Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Mochi_Gwenchana    09/08/2021    3 recensioni
La storia di una ragazza che si ritrova catapultata in Corea davanti alle persone che per lei sono le più importanti e significative, 7 ragazzi coreani che le hanno fatto riscoprire il piacere di sorridere ed emozionarsi al suono delle note di una canzone, può stare con loro a patto che loro non scoprano il suo segreto...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Siamo arrivati in prossimità degli alberi e vedo lui iniziare a cercare con lo sguardo qualche macchia arancione.

 

Devo farlo o me ne pentirò per il resto della mia vita.

 

“Yoongi... posso farti una domanda?” Chiedo trattenendo il respiro

“Ragazzi facciamo le vostre riprese!” ci richiama una persona dello staff

Interrotti prima che Yoongi potesse rispondermi iniziamo le nostre riprese per l’episodio, ridiamo e discutiamo di come e dove possa trovarsi il ventaglio e ci addentriamo ancora di più tra gli alberi.

“Grazie, ragazzi continuate a cercare! Se lo trovate avvisateci e verremo a riprendere il tutto, buona fortuna” conclude il responsabile della troupe allontanandosi

“Grazie faremo del nostro meglio” risponde Yoongi accennando un piccolo inchino che seguo immediatamente.

Mi colpisce sempre la loro educazione, non importa quanto siano famosi o ricchi, sono sempre grati e gentili con lo staff e con chi gli sta intorno. E’ una delle cose che ho sempre amato di più di loro.

Torniamo ad essere soli e l’agitazione torna a farsi sentire, adesso mi pento di avergli fatto quella domanda, ho perso tutto il coraggio che sentivo fino a prima delle riprese.

 

“Allora cosa dovevi chiedermi?” mi chiede lui sorridente, annientando ogni speranza che riponevo nel fatto che potesse essersene dimenticato.

 

Sta sorridendo, perchè dovrei rovinare questo momento?

 

Prendo un lungo respiro, sento lo stomaco sotto sopra come se stessi decidendo se buttarmi o no da un burrone. Una sensazione di orrenda agitazione mi pervade nauseandomi.

Sento i miei occhi farsi improvvisamente lucidi e vedo il sorriso morirgli sulle labbra.

 

Fallo Viola, non devi continuare a tenerti tutto dentro, lui può capire, davvero...

 

“Viola, stai bene?” la sua voce mi riporta alla realtà

 

E’ il momento.

 

“Esiste.. esiste un modo, ah non trovo le parole giuste” dico esasperata

Lui mi fissa aggrottando la fronte.

“Yoongi... come fai quando quei pensieri tornano a riempirti la testa? Come fai a scacciarli?” dico tutto d’un fiato

Sembra sconcertato dalla mia domanda improvvisa come se non ne capisse il senso, ma poi cambia espressione, sembra realizzare l’incubo di cui sto parlando e che ci accomuna.

“io… ” inizia lui, il viso contratto

 

Non avrei dovuto, non avrei dovuto

 

“Mi… mi dispiace, cerchiamo il ventaglio ok?” dico imbarazzata fingendo un timido sorriso.

“Io non li scaccio, li ho accettati, ormai sono come una parte di me, come vecchi amici che ogni tanto tornano a salutarti, torneranno sempre, ancora e ancora, specialmente quando sei felice, qualcosa nella tua testa ti dirà che non durerà a lungo, che è inutile essere felici, che non te lo meriti” dice lui con voce bassa.

Le sue parole aprono come una voragine dentro di me, conosco bene quelle sensazioni.

Ci fissiamo per quello che sembra un tempo interminabile, il buio che vedo nei suoi occhi è una cosa che non dimenticherò mai, chissà se lui vede la stessa cosa nei miei.

“Puoi, puoi usare noi…” l’espressione così indifesa eppure così forte mi fa sorridere.

“Mi sono sentita sola e piena di ferite per un sacco di tempo, poi siete arrivati voi…” 

 

Coraggio Viola

 

“Quando vi ho incontrati non mangiavo molto di giorno e non dormivo molto di notte, ci sono cose che ero convinta di aver dimenticato ma che in realtà sono impresse a fuoco nella mia mente e mi divorano dall’interno, allora per qualche motivo erano tornate tutte a galla e tutte insieme. Davanti agli altri ero quella di sempre; sorridente e rumorosa. La mia maschera funzionava bene, aveva dipinto su un bel sorriso colorato, poi quando arrivava la notte la toglievo finalmente e stavo ore sveglia a fissare il soffitto, le lacrime avevano imparato la strada da percorrere e la testa vagava. I miei pensieri finivano tutti in un unico modo, immaginavo e fantasticavo sul modo più veloce per... sparire, volevo dimenticare tutto, volevo che sparisse tutto; un treno, una macchina, immaginavo quel momento in mille modi diversi.”

