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Autore: Allen Glassred    20/08/2021    1 recensioni
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Ogni storia è fine a sè stessa ed eventualmente collegata ad altre long, quindi potrete decidere di recensire quella che volete senza tener conto delle altre. Spero che questo originale Writegust sia di vostro gradimento e che vorrete lasciarmi un vostro parere sulle storie che più gradirete.
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Write... '
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Day 17: Desiderio
Storia: Soledad 4
Personaggi: Rin e Pia

 

Non è passato molto tempo da quando Elliot è riuscito a liberare sua madre Pia dal carcere di massima sicurezza e, proprio come il figlio anche la donna si è messa al servizio di Rin Baskerville. Infatti il precedente Re di Sabrie è ritornato da poco in vita, proprio grazie ad un’inconsapevole Alexis che, ipnotizzata e sotto il controllo dell’anima di suo nonno, si è recata alla vecchia Sabrie ed ha spezzato il sigillo sul suo corpo, rimuovendo da esso la sua spada e permettendogli così di risvegliarsi. Sia Pia che Elliot desiderano solo una cosa: vendicare Kevin e la sua morte, sanno molto bene di cosa sia capace Rin ma l’hanno risvegliato proprio perché sanno che è il solo ed unico a poter combattere ad armi pari con gli altri Baskerville e sconfiggerli una volta per tutte. Tuttavia madre e figlio non avevano messo in conto una cosa molto importante: la crudeltà e la follia del padre di Allen, Kevin, Risa e Bianca. Una follia ed una crudeltà che, molto presto, potrebbe rivoltarsi contro di loro.

 

Pia è sola nella propria stanza: Elliot è andato a parlare con Anastasia e lei ha preferito rimanere a palazzo, quel palazzo che un tempo apparteneva alla famiglia reale ma che, di fatto, è ora in rovina. Solo il potere del suo signore l’ha mantenuto in piedi in tutti questi secoli, quel potere che impregna le stesse mura e che ne impedisce il crollo. La donna dalla lunga chioma bionda sospira pesantemente mentre si siede di fronte allo specchio, afferrando la spazzola ed iniziando a spazzolare la sua lunghissima chioma: chioma che, a causa della lunga detenzione risulta ancora essere un po' rovinata. Pia sbuffa: non vede l’ora che la sua vendetta sia compiuta e che chi le ha fatto del male paghi, che chi l’ha rinchiusa in quel manicomio facendole patire l’indicibile abbia ciò che si merita una volta per sempre. Con quei pensieri e troppo occupata a cercare di districare un nodo la donna non si accorge di qualcuno che la sta osservando da un pezzo: di solito non si sofferma nemmeno ad osservare chi assoggetta ai suoi voleri, ai patetici insetti che lavorano per lui e che al momento opportuno non esiterà a schiacciare. Solitamente non lo fa, ma con lei è diverso: quella donna è diversa da tutte le altre. Ha dato alla luce il figlio di quella canaglia di Kevin eppure è sopravvissuta, ha resistito alle torture di Heichen Hose e ne è uscita più forte di prima, desiderosa di vendetta tanto quanto lo è lui. Ha carattere, è forte e decisa e questo decisamente è un punto a suo favore. Senza dire nemmeno una parola entra nella stanza, portandosi al fianco della donna ed incrociando le braccia con fare superiore. “ Invece di perdere tempo davanti allo specchio, mi vuoi dire dove diavolo si è cacciato tuo figlio? “. Chiede già abbastanza seccato. A quella domanda Pia sussulta: non si era accorta di non essere più sola nella stanza. In imbarazzo chiude immediatamente la vestaglia, che indossava sopra la veste da notte, per poi prendere parola.

 

“ S… signore “. Sussurra solamente, mentre lo sguardo color oceano di lui la scruta da capo a piedi. “ ecco, credo che Elliot sia andato a parlare con Anastasia: vuole che lei e loro figlio tornino al suo fianco, così… “. Non finisce la frase: quello sguardo la mette parecchio a disagio. d’altro canto Rin non smette di fissarla: è bella pensa, è bella come poche donne lo sono. Ha la bellezza delle Tenebre in sé, bellezza ce si manifesta anche in quell’aspetto da eterna giovane: in quei capelli lucenti, in quello sguardo così simile al suo, in quel corpo che grida alla maternità da qualunque prospettiva lo si guardi- in oltre si è accorto di un’altra cosa: una cosa molto importante che cambia decisamente tutto quanto, che volente o nolente rende Pia speciale anche ai suoi occhi. Senza dire altro si avvicina di un passo, come volesse guardare meglio la donna che, di riflesso fa un passo indietro.

 

“ Ferma! “. Le ordina semplicemente lui, alzando il tono della voce ed afferrandole il polso in una presa così dolorosa che per un solo istante, lei teme voglia spezzarglielo. La donna non oppone più resistenza e deglutisce un paio di volte. Dal canto suo invece, uno dei più spietati Re di Sabrie percepisce un nuovo sentimento, un sentimento che non ha provato per nessuna se non un’altra donna in vita sua, soltanto una. E ciò che sente ha un solo nome: è quello che gli umani chiamano desiderio. Con uno scatto fulmineo afferra la donna per poi metterla spalle al muro, stringendole così forte le spalle da quasi piantare le unghie affilate in esse. Presa alla sprovvista lei non riesce a fare a meno di sussultare senza poter opporre resistenza, spaventandosi un po'.

 

“ Signore, cosa…? “. Mormora solamente, mentre lui pare fissare insistentemente il suo collo, passando poi alla spalla ed alla lieve scollatura della vestaglia. Ma al solo sentire la donna chiamarlo, prendendo quell’atto come una ribellione verso di lui, la afferra violentemente per il collo senza tuttavia stringere la presa eccessivamente.

 

“ Puttana, non osare rispondermi! Tu non sei nemmeno degna di guardarmi! “. Fa semplicemente mentre lei sussulta spaventata: ma che cosa succede? Che avrà mai fatto per farlo alterare in modo simile? Non le pare di avergli rivolto sguardi di sfida o parole che non doveva pronunciare, allora cosa può essere successo per farlo reagire così, si chiede? “ Lo voglio… “. Sussurra poi lui, mentre la luna rossa sorge nel cielo di Sabrie e gli occhi di Rin si tingono del medesimo colore: un rosso incandescente. Pia non capisce dove voglia andare a parare, ma ben presto la risposta la paralizza sul posto. “ Dammi il tuo sangue, Juri… “. Conclude semplicemente la frase lui, mentre lei rimane shoccata: come sarebbe a dire? Perché l’ha chiamata Juri? Forse pensa, tutto ciò è solo dovuto alla sua follia e lui l’ha semplicemente scambiata per la moglie che lui stesso uccise. Non ha tempo di dire null’altro, perché un forte dolore al collo ed una debolezza improvvisa la fanno ammutolire, cadendo quasi a terra in ginocchio mentre sente il sangue defluire a causa di quel morso.

   
 
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