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Autore: Allen Glassred    12/08/2021    1 recensioni
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Ogni storia è fine a sè stessa ed eventualmente collegata ad altre long, quindi potrete decidere di recensire quella che volete senza tener conto delle altre. Spero che questo originale Writegust sia di vostro gradimento e che vorrete lasciarmi un vostro parere sulle storie che più gradirete.
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Write... '
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Day 8: Angelo
Storia: Bloody Sunset
Personaggi: Gadeel e Samuel

 

Il giovane dalla chioma corvina entra nella Chiesa romana: a dire il vero pensa, ha messo piede in questo luogo mille volte eppure, quest’oggi gli pare sia la prima in assoluto. Si guarda intorno qualche istante, in seguito e dopo un profondo respiro si inginocchia: non lo fa come farebbe ogni fedele, in uno dei banchi. Piuttosto preferisce mettersi in ginocchio a terra, a mani giunte e di fronte all’imponente altare. Osserva qualche istante il crocefisso per poi chiudere gli occhi, e a capo basso iniziando a pregare intensamente, come forse non ha mai fatto prima, con una tale intensità da scuotere sia il suo corpo che la sua anima. “ Dio, sono io: Samuel “. Fa, rivelando di essere niente poco di meno che Samuel, il figlio di Gabrielle. “ Ti prego: se stai ascoltando la mia preghiera, ho bisogno di te, ho bisogno del tuo aiuto “. Continua a pregare, tenendo le mani giunte e stringendole forte come se tra di esse tenesse qualcosa di prezioso ed importante, qualcosa che non vuole perdere per nulla al mondo. “ Ti prego: ti scongiuro, fammi incontrare i miei genitori “. Alcune lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi: quegli occhi che, non lo può sapere, ha ereditato dalla madre. “ Dio, ti supplico: so che non ho il diritto di chiedertelo, non so come tu veda i Nephilim come me, ma io ho grande rispetto verso di te. Ti supplico, ascolta la mia preghiera… “. Una ventata gelida: Sam crede per un istante che qualcuno sia entrato in Chiesa e che la ventata sia solo dovuta all’apertura della porta. Ma un’altra cosa lo fa dubitare: una carezza. Una carezza proprio sul suo viso e che, ne è più che sicuro, non ha immaginato. Il ragazzo riapre gli occhi di scatto e porta istintivamente una mano sulla guancia che si è sentito sfiorare, mentre dietro di lui qualcuno prende parola.

 

“ Così sei tu: Samuel. Ti ho cercato a lungo, purtroppo senza successo. Ma oggi la tua Grazia si è manifestata, la tua preghiera è giunta alle mie orecchie e così ti ho potuto finalmente raggiungere “. Sam si volge di scatto verso chi gli ha rivolto la parola e non può fare a meno di rimanere immobile e sbigottito: l’unica cosa che riesce a fare è portarsi una mano alla bocca mentre la figura alata di fronte a lui lo guarda intensamente.

 

“ Un… un angelo? O sei… o sei forse Dio? “. Chiede semplicemente il ragazzo, stupefatto ed incapace di qualsivoglia movimento, come se il suo corpo fosse totalmente paralizzato. A quella sua frase l’essere alato sorride lievemente.

 

“ E’ un bel complimento, ma no: sono solo un angelo e sono qui per te “. Samuel sgrana gli occhi sconcertato: sa di essere un Nephilim, ma che addirittura un angelo si sia scomodato per lui lo trova a dir poco incredibile e sorprendente. A meno che...il respiro quasi gli si mozza mentre l’uomo alato gli si avvicina, senza esitazione. “ Sei cresciuto così tanto: l’ultima volta che ho potuto vederti eri solo un neonato “. Sussurra un po' malinconico, per poi accarezzargli il viso. Quel tocco ha il potere di tranquillizzare all’istante Sam, il quale sente il suo corpo rilassarsi istantaneamente così come la sua mente. L’uomo dalla chioma corvina lo guarda dritto negli occhi, forse per la prima volta da quando lo ha stretto tra le braccia, quel lontano giorno in cui venne al mondo. “ Hai gli occhi di tua madre: sembra che l’acqua si rispecchi in essi “. Alcune lacrime scendono istantaneamente dagli occhi del ragazzo, il suo cuore pare quasi impazzire mentre, quasi senza riflettere risponde con una domanda, la prima che li viene in mente ma che, in cuor suo, sa essere quella corretta.

 

“ Ma tu chi sei…? “. Sussurra, anche se in cuor suo sa già la risposta. L’altro lo osserva: da prima esita un po', in seguito tuttavia sorride lievemente ancora una volta.

 

“ Il mio nome è Gadeel. E credo che tu sappia già chi io sia “. A quelle parole e soprattutto, nel sentire quel nome Samuel inizia a singhiozzare di gioia.

 

“ Sei… sei davvero tu? “. Chiede. Gadeel continua a guardarlo, a sua volta commosso come forse mai è stato prima d’ora. In seguito fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si: sono io. Sono… “. Non termina nemmeno la frase: Samuel gli si fionda tra le braccia continuando a singhiozzare ed ancora inebetito di gioia.

 

“ Papà! Papà, sei tu! Sei davvero tu! “. Fa, mentre finalmente Gadeel annuisce. In seguito e senza più esitare ricambia l’abbraccio, stringendo con forza il ragazzo a sé.

 

“ Si! Sono io, figlio mio. Sono io, e ti giuro: più nessuno oserà dividerci “. Sussurra, ricordando come Sam fu brutalmente diviso da lui e Gabrielle alla sua nascita e di come si ritrovò totalmente impotente di fronte agli eventi. Ha a lungo cercato suo figlio, ed ora che finalmente lo ha trovato non permetterà più a nessuno di separarli. Da parte sua Samuel annuisce, mentre di lì a poco si sente avvolgere da un calore mai provato prima: le ali di suo padre lo stanno avvolgendo, come a volerlo proteggere. Ed è infatti così: Gadeel vuole proteggere il figlio, come sin ora non ha mai potuto fare. Ed in quel momento lo giura a sé stesso: ritroveranno Gabrielle , la libereranno dalla prigionia di Asmodeus e finalmente saranno una famiglia. Come se Samuel avesse percepito i pensieri del padre, annuisce semplicemente: ha probabilmente sentito la vera voce di Gadeel comunicare con lui tramite la loro Grazia, non servono altre parole: se sua madre è prigioniera, sarà allora compito suo e di suo padre salvarla. E forse non saranno soli: forse, l’Arcangelo dalla chioma mogano che ha osservato di nascosto la commovente riunione tra padre e figlio, colui che con il benestare del Padre ha permesso tale riunione, deciderà di dare una mano all’Angelo ed al nipote per poterli finalmente far riunire anche a Gabrielle.

   
 
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