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Autore: pokas    13/08/2021    2 recensioni
La storia di un uomo, un padre, un marito, una persona distrutta solo per aver fatto la cosa giusta.
Lui vi dirà ciò che è successo, ma la ragione sarete voi a darla, in fin dei conti tutti mentono, pensate lo faccia anche lui?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La gente non fa altro che guardarmi con odio, con disprezzo, come se avessi condannato tutti alla fame, quando in realtà ho pagato io il prezzo di un sacrificio necessario per salvare tutti.

Vivo, se ancora la posso ritenere vita la mia, in una piccola comunità agricola, tutti abbiamo un nostro appezzamento, ma ne abbiamo uno grande in comune.
Un campo immenso dove tutti lavoriamo per il bene reciproco, sudiamo sotto al sole.
Sì, sudiamo perché io sono parte di questa comunità, anche se mi rinnegano!
Io ho sputato sangue e ho sfidato il caldo atroce di queste estati per portare il piatto a tavola, per permettere a tutti di farlo.

Oramai non esco quasi più di casa, l'odio con cui mi guardano quasi quasi fa inacidire tutte le conserve che mia moglie fa con amore, ci hanno attaccati in tutti i modi.
Hanno bucato le ruote al mio furgone, imbrattato il muro di casa, picchiato mio figlio, quasi avvelenato il nostro cane, ma soprattutto, cosa più grave, hanno dato fuoco al mio giardino, per far comparire le più brutte diffamazioni, ma in fondo credo volessero darci fuoco nel sonno.

Da giovane avevo preso una laurea in marketing, al tempo dell'incidente, prima che accadesse, avevo iniziato a fare consulenze per coloro che volevano migliorare le proprie entrate.
Ciò significava che avrei potuto aiutare anche tutti quelli che lavoravano al campo grande, ma a seguito di ciò che è successo immagino di non poterci fare nulla con la mia laurea, anche perché è il movente che tutti mi affibbiano, che volessi fottere loro i soldi come un qualunque sporco uomo d'affari.

Era un giorno caldo d'estate, il giorno dell'incidente, caldo come tutti i giorni dell'estate precedente.
Ricordo la schiena che bruciava al sole, il mio cane che mi seguiva con la lingua a penzoloni.
Mio figlio aveva le vacanze estive da scuola, andava in giro con degli amici, si divertiva. Sembrava tutto perfetto, sembrava.

La sera, mentre tutti erano pronti a vedersi qualche film, o finivano la cena, l'inferno ci circondò.
Delle fiamme in lontananza si stavano dirigendo verso di noi, il vento accelerava la corsa e tutti, ma proprio tutti, rimasero a fissare il fuoco senza muovere un dito.
Le fiamme stavano a poco dal nostro campo comune e solo, forse, in quel momento iniziarono a chiamare i pompieri.

Io ero terrorizzato, mio figlio era uscito con degli amici e non era ancora tornato, non avevo tempo di pensare ad altro. Presi il furgone e percorsi la strada verso un vecchio fienile dove andavano a bere, come se nessuno in passato lo avesse mai fatto.
Quando partì mi resi conto che le fiamme erano più vicine, più grandi e a quel punto mi venne il dubbio che l'incendio fosse partito da lì.

Aprii il finestrino ed iniziai a urlare il nome di Sam, ma nessuna risposta. Mi avvicinavo al fuoco con il nodo in gola, avevo paura di quel silenzio che seguiva l'eco della mia voce.

All'improvviso qualcuno batté le mani contro la portiera del passeggero, lo vidi, Sam era in lacrime, gli aprii la portiera e di corsa tornammo verso casa.
-Papà…-
-lo so, non è difficile fare due più due… che ti è saltato in testa!? Che avete combinato?-
-io… stavamo giocando con dei petardi… e poi non lo so… eravamo ubriachi-
-ma tu eri abbastanza sobrio da fermarli, perché non l'hai fatto?-
-avevano detto di aver spento le piccole fiamme… mi ero allontanato per fare pipì…-
-quante volte ti ho detto di controllare!? Di buttare anche 20 litri d'acqua su una singola fiamma, sai cosa ci succederà se si scopre che è colpa tua!?- a quel punto Sam si zittì, si girò di lato e continuò a piangere credendo non lo sentissi. Non ero mai così severo con lui, ma la paura era sovrana del mio corpo, paura dell'opinione altrui, paura che il fuoco divorasse la nostra casa, paura che Sam venisse condannato per incendio doloso.

