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Autore: la_pazza_di_fantasy    02/08/2021    0 recensioni
Cassian vuole fuggire dalla sua vita che sta peggiorando giorno dopo giorno e quando scopre quello che sta facendo suo fratello alle sue spalle decide definitivamente di prendere il primo volo disponibile senza avvisare nessuno.
E' così che il ragazzo si ritrova in Italia, ma per sua sfortuna la vita non ha smesso di mettergli il bastone tra le ruote e si ritrova in coma.
Al suo risveglio sa solo due cose: il suo nome e che il castano che ha difronte è sexy da paura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-in che senso non possiamo tenerlo più qui?- chiese confuso Flavio a Loredana poco prima del cambio turno con l’altra dottoressa. Era arrivato in anticipo per scambiare due parole con la donna e ne era stato felice visto come si stavano sviluppando i fatti.
-non possiamo. Ci servono posti nei reparti e lui è guarito. Dovremmo fare uno o due controlli ogni tanto per vedere se gli ritorna la memoria e sperare che non ci sia qualcosa della quale non ci siamo minimamente accorti, ma per il resto possiamo tranquillamente lasciarlo andare-
-ma non ha nessuno qui!- protestò Flavio. La questione di Cassian gli era più a cuore di quanto voleva far credere a tutti. Quel bellissimo ragazzo lo aveva compito fin dal primo momento e da quando aveva aperto gli occhi, due settimane prima, si era sentito incatenato a quei pozzi dorati.
Avevano fatto tutti gli accertamenti possibili ma il ragazzo stava bene, per fortuna, l’unico inconveniente era la perdita di memoria ma proprio come aveva detto Loredana poteva tornare con il tempo.
-senti so benissimo la sua situazione ma non sono io che ho deciso che se ne deva andare- e la donna indicò in alto segno che non potevano trasgredire.
-come glielo dico?- chiese allora Flavio -come gli spiego che si deve trovare un luogo dove vivere quando lui si ricorda a stento il suo nome e non sa una parola di italiano!-
-non lo so okay?- rispose la donna sospirando -non ho deciso io la cosa- borbottò poi chiudendo definitivamente la sua borsa pronta per andare finalmente a riposarsi.
-mi scarichi sempre le patate bollenti- disse Flavio chiudendo gli occhi mentre una mezza idea iniziava a farsi strada nella sua mente. Davvero non poteva lasciare quel ragazzo da solo senza memoria e per di più in un paese straniero.
-perché sai risolvere tutto e diciamocelo tu qui sai l’inglese meglio di tutti noi- concluse Loredana sorridendo al collega -buon lavoro- gli augurò la donna lasciandolo finalmente l’ospedale.
Flavio rimase fermo per un po’ cercando di riordinare le idee, con quello che gli aveva detto Loredana Cassian doveva lasciare l’ospedale quella sera stessa. Non aveva tanto tempo per organizzare il tutto visto che il suo turno finiva alle 22 ma era sempre meglio di niente.
Ora doveva solamente avvisare Cassian della nuova sistemazione e Flavio ringraziava la madre che lo aveva costretto a comprare una casa con una camera in più per gli ospiti. Esseno una casa provvisoria Flavio si era più volte ritrovato a litigare con la madre, facendole notare che non gli sarebbe servita a niente una camera in più, ma la donna aveva avuto lo stesso la meglio e adesso ne era felice.
Flavio si incamminò velocemente verso la camera che era stata assegnata al biondo e prima di entrare palesò la sua presenza bussando leggermente allo stipite della porta.
Cassian sentendo quel suono, che aveva imparato con il tempo a riconoscere come l’arrivo di Flavia si girò verso il castano e gli sorrise vedendolo sulla porta.
-tutto bene?- gli chiese Flavio entrando nella stanza e appoggiandosi  all’armadio presente nella camera.
-si, ho qualche visita da fare?- chiese il biondo.
-no- Flavio sospirò guardandosi intorno per cerare le parole giuste -purtroppo non possiamo più tenerti qui perché ci servono stanze libere e dalle analisi sei risultato essere in ottime condizioni. Ovviamente i controlli dovremmo continuare a farli-
-e dove dovrei andare?- Cassian era leggermente preoccupato dalla cosa. Dove sarebbe andato senza conoscere la lingua? E soprattutto senza avere un soldo? La cosa che più lo preoccupava era anche il fatto che nessuno ancora lo era venuto a cercare.
-ti faccio una proposta: a casa ho una camera libera e se vuoi puoi stare da me. Non ho cattive intenzioni sono solo preoccupato per te e in questo modo potrei anche controllare se hai qualche problema con il passare del tempo per via del coma- propose Flavio mentre Cassian sgranava i suoi occhi dorati non aspettandosi minimamente quella proposta -ovviamente puoi anche rifiutare- aggiunse per sicurezza Flavio, non voleva far spaventare il ragazzo per quella proposta.
-se per te non ci sono problemi io potrei anche accettare. Non ho dove andare e nemmeno soldi per pagarmi un hotel. Sarò un peso-
-no, non sei un peso. Sei un mio paziente e non ho problemi a tenerti a casa con me credimi-
Cassian annuì a quelle parole felice di quella possibilità. Era un po’ preoccupato per la sua salute mentale, visto che dopo lo shock iniziale aveva subito notato quanto fosse bello Flavio e già stando in quella camera di ospedale a volte si ritrovava a fissare intensamente il castano, vederlo ogni giorno sarebbe stato davvero troppo per lui ma era l’unica soluzione che aveva al momento e non l’avrebbe sprecata.
-allora ti ringrazio- sussurrò Cassian con un leggero sorriso -e un’altra cosa: cosa dovrei mettermi? Non credo di poter uscire con questo- il biondo indicò la camicia da notte dell’ospedale che indossava. Da quanto aveva capito i suoi vestiti erano andati per metà distrutti dall’impatta con l’auto e quindi non aveva più niente.
-ci penso io. Comunque mi hanno detto che entro oggi dovresti lasciare la camera, visto che vieni con me appena finisco il turno ce ne andiamo- Cassian annuì a quelle parole non sapendo minimamente come sentirsi per quel cambiamento inziale.
Flavio lasciò da solo il biondo e mentre tornava nel suo studio compose il numero di Michele.
-Michi mi serve un favore enorme- iniziò il castano mentre un sorriso andava ad ampliarsi sul suo volto.
 

 
   
 
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