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Autore: Anna3    14/08/2021    0 recensioni
(Reiji x Nuovo personaggio) Un giorno per caso una ragazza troverà il diario del suo compagno di classe, il temibile Reiji Sakamaki, e da quel giorno inizieranno tutte le sue disavventure con l'allegra famigliola di vampiri. Ma quell'evento pare non sia accaduto del tutto per caso...
Di nuovo, un'altra fanfiction dedicata tutta a lui, il cui scopo è solo uno: farvi innamorare di Reiji, che siate sue fan o meno!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Reiji Sakamaki, Tougo Sakamaki/Karl Heinz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La curiosità uccise il gatto,
ma la soddisfazione lo riportò in vita”.

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Dark 8:

Caro diario,

purtroppo è da molto tempo che non ti aggiorno e di questo ne faccio un mea culpa, ma negli ultimi mesi sono accaduti diversi avvenimenti degni di nota che non mi hanno dato un attimo di tregua. In ogni caso, non preoccuparti perché sarà mia cura narrarteli per filo e per segno. Inizierò dal principio. Come ti avevo già precedentemente anticipato, è da molto tempo che mio fratello Shu ha iniziato a comportarsi in modo strano: solitamente non si ribella mai a ciò che dice a nostra madre ed esegue a testa basta, seppur controvoglia, ciò che deve, ascoltando il precettore. Invece, da diverso tempo ormai, ho notato che inizia a trascurare i suoi doveri, uscire di casa senza permesso, rispondere male al nostro insegnante privato e interessarsi alla curiosa fauna del mondo umano. Potrei anche soprassedere a queste sue stranezze, se non fosse per il fatto che una volta l’ho sentito parlare male di nostra madre: non so esattamente con chi stesse parlando, ma si stava lamentando del fatto che lei riponesse troppe aspettative su di lui e che fosse troppo severa. Non comprendo davvero come possa dire certe cose di nostra madre: certo, Beatrix forse è fin troppo competitiva nei confronti della seconda moglie di nostro padre, Cordelia, tuttavia di certo è la donna più fine ed elegante che io abbia mai conosciuto e mai nessuna potrà superarla, ne sono certo. Come se non bastasse, una sera Shu ha addirittura osato dirmi che avrebbe voluto fossi io al suo posto, così da non dover sbrigare tutte le faccende da primogenito. Ti rendi conto della sua immaturità e della indelicatezza? Lui, quel buono a nulla, che ha avuto la fortuna di nascere per primo e avere tutte le attenzioni dei nostri genitori, viene a lamentarsi con me, che pure se più bravo di lui non potrò mai essere alla sua altezza soltanto perché abbiamo qualche mese di differenza!

Ad ogni modo, ero davvero curioso di conoscere la ragione di questo suo cambiamento, per cui ho iniziato a studiarlo, mentre lui ingenuamente non se ne accorgeva, e guardare cosa faceva. Mi sono reso conto che ogni giorno, tra la lezione di violino e quella di equitazione, tra le quali intercorreva all’incirca un’ora, spariva passando per i giardini del retro e dopodichè tornava giusto in tempo per la lezione successiva. Purtroppo io solitamente a quell’ora avevo lezione
di storia, ma, dato che al contrario suo ho un buon rapporto con i miei precettori, mi è bastato chiedere di posticipare la lezione di un giorno e così andare a scoprire ciò che faceva mio fratello. Come di consueto, Shu finì la lezione e dopo aver riposto il suo violino, uscì dal palazzo e stando attento a non essere seguito si diresse verso il bosco. Fortunatamente sono riuscito a non farmi scoprire e dopo molto camminare venni a conoscenza del suo segreto: Shu si era fatto un amico, ma non un demone del Makai come i nostri maggiordomi intorno alla villa, bensì con un essere umano. Col senno di poi, la cosa non mi sorprende nemmeno così tanto, data la predilizione di Shu per le cose deboli e inutili come lui. Comunque sia, il suo amico pare fosse uno degli ennesimi ragazzi orfani dagli anonimi capelli castani, che aveva una predilizione per le piante e la natura, dal momento che quando li sentii parlare per la prima (e anche unica) volta, il bambino gli stava spiegando le proprietà dell’elicriso. Ovviamente, se fossi stato io a spiegarglielo non mi avrebbe nemmeno ascoltato, ma un bambino umano qualsiasi invece è sicuramente più saputo di me.
Hanno giocato insieme, parlato del più e del meno (non ricordo i dettagli perché erano discorsi futili e poco degni di nota) e poi Shu è tornato indietro giusto in tempo per la lezione successiva.
Tuttavia, se la cosa fosse terminata qui, non sarebbe stato nemmeno un grande problema: Shu che si è fatto un amico umano e di tanto in tanto se ne va sarebbe quasi potuta essere una cosa positiva, perché avrei potuto vederlo di meno. Invece, con il tempo Shu ha iniziato a saltare delle lezioni soltanto per andare con quell’umano, che appresi poi chiamarsi Edgar e trascurando in questo modo i suoi doveri di primogenito. Persino nostra madre si è accorta delle sue misteriose assenze e così… Sai, credo di aver sbagliato, caro diario. Forse se non avessi agito in questo modo le cose non sarebbero finite in questa maniera, ma è sempre così facile biasimare le nostre azioni una volta che non possiamo tornarvi indietro. Dopo che per la centesima volta Shu spariva nel bosco per giocare con Edgar, procurando un grande dispiacere a nostra madre, le dissi la ragione della sparizione di mio fratello. Speravo che facendolo Beatrix sarebbe riuscita a riconoscere quanto mio fratello fosse indegno del suo ruolo e avrebbe capito che l’unico adatto sono io, invece si è chiusa maggiormente in se stessa, pretendendo sempre di più da Shu e ignorandomi ancora di più.