“Quei pensieri mi facevano paura, io mi facevo paura.” mi fermo, la voce tremante

“Viola…” lo vedo osservarmi con lo sguardo vuoto

 

Gli ho ricordato Kobe, perchè l’ho fatto?

 

Sento le lacrime arrivare e non so se siano per me o per lui.

Mi sento esplodere, il ricordo di quelle notti è così vivo che fa ancora male.

Prendo un respiro

“Poi una notte siete arrivati voi, stavo cercando dei video per distrarmi e vi ho trovati,le vostre canzoni, le vostre voci, i vostri sorrisi, le grida, le risate e lui... quello che più di tutti mi ha teso una mano come a chiedermi di aspettare, di non andarmene, ha iniziato a medicarmi le ferite e a mettermi tanti cerotti dove faceva più male” dico sorridendo tra le lacrime.

Lo vedo ascoltarmi in silenzio,è così facile parlare con lui, è come parlare a me stessa davanti ad uno specchio, mi chiedo sempre perchè non mi sia innamorata di lui.

Il mio sorriso si spegne.

“Non ho avuto un'infanzia molto felice e la mia famiglia pensando di proteggermi mi ha allontanata dal mondo ma non mi hanno protetta, loro non... ” non riesco neanche a finire la frase, la voce mi si rompe e il pianto arriva disperato.

Odio piangere, per quanto stia imparando a farlo odio profondamente essere così vulnerabile davanti a qualcuno. 

Porto le mani al viso.

Sento un rumore di passi, le sue braccia intorno a me, rigido come fosse a disagio, quanto deve costargli caro quel gesto, siamo due persone che non sanno abbracciare.

Io non sopporto essere toccata figuriamoci abbracciata, l’impulso di spingerlo via è forte ma le sue parole mi fanno cadere ogni difesa.

“Gwaenchanha Viola…” sospira 

“Cosa ti hanno fatto?” chiede retoricamente

Sento il mio corpo abbandonarsi contro il suo, la mia testa sul suo petto, le mie braccia  intorno alla sua vita mentre le mie mani cercano un appiglio sicuro lungo la sua schiena, mi aggrappo a lui come se da questo dipendesse la mia vita.

E’ così esile eppure così forte allo stesso tempo.

“Piangi quanto vuoi” la sua voce dolce

Le lacrime scendono copiose e nascosta nel suo abbraccio, mi sento protetta, al sicuro, non ho mai pianto tanto, e tanto forte, tutta la disperazione che avevo accumulato dentro di me stava esplodendo tutta insieme.

“Voglio essere felice Yoongi, perchè non ci riesco?” dico disperata tra i singhiozzi

Lo sento sospirare e rilassare le spalle, mi stringe ancora più forte come più forte si fa il mio pianto.

La sua mano ad accarezzarmi la testa.

Vorrei sparire in questo abbraccio, ne sarei felice.

Non so dire per quanto tempo lui sia rimasto in silenzio ad ascoltare le mie lacrime e i miei singhiozzi.

 

Pian piano le lacrime si fanno meno intense

Ancora stretta nel suo abbraccio tiro su col naso, giro la testa di lato e chiudo gli occhi, sento il suo cuore, così lento, così regolare, sento il suo profumo, sa di buono, di pulito. Mi rilassa e mi calma.

“Va, meglio?” mi chiede a voce bassa

Annuisco con la testa, ancora stretta a lui, non vorrei lasciarlo mai più, mi sento al sicuro.

“A volte mi chiedo perchè non sei tu…” dico, la voce spezzata

“Io cosa?” mi chiede

“Perchè non mi sono innamorata di te” dico sincera

“Perchè hai bisogno di una persona che ti metta i cerotti non di uno che ne è già pieno” risponde lui

 

Non avevo mai pensato a questo prima d’ora

 

“Ti voglio bene Yoongi” mi lascio sfuggire a voce alta

Lo stringo ancora più forte, sento il suo battito aumentare

Poi mi viene in mente un cosa

“Puoi promettermi una cosa?” chiedo

“mmmh ci provo” mi risponde

“Quando capirai chi è il mio Bias, prometti di non dirgli nulla di tutto questo?” dico imbarazzata

“Perchè mi chiedi questo?” chiede sorpreso

“Posso sopportare il mio dolore ma non posso sopportare di causarne a lui, non voglio che lui soffra per questo, se si ricorderà di me voglio che si ricordi solo di quando sorrido” dico nascondendo il viso nella sua maglietta 

“Hai una considerazione così bassa di Jimin?” esclama

“Jimin?” dico sorpresa staccandomi di colpo dal suo abbraccio

“Io, ho già detto che non è lui, perchè insistete?” dico poco convincente, sono troppo stanca per fingere

Yoongi mi guarda con un sorrisetto esasperato

“Ho pensato che fosse lui dal primo momento, quando lui entra in una stanza dove ci sei anche tu ti vedo cambiare, diventi più solare e luminosa, le tue spalle, tutto il tuo corpo si rilassa, anche se non lo guardi e fingi di non considerarlo il tuo corpo dice un’altra cosa” conclude lui

Sono sconcertata, mi ha osservata così bene.

