Asteroth fino a quello di Belzebub, non era decisamente un rischio che voleva correre.



<< Abbiamo cose più importanti di cui occuparci, Andrew. >>
Disse Xernes, lasciando il suo subordinato completamente senza parole. Provò a domandargli che cosa volesse dire, ma non fece in tempo a fargli quella domanda.
Poi si voltò di nuovo verso Abraxas.

<< Posso vedere che non stai mentendo, ma comunque mi viene difficile pensare che lui non tornerà a finire quello che ha iniziato. >>
Aggiunse subito dopo, indicando Asteroth, privo di sensi alle spalle della figura alata.

[ Purtroppo non posso parlare a nome suo, Gran Generale. Il massimo che potrò fare, sarà provare a convincerlo di lasciar perdere la sua crociata vendicativa. ]
Rispose Abraxas.

[ Ma non credo che avrete problemi a occuparvi di lui, se dovesse tornare. In caso dovesse farlo, non interverrò per salvarlo una seconda volta. Voglio solamente che prenda la sua decisione a mente lucida. ]
Aggiunse subito dopo.



Andromeda non riuscì a credere alle parole del suo superiore. 

<< Non ha davvero intenzione di lasciarli andare, Generale?! >>
Domandò a Xernes.
L'espressione del Gran Generale si fece minacciosa, cupa e preoccupata. Fu la prima volta che Andrew lo vide con uno sguardo di quel tipo, da quando lo incontrò.

<< Andromeda... >>
Disse Xernes, con un tono imponente.

<< Non ho intenzione di rischiare di perdere un altro soldato, non con la minaccia incombente sopra le nostre teste. >>
Quelle parole lasciarono Andrew confuso.
Non riuscì a capirle, all'inizio. Poi, però, quando realizzò di cosa stesse parlando il suo volto si fece improvvisamente pallido. Fu come un fulmine a ciel sereno, una realtà che, fino a quel momento, non lo toccò neanche di striscio perché non si soffermò a pensare a cosa fosse successo, in quelle ore.


[ Sono felice di vedere che abbia capito quali debbano essere le vostre priorità, Xernes Ravier. ]
Disse Abraxas, attirando su di se l'attenzione del Gran Generale, che sbuffò anche lui dalla rabbia.

<< Non fraintendermi. >>
Rispose.

<< Sarei stato il primo a scagliarmi contro di te per neutralizzarti, se non ci fossero pesci ben più grandi di cui occuparci. >>
Aggiunse subito dopo.
Sentendo quelle parole, Abraxas non poté fare a meno di sorridere.

[ Non si preoccupi. ]
Gli rispose.



Il problema più grande non era Abraxas, quantomeno Asteroth...


Era Amon.

I suoi fratelli erano stati sconfitti: due uccisi e uno sigillato... Nulla sarebbe stato in grado di placare la sua ira: avrebbe marciato su Magnus con l'intenzione di raderla al suolo senza lasciarne neanche il ricordo, non appena ne fosse venuto a conoscenza.

Xernes realizzò quella minaccia immediatamente, insieme a Ehra. Sapevano che rischiare di scontrarsi contro Abraxas, in quel momento, sarebbe stata una condanna a morte anche se ne fossero usciti vincitori.
Non sapere quale fosse l'effettiva forza di quel demone era uno dei motivi che lo portarono ad accettare la sua richiesta... Se avesse perso anche Andromeda, o se fosse stato lui a cadere sul campo di battaglia... Avrebbero avuto ancora meno chance di riuscire a sconfiggere Amon.

Ovviamente c'era la possibilità che Asteroth sarebbe tornato insieme ad Amon, per finire ciò che aveva iniziato... In tal caso, sarebbe spettato ad Andromeda occuparsi di lui.


Abraxas sollevò il corpo privo di sensi di Asteroth, per poi avvicinarsi a Iris... La sua compagna, però, gli fece cenno che non sarebbe andata con lui.
Un po' sorpreso da quella risposta, Abraxas decise di non insistere.



Prima di andarsene, decise di provare a portare a termine il compito che Lucifer gli diede in precedenza.


[ La situazione in cui vi trovate è molto grave. ]
Disse, attirando l'attenzione dei tre soldati.

[ Amon non sarà felice di sapere che i suoi fratelli sono stati uccisi...Ma potrei provare ad aiutarvi a risolvere la situazione. ]
Quelle parole colsero Xernes impreparato, e lo lasciarono incuriosito.

<< Cosa vorresti dire? >>
Domandò alla figura alata.

[ Il figlio di Azael. Uno dei motivi principali dietro questo attacco, era quello di recuperare il ragazzino. ]
Spiegò Abraxas.
Xernes si aspettava una risposta di quel tipo.

<< Per quale motivo? >>
Gli domandò, ma Abraxas non gli rivelò nulla.

[ Non sono in grado di fermare Amon... ]
Aggiunse subito dopo, evitando la domanda del Gran Generale.

[ Ma, se portassi il ragazzino con me, potrei dimostrare a Lucifer che voi siate disposti a collaborare. ]
Continuò subito dopo.
Xernes non sembrò apprezzare quella richiesta.

[ Lucifer la pensa come me: se possibile, entrambi preferiremo evitare di ricorrere alla violenza. Se voi foste così gentili da consegnarmi il ragazzo, credo che potrei convincere Lucifer a fermare l'imminente assalto di Amon. ]
Continuò, Abraxas, cercando di convincere i soldati a consegnargli Michael.

[ Anche se non fosse in grado di convincerlo a parole, Lucifer potrebbe facilmente obbligarlo con la forza. Conosco Lucifer: sono sicuro che potrei convincerlo... Ma, per farlo, mi serve un segno di collaborazione da parte vostra. ]
Concluse, allungando una mano verso il Gran Generale.

[ Ho fiducia che, tra un singolo ragazzino e una nazione, lei sappia a cosa dare la priorità, Xernes Ravier. ]




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Fine del capitolo 11-5, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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