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Autore: dragun95    08/08/2021    3 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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Capitolo 6
Richiesta di aiuto



Il governatore Yorn stava seduto alla sua scrivania ad occuparsi delle scartoffie. La maggior parte dei quali riguardavano i rapporti degli Infetti dalla piaga nella sua città. 
Il nano si portò la mano alla testa calva come a lucidarla nervosamente, tutto ciò che stava passando era assurdo, neanche i suoi predecessori avevano dovuto affrontare una cosa del genere.

"Altri infetti, maledizione!" Pensò lanciando i fogli sulla scrivania, lasciando andare il peso sullo schienale della poltrona. Dovette fare un respiro profondo per cercare di calmare l'agitazione che iniziava a passare in tutto il suo corpo.

Erano passate qualche settimana da quando aveva chiesto aiuto agli Inquisitori, per risolvere il problema della Piaga prima che dilagasse sempre di più nella sua città. Sopratutto perché sapeva che più era grande il luogo del focolaio dell'infezione e più vittime ci possono essere.

-Mi chiedo se ho fatto davvero bene a chiamarli?!- scosse la testa passandosi la mano sulla folta barba castana. Anche se non li avesse chiamati sapeva che sarebbero venuti da soli a conoscenza dell'infezione nella sua città.

Un bussare alla porta lo fece riscuotere dai suoi stessi pensieri, chiedendosi chi fosse a disturbarlo.

-Chi è?-

-Il duca Kruagag- rispose dietro alla porta con un grugnito.

-Entrate- gli disse il governatore facendolo accomodare. Il duca entrò con passò deciso con in mano il suo bastone da passeggio placcato in argento con il manico a forma di cinghiale.
Del duca saltava subito all'occhio il fatto che non fosse umano, ma un Suiham una specie di suinidi antropomorfi. Infatti il suo volto era quello di un cinghiale dal manto marrone scuro con delle zanne ricurve che gli uscivano dalla mascella inferiore e una zazzera sulla testa di colore verdastro.

-Grazie per avermi ricevuto Governatore- disse grugnando con un lieve inchino spostandosi il lungo mantello in pelliccia che indossava, insieme agli abiti eleganti e molto costosi.

-Posso fare qualcosa per voi, duca?-

-Volevo solo informarvi che abbiamo trovato una scusa per l'infetta della notte scorsa- il nano sembrò essere sollevato da ciò, ma era sicuro che presto i cittadini avrebbero iniziato a fare domande. A questo ritmo temeva che sarebbe potuto scoppiare il panico in città. 
Yorn scese dalla sedia camminando lungo la stanza a lunghe falcate, per quanto le sue gambe corte potessero permettergli pensando sul da farsi. Il duca nel mentre lustrava con l'alito alcuni dei gioielli d'oro che portava.

-I cittadini sono agitati. Gli Inquisitori vagano per le strade liberamente- 

-Lo so Kruagag- sospirò, la fama degli Inquisitori li precedeva ovunque e quando arrivavano era segno che la piaga era alle porte. Questo lo sapevano tutti quanti.

-Credo sia stato un'errore chiamarli- disse infine il Suiham cinghiale.

-Ne sarebbero venuti a conoscenza comunque. La loro rete di informazioni è molto vasta!-

-Avremmo potuto usare i Golem  per occuparci degli infetti. Inoltre non credo sia una buona idea coinvolgerli nella riunione con gli elfi- continuò il duca, ma Yorn non era proprio in vena di parlare di ciò.

-Stiamo parlando della Piaga delle spine, Kruagag. Chi meglio di loro può saperne di più di noi!- il Governatore non li stava certo difendendo. Non si fidava di loro, ma doveva ammettere che erano i soli che sapevano gestire la Piaga anche se in modo brutale.
Il duca rimase in silenzio mentre le sue narici si aprivano per respirare, alla fine prese dalla tasca interna della giacca il suo orologio da taschino in oro, guardando l'orario.

-Capisco...vogliate scusarmi, ma devo controllare come va la costruzione dei Golem- 

-Certo duca Kruagag- il Suiham fece un'inchino uscendo dallo studio, emettendo un grugnito di disapprovazione. Non approvava per niente che quegli Inquisitori circolassero liberi nella sua città.


Aprì gli occhi sentendo una piacevole sensazione di morbidezza e appagamento, dopo la notte di passione passata. Blossom si rigirò nel grande letto trovando l'altra parte vuota. Da una parte si sentiva felice ma dall'altro non credeva che quella relazione fosse idonea, lui era un Vicario e lei un membro della sua scorta. Anche se le relazioni tra gli Inquisitori non erano vietate dal loro ordine.
Certo si conoscevano da anni, ma aveva paura che ciò li avrebbe distratto dai loro compiti, anche se nonostante questo lei lo avrebbe protetto fino alla morte.