 

E’ finita, Yoongi lo sa, dovrò andarmene, non potrò più stare con loro

 

“Ma non preoccuparti, non dirò nulla” dice improvvisamente

“C… come non dirai nulla?” chiedo sbigottita dalla sua affermazione

“Non mi interessa il premio, preferisco darti il tempo per farti mettere qualche altro cerotto” mi dice con un sorriso così dolce da farmi arrossire

“Yoongi, io… grazie” dico non sapendo bene cosa dire

“Solo promettimi di avere più considerazione di lui, mi ha aiutato tanto, ha aiutato ognuno di noi, Jimin c’è sempre, se sapesse che non vuoi farlo soffrire ci rimarrebbe molto male” mi dice

“Lo so ma proprio perchè lui c’è sempre per voi non voglio che assorba anche la mia negatività, voi siete i suoi fratelli, la sua famiglia io non sono niente…”

“Aaaaishh questa ragazza” mi interrompe frustrato scombinandomi i capelli

La sua mossa improvvisa mi coglie di sorpresa facendomi indietreggiare di qualche passo, perdo l'equilibrio ma il mio piede finito tra le radici di un albero gira in maniera innaturale facendomi prendere una storta

“Ahi…” esclamo tenendomi la caviglia

Yoongi si precipita su di me

“Viola stai bene? ti sei fatta male?” Chiede agitato

“Non preoccuparti ho solo messo male il piede” dico cercando di sorridere

 

Cavolo se fa male, porca puttana 

 

“Scusami non volevo farti cadere” dice dispiaciuto toccandomi piano la caviglia dolorante come a volerla aggiustare. 

Ha le mani così magre che si vedono le vene in rilievo.

Lo guardo e sono felice, è così dolce e premuroso. Sono così felice di aver visto questo lato di lui.

 

La persona che avrà il tuo amore sarà molto fortunata

 

Gli prendo dolcemente le mani con le mie e guardandolo negli occhi cerco di rassicurarlo

“Sto bene Yoongi, sai qualche volte mi sono storta una caviglia in allenamento, non preoccuparti, metterò del ghiaccio e tornerà come nuova”

“mmhn ok” risponde lui mettendo quasi il broncio

 

Con il suo aiuto provo ad alzarmi ea ad appoggiare il piede a terra ma una scossa di dolore parte dalla caviglia e si irradia fino al ginocchio. Devo mordermi un labbro per non lasciarmi scappare un lamento di dolore

 

“Dai sali!” esclama Yoongi

“Cosa? noooo!” rispondo perentoria

“Vuoi stare qui tutto il giorno? o vuoi che chiami i medici? così si che Jimin si preoccuperà!” dice lui sfidandomi

“Nono non chiamare nessuno, ma mi vergogno” dico guardandogli le scarpe

“Ti vergogni adesso?” dice indicandosi la maglietta fradicia delle mie lacrime

 

Quanto avevo pianto? Probabilmente tutte le lacrime di cui ero capace

 

“Mi… mi dispiace” 

“Non devi dispiacerti” mi dice lui guardandomi 

“Ora andiamo, gli altri avranno già vinto” dice ricordandomi della gara

“Oddio il ventaglio!” esclamo

“Non importa, ora sali però” mi ordina abbassandosi di spalle davanti a me

“Ma la tua spalla?” chiedo

Gira indietro la testa e con espressione seria mia ammonisce

“La mia spalla sta bene, sali!”

Mi appoggio alla sua schiena abbracciandolo imbarazzata mentre lui salda la presa sulle mie cosce e si alza.

 

Dio come è alto 

Che vergogna sembra la scena di un drama

 

“Tieniti non voglio che mi cadi” mi ordina

Cerco di tenermi a lui ma mi vergogno da morire.

“Viola! guarda che ti faccio cadere!” dice facendomi saltare

D’istinto mi aggrappo a lui stringendolo con le braccia, il mio viso contro il suo, le nostre guance schiacciate l’una contro l’altra.

“Yoongi non farmi cadere” grido ad occhi chiusi

“Viola smettila così mi uccidi” dice ridendo

“Se mi fai cadere ti uccido, si!” gli rispondo allentando la presa

 

E’ incredibile quanto riesci mi fai sentire a mio agio, abbracciarti, stringerti forte, piangere, confidarmi, sono davvero sorpresa o forse no

 

Mi sento come una bambina sulle spalle del suo fratellone, con lui non può succedermi nulla. Con lui sono al sicuro.