Arrivati a casa mi resi conto con orrore che nessuno era intervenuto, ormai un quarto del campo bruciava, e nessuno era capace di fare nulla… Nulla di utile! E poi hanno dato la colpa a me! Perché avevo fatto qualcosa, qualcosa che non fosse restare immobile!

Presi il mio trattore e mi avviai verso le fiamme, alcuni erano confusi, altri mi fissavano spaventati, altri ubriachi probabilmente mi ridevano dietro.
Arrivai verso il centro del campo e iniziai a tagliare tutto, tutto senza riguardo per fiori, ortaggi, se erano acerbi o maturi, feci strage di piante, solo per tagliare la strada al fuoco.
Osservai da lontano, funzionò.

Tornai verso casa felice, vittorioso, le fiamme non potevano divorare più nulla, eravamo salvi, avremmo avuto una stagione scarsa, ma almeno non tutto era perso.
Quando tornai il silenzio mi avvolse, gli sguardi, tutto era così cupo.

Iniziarono a trattarmi in modo passivo aggressivo, almeno nei primi tempi.
Non capivo precisamente cosa avesse fatto scattare quel branco di gente, poi uno di loro, il più schietto, mi venne a dire che potevo evitare di sacrificare metà del campo, che sarei dovuto andare vicino alle fiamme, che le avrei dovute persino attraversare se davvero ci tenevo a quel posto e al raccolto.

Quel cazzo di catorcio avrebbe preso fuoco subito se solo mi fossi avvicinato troppo, per non parlare del rischio di morirci con una folata di vento improvvisa. Sinceramente non mi andava di morire quando potevo sacrificare qualche verdura al posto del mio futuro.

Iniziarono a dire che avevo fatto un gesto simile per potermi approfittare della cosa, dimezzare le possibilità di guadagno per gli altri, che in realtà ero ricco e non aspettavo altro che vedere tutti in bancarotta così da potermi comprare il tetto che avevano sulla testa e il campo.
Erano dei pazzi, in passato tutti i miei discorsi sulla divisione del campo non piacquero, ma dire che avevo progettato tutto solo mandarli in disgrazia, quella era diffamazione.

-Guarda caso la zona che volevi prenderti tu era ben lontana dalle fiamme-
Avrei riorganizzato la divisione ovviamente

-Se hai soldi per fare vacanze, chissà quanti ne nascondi pronto a spenderli per lasciarci in mutande-
Vacanze, certo, un fine settimana da mia madre non la chiamerei vacanza

-Sua moglie sta andando molto in chiesa, chissà quante cose deve dire al prete… Con un marito così-
Brutte stronze dalla lingua lunga! Piuttosto pregherà per le vostre anime che sto dannando ogni giorno!

All'inizio erano solo malelingue come queste, alle quali non potevo rispondere con la stessa schiettezza dimostrata qui, ma quando si scoprì che era coinvolto mio figlio, le malelingue divennero complotti, offese, violenza verbale e non.

Mio figlio venne picchiato solo per aver parlato anche degli altri ragazzi alla polizia, la gente mi accusava di essere un ubriacone, motivo per cui mio figlio si era attaccato alla bottiglia, ci rendiamo conto!? Io, un alcolista! Io che conservo fiero la moneta dei 5 anni da sobrio, io che ho partecipato ai progetti di sensibilizzazione, io sarei l'alcolista. Non quel figlio di puttana di Frank che spara ai piccioni perché crede lo spiino, no no, sono io quello sbagliato.

In ogni caso sono ancora convinto di aver fatto la scelta giusta, e non ho intenzione di accettare che fare una cosa buona porti tutto questo male alla mia famiglia.

Signor Rossi, sono certo che lei fosse in buona fede, quindi sarò felice di accettare il suo caso… Ma è davvero sicuro di voler intentare una causa contro i suoi vicini? Crearsi tanti nemici non le gioverà alla pace che desidera per suo figlio e sua moglie…

Quei figli della merda hanno menato mio figlio! È tornato con un occhio tanto e il sangue dal naso e dalla bocca.

Gli lanciavano le cose, gli scrivevano lettere minatorie, le scrivevano a tutti noi.
Hanno detto a mia moglie che è una debole oppressa quando è lei che la maggior parte delle volte è la più risoluta e rigida.
Hanno dipinto la mia vita come quella di un banale criminale, o un pezzo di merda qualunque.

Se prima non avrei nemmeno pensato di prendermi le loro case puzzolenti e i loro quattro spiccioli, ora voglio solo togliere loro tutto ciò che hanno perché è questo che hanno fatto a noi!

Ci hanno tolto la libertà, la dignità, tutto.

   
 
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