Si mise seduta coprendosi con il lenzuolo iniziando a cercare il resto della sua uniforme. Le sue orecchie ruotarono come radar sentendo il suono di passi che si avvicinava da dietro la porta della stanza.
Subito si mise in piedi legandosi il lenzuolo per coprirsi, prendendo la sua frusta nera poggiata sul comodino vicino al letto. Stringendo di più la presa sul manico sentendo i passi che si facevano più vicini, pronta a tutto.

La porta si aprì mostrando la figura del Vicario a torso nudo con addosso solo i pantaloni e con in mano un vassoio con sopra due tazze fumanti.

-Spero di non averti svegliato- rispose incurante della posa armata che aveva assunto, anche se in realtà la trovava tremendamente attraente. La Minotaura sospirò scuotendo la testa, sedendosi sul letto, dopotutto chi poteva essere se non lui alla fine.

-Ti ho portato del caffè- le porse una delle tazze che lei accetto volentieri sfiorando la sua mano quando la prese arrossendo appena. Lui la trovava adorabile quando arrossiva.
Per poi sedersi vicino a lei bevendo la sua tazza di caffè, rimasero in silenzio per qualche minuto. Eppure guardando Blossom era certa che qualcosa lo stesse facendo riflettere vista la ruga sulla sua fronte che appariva quando era nervoso.

-Cosa ti turba?- chiese lei poggiando la tazza sul materasso. Lui annuì emettendo un breve sospiro.

-A quanto pare la riunione di domani è stata posticipata a qualche giorno-

-Come mai?- chiese lei perplessa.

-Sembra che il rappresentante degli elfi non si senta sicuro di partecipare. Ma non so se sia perché la piaga stia dilagando anche qui o per pura superbia?- sapeva bene che gli elfi alti erano superbi e molto altezzosi, ragionarci non era per niente facile.

-Inoltre ho ricevuto una chiamata da parte di una mia vecchia conoscenza in città: Lady Rowanne-

-Per cosa?- chiese non riuscendo a trattenere una punta di rabbia nella voce.

-Mi ha chiesto aiuto per un problema. Crede che uno o più infetti stiano prendendo di mira la sua villa- rispose lui.

-Solo la sua Villa?- 

-Si da quello che mi ha detto lei- rispose alzando le spalle.

-È per questo che c'è la tua arma?- indicando lo spadone appoggiato alla parete, dopotutto prima di essere un Vicario era stato un Purificatore anche lui, quindi sapeva come combattere. Ma il castano scosse la testa accarezzandole il volto.

-Gli ho detto che avrei mandato qualcuno dei nostri miglior Inquisitori presenti. Pensavo che Valtur sia adatto a questo ruolo- lei annuì arrossendo per non guardarlo mentre lui avvicinò il suo volto alle sue labbra, ma lei lo bloccò con la mano davanti al volto alzandosi di colpo.

-Allora perché non lo informi!- gli disse seria prendendo i suoi vestiti incominciando a vestirsi, lui a quella reazione sorrise alzandosi e stringendola da dietro.

-Gli ho già inviato un messaggio per informarlo. E non c'è bisogno di essere gelosa- gli disse baciandole l'orecchio, in risposta lei gli pestò forte il piede facendolo gemere di dolore.


Dopo essersi confesso il Mezzelfo era salito su uno dei tetti, voleva fare una passeggiata ma non voleva passare per quelle strade. Anche se in parte si sentiva meglio per aver parlato con qualcuno, il perdono non era facile da ottenere quando sei odiato da tutti. 
Sapeva che gli altri incolpavano loro per la morte dei loro cari invece che la Piaga, ma forse era perché speravano che ci fosse una cura per farli tornare normali. E forse era ciò che speravano di trovare anche loro.

"Avrà mai una fine tutto ciò?" Si chiedeva spesso dopo aver ucciso un infetto, la possibilità che tutto finisse e si potesse tornare ad una vita abbastanza normale. Forse alla fine era quello che sperava anche lui.

Fece per passare ad un'altro tetto, sentendo il suono dell'aria che veniva tagliata, istintivamente alzò la mano di scatto prendendo al volo un pugnale. Intorno al manico vi era legato un messaggio con sulla cera usata per chiuderlo un simbolo: un gufo che stringeva un pugnale a doppia lama tra gli artigli.

-Le Ombre- ruppe il sigillo tirando fuori il messaggio iniziando a leggerlo.