Un giorno ero in giardino seduto con mia madre e mentre lei cuciva mi ero messo ad imparare a memoria un libro come sono solito fare anche ora. Sebbene mia madre sembrasse non essersi minimamente accorta della mia presenza, mi andava bene così. Tutto era tranquillo. Finchè poi non è arrivato mio fratello, tenendo in mano un cucciolo di cane, contento e gioioso come mai prima di allora. Per quanto insulso potesse essere, poteva anche andare bene: non mi piaceva poi tanto impicciarmi negli affari di mio fratello, purché questi non arrecassero danno a me o alla famiglia. Se voleva prendersi cura di un animale, per quanto mi risultasse ridicolo in quanto vampiri, mi andava bene comunque; bastava che svolgesse ciò che doveva e non ci disturbasse. Invece, Shu venne proprio verso di noi e già questo mio caro diario ti fa capire l’intelligenza di mio fratello: non solo saltava le lezioni, ma pure veniva a bighellonare davanti di noi. Come è ovvio, nostra madre gli chiese che cosa stesse facendo e lui le mostrò il cucciolo, regalato, come ci si può ben aspettare, da Edgar stesso. Beatrix non battè ciglio e gli disse di sbarazzarsi di quella cosa, che palesemente lo distraeva dai suoi studi e quell’ingrato per giunta l’ha ignorata. Cose da pazzi! Mia madre allora gli ripetè la solita storia del fatto che è il primogenito e deve comportarsi bene - tutte cose che ormai anche i muri hanno capito, ma non evidentemente mio fratello. Poi, il maggiordomo gli ha tolto il cucciolo dalle mani, ma Shu si ostinava a non volerlo lasciare, finché non è intervenuta nuovamente nostra madre a convincerlo di lasciarlo. In tutta risposta, Shu è scappato via come un codardo ed è qui che non comprendo: come può non capire che nostra madre sta pensando al nostro bene, al suo bene?! Invece no, Shu continuava ad andare appresso quell’umano e il suo stupidissimo villaggio, mentre nostra madre si preoccupava per lui. Shu è sempre stato così: pensa solo a se stesso, anche in questa occasione ha pensato solo a quell’animale, ma non alla tristezza che arrecava a nostra madre. Mio fratello è un grande egocentrico, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Ovviamente a me spetta sempre aggiustare le cose dopo. Sai, io ci provo, mio caro diario, ma il più delle volte ciò che faccio è perfettamente inutile.
Dopo che Shu se ne è andato, mia madre è tornata a sedersi ed ha ricominciato a cucire, senza più proferire parola. Riuscivo a sentire ogni suo piccolo pensiero: la delusione nei confronti di Shu, il senso di inferiorità rispetto a Cordelia per un primogenito del genere…
E io avrei così tanto voluto dirle che avrei potuto essere il figlio che voleva, che ero meglio di tutti gli altri, ma sapevo altrettanto dolorosamente che sarebbe stato inutile. Se solo fossi nato prima di lui!
Ho provato a distoglierla dai suoi pensieri dicendo di aver appena concluso
di imparare il libro che mi aveva assegnato il precettore, ma ciò che ottenni in risposta era soltanto il silenzio. Un assordante silenzio.