 

“Yoongi…” inizio

“... mhn!” mi risponde lui

“Grazie” gli dico dandogli un piccolissimo bacio sulla guancia

Sento le sue guance gonfiarsi in un sorriso e la sua mano sulla testa a darmi una veloce carezza.

“Andiamo adesso!” mi dice

Mentre torniamo verso casa appoggio stancamente la testa sulla sua spalla accennando uno sbadiglio

“Sei stanca?” chiede lui

“Mi sento esausta a dire il vero” gli dico

“Hai pianto tanto, mi sono sentito anche io così dopo aver pianto tanto” lo sento irrigidire i muscoli al pensiero

“Dopo Kobe?” chiedo a bassa voce

Fa un cenno con il capo in segno di assenso 

“Ti voglio bene!” aggiungo prima che possa dirmi altro

Senza aggiungere nulla, lo stringo solo più forte lasciandomi scappare un sospiro.

Sento che pian piano si rilassa e lo vedo sorridere

 

“Facciamo così! Trattami come fossi il tuo Jimin!” mi propone

“Ma che dici?” gli dico sconcertata

“Dobbiamo ingannare gli altri! Quindi guardami come guarderesti lui!” continua lui

“Ma non posso, io non” cerco di spiegare

“Sono tanto brutto? Hai detto tu che avresti dovuto innamorarti di me” chiede lui in maniera teatrale 

“Ma no sei bellissimo, non è quello” gli rispondo 

“E’ deciso! Sarò il tuo Bias per questa settimana!” sentenzia lui

“Ahhhhhhh” grido esasperata scalciando

“Fai come ti dico, voglio che rimani fino alla fine” dice lui serio

“Perchè lo vuoi?” chiedo guardandolo

Lui inclina la testa di lato verso di me

“Perchè mi piace averti intorno e piace anche a Jimin”

Non so come rispondere a quella frase così rimango in silenzio a fissarlo, riesco solo a deglutire.

Prendo coraggio

“Jimin ti ha detto qualcosa?”

“Più o meno, ha detto che gli piaci come persona e che deve trovare una persona che lo ami come sai amare tu, anche se non sò cosa voglia dire esattamente, ha detto che non poteva spiegarmi, era un segreto” dice lui scocciato

“Jimin-i non ha segreti con me” sbuffa

 

Una persona che lo ami come so amare io

Gli piaccio

 

Il mio cuore accelera e il mio sguardo si perde nel vuoto al ricordo di quella confessione, come posso essere così felice eppure sentire il rumore del mio cuore che si spezza allo stesso tempo?

“Cosa gli hai detto per conquistarlo? Sa che è il tuo Bias?” chiede allarmato

“No no non lo sa, non sa niente, gli ho parlato della persona di cui sono perdutamente innamorata, ho solo omesso che fosse lui” dico sorridendo con lo sguardo vacuo

“Allora sei stata convincente! Era entusiasta quando ne parlava” conclude lui

“Mhn…” mi lascio scappare tristemente

 

“Dovresti dirglielo” dice improvvisamente

“Si forse in un’altra vita” dico senza pensare

“Hai questa di vita, perché sprecarla ad aspettare la prossima?” mi chiede

Rimango in silenzio, le sue parole suonano così giuste  

 

Arriviamo in prossimità della casa

“Posso scendere?” chiedo

“Oh no, il tuo Bias ti porta in spalla e tu non te ne approfitti? Stringimi!” ride

“Yoongi!!” lo sgrido dandogli un pugnetto sulla spalla

“Ahi ahi la mia spalla” grida lui

“Yoongi, so benissimo che è l’altra!” gli dico alzando gli occhi al cielo

Inizia a ridere e lo seguo

 

E’ bello ridere con te, sento che potremmo essere davvero amici

Grazie Yoongi

 

“Siamo tornatiiiii” Grida Yoongi

Lo sguardo di tutti si posa su di noi, ed è per lo più interrogativo visto il fatto che lui mi porta sulle spalle.

“Viola si è fatta male alla caviglia, prendete del ghiaccio” spiega lui facendomi scivolare dalla sua schiena sul divano.

Lo sguardo interrogativo di tutti si tramuta in un brusio di sorpresa e preoccupazione

“Prendo subito il ghiaccio” esclama Jimin, l’espressione tirata.

Li ho tutti intorno, staff compreso vogliono sapere tutti come sto, cosa è successo, quanto mi fa male

 

“Eccomi!” la sua voce

Tutto quello di cui ho bisogno è qui vicino a me

Lui.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Mochi_Gwenchana