«Buongiorno Valtur, ti scrivo per informarti che la riunione è stata posticipata a qualche giorno, ma tu farai comunque parte della mia scorta quel giorno! Quindi ti farò sapere il nuovo giorno.
Ma parlando di cose più importanti, ho bisogno che ti rechi da una mia vecchia conoscenza in città: Lady Rowanne.
Sembra che possa avere un problema con la piaga e ha richiesto il nostro aiuto. Ovviamente ti spiegherà lei tutti i dettagli. Una carrozza verrà a prenderti al tuo alloggio.
Buona fortuna.» 


Dopo aver letto il messaggio lo accartocciò, tirando fuori dalla manica un fiammifero accendendo mentre lo estraeva dando fuoco al messaggio per non lasciare tracce.

Tornò subito alla taverna in cui pernottava vedendo davanti ad essa una carrozza. Come un ragno si lasciò scivolare giù dal tetto aggrappandosi alle finestre fino ad arrivare a terra. Appena giù il cocchiere lo guardò chiedendogli.

-Il signor Valtur Uuner? Mi è stato affidato il compito di scortarvi alla magione di Lady Rowanne- l'albino lo guardò annuendo mentre lo sportello della carrozza si apriva per farlo salire.
Appena fu sopra notò che dentro c'erano  anche altri due Inquisitori, evidentemente il Vicario aveva deciso di affiancarli a lui. Appena si mise seduto la carrozza poté partire. I tre si guardarono a vicenda senza dire una sola parola. Fu proprio l'Inquisitore a sinistra a spezzare il silenzio.

-Credo sia il caso di presentarci. Io sono Garren- disse togliendosi la maschera. Era un uomo di trent'anni dai capelli medio corti neri con le punte di un'insolito colore verde lime, occhi ambrati che si abbinavano alla carnagione color cioccolato e labbra leggermente carnose.
Anche l'altro si tolse la maschera, era una donna dalla carnagione chiara con lunghi capelli rosso scuro legati in una treccia a sfera dietro alla testa e occhi marrone scuro, sul mento svettava una piccola cicatrice da bruciatura.

-Janet- anche il Mezzelfo si tolse la maschera per cortesia nei confronti dei suoi compagni.

-Valtur- 

-Si lo sappiamo, il Vicario ci ha detto che ti avremmo affiancato in questo incarico- disse subito la rossa.

-Voi sapete qualcosa di questa Lady Rowanne?- chiese l'albino incrociando le braccia, ma i due scossero la testa.

-L'unica cosa che sappiamo è che si tratta di una maga di nobili origini e vecchia conoscenza del Vicario-

-Capiremo che genere di persona sia e cosa sta succedendo quando arriveremo!- affermò Janet e anche il Mezzelfo si ritrovò d'accordo con lei.
La carrozza li portò a destinazione fermandosi davanti alla sontuosa magione che si trovava nella parte interna della città. 

-È normale che tutte le abitazioni nella zona centrale siano così enormi?- domando Garren alzando la testa.

-Parliamo di nobili. Quindi direi di sì- rispose Valtur, se avevi soldi e potere potevi permettersi molte cose, anche se lui  non se ne era mai interessato più di tanto. La loro compagna gli fece cenno di tacere indicando la figura di una cameriera che uscita dalla porta con fare meccanico.
Ad un'attento sguardo capirono di non trovarsi davanti ad una persona viva, ma ad un'altro Golem. Solo che questo aveva le fattezze di una donna vestita con un'apposita abito da cameriera, con volto che sembrava una maschera di cera con solo i fori per gli occhi. 

Il costrutto allungò il braccio per fargli cenno di seguirla. I tre senza dire niente fecero come diceva.

"Non credevo che un potessero eseguire anche compiti simili" si ritrovò a pensare l'albino, sapeva che i costrutti di Nidolan erano ad un altissimo livello ma non credeva fino a quel livello.
Li condusse lungo la magione che era arredata in stile vittoriano, molto raffinato e con il bianco come colore predominante. Arrivati ad una porta la cameriera la aprì facendo un inchino per dirgli di accomodarsi.
Appena entrarono i tre vennero letteralmente circondati, da un'esercito soffice e morbido come una nuvola.




Note dell'autore

Qui facciamo la conoscenza di nuovi personaggi tra cui il Governato della città il nano Yorm e del duca non che rappresentante della razza Suiham: Kruagag, che a quanto pare non sopporta avere gli Inquisitori in città.
Poi vediamo che Evereth ha ricevuto una richiesta di aiuto da una sua vecchia conoscenza e che Blossom sembra piuttosto gelosa di ciò.

Infine vediamo altri due nuovi volti degli Inquisitori che affiancheranno il protagonista ad una missione, affidatagli dal Vicario che riguarda una sua vecchia conoscenza.

Chissà che genere di persona sarà questa Lady Rowanne? E cosa li avrà mai circondati? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Ringrazio anche solo chi legge il capitolo e a presto.
  
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