Credo sia stato in quel momento che ho pensato a quel piano. A mia discolpa posso dire che non è stato intenzionale, ma poi mi sono lasciato prendere la mano e come sai da cosa nasce cosa. All’inizio la mia idea era abbastanza semplice: avrei fatto in modo di liberarmi di quel ragazzino umano, Edgar, che distraeva Shu dai suoi studi e arrecava tanto dispiacere a mia madre e questo avrebbe avuto un duplice vantaggio, perché da un lato mi sarei fatto notare da mia madre e dall’altro avrei dato una bella lezione a mio fratello. Non mi spaventava tanto l’idea di uccidere un essere umano: avevo visto mio padre farlo molteplici volte e comunque per noi uccidere una persona è l’estremo atto di amore. Per gli esseri umani questo è incomprensibile perché avendo già essi una vita effimera, uccidersi è un male, ma per noi vampiri, che viviamo secoli e secoli solo per assecondare una sete insulsa, è una liberazione. Almeno io la penso così. Ogni notte mi sveglio con questa irrefrenabile voglia di bere sangue e più sono a digiuno, più questa si acuisce, al punto che non riesco nemmeno più a concentrarmi nei miei libri e sono costretto a cedere ai miei impulsi. Non c’è liberazione che con la morte.

Così un giorno, dopo aver seguito Shu ed Edgar al villaggio, approfittai della loro distrazione per appiccare il fuoco alla casa di lui. All’inizio l’idea era molto semplice: avevo studiato le abitudini della famiglia dell’amico di mio fratello e sapevo che la sera non c’era nessuno in quella casa perché il padre di lui era a barattare i loro prodotti al mercato e la madre a tessere con le altre donne del villaggio, per cui avrei dato fuoco alla casa e quando Edgar si fosse presentato, lo avrei allontanato nella confusione generale dell’incendio e poi lo avrei ucciso.
Tuttavia, le cose non andarono come previsto: in quel periodo infatti, il padre di Edgar stava male e la moglie si stava prendendo cura di lui. Per cui, non appena la casa prese fuoco, i suoi genitori
furono praticamente spacciati. Inoltre, non ero ancora molto bravo con il controllo delle fiamme, pertanto prese fuoco l’intero villaggio e non solo quella singola casa. L’obiettivo fu comunque in qualche modo raggiunto, perché appena Shu ed Edgar si resero conto di ciò che stava accadendo, Edgar si buttò tra le fiamme per cercare di salvare i suoi genitori, contravvenendo a Shu che gli urlava di non andare.

Spaventato da ciò che stava accadendo, ormai totalmente fuori dal mio controllo, tornai a casa correndo e mi infilai sotto le coperte, cercando di giustificare le mie azioni. In fondo lo avevo fatto per il bene della nostra famiglia: se Shu fosse rimasto amico di quell’umano avrebbe potuto scappare con lui e questo avrebbe avuto diverse conseguenze negative per la nostra famiglia, perché Cordelia avrebbe potuto prendere il potere con i suoi figli e quindi ci sarebbero state ripercussioni negative per tutti. Inoltre, in questo modo Shu sarebbe diventato più responsabile, capendo di non potersi affidare agli umani e mi sarei finalmente fatto notare. Purtroppo però nemmeno queste mie due suppozioni furono ben fondate,
perché Shu divenne completamente apatico e incapace di svolgere qualsivoglia azione da solo fuorchè ascoltare musica sul sofà del soggiorno e mia madre continuò a ignorarmi. Per di più, non sono nemmeno così sicuro che Edgar sia morto, dal momento che pare nella casa fossero stati ritrovati solo due cadaveri… e mi guadagnai il già abbastanza palese disprezzo di Shu. Non che di questo mi importi molto, eppure a volte mi chiedo che cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente. Ora mi ritrovo con più lavoro da fare, dal momento che Shu è diventato un vero e proprio Gokutsubushi*, ed è per questo che ultimamente non sono riuscito ad aggiornarti. Da qui in avanti temo succederà spesso.
Però non chiederò scusa per le mie azioni: ho fatto tutto questo per il bene di tutti, c’è qualcosa di così sbagliato nel farlo?

Tuo, Reiji Sakamaki
10 agosto 1865

* buono a nulla, il soprannome che Reiji ha dato a Shu

NOTE DELL'AUTRICE:
Buonasera a tutte! Spero che vi stiate godendo le vacanze e che questo capitolo vi piaccia, perchè io ho adorato scriverlo e prossimamente vi spoilero che ce ne saranno altri del genere, interamente dedicati a Reiji. In realtà, ai fini della trama non sono così rilevanti, ma mi piaceva l'idea di descrivere i sentimenti di Reiji quando ha dato fuoco al villaggio di Edgar, un momento che non piace molto alle fan di Shu e che può risultare incomprensibile. Con questo non vuol dire che io lo giustifichi, semplicemente sto cercando di indagare le cause profonde di questo gesto. Come sempre se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere: ora che è estate sto cercando di andare avanti il più possibile con la trama, sperando di non lasciare il buco invernale come lo scorso anno.
Pertanto,  a presto!

Anna3

P.s. Ho diviso un po' per paragrafi la lettera perchè altrimenti il testo era tutto attaccato e scomodo da leggere a mio parere, ma ditemi voi se è stata una buona idea o meno ;)

   
 
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