Sì, viaggiare (James Pankow)
James si mise seduto sulla propria valigia, saltellandoci sopra nella speranza di riuscire a chiuderla, ma senza alcun risultato. Allora si alzò e ne aprì il coperchio, osservando sconsolato il guazzabuglio di abiti e biancheria gettati al suo interno alla rinfusa. Ma proprio il giorno del suo compleanno dovevano partire per un nuovo tour europeo?
Il trombonista amava viaggiare e vedere posti nuovi, era sempre stata la sua passione, ma ora stavano davvero esagerando: quei concerti infiniti iniziavano ad andargli stretti. Capiva anche le esigenze di Robert e Lee, che avendo svariate mogli e figli da mantenere dovevano cercare di guadagnare il più possibile, ma per questo mica potevano rimetterci tutti, no?
“Al prossimo viaggio che devo fare, giuro che mi compro un baule!”, pensò James, seccato, mettendosi di nuovo a spingere il coperchio della valigia con tutte le proprie forze per chiuderlo. Alla fine, frustrato da tutti i vani tentativi fatti fino a quel momento, la rovesciò sul letto svuotandola del contenuto in un solo colpo.
«Okay, ricominciamo da capo... e forse stavolta farò meglio a piegarle, queste camicie”, esalò fissando gli indumenti tutti spiegazzati.
Spazio autrice:
Eccoci già al decimo compleanno, quello di James Pankow, nato a Saint Louis (Missouri) il 20 agosto 1947. È il trombonista e uno dei membri fondatori della band tutt'ora in attività.
Il prompt che avevo, datomi dalla mamma di Kim e Soul, era “viaggiare”, e io l'ho sfruttato facendo riferimento ai numerosissimi tour infiniti che i membri della band hanno dovuto affrontare, specie negli anni passati. I principali fautori di tutti questi viaggi erano proprio Robert e Lee, che (come riportato nella biografia non ufficiale di James) avendo vari divorzi alle spalle erano costretti a sborsare cospicui assegni di mantenimento e per questo avevano bisogno di incassare il più possibile, anche se agli altri membri della band tutti questi concerti non andavano molto a genio. Molti di loro infatti erano stanchi e volevano passare più tempo con le proprie famiglie.
Il titolo della flash è un chiaro riferimento alla omonima canzone di Lucio Battisti.
Tanti auguri, James!
Grazie per aver